Hand-painted artwork by Frank Grabowski to 50th Anniversary for the song “Supper’s Ready” by Genesis from their album Foxtrot (1972).
«I dedicate the video to Steve Hackett the grail keeper of this wonderful music by Genesis. The version used is from the Steve Hackett album “Genesis Revisited II”».
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Foxtrot è un album molto “italiano”. Infatti il testo di Watcher Of The Skies è stato scritto a Napoli, sul tetto dell’albergo Domiziana, che ospita la band per il doppio concerto che chiude la prima parte del Nursery Cryme Tour dei Genesis in Italia il 19 aprile 1972. Mike e Tony scrivono il testo ispirati dal panorama fantascientifico che godono dal loro particolare punto di osservazione. LEGGI QUI PER SAPERNE DI PIU’.
Reggio Emilia, 12 aprile 1972: potrebbero essere definite come data e luogo di nascita di Watcher Of The Skies. Perché, secondo i ricordi di Hackett e Rutherford, fu proprio nella città emiliana che venne eseguita, praticamente tutta, durante le prove pre-concerto. LEGGI QUI PER SAPERNE DI PIU’. E l’indimenticabile e lunghissima intro di Watcher è il primo dei miei “Fiori Delmale”.
Foxtrot si è piazzato primo nella classifica italiana, dodicesimo in quella inglese, quarantacinquesimo in Germania. Ha quindi rapito subito il cuore degli italiani.
E ancora a proposito dell’Italia, primo paese a scoprire il loro talento. Durante il Foxtrot tour i Genesis sono stati headliners al Charisma Festival, supportati da Lindisfarne, Peter Hammill e Capability Brown. Per la prima volta, abituati a concerti in scuole e piccoli club nel loro paese, hanno suonato di fronte a 10.000 persone a Reggio Emilia (molte più di quanto si aspettassero gli organizzatori) e addirittura 18.000 al Palasport di Roma. LEGGI QUI PER SAPERNE DI PIU’.
Con Foxtrot e in particolare con Get’em Out By Friday, i Genesis hanno dato il via ai loro testi più impegnati. Con sarcasmo e ironia, Peter Gabriel, autore del testo, tratta un argomento drammatico come la speculazione edilizia, gli espropri e gli sfratti. Un tema molto sentito negli anni 70 in Inghilterra e non solo. Ci sono ancora accenni fantascientifici, come in brani precedenti o coevi (The Return… o Watcher…) ma qui Peter inizia a virare verso le tematiche sociali di Selling England By The Pound e The Lamb…. LEGGI QUI PER SAPERNE DI PIU’. Un caposaldo del disco, un altro “Fiore Delmale”.
Foxtrot è il più amato complessivamente da tutti i membri dei Genesis. “Per me è proprio un album emozionante – dice Tony Banks ad Armando Gallo in Genesis: I Know What I Like– con grandi contrasti sonori. Un album interessante da fare e da ascoltare. Eravamo partiti come live performers, ma durante il Nursery Cryme Tour ci siamo messi alla prova anche come arrangiatori”. Nello stesso libro, Phil Collins ricorda come quello fosse un periodo curioso, alla ricerca della giusta combinazione dei suoni; Mike e Steve concordano sul fatto che Foxtrot è stato l’inizio della scoperta delle giuste sonorità della band. Per me Can-Utility and the Coastlinersè un gioiello quasi nascosto del disco, ma un piccolo capolavoro di cui Steve Hackett, che ne ha composto il testo, va giustamente fiero.
E c’è un motivo per cui Horizons Radio si chiama così. E’ l’amore viscerale per questo album bellissimo.
E poi Supper’s Ready. Uno dei brani simbolo di tutto il prog passato e presente, l’indiscusso capolavoro per tanti magazine dell’epoca – primo fra tutti AllMusic -, estasiati dalla suite dei Genesis, tutt’oggi di grande modernità. Dal vivo questo brano di 23 minuti prendeva vita anche grazie ai costumi e alle maschere di Peter Gabriel: il fiore, simbolo anche di questa rubrica, il poliedro di Magog, la corona di spine, il vestito bianco e la spada fluorescente del finale. LEGGI QUI PER SAPERNE DI PIU’.
