“The Songs of Genesis: A Complete Guide to the Studio Recordings”, di Steve Aldous è la storia cronologica della band, con l’analisi critica e i dettagli chiave di ciascuna delle 204 canzoni dei Genesis registrate e pubblicate.
Sono previsti due formati, per ora solo in inglese.
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Nato a Bury, nel Lancashire, nel Regno Unito, nel 1960, Steve Aldous si è interessato per tutta la vita al cinema, alla musica e alla narrativa poliziesca.
Negli ultimi anni si è dedicato alla scrittura. Il suo primo libro pubblicato, “The World of Shaft: A Complete Guide to the Novels, Comic Strip, Films and Television Series”, è una storia e un’analisi dell’investigatore privato nero di Ernest Tidyman, John Shaft ed è stato ben accolto dagli appassionati del genere.
Il suo ultimo libro è “The Songs of Genesis: A Complete Guide to the Studio Recordings”.
Ecco un estratto dalla prefazione:
Le canzoni dei Genesis sono state una parte enorme della mia vita, e questo libro è stato pensato per raccontare la storia dietro a ognuna di loro.
Il libro cataloga cronologicamente tutte le canzoni della band dai loro primi demo nel 1967 fino all’ultima registrazione in studio nel 1997, un periodo di trent’anni, che ha visto i Genesis progredire dalle origini di schoolboy band in uno dei più grandi gruppi rock del mondo.
Oltre ad offrire opinioni su ciascuna delle canzoni della band, fornisco informazioni sulle registrazioni basate su un’ampia ricerca di materiale d’archivio.
Lungo il percorso contrappongo le mie opinioni con quelle degli stessi membri della band e della stampa musicale, che nei giorni post-punk, spesso arricciano il naso al solo accenno ai Genesis.
Il 22 maggio 1975 a Besançon, in Francia, si compie l’ultimo atto di Peter Gabriel con i Genesis. E’ il concerto finale del Lamb Tour, visto che la data successiva, a Tolosa, è stata cancellata. Peter ha già deciso di lasciare la sua band. Ecco un ricordo di quei giorni.
Sorprendentemente, ma teatralmente come da sua indole, Peter suona una nenia funebre dell’esercito inglese per salutare tutti, anche se l’addio ufficiale avverrà il 16 agosto, per mettere a tacere la fuga di notizie che si è scatenata intorno al gruppo, incontrollabile e difficilmente smentibile.
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Peter ha già comunicato ai compagni la sua decisione il 25 novembre 1974all’Hotel Swingos di Cleveland, in USA, tra le prime tappe del tour. ASCOLTA QUEL CONCERTO:
La band è dapprima incredula, poi sconcertata, quindi preoccupata per proprio futuro.
Inoltre c’è un tour impegnativo da portare avanti, con brani poco conosciuti dal pubblico – la scaletta prevede tutto The Lamb, uscito solo pochi giorni prima + due bis: The Musical Box e Watcher Of The Skies, talvolta sostituita da The Knife – e il timore che l’abbandono di Peter potesse trapelare e causare un crollo nella vendita dei biglietti.
Ecco l’ultima registrazione di un concerto nei Genesis di Peter Gabriel. Precede di 4 giorni il concerto finale del 22 maggio 1975:
https://www.youtube.com/watch?v=MNa2XRnkgrc&t=9s
Il 16 agosto 1975 Gabriel consegna alla stampa una dichiarazione. Eccola in versione originale:
I had a dream, eye’s dream. Then I had another dream with the body and soul of a rock star. When it didn’t feel good I packed it in. Looking back for the musical and non-musical reasons, this is what I came up with:
OUT, ANGELS OUT – an investigation.
The vehicle we had built as a co-op to serve our songwriting became our master and had cooped us up inside the success we had wanted. It affected the attitudes and the spirit of the whole band. the music had not dried up and I still respect the other musicians, but our roles had set in hard. To get an idea through “Genesis the Big” meant shifting a lot more concrete than before. For any band, transferring the heart from idealistic enthusiasm to professionalism is a difficult operation. I believe the use of sound and visual images can be developed to do much more than we have done. But on a large scale it needs one clear and coherent direction, which our pseudo-democratic committee system could not provide. As an artist, I need to absorb a wide variety of experiences. It is difficult to respond to intuition and impulse within the long-term planning that the band needed. I felt I should look at/learn about/develop myself, my creative bits and pieces and pick up on a lot of work going on outside music. Even the hidden delights of vegetable growing and community living are beginning to reveal their secrets. I could not expect the band to tie in their schedules with my bondage to cabbages. The increase in money and power, if I had stayed, would have anchored me to the spotlights. It was important to me to give space to my family, which I wanted to hold together, and to liberate the daddy in me. Although I have seen and learnt a great deal in the last seven years, I found I had begun to look at things as the famous Gabriel, despite hiding my occupation whenever possible, hitching lifts, etc. I had begun to think in business terms; very useful for an often bitten once shy musician, but treating records and audiences as money was taking me away from them. When performing, there were less shivers up and down the spine. I believe the world has soon to go through a difficult period of changes. I’m excited by some of the areas coming through to the surface which seem to have been hidden away in people’s minds. I want to explore and be prepared to be open and flexible enough to respond, not tied in to the old hierarchy. Much of my psyche’s ambitions as “Gabriel archetypal rock star” have been fulfilled – a lot of the ego-gratification and the need to attract young ladies, perhaps the result of frequent rejection as “Gabriel acne-struck public school boy”. However, I can still get off playing the star game once in a while. My future within music, if it exists, will be in as many situations as possible. It’s good to see a growing number of artists breaking down the pigeonholes. This is the difference between the profitable, compartmentalized, battery chicken and the free-range. Why did the chicken cross the road anyway? There is no animosity between myself and the band or management. The decision had been made some time ago and we have talked about our new direction. The reason why my leaving was not announced earlier was because I had been asked to delay until they had found a replacement to plug up the hole. It is not impossible that some of them might work with me on other projects. The following guesswork has little in common with truth: Gabriel left Genesis. 1) To work in theatre. 2) To make more money as a solo artist. 3) To do a “Bowie”. 4) To do a “Ferry”. 5) To do a “Furry Boa round my neck and hang myself with it”. 6) To go see an institution. 7) To go senile in the sticks. I do not express myself adequately in interviews and I felt I owed it to the people who have put a lot of love and energy supporting the band to give an accurate picture of my reasons.
I giornali pubblicano la lettera recapitata a mano nelle redazioni.
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Il 26 agosto, quindi, i Genesis sono costretti a far uscire una dichiarazione ufficiale, per integrare quella di Peter. In questa scrivono che la band è in cerca di un nuovo cantante, che sta componendo un nuovo album e a breve inizierà a inciderlo. Il disco uscirà a Natale e il tour partirà all’inizio dell’anno nuovo.
La notizia provoca uno shock nel mondo musicale e i media iniziano a dare per finita l’esperienza Genesis. Ma, come afferma Gail Colson, per anni sua stretta collaboratrice,
“Tony Stratton-Smith (fondatore e manager della Charisma Records N.d.R) era l’unico che credeva in loro al 100% e prevedeva che sarebbero diventati ancora più grandi senza Peter. Diceva sempre che finché c’erano Tony Banks e le sue melodie, allora c’erano i Genesis”. Da: Senza frontiere. Vita e musica di Peter Gabriel, di Daryl Easlea.
Stratt sembra aver ragione. A Trick Of Th Tail, primo album senza Gabriel e con Phil Collins cantante, uscito nel marzo 1976, vende più dei dischi precedenti e spiana ai Genesis la strada del successo e di una carriera lontana dalla fine. Anche se per milioni di fan la band senza Gabriel non è più la loro.
Peter al momento si ritira a vita privata, anche se, come sappiamo, non definitivamente. Ma questa è un’altra storia.
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