Il 18 Aprile 1972 i Genesis sono live al Piper Club di Roma. Un concerto di cui restano questi video, primi a mostrare la band sopra il palco e nel backstage. GUARDA:
Doppio spettacolo anche a Roma….
Ecco il ricordo di Mike Rutherford in The living years (Trad. G. Testani ):
“Roma per noi fu sempre una città benevola: quel senso di antichità, di storia e di grandeur faceva da perfetta scenografia per la nostra musica. Nel giro di poco tempo saremmo arrivati a suonare nelle arene e negli stadi, ma all’inizio ci esibivamo in piccoli locali davanti a un pubblico di studenti quattordicenni. Gli show si tenevano a metà pomeriggio di domenica per consentire ai ragazzi di tornare a casa in tempo per mettersi a letto.”
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Ed ecco quello di Phil Collins in No, non sono ancora morto, traduz. A. Mioni, M. Piumini:
“Il pubblico italiano e straordinario. Non solo ci adorano, ma colgono davvero il nostro spirito. Applaudano e urlano anche a un minimo cambiamento di atmosfera, qualcosa che i Genesis fanno spesso: passiamo da un ritmo veloce a un sussurrato, a un intermezzo pastorale, senza battere ciglio. Non c’è da stupirsi che agli italiani piacciamo così tanto: siamo un gruppo inglese che sonda la tradizione lirica.”
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Bis con Going Out To Get You, come a Lugo di Romagna, eseguita senza Steve Hackett.
Anche Richard Macphail in My Book Of Genesis ricorda con piacere quei giorni italiani (traduzione mia):
“Essendo fan così sfegatati, gli italiani avevano comprato e assorbito tutti i loro dischi; conoscevano ogni nota e sfumatura delle canzoni. E’ stato davvero straordinario. Non avevamo mai provato niente del genere. Ero lì al banco di mixaggio in mezzo al pubblico e tutti battevano le mani, vedere i miei ragazzi così capiti e apprezzati è stata una meravigliosa esperienza . I fan hanno amato tutto e hanno premiato la band con una standing ovation alla fine di ogni spettacolo. Ciò ha fatto miracoli per la loro fiducia e tutti e cinque i ragazzi, Peter, Mike, Tony, Steve e Phil, non hanno mai dimenticato il calore del loro primo tour in Italia, o la sua importanza nel loro sviluppo come band. Spero che abbiamo pagato il nostro debito di gratitudine suonando bene per loro.”
Ancora testimonianze da Senza frontiere. Vita e musica di Peter Gabriel, di Daryl Easlea, traduzione di L. Testani:
“Con i suoi strani meccanismi, le performance di primo pomeriggio e le cene tra due show, il tutto culminante in un concerto a Roma (…), l’Italia segnò un decisivo passo verso il live act dei Genesis così come lo conosciamo. Maniacalmente perfezionista, il gruppo smontava pezzo per pezzo l’esibizione della sera prima mentre si spostava verso la città seguente.
«Tutte le volte che viaggiavo con loro mi dovevo sorbire in furgone i commenti sul concerto della sera prima», sorride Conroy (Paul Conroy, road manager del tour, N.d.R.). Restavano abbastanza calmi mentre valutavano se Tony Banks aveva davvero sbagliato tonalità; erano dei perfezionisti. E nelle pause si ascoltavano gli Shadows, dentro il furgone. viaggiando per quattro ore da un concerto all’altro».
«L’intento era sempre quello di migliorare», aggiunge Steve Hackett, «il che rischiava di farlo assomigliare a un’autopsia!».
«Stavamo navigando a vista. E poi ecco questo piccolo raggio di luce che arriva dall’Italia». dice Mike Rutherford. «La strada era dura, tutta in salita. D’un tratto sbuca un paese che ti adora; non serve altro per darti la sensazione che vale davvero la pena andare avanti».”
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Angolo del Collezionista (clicca sulle copertine e acquista la tua copia su Ebay). VINILE:
RARO CD:
Con altre date italiane di quel tour:
Ecco altri bootleg tratti dal concerto:
Se hai ricordi di questo concerto scrivi a info@horizonsradio.it