“Mama” was the first single from Genesis‘ released on 22 Aug. 1983 self-titled album. VIDEOS.
Single by Genesis
from the album Genesis
B-side “It’s Gonna Get Better”
Released 22 August 1983
Format 7″ vinyl, 12″ vinyl
Recorded The Farm, Surrey; 1983
Genre Progressive rock
Length 6:49 (album version)
6:07 (single version)
5:18 (video edit / radio edit)
7:27 (long version)
Label Atlantic, Virgin, Vertigo
Songwriter(s) Tony Banks, Phil Collins, Mike Rutherford
Producer(s) Genesis, Hugh Padgham
Genesis singles chronology
“Paperlate”
(1982) “Mama”
(1983) “That’s All”
(1983)
Chart performance:
Australia (Kent Music Report) 45
Austria (Austrian Singles Chart) 10
Germany (Offizielle Deutsche Charts) 4
Netherlands (Dutch Top 40)7
Finland (Suomen virallinen lista) 6
Ireland (IRMA) 5
New Zealand (RIANZ) 27
Norway (VG-lista) 3
Swiss Singles Chart 2
United Kingdom (The Official Charts Company) 4
US Billboard Hot 10073
US Billboard Top Rock Tracks 5
Mario Giammetti racconta a Horizons Radio il nuovo numero di Dusk,il Genesis Magazine di cui è fondatore e direttore eche, come al solito, ospita approfondimenti, interviste esclusive e servizi su attualità e novità del mondo Genesis.
“Il numero 92 di Dusk dedica la copertina a Peter Gabriel – spiega Giammetti. La scusa è il vinile pubblicato in occasione del Record Store Day, Rated PG. Niente di sconvolgente, ma in verità non dedicavamo una cover al cantante da ormai troppo tempo. Per rendere la cover story più interessante, siamo riusciti a rintracciare Richard Evans, musicista poco appariscente ma, in realtà, un grandissimo collaboratore di Peter per una ventina d’anni, sia sul palco (dal 2002 al 2007), sia in studio. Evans ci ha raccontato molte cose e ci ha fatto scoprire, per esempio, un’apparizione live di Gabriel a Berlino a gennaio di quest’anno di cui nessuno sapeva niente.”
“L’altro disco di cui ci occupiamo – continua il Direttore di Dusk – è Out Of The Blue di Mike & The Mechanics, costituito da tre inediti e una rilettura dei brani storici da parte della nuova line-up.”
Giammetti puntualizza anche che “sta per uscire anche il cofanetto di Tony Banks ma quello abbiamo deciso volontariamente di rimandarlo al prossimo numero; ho già intervistato il tastierista per l’occasione e realizzeremo uno speciale che ne ripercorre l’intera carriera”. Quindi la chicca che ci attende prossimamente merita l’attesa.
“L’altro argomento importante di questo numero è, naturalmente, il ritorno in Italia di Phil Collins, avvenuto qualche settimana fa a Milano. Noi ovviamente c’eravamo e raccontiamo quel concerto (così come qualunque altro disco o evento del mondo Genesis), come sempre, con totale onestà e sincerità”.
“Completano il numero l’analisi del tour di Steve Hackett, che sta suonando in giro, tra l’altro, una versione integrale di Selling England By The Pound, le consuete recensioni, tra le quali segnaliamo la nuova edizione in vinile di Seconds Out, il nuovo disco di studio di Chester Thompson e il doppio cd degli Algebra, con Steve Hackett e Anthony Phillips ospiti!.
“Infine – conclude Giammetti -, abbiamo rintracciato, come cerchiamo di fare sempre, due personaggi tangenziali: il primo è Alphonso Johnson, leggendario bassista americano i cui legami col mondo Genesis sono più di quelli che pensavamo, e Alicja Chrząszcz, che da molti anni ormai suona con Ray Wilson”.
Ma l’elemento di cui va giustamente più fiero il Direttore di Dusk Mario Giammetti è che per la prima volta il numero è tutto a colori. “Si tratta di un regalo del nostro collaboratore più prezioso e più generoso, Stefano Tucciarelli, titolare dell’agenzia Sound Pusher, il quale ha voluto farci fare un altro salto di qualità”.
Non resta quindi che attendere il nuovo numero di Dusk, come sempre ricchissimo di materiale Genesis & Co. E chi non l’avesse già fatto, può iscriversi e abbonarsi qui.