Con Foxtrot i Genesis sbarcano per la prima volta negli Stati Uniti. Un arrivo oltreoceano non subito entusiasmante. L’esordio è in un concerto natalizio, pieno di problemi, alla Philharmonic Hall di New York il 13 dicembre 1972, preceduto da un live per pochi studenti alla Brandeis University di Boston due giorni prima. Un’esperienza che viene ripetuta ai primi di marzo, con alcune date in USA e Canada, stavolta con maggior successo. LEGGI QUI PER SAPERNE DI PIU’.
Ma anche se non trionfale, l’approdo negli USA sarà un ottimo traino per i Genesis in Europa e in particolare in patria. La stampa e i media iniziano a occuparsi di loro in maniera più intensa e si moltiplicano le loro “ospitate”. L’apice sarà proprio a Londra, il 9 febbraio 1973, quando i Genesis saranno protagonisti nella Mecca della scena rock: il Rainbow Theatre, primo vero trionfo in Inghilterra.
Per l’occasione Peter Gabriel si porta in camerino un intero baule pieno e indossa per la prima volta sul palco quelli che saranno i suoi famosi costumi e le maschere . Sulle note del mellotron di Watcher Of The Skies, Peter esce inaspettatamente per il pubblico e i compagni della band con il vestito nero e le ali da pipistrello sulla testa. Ecco l’effetto che faceva (in un video del tour successivo, ottobre 1973 Live Shepperton Studios):
Fateci sapere perché amate Foxtrot e cosa preferite di questo album scrivendo qui sotto nei commenti o alla pagina dei contatti.
Foxtrot: i Genesis lo ricordano così:
Per ascoltare e collezionare:
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La copertina stavolta è apribile anche in Italiae contiene foto e testi.Eccola:
Elenco delle tracce: A1 Watcher Of The Skies A2 Time Table A3 Get ‘Em Out By Friday A4 Can-Utility And The Coastliners B1 Horizons B2 Supper’s Ready B2.1 Lover’s Leap B2.2 The Guaranteed Eternal Sanctuary Man B2.3 Ikhnaton And Itsacon And Their Band Of Merry Men B2.4 How Dare I Be So Beautiful? B2.5 Willow Farm B2.6 Apocalypse In 8/9 (Co-strarring the delicious talents of Gabble Ratchet) B2.7 As Sure As Eggs Is Eggs (Aching Men’s Feet)
Nel febbraio 1973 e in esce il singolo estratto dall’album: Watcher Of The Skies/ Willow Farm. Il lato A è una versione di 4 minuti dell’originale. Il lato B è uno dei segmenti di Supper’s Ready.
La tiratura è molto bassa e ciò rende il 45 giri raro e di valore. Ecco le due versioni: inglese e italiana (clicca sulle immagini per collezionare):
Ed ecco le versioni juke box (clicca sulle immagini per collezionare):
Aprile 1972, arrivano i Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Due tappe di quell’avventura rimarranno nella storia del gruppo, perché hanno visto nascere Watcher Of The Skies.
La data di Reggio Emilia il 12 aprile, infatti è ritenuta ufficialmente il luogo di nascita di Watcher Of The Skies.
Secondo i ricordi di Hackett, Rutherford e degli altri presenti, fu proprio nella città emiliana che venne eseguita per la prima volta una versione embrionale dell’indimenticabile brano durante il soundcheck.
