Gli spettacoli in Inghilterra, Scozia e Galles si tengono dal 12 aprile al 28 maggio, mentre tre giorni dopo la band si esibirà nella prima delle sei date tedesche, fino al 7 giugno.
Il Refuelled! Tour 2023, con tutti i successi di Mike + The Mechanics e una po’ di Genesis, vede alla batteria, reduce dalle date con i Genesis, Nic Collins, vista l’indisponibilità di Gary Wallis.
Mike Rutherford ha dichiarato: “Siamo lieti che Nic si unisca a noi per il tour, negli ultimi cinque anni ha dimostrato di essere un batterista versatile e straordinario, quindi averlo con noi in tour l’anno prossimo sarà un vero piacere. Gary Wallis è sempre stato il batterista di Mike + The Mechanics e continuerà ad esserlo, è un peccato che non sia disponibile per questo particolare tour”.
Nic Collins ha dichiarato: “Sono entusiasta di assumere il ruolo di batterista nel prossimo tour dei Mechanics! Suonare con Mike negli ultimi due anni è stato un vero piacere, quindi sono entusiasta di continuare a condividere il palco con lui e con gli altri membri dei Mechanics. Mi sento privilegiato a sostituire Gary Wallis, che fa parte della band da oltre 30 anni. Un altro bel paio di scarpe da riempire!”.
2 ottobre 1982. Su consiglio del manager dei Genesis, Tony Smith, Peter Gabriel e i suoi ex compagni della band si accordano per suonare insieme in un unico e indimenticabile show che verrà chiamato ‘Six of the Best’.
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Una reunion in realtà “solidale” visto che l’ex cantante dei Genesis e la società che aveva fondato, WOMAD, stavano affrontando un momento economico disastroso, dopo l’altrettanto fallimentare organizzazione di un festival nel luglio dello stesso anno.
Con Daryl Stuermer alla chitarra, Chester Thompson alla batteria e l’arrivo per i bis dell’ex membro Steve Hackett (che era in vacanza in Sud America ma che non volle mancare), e nel giorno del compleanno di Mike Rutherford (con tanto di coro del pubblico), il concerto, tenuto al National Concert Bowl, a Milton Keynes, Buckinghamshire, UK, è stato un evento unico ed eccezionale per i quasi sessantamila fortunati che, sotto una pioggia incessante, erano davanti al palco.
«Pronto Phil? Sono Peter Gabriel. Quello dei Genesis. Il posto è tuo, se lo vuoi».
Nei giorni precedenti Phil Collins ha sostenuto un “provino” con i Genesis, dopo aver risposto al loro annuncio.
Da genesisfan.net
La band è stata vicinissima a sciogliersi, perché Anthony Phillips ha lasciato i compagni d’avventura e loro hanno deciso di sostituire anche John Mayhew, l’attuale batterista.
Qualche giorno dopo la telefonata, i Genesis e Phil Collins si incontrano nell’ufficio di Tony Stratton-Smith alla Charisma a Soho. Racconta Phil nella sua autobiografia:
“L’incontro va benone. Mi piace soprattutto la parte in cui scopro che i Genesis hanno un salario settimanale di dieci sterline, perché raddoppia il livello di reddito a cui sono abituato.”
Ma c’è anche una brutta notizia: Tony, Mike e Peter hanno intenzione di prendersi due settimane di vacanza. Collins sperava di iniziare subito e non solo per l’entusiasmo. Ha bisogno di soldi.
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Il 24 agosto, Peter, Mike e Tony tornano dalle vacanze. Le prove possono iniziare e quindi il nuovo impiego di Phil, anche se la band deve ancora onorare alcune date nella vecchia formazione, come al mitico Marquee Club.
Da genesis-movement.org
Dato che loro vivono tutti dalle parti del Surrey e Collins nella periferia ovest di Londra, Mike lo invita a stare a casa dei suoi a Farnham. Phil racconta:
“È un’altra casa grandiosa, anche se con un’atmosfera molto calda e alla mano. Mi congedo felicemente da Londra e mi trasferisco da Mike (…) Mi piace vivere a casa dei genitori di Mike. A colazione ci sono le uova sode e c’è sempre qualcosa che cuoce sulla cucina economica”.
Le prove della nuova formazione dei Genesis avvengono a Maltings, un complesso agricolo a Farnham, appunto. Ancora l’autobiografia di Phil:
“Il resto della mia vita inizia con le prime prove della nuova formazione dei Genesis nel settembre 1970, nell’ambiente ricoperto di guano di piccione di Maltings, un vecchio complesso agricolo a Farnham. Montiamo l’equipaggiamento e cominciamo a suonare con quello che descriverei un entusiasmo confuso: vari amici di Peter, Tony e Mike dalla scuola privata passano a trovarci, io scopro nuovi cibi esotici come il Marmite e la tahina, e spesso tutto è avvolto dal dolce profumo dell’erba”.
Oltre ai vari amici della Charterhouse, che passano a trovarli, a colpire Phil è la presenza costante di Richard MacPhail.Ricorda Phil:
“Era stato il cantante degli Anon, uno dei gruppi pre-Genesis alla Charterhouse. È il road manager e tecnico del suono, oltre che un gran fumatore di canne. Forse non ha altra scelta, dato che dorme a Maltings, condividendo la cuccetta con i piccioni e il loro guano, e sorvegliando gli strumenti. È lui a introdurmi al piacere dell’ascolto in cuffia da fumati. «Déjà Vu» di Crosby, Stills & Nash è uscito da poco e Richard porta il disco, prepara una canna gigantesca ed esorta me e Mike a immergerci nelle maestose armonie sonore di Carry On. Non è proprio come spalancare a calci le porte della percezione, ma almeno ci busso delicatamente.”
Maltings è un vecchio fienile molto confortevole, qui i nuovi Genesis si trovano a loro agio a suonare, improvvisare. E qui preparano i concerti futuri con la nuova formazione. L’atmosfera è apparentemente distesa, anche se, nella sua autobiografia, The Living Years, Mike Rutherford sottolinea le differenze tra loro:
“Noi e Phil non vivevamo sullo stesso pianeta. Lui aveva sempre l’atteggiamento spensierato da ragazzo della porta accanto: andiamo al bar a farci un drink, raccontiamo una barzelletta, fumiamoci una sigaretta o uno spinello. La vita è bella. E penso che uno dei motivi per cui piaceva a Pete fosse proprio che Phil non aveva il nostro background, non proveniva come noi da un mondo ristretto e limitato. Pete era meno rigido di me e Tony, assai più incline alle emozioni e ai sentimenti; molto più curioso verso il mondo in generale.”
“A ogni modo, le consuetudini apprese a scuola sono dure a morire, e la gerarchia sociale presto è evidente. Non c’è da stupirsi: io sono l’ultimo.”
Anche se non è solo a “contrapporsi” ai tre, perché con loro c’è un altro chitarrista, Mick Barnard. Abbiamo visto che, dopo l’addio di Anthony Phillips e poi con l’arrivo di Phil, i Genesis hanno continuato come quartetto, senza chitarrista, con Tony che suonava tutte le parti di chitarra su un piano elettrico Hohner filtrato con un fuzz box. Poi hanno trovato Mick, ma non è la persona giusta e la ricerca di un chitarrista continua.
Una volta, scorrendo il Melody Maker,trovano l’annuncio di Steve Hackett.
L’8 agosto 1970 una telefonata allunga la vita dei Genesis, che, dopo l’addio di Anthony Phillips, sembrano già vicini alla fine. Ecco il racconto di quei giorni d’estate.
Da genesisfan.net
By D.B.
Suona il telefono al 453 di Hanworth Road, quartiere di Hounslow, sobborgo occidentale di Londra. Una voce dice: «Pronto Phil? Sono Peter Gabriel. Quello dei Genesis. Il posto è tuo, se lo vuoi».
E’ l’8 agosto 1970. Nei giorni precedenti Phil Collins ha sostenuto un “provino” con i Genesis. La band è stata vicinissima a sciogliersi e tuttora è in un equilibrio molto instabile. La simmetria creativa non c’è più, da quando Anthony Phillips ha lasciato i compagni d’avventura. Prima i Genesis avevano due coppie di autori, Mike Rutherford e Ant da una parte, Tony Banks e Peter Gabriel dall’altra. Ma soprattutto erano amici. Adesso uno di loro se ne va.
La fobia del palco si è rivelata molto più di una semplice paura, è terrore. Ant è molto dimagrito e appare distrutto, ma la band non ha il tempo per accorgersi di ciò che sta accadendo nell’animo dell’amico. E’ un momento in cui le cose sembrano muoversi. Hanno appena registratoTrespass (uscirà in autunno) e sono in tour in Inghilterra.
La musica che Ant ama tanto sta diventando invece causa di infelicità. Rutherford è il primo a conoscere le sue intenzioni. Poco prima di un concerto precedente, si sono appartati ed è arrivata, come una doccia fredda, la rivelazione. Rutherford sa che l’amico ha paura del palco, ma non c’è stato tempo per approfondire il discorso e Phillips non ha più fatto cenno alla sua fobia.
Quel 18 luglio ad Haywards Heath i Genesis suonano davanti a 25 persone.Il tragitto verso casa Mike e Peter lo compiono nella nuova auto di Gabriel, una Hillman Imp. Insieme prendono in considerazione la situazione. Anthony sembra insostituibile, i Genesis appaiono come indivisibili, la voglia di smettere sta per prendere il sopravvento.
Eppure durante quel viaggio qualcosa di diverso matura, l’idea di potercela fare anche senza l’amico. Bisogna andare avanti.
E così i Genesis ne approfittano per operare una piccola rivoluzione. Con Anthony viene fatto uscire dalla band anche l’ennesimo batterista: John Mayhew.
Ecco perché i tre rimasti sono alle prese con le audizioni, quell’estate del 1970. E’ urgente trovare un nuovo batterista, ma si cerca pure un chitarrista, ovviamente, anche se al momento le parti di Phillips sono affidate al piano Hohner e al fuzzbox di Tony, con Rutherford a chitarra e basso a pedali. Nel dopo-Ant i Genesis stanno infatti effettuando diverse date in quartetto, anche importanti, come questa, al Marquee Club di Londra:
Da genesis-movement.org
L’atmosfera è quindi tesissima. La posta in gioco è la sopravvivenza e potrebbe non essere facile trovare qualcuno all’altezza delle aspettative.
All’annuncio sul Melody Makerrisponde tra gli altri Phil Collins.
Phil è appena stato ad Abbey Road per incidere le congas nel brano All Things Must Pass di George Harrison, anche se poi nei crediti non c’è il suo nome e nella registrazione non si notano affatto le sue percussioni. ASCOLTA:
E il suo gruppo attuale, Flaming Youth, vacilla. L’album Ark 2 non ha dato i risultati di vendita sperati. Collins ha un disperato bisogno lavorare.
Ogni giovedì compra tutte le riviste musicali, ed ecco che l’annuncio «Tony Stratton-Smith cerca chitarrista dodici corde e batterista sensibile alla musica acustica» attira la sua attenzione. Phil non conosce granché i Genesis, ma li vede spesso nelle pubblicità dei concerti sui giornali. Buon segno – pensa – vuol dire che ne fanno tanti.
Invece Collins conosce già Strat dai tempi dei Freehold, una band in cui ha militato per poco tempo. I Freehold vivevano in un albergo in Russell Square a Bloomsbury. Quell’albergo è anche il posto dove Phil ha incontrato per la prima volta Tony Stratton-Smith. Diventano amici, si stanno simpatici a vicenda, secondo lui. Quindi pensa di poter avere una corsia preferenziale, una buona parola, per entrare nei Genesis, senza passare dalle audizioni. Rintraccia Stratton-Smith al Marquee Club. Gli offre un drink e gli parla dell’annuncio.
«No, no, no, ragazzo mio, – risponde Strat – sono tipi esigenti. Devi richiamarli. Devi andare a fare l’audizione.»
Anche per farsi forza, Phil invita il suo amico Ronnie Caryl, pure lui alla ricerca di una via di fuga dai Flaming Youth e aspirante al ruolo che fu di Ant. L’appuntamento è a casa dei genitori di Peter a Chobham, nel Surrey, la settimana dopo. Apre la porta una signora di mezza età. E’ la signora Gabriel.
«Entrate, entrate. – dice – Siete un po’ in anticipo. Fatevi pure una nuotata, mentre aspettate.»
Anche la piscina! – pensa Phil – Le cose nella sua vita stanno proprio migliorando. Se solo avesse pensato di portarsi il costume da bagno. Comunque decide di farsi un tuffo. Negli ultimi due anni ha imparato a cogliere qualsiasi opportunità. Chissà – si chiede – se gli offriranno mai più di fare un tuffo in una piscina privata riscaldata. Si toglie i jeans e rimane solo con gli slip, poi si tuffa. È un lusso di prima classe a cui non affatto è abituato.
Mentre sguazza in piscina, Phil sente le prove dei due batteristi suoi rivali. Lo standard è accettabile e ascoltandoli capisce con chi deve contendere il posto. Ma intanto continua a godersi la piscina, per calmare i nervi. Poi è il suo turno. Arriva Peter, con in mano l’ancora inedito Trespass.
Gli fa sentire tre pezzi: Stagnation, Looking for Someone, The Knife. Ma quando siede alla batteria, Collins ha già memorizzato la parte che loro stanno utilizzando nelle audizioni e mostra una sicurezza che colpisce tutti. E alla fine della prova, è sicuro di aver fatto bene.
E’ anche l’ultimo batterista della giornata e quindi, tra una chiacchiera e l’altra, cerca di capire com’è andato il suo provino. Ma invano. Tutto quello che riesce a ricevere è un classico «ti faremo sapere».
Quasi non ci pensa più quando l’8 agosto suona il telefono al 453 di Hanworth Road. Phil ce l’ha fatta. In seguito scoprirà che Peter ha capito subito che lui è il tipo giusto per i Genesis, Mike è meno convinto. Tony fiducioso, ma riservato.
Cerca di fare l’indifferente, ma dentro di sé fa salti di gioia. Finalmente ha trovato un gruppo. Ronnie invece non passa l'”esame”. Per il nuovo chitarrista la ricerca continua.
Con l’addio di Peter Gabriel ai Genesis, Phil Collins è diventato il frontman della band, che ha pubblicato «A Trick of the Tail» il 2 febbraio 1976 – LEGGI L’ARTICOLO DI HORIZONS RADIO.
L’LP arriva al terzo posto nelle classifiche del Regno Unito, come «Selling England by the Pound» e diventa il loro maggior successo. Il che li rassicura. Del resto le aspettative sul futuro del gruppo erano bassissime. Ma poi la gente ha sentito il disco e le quotazioni del quartetto si sono alzate.
Il 26 marzo è previsto l’inizio del tour.
Ma, ovviamente bisogna risolvere il problema di chi suonerà la batteria in concerto. E Phil non ha voglia di abbandonare il suo strumento. Racconta Collins nella sua autobiografia:
“Bill Bruford, già con gli Yes, è un buon amico che mi ha fatto conoscere un sacco di batteristi jazz. Viene a una delle prove dei Brand X (stiamo scrivendo «Unorthodox Behaviour») e chiede:
«Come va con i Genesis? Avete trovato un cantante?». «Non proprio. Ho cantato io nell’album, e vogliono provare a far cantare me. Ma per farlo abbiamo bisogno di trovare un batterista.» «Be’, perché non lo chiedi a me?» «Mi sa che diresti di no. Un po’ troppo simili agli Yes per te, no?» «Invece lo farei.» Ed ecco che i Genesis hanno un nuovo batterista.”
Così Phil non ha più scuse. Tutti si adattano e si abituano al nuovo assetto e alla nuova formazione.
“Non facciamo grandi cerimonie: succede e basta. Non ricordo nemmeno di avere fatto delle prove, o un annuncio”, ricorda Phil.
Bill Bruford si inserisce subito bene, del resto è uno dei più grandi del genere prog e non solo.
“Non sono particolarmente nervoso per l’idea di cantare, né per il fatto di farlo davanti a un pubblico – racconta Phil -. Mi ci ero già abituato con Oliver!, a suo tempo. Ma cantare con solo un microfono tra me e il pubblico, al posto di una fila di piatti: è questo il problema da superare. Se uno non è portato per i copricapi da pipistrello e per volare a mezz’aria, cosa fa quando non canta?”
Ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia:
“Avevamo scelto deliberatamente il Canada perché avevano meno memoria dei concerti con Pete là che in Europa. Pete era stato una figura così forte che non riuscivamo a immaginare come Phil l’avrebbe potuto sostituire. “
Ci sono anche altri problemi pratici.
Per esempio: come vestirsi. La tuta da operaio era ideale quando era solo il batterista. E di indossare maschere e costumi “alla Peter Gabriel” non se ne parla.
“Posso mettermi la coppola e la redingote per Robbery, Assault and Battery, ma questo è il massimo che sono disposto a fare”, dice Phil.
Quindi viene scelta la tuta da operaio. E poi c’è un’altra preoccupazione. Peter Gabriel era bravissimo a intrattenere il pubblico con le sue storie mentre Mike, Tony e Steve si accordavano. Cosa può raccontare Phil?
Poi arriva il momento.
Alla London Arena le luci di sala si abbassano.
“Trascorro quasi tutto il concerto a nascondermi dietro l’asta del microfono: sono un esserino ventiquattrenne magro come una bacchetta da batteria.
E non tocco nemmeno il microfono. Toglierlo dal supporto sarebbe un gesto troppo… da cantante. Ma arrivo in fondo al concerto riportando solo piccole ammaccature alla mia fragile consapevolezza di frontman.“, ricorda Phil.
“La gente era dalla sua parte fin dal primo giorno – racconta Mike –. Sul palco, Phil è sempre stato un batterista molto visivo – mai appariscente ma molto spettacolare.
Non dimenticherò mai Phil nella sua T-shirt, la lunga barba e la sua mano tremante. E poi non avere Pete lì… Uno strano momento per tutti. Ma dopo aver suonato le prime due canzoni, ho capito che sarebbe andato tutto bene.
E così è stato. La parlantina di Phil ci ha aiutato. Ha alleggerito l’atmosfera. Pete era misterioso sul palco, Phil è sempre stato il ragazzo della porta accanto”, ricorda Mike.
Ci sono 2.200 fan alla London Arena di Bathurst Street per il debutto di Collins come frontman. I Genesis si aspettavano non più di un centinaio di persone e invece ecco la dimostrazione che la popolarità della band non è in calo.
Non esiste una registrazione pubblica di questo concerto, anche se pare che una copia sia di proprietà di un collezionista. Ecco quelle di due date successive:
https://www.youtube.com/watch?v=O7uEDlgFSEw
https://www.youtube.com/watch?v=f1lD48AX6P0
La maggior parte del setlist di quel 26 marzo è tratta da A Trick Of The Tail.
Per il 40° anniversario di quella storica data per i Genesis e il rock tutto, il sito Genesisfan ha riportato…
I ricordi di coloro che erano nell’arena canadese.
“I membri della band sembravano molto nervosi – dice uno di loro, Brad Ashton-Haiste -. Ma dopo un paio di brani, tutti avevano enormi sorrisi. Forse pensavano, ‘Phil funzionerà'”.
Un altro fan, Jim Fisk, ha fatto fotografie del concerto, che ha poi venduto alla stampa.
“I duetti di Phil e Bill sono incredibili. Velocità, eccellenza tecnica e musicale”, ricorda Fisk.
E dire che quando la data canadese era andata in prevendita i Genesis non avevano ancora un cantante.
Ma il 26 marzo Collins si è rivelato un vero frontman. E i presenti hanno assistito a un evento “storico”.
Il 7 marzo 1971 i Genesis salgono per la prima volta su un palco all’estero, a La Ferme V, Woluwe St Lambert, in Belgio. ASCOLTA:
1. Announcer’s introduction and Peter’s intro
2. Happy the Man
3. Cheese-and-onion crisp man story
4. Stagnation
5. intro
6. The Light
7. intro
8. Twilight Alehouse
9. story
10. The Musical Box
11. intro
12. The Knife
13. intro
14. Going Out to Get You
«Era pieno inverno e non c’era quasi nessuno a bordo. (…)
Eravamo ancora solo noi sette in viaggio insieme, a guardare gli eserciti di crew che le band impiegano al giorno d’oggi sembra ridicolmente piccolo.
Era una traversata di quattro ore e ci annoiavamo a morte perché lì
non c’era niente da fare. Ho trovato questa scatola con dentro dei salvagenti,
e così tutti noi abbiamo indossato i nostri gilet e abbiamo posato per quello che ora è diventata una famosa foto dei Genesis, tutti noi con i capelli sciolti sulle nostre spalle, Mike che beve da una bottiglietta di Mateus Rosé
perché è quello che si beveva a quei tempi, quello o Liebfraumilch.
(…) Oggi quando si va all’estero si ha la navigazione satellitare
che ti dice esattamente dove andare e i telefoni cellulari o
con le mappe, ma non avevo davvero idea di dove fossimo diretti in Belgio. Non avevo nemmeno una mappa pieghevole.
(…) Il posto, un club chiamato Ferme V, era pieno zeppo fino al tetto, ma i fan conoscevano ogni nota. È stato incredibile. Mentre in Inghilterra è stato un processo molto lento, in Belgio è successo all’improvviso, come un minorenne
esplosione per quanto ci riguardava.
Un’altra cosa che ricordo è che abbiamo soggiornato in un hotel a tre stelle, molto confortevole, e che Peter ha condiviso una stanza con me perché non sopportava di condividerla con Tony mai più, non dopo le sue esperienze al cottage.»
«Philippe Grombeer (futuro direttore artistico dei maggiori teatri belgi) è un membro del “Club delle Aquile”, ed ha affittato, per conto dell’amministrazione comunale, un’azienda agricola a Woluwe-Saint-Lambert (un sobborgo di Bruxelles), la “FERME V”. Lo spazio non è grande, l’interno è vetusto, ma che importa!» – CONTINUA SU GENESIS PLACES
«5 baldi giovani musicisti tengono il loro primo concerto oltre confine… Hanno alle spalle un primo album fallimentare e un secondo (l’ultimo) che qualcosa ha venducchiato, soprattutto proprio là dove stanno andando a suonare)…» – CONTINUA SU:
«Alcuni privilegiati li hanno visti in tutta intimità e hanno condiviso tutto con loro. E a ragione: il Belgio è stato il primo paese straniero in cui i Genesis hanno messo piede.» – CONTINUA SU NOSTALGIE
«Come tutte le superstar prima di avere successo, hanno dormito in hotel schifosi, torbide stanze nel retro di pub fumosi, sperduti nella campagna. Ma la fortuna sorride sempre a chi ha talento.» – SCOPRI DI PIU’ SU FACEBOOK GABRIEL’S ANGELS
“Le canzoni ci vengono come ai vecchi tempi, ed è roba buona. Abbiamo pronta Dance on a Volcano. Seguono Squonk e Los Endos, per l’album che sarà intitolato A Trick of the Tail.”
Il tutto mentre il Melody Maker butta la bomba: “Peter Gabriel esce dai Genesis”. La notizia è trapelata prima che loro avessero il tempo di rior-
ganizzarsi. Così, nell’ambiente musicale gira voce che i Genesis sono finiti.
“Comporre A Trick of the Tail è stato come l’inizio di un nuovo capitolo emozionante. Non avrei voluto che Peter se ne andasse, ma sapevo che ci sarebbe stato un cambiamento”, racconta Mike Rutherford nella sua autobiografia.
“Ora che se n’era andato ci siamo sentiti come una nuova band – racconta Mike -. Sembra strano da dire ora, ma la voce di Phil non era come sarebbe diventata. Stratton-Smith diceva che Phil sembrava più Pete di Pete, ma in realtà le loro voci non erano affatto simili. Sembrava così solo se stavano cantando la stessa canzone, la stessa melodia in stile Genesis.
“Spesso mi sembra che la vita nei Genesis sia divisa in due metà – gli anni di Pete e gli anni di Phil. Durante gli anni di Pete eravamo come bambini di scuola. È cambiato tutto quando Pete se n’è andato – continua Mike -. La partenza di Pete ci aveva fatto crescere un po’ come persone, anche se per Tony e me significava anche imparare a rilassarsi un po’.”
Ma i quattro non si danno per vinti. Ogni settimana fanno il provino a potenziali cantanti. Phil insegna loro le parti vocali, cantando con loro. Firth of Fifth, The Knife, brani difficili per qualsiasi aspirante frontman.
I Genesis fanno provini per cinque o sei settimane. Vedono una trentina di ragazzi. Ma il tempo che passa rapidamente, si parla già di un altro tour, bisogna andare in studio di registrazione.
Ma quando i brani sono registrati e non c’è ancora nessun cantante, il tempo stringe. Mick Strickland è un po’ più bravo degli altri e i Genesis gli chiedono di andare ai Trident per provare. “Gli diamo da cantare Squonk – ricorda Phil -. Il primo verso di quel cantato è bastardissimo: «Like father, like son…». Tale padre, tale figlio… Non gli chiediamo la sua tonalità o la sua estensione. Gliela diamo e basta. Attacca! Poveretto. Non è neanche lontanamente la sua tonalità. Ci tocca dirgli: «Grazie e arrivederci…». A ripensarci ora, mi sento in colpa per Mick.”
Intanto le ore in studio si stanno accumulando. “Allora dico: «Che ne pensate se ci provo io?» – continua Phil-. E i ragazzi fanno spallucce: «Tanto vale».Dentro di me so che posso riuscirci, ma cantarlo sul serio è tutta un’altra cosa. A volte il cervello dice di sì, ma la voce urla «No!».
Ma Phil ci prova. “Mike e Tony in seguito mi diranno che è come uno di quei momenti dei cartoni animati in cui si accende la lampadina. Si guardano in cabina di regia e le sopracciglia dicono tutto: «Accidenti, è perfetto!».”
Un momento decisivo per Collins.
Dopo aver esplorato ogni altro punto di vista, sembra che quella del batterista che si mette davanti al microfono sia la scelta definitiva. Phil è combattuto, soprattutto perché gli piace suonare la batteria. “Ecco il mio punto dolente – rivela –. Eppure non si può negare la verità: so cantare quelle canzoni.”
Ora il nodo da sciogliere è l’imminente tour.
“Badate bene, io non ero ancora intenzionato ad andare sul palco a cantare da frontman – racconta Phil -. Sul palco sarà tutta un’altra cosa. Quindi, in realtà, siamo ancora senza cantante.
“Il canto era una cosa, ma il vero problema per me era se Phil avrebbe accettato di essere il nostro frontman – ammette Mike Rutherford. I batteristi
generalmente tendono a pensare che i cantanti siano la ciliegina sulla
torta, e non proprio dello stesso calibro di musicista di tutti gli altri della band.”
Per la prima volta i Genesis realizzano tre videoclip delle loro canzoni. Due li abbiamo già visti sopra. Ecco il terzo:
Il primo concerto dei Genesis con Phil Collins come cantante si è svolto alla London Arena di London nell’Ontario, in Canada, il 26 marzo 1976.
C’erano 2.200 fan alla vecchia arena di Bathurst Street per il debutto di Collins come frontman.
Eugenio Delmale racconta A Trick of the Outtakes, ovvero quando i Genesis non avevano ancora scelto il nuovo cantante, al posto di Peter Gabriel, nel 1975 (in italiano).
Guarda le versioni rimasterizzate di A Trick of the Tail. Clicca qui
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Ed ecco una playlist di Horizons Radio da YouTube dedicata a A Trick Of The Tail:
Il 30 gennaio compie gli anni Phil Collins. Ecco alcune tappe audio/video della sua carriera.
La prima canzone composta, con il gruppo The Freehold: Lying Crying Dying, registrata nel 1968 ai Regent Sounds di Londra:
Le prime immagini di Phil alla batteria (ma anche alla voce e all’organo Hammond):
14 maggio 1970, l’olandese TROS TV manda in onda un mini concerto di una giovane band inglese chiamata Flaming Youth:
Primo concerto con i Genesis: il 6 Agosto 1970 al Gaumont Cinema, Doncaster in Inghilterra. Primo audio di Phil alla batteria con i Genesis dal vivo: alla Ferme IV, Wolowé St. Lambert, Bruxelles, in Belgio il 7 Marzo 1971 durante il Trespass Tour:
Il primo brano cantato da Phil nei Genesis: For Absents Friends da Nursery Cryme:
La batteria di Phil Collins, Speciale di Horizons Radio “I Fiori Delmale” (in italiano):
I Fiori Delmale - La Batteria di Phil CollinsEugenio Delmale30:23
Prima registrazione di Phil Collins con i Brand X, Dead Pretty, dal Tour del primo album Unorthodox Behaviour – Live at the Nashville Rooms, 20 Febbraio 1976:
Prima registrazione di un Live dei Genesis con Phil Collins voce solista all’Auditorium Kitchener, Ontario Canada, durante l’A Trick Of The Tail Tour il 27 Marzo 1976:
Primo film come attore protagonista in Buster, del 1988. Della colonna sonora fa parte la sua nuova versione di A Groovy Kind of Love, che diventa il suo unico singolo capace di raggiungere il primo posto sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti.
This Is Your Life, documentario biografico della BBC andato in onda il 26 ottobre 1988:
Primo e unico premio Oscar, con You’ll Be in My Heart, dal film Tarzan del 1999, brano inciso da Phil stesso in inglese, italiano, francese, tedesco e spagnolo:
Il singolo di In the Air Tonight è uscito il 5 Gennaio 1981. Video e ricordi di un enorme successo.
Nella sua autobiografia:
Phil Collins racconta che la canzone In The Air Tonight è stata composta al 99,9 per cento spontaneamente, le parole gli sono sgorgate fuori dal nulla.
Ancora dall’autobiografia, Phil ammette che dalla cruda emozione emerge la verità istintiva. In seguito infatti, si è reso conto che i testi e il messaggio di In The Air Tonight sono notevolmente superiori alla somma della loro
parti. C’è un aspetto subliminale, subconscio. Queste parole si adattano alla musica. I versi hanno un po’ di storyline, ma non c’è necessariamente un collegamento tra loro e la rabbia che provava allora, dopo la rottura con Andrea Bertorelli.
Collins ammette che le parole sono state studiate e dissezionate da molte persone più e più volte. Un tizio gli ha dato una tesi che aveva fatto per la sua laurea; aveva analizzato quante volte aveva usato l’articolo “il”. Altre persone suggeriscono teorie cospirazioniste su un annegamento vero e proprio a cui Phil ha assistito una volta. “Che cosa significa In The Air Tonight?”, dice Phil. “Significa che sto andando avanti con la mia vita, o cercando di farlo”, ci risponde.
Perche il brano non è entrato in un album dei Genesis? Nelle sue preziose memorie Phil ricorda che Tony Banks diceva abbastanza spesso che le sue canzoni hanno solo tre accordi e, come tali, fossero indegne di essere “Genesisised“. Per Banks In The Air Tonight è solo una drum machine e tre accordi.
Il modo in cui Phil realizza l’album che diventerà il suo primo solista, Face Value,
stabilisce un metodo per le composizioni future. Collins registra tutte le voci a casa sua. Canta in modo improvvisato. Riproduce e scrive ciò che canta. Annota ciò che ha appena cantato. A volte il materiale è quasi completamente formato, altre volte è inutile e da buttare. Una canzone si sviluppa, lentamente o rapidamente.
Da dove arriva quel suono della batteria che caratterizzerà i futuri album di Phil Collins, ma inflenzerà buona parte del sound degli anni 80?
Il batterista e cantante ringrazia esplicitamente Hugh Padgham. Hugh è un bassista ma ama la batteria e ha sviluppato quel suono innovativo sul brano di Peter Gabriel Intruder. Con il senno di poi, Phil ammette che quel giorno o due che hanno trascorso lavorando al terzo album di Peter nel 1979 gli ha cambiato la vita.
Così, quando è stato il momento di trovare una sonorità per la batteria di In The Air Tonight, Phil vuole provare quel suono che erano riusciti a create con Gabriel.
Ma, ammette Phil, ciò che in realtà è il prodotto finito con è così estremo come in Intruder. Anche se si posizionano i microfoni nello stesso posto e si prova a ricreare gli effetti per lo stesso suono, sarà sempre qualcosa di diverso. Per di più il risultato cambia ogni giorno. Giorno diverso, risultato diverso.
In ogni caso, quel Drum Fillè entrato nella storia del rock: la gente chiede sempre su di esso, dice Phil. Un punto di riferimento per le produzioni successive.
In The Air Tonight ha raggiunto inizialmente il numero 1 in Olanda, diventando poi un successo in tutto il mondo. Anche le vendite di Face Value sono ottime.
Tony Banks ha rivelato nel 2014 nel documentario della BBC Sum of the parts:
“Volevamo che Phil facesse bene. Ma non così bene.”
Una canzone che ha avuto moltissime cover version, come si può ascoltare in questi brani selezionati.
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