Il 3 luglio 1977 all’Olympiahalle di Monaco di Baviera va in scena l’ultimo concerto di Steve Hackett con i Genesis. Ecco ricordi, suoni e immagini di quel giorno.
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Ecco la registrazione del concerto:
“Ancora una volta un abbandono eccellente getta un ombra sul loro futuro – annota Mario Giammetti in Genesis. Il fiume del costante cambiamento-. Ma se sono riusciti a sopravvivere senza Gabriel, possono farcela anche senza Steve, pagando però un pesante prezzo a livello di creatività e fantasia”.
Ed ecco il ricordo dei protagonisti.
“Sentivo che i Genesis stavano diventando ripetitivi – ha raccontato Steve ad Armando Gallo in Genesis: I Know What I Like – e sapevo che per esprime al meglio me stesso sarei dovuto uscire dal ruolo che avevo nella band. Il problema era che la sicurezza economica stava portando a un impoverimento spirituale e mi stava uccidendo suonare giorno dopo giorno gli stessi brani”.
“Mi crea qualche imbarazzo dire che non mi ero proprio accorto di quanto infelice fosse stato Steve per la maggior parte del tempo in cui fu membro del gruppo – ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia The Living Years -. Non eravamo propriamente gli individui più sensibili del mondo e Steve era una persona abbastanza riservata, come tutti noi del resto, ma pensavo comunque che si divertisse. (…) Nella mia personale scala Richter, la perdita di Steve non fece registrare scosse paragonabili a quelle di Ant o Pete”.
“In questo periodo diventa evidente anche la frustrazione di Steve – racconta Phil Collins nella sua autobiografia No, non sono ancora morto-. Ha pubblicato il suo album da solista, ma invece di diminuire la pressione, l’ha aumentata. Vuole avere più canzoni sue negli album dei Genesis. Quello che per me è positivo si rivela negativo per lui: la nuova configurazione dei Genesis ha inaspettatamente aperto nuove strade di composizione dei pezzi, e mentre io mi sento sempre più sicuro come autore, Steve non riceve ancora lo spazio creativo che pensa di meritarsi. (…) Ma se siamo sopravvissuti alla perdita di un cantante, siamo in grado di sopravvivere a quella di un chitarrista. Continuiamo, imperterriti, con Mike che ci dà dentro sia al basso sia alla chitarra solista”.
Dopo aver lasciato i Genesis Steve Hackett ha intrapreso un’importantissima carriera solista. Ha già pubblicato il primo album.
La data dell’11 giugno è legata, per i Genesis, a un inizio e a una fine. Ecco perché.
1977, al Palazzo dello Sport di Parigi inizia una serie di cinque concerti che saranno registrati e che faranno parte (tranne The Cinema Show inserita nella versione dell’anno precedente) del doppio album live Seconds Out.
Ecco la registrazione della serata dell’11 giugno:
La line-up:
Phil Collins – lead vocals, drums, percussion;
Steve Hackett – lead guitars, effects;
Mike Rutherford – bass guitar, guitars, bass pedals, backing vocals;
Tony Banks – keyboards, 12 strings guitar, backing vocals;
Chester Thompson – drums, percussion.
Il 12 giugno lo spettacolo è doppio, mentre il 13 viene registrata una parte del concerto dalla Radio francese RTL. Ecco i 42 minuti andati in onda (notare che, al minuto 38 circa, Phil Collins non ricorda le parole di The Lamb Lies Down On Broadway, ma riprende subito il filo del verso):
Lo show del 14 giugno fornisce gran parte del materiale a Seconds Out. Eccolo:
Ma i Genesis non sanno che questi sono gli ultimi concerti con questa formazione. Steve Hackett ha già deciso di lasciare la band. Come era successo con Peter Gabriel, all’apice del successo e del consenso, arriva una defezione. Guarda la rassegna stampa di questo periodo.
E insieme a lui uscirà di scena dalle scalette dei concerti il grandissimo cavallo di battaglia live Supper’s Ready.
L’11 giugno 2007, i Genesis partono da Helsinki con il Turn It On Again Tour. Ascolta:
La line-up:
Phil Collins – lead vocals, drums, percussion;
Mike Rutherford – guitars, bass, backing vocals;
Tony Banks – keyboards, backing vocals;
Daryl Stuermer – guitars, bass, backing vocals;
Chester Thompson – drums, percussion.
Uno show che vede uno dei palcoscenici più avveniristici della storia del rock.