Palasport di Reggio Emilia dalla pagina Facebook “Genesis 40th anniversary first Italian tour”
«Nel Palasport di Reggio Emilia, un enorme orribile posto pieno di eco, in mezzo al sound-check, Tony suonò quei due accordi iniziali sul suo mellotron. Funzionavano benissimo anche se, ancora oggi, non sono sicuro quanto fosse cosciente di come erano buoni.» (Da The Living Years di Mike Rutherford. Traduzione mia)
Nel tour per presentare Nursery Cryme, i Genesis approfittavano del tempo libero e anche delle prove sul palco per comporre parti di canzoni che poi avrebbero costituito l’album Foxtrot.
Richard Macphail in My Book of Genesis racconta il modo di comporre l’album da parte dei Genesis. Rich ricorda che Tony Banks ha dichiarato ufficialmente che si tratta di tanti pezzi che poi sono stati incollati insieme:
«Era una cosa normale nei Genesis. Alcuni dei pezzi erano composti da frammenti scritti da singoli membri e il problema era come riuscire ad adattarle. In Supper’s Ready, per esempio, Willow Farm, è in La bemolle maggiore, doveva portare a una piccola melodia di flauto in La minore. Quindi ci siamo dovuti mettere d’impegno per riuscire ad armonizzare i diversi accordi. A volte invece è un cambiamento del tutto naturale e avveniva senza che ce ne rendessimo conto.»
Profumo ricorda che«si tratta in effetti di un work in progress come conferma senza esitazioni Steve Hackett: “In realtà Watcher Of The Skies non venne composta esattamente in occasione delle prove per il concerto di Reggio Emilia, ne avevamo già preparato una versione molto rozza e un po’ diversa ma si può dire che la suonammo quasi compiutamente e per la prima volta durante quel soundcheck. Mi ricordo che ero in bagno, nel sotterraneo del palasport, sentii l’intro e l’intera struttura cominciò a tremare, erano note magnifiche e potenti. Tutto il gruppo si accodò all’esecuzione e fu in quel momento che, almeno per me, nella mia immaginazione la band suonava come e più di una orchestra”».
E cita le parole del promoter Maurizio Salvadori: «“Ricordo che ogni tanto facevano delle improvvisazioni nei soundcheck, perfino di mezz’ora e ci mettevano dentro delle cose appena provate, penso che lo facessero anche la reazione della gente che era sempre apprezzabile. Provarono in anteprima un paio di pezzi che avrebbero poi inserito nel disco successivo.”»
Il 19 Aprile i Genesis sono live al Teatro Mediterraneo di Napoli.
Un doppio concerto che chiude la prima parte del Nursery Cryme Tour dei Genesis in Italia.
Una seconda tappa in questa storia dei Genesis, perché sul tetto dell’Hotel Domitiana, che ospita la band, Mike e Tony scrivono il testo di Watcher Of The Sky. Dal terrazzo dell’albergo, infatti, si può vedere tutto il complesso della Mostra d’Oltremare, l’Arena Flegrea e il Teatro Mediterraneo, un corpo estraneo rispetto alla città, che poteva dare l’impressione di un paesaggio di un pianeta sconosciuto.
«Eravamo seduti in cima a questo edificio, era una calda giornata di sole e stavamo semplicemente guardando fuori attraverso una vasta area di edifici e campi; non c’era un’anima viva in giro. Sembrava che l’intera popolazione avesse appena disertato il pianeta e questo è ciò che racconta ‘Watcher of the Skies’: un essere alieno che viene sul pianeta e lo vede completamente deserto. E così la storia si sviluppa con un po ‘di fantascienza. Mi piace ‘Childhood’s End’ di Arthur Clarke e libri di questo genere.»
«Io e Tony insieme scrivemmo il testo, seduti sul tetto del nostro hotel a Napoli immaginando che il mondo fosse finito. Alquanto strano, considerando che era un giorno piacevolmente soleggiato.»
A Napoli quindi viene completato il brano e, come sappiamo, aprirà il successivo album dei Genesis, in uscita l’ottobre seguente: Foxtrot.
Ma nella sua autobiografia, Mike racconta un altro retroscena, accaduto a Napoli:
«A Napoli scoprimmo un altro passatempo terapeutico… Concludere un tour con una litigata di gruppo era un classico. La cosa insolita della lite-di-fine-tour a Napoli fu che c’era un parco dei divertimenti proprio dietro l’angolo dell’hotel dove dormivamo. Arrivammo al punto di essere talmente stufi l’uno degli altri che decidemmo che l’unica cosa da fare era di buttarci sulla pista dell’autoscontro e sbatterci contro reciprocamente e selvaggiamente e ripetutamente. Devo dire che non ho mai sperimentato un modo altrettanto efficace per chiarirsi.»
Il 28 settembre 1972, al National Stadium di Dublino, duranteil Foxtrot Tour, Peter Gabriel si presenta sul palco indossando una testa di volpe e un vestito rosso da donna, all’insaputa dei compagni.
Lo show al National Stadium di Dublino, il 28 settembre, resterà nella storia dei Genesis perché, nel finale di The Musical Box, Peter Gabriel si presenta sul palco indossando una testa di volpe e un vestito rosso da donna di sua moglie Jill, all’insaputa dei compagni. L’inizio di un’epoca di teatralità e costumi, che ha dato alla band una visibilità e un popolarità finora sconosciute.
Ascolta l’audio del concerto:
Ed ecco l’effetto tratto dal concerto al Bataclan di Parigi il 10 gennaio 1973:
“Prima di questo non c’erano stati indizi del fatto che Peter volesse cominciare a travestirsi. Come, più avanti, non ci avvertirà della maschera da fiore che indosserà per la parte di Willow Farm in Supper’s Ready, e nemmeno per la scatola triangolare che si mette in testa per la parte successiva, Apocalypse in 9/8. Le vediamo anche noi nello stesso momento in cui le vede il pubblico. Lui non vuole saperne di decidere in gruppo, in questi casi. (…) Queste sono le cose molto fuori dagli schemi che fa ora Peter Gabriel sul palco con i Genesis. Dopo Dublino, la signora Volpe ricompare in ogni concerto, sempre nello stesso punto. Ci abituiamo presto, ed è meglio per noi: una foto di Peter con il nuovo costume finisce dritta sulla copertina del «Melody Maker», e fa aggiungere uno zero alla tariffa di ingaggio dei Genesis. Passiamo da trentacinque sterline a trecentocinquanta sterline a serata.”
“Eravamo stati tenuti completamente all’oscuro delle intenzioni di Pete; lui sapeva bene, del resto, che se ci avesse anticipato qualcosa avremmo tentato di fermarlo.”
“Altri facevano qualcosa con i costumi, ma noi sfruttavamo tutto lo spazio del palco. Quando andavi a uno spettacolo dei Genesis vedevi le tende velate, e poi il fumo artificiale, che sì adesso è un cliché ma allora non lo era affatto. Vedevi le ali di pipistrello e gli occhi truccati. Sentivi il suono del Mellotron, praticamente il primo effetto in stereo. Non c’erano altri concerti di quel livello al mondo. I primi dieci minuti erano di una potenza incredibile. Penso che fummo tra i primi gruppi a cogliere la bellezza della fusione di musica ed effetti visivi. Un po’ successe per caso e per fortuna, un po’ perché l’abilità di Peter in quel senso era davvero unica.”
Infatti, il 9 febbraio 1973, al Rainbow Theatre di Londra, Peter Gabriel si porta in camerino un intero baule pieno e indossa sul palco i suoi famosi costumi e le maschere. Sulle note di mellotron di Watcher Of The Skies, Peter esce per la prima volta con il vestito nero e le ali da pipistrello sulla testa.
Ecco l’effetto (in un video del tour successivo, ottobre 1973 Live Shepperton Studios):
E poi ancora, nuovi colpi di scena durante tutto il concerto. Immagini che segneranno, nel bene e nel male, la band per sempre.
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