Genesis, Turn it on Again Anatomy of a Tour – CLICCA SULL’IMMAGINE PER COLLEZIONARLO
Guardalo nei video:
Ed ecco un’intervista rilasciata dai Genesis il giorno dopo il primo show del tour:
Una settimana prima, i Genesis si erano sottoposti a una data zero davanti a 250 invitati all’Expo Centre di Bruxelles. Ecco i video di quella prova generale.
Agli addetti ai lavori la band appare subito un po’ arrugginita ed è evidente che ha avuto bisogno di rallentare o semplificare alcuni passaggi. Ma il Tour alla fine sarà un successo.
Con il Turn It On Again Tour (che il 14 luglio ha toccato Roma), peròè calato il sipario sulla gloriosa storia dei Genesis dal vivo.
Il 4 giugno 2007, i Genesis si sottopongono a una data zero del Turn It On Again Tour, davanti a 250 invitati all’Expo Centre di Bruxelles. Ecco i video di quella prova generale.
Agli addetti ai lavori la band appare subito un po’ arrugginita ed è evidente che ha avuto bisogno di rallentare o semplificare alcuni passaggi. Ma il Tour alla fine sarà un successo.
2007 Genesis Production Rehearsal – Expo Centre, Brussels Belgium:
Il 4 giugno 2007, i Genesis si sottopongono a una data zero del Turn It On Again Tour, davanti a 250 invitati all’Expo Centre di Bruxelles. Ecco i video di quella prova generale.
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Agli addetti ai lavori la band appare subito un po’ arrugginita ed è evidente che ha avuto bisogno di rallentare o semplificare alcuni passaggi. Ma il Tour alla fine sarà un successo.
Il 12 maggio i Genesis avevano ricevuto il VH1 Rock Honors, al Mandalay Bay Resort di Las Vegas negli USA. La loro era stata la prima apparizione pubblica elettrica con Collins da 14 anni. E’ infatti dal Cowdray Concert del 18 settembre 1993, ultimo concerto con Phil che non si mostravano insieme.
Ecco il video dell’evento, con l’indimenticabile introduzione di Robin Williams:
Con il Turn It On Again Tour (che il 14 luglio ha toccato Roma)è calato il sipario sulla gloriosa storia dei Genesis dal vivo.
Il 22 maggio 1975 a Besançon, in Francia, si compie l’ultimo atto di Peter Gabriel con i Genesis. E’ il concerto finale del Lamb Tour, visto che la data successiva, a Tolosa, è stata cancellata. Peter ha già deciso di lasciare la sua band. Ecco un ricordo di quei giorni.
Sorprendentemente, ma teatralmente come da sua indole, Peter suona una nenia funebre dell’esercito inglese per salutare tutti, anche se l’addio ufficiale avverrà il 16 agosto, per mettere a tacere la fuga di notizie che si è scatenata intorno al gruppo, incontrollabile e difficilmente smentibile.
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Peter ha già comunicato ai compagni la sua decisione il 25 novembre 1974all’Hotel Swingos di Cleveland, in USA, tra le prime tappe del tour. ASCOLTA QUEL CONCERTO:
La band è dapprima incredula, poi sconcertata, quindi preoccupata per proprio futuro.
Inoltre c’è un tour impegnativo da portare avanti, con brani poco conosciuti dal pubblico – la scaletta prevede tutto The Lamb, uscito solo pochi giorni prima + due bis: The Musical Box e Watcher Of The Skies, talvolta sostituita da The Knife – e il timore che l’abbandono di Peter potesse trapelare e causare un crollo nella vendita dei biglietti.
Ecco l’ultima registrazione di un concerto nei Genesis di Peter Gabriel. Precede di 4 giorni il concerto finale del 22 maggio 1975:
https://www.youtube.com/watch?v=MNa2XRnkgrc&t=9s
Il 16 agosto 1975 Gabriel consegna alla stampa una dichiarazione. Eccola in versione originale:
I had a dream, eye’s dream. Then I had another dream with the body and soul of a rock star. When it didn’t feel good I packed it in. Looking back for the musical and non-musical reasons, this is what I came up with:
OUT, ANGELS OUT – an investigation.
The vehicle we had built as a co-op to serve our songwriting became our master and had cooped us up inside the success we had wanted. It affected the attitudes and the spirit of the whole band. the music had not dried up and I still respect the other musicians, but our roles had set in hard. To get an idea through “Genesis the Big” meant shifting a lot more concrete than before. For any band, transferring the heart from idealistic enthusiasm to professionalism is a difficult operation. I believe the use of sound and visual images can be developed to do much more than we have done. But on a large scale it needs one clear and coherent direction, which our pseudo-democratic committee system could not provide. As an artist, I need to absorb a wide variety of experiences. It is difficult to respond to intuition and impulse within the long-term planning that the band needed. I felt I should look at/learn about/develop myself, my creative bits and pieces and pick up on a lot of work going on outside music. Even the hidden delights of vegetable growing and community living are beginning to reveal their secrets. I could not expect the band to tie in their schedules with my bondage to cabbages. The increase in money and power, if I had stayed, would have anchored me to the spotlights. It was important to me to give space to my family, which I wanted to hold together, and to liberate the daddy in me. Although I have seen and learnt a great deal in the last seven years, I found I had begun to look at things as the famous Gabriel, despite hiding my occupation whenever possible, hitching lifts, etc. I had begun to think in business terms; very useful for an often bitten once shy musician, but treating records and audiences as money was taking me away from them. When performing, there were less shivers up and down the spine. I believe the world has soon to go through a difficult period of changes. I’m excited by some of the areas coming through to the surface which seem to have been hidden away in people’s minds. I want to explore and be prepared to be open and flexible enough to respond, not tied in to the old hierarchy. Much of my psyche’s ambitions as “Gabriel archetypal rock star” have been fulfilled – a lot of the ego-gratification and the need to attract young ladies, perhaps the result of frequent rejection as “Gabriel acne-struck public school boy”. However, I can still get off playing the star game once in a while. My future within music, if it exists, will be in as many situations as possible. It’s good to see a growing number of artists breaking down the pigeonholes. This is the difference between the profitable, compartmentalized, battery chicken and the free-range. Why did the chicken cross the road anyway? There is no animosity between myself and the band or management. The decision had been made some time ago and we have talked about our new direction. The reason why my leaving was not announced earlier was because I had been asked to delay until they had found a replacement to plug up the hole. It is not impossible that some of them might work with me on other projects. The following guesswork has little in common with truth: Gabriel left Genesis. 1) To work in theatre. 2) To make more money as a solo artist. 3) To do a “Bowie”. 4) To do a “Ferry”. 5) To do a “Furry Boa round my neck and hang myself with it”. 6) To go see an institution. 7) To go senile in the sticks. I do not express myself adequately in interviews and I felt I owed it to the people who have put a lot of love and energy supporting the band to give an accurate picture of my reasons.
I giornali pubblicano la lettera recapitata a mano nelle redazioni.
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Il 26 agosto, quindi, i Genesis sono costretti a far uscire una dichiarazione ufficiale, per integrare quella di Peter. In questa scrivono che la band è in cerca di un nuovo cantante, che sta componendo un nuovo album e a breve inizierà a inciderlo. Il disco uscirà a Natale e il tour partirà all’inizio dell’anno nuovo.
La notizia provoca uno shock nel mondo musicale e i media iniziano a dare per finita l’esperienza Genesis. Ma, come afferma Gail Colson, per anni sua stretta collaboratrice,
“Tony Stratton-Smith (fondatore e manager della Charisma Records N.d.R) era l’unico che credeva in loro al 100% e prevedeva che sarebbero diventati ancora più grandi senza Peter. Diceva sempre che finché c’erano Tony Banks e le sue melodie, allora c’erano i Genesis”. Da: Senza frontiere. Vita e musica di Peter Gabriel, di Daryl Easlea.
Stratt sembra aver ragione. A Trick Of Th Tail, primo album senza Gabriel e con Phil Collins cantante, uscito nel marzo 1976, vende più dei dischi precedenti e spiana ai Genesis la strada del successo e di una carriera lontana dalla fine. Anche se per milioni di fan la band senza Gabriel non è più la loro.
Peter al momento si ritira a vita privata, anche se, come sappiamo, non definitivamente. Ma questa è un’altra storia.
Se hai racconti, ricordi e materiale di questo periodo scrivi a Horizons Radio [su_button url=”http://www.horizonsradio.it/contatti” style=”3d” background=”#dc0505″ size=”5″]Clicca qui[/su_button]
Genesis Live st San Siro Stadium, Milan Italy 19/5/1987
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Ecco la scaletta:
Mama 07:13 Abacab 08:39 Phil Speaking In Italian 02:13 Domino 11:22 That’s All 05:21 The Brazilian 05:08 Phil Speaking In Italian 01:26 In The Cage Medley 07:59 In That Quiet Earth 04:22 Afterglow 04:28 Land Of Confusion 05:09 Phil Speaking In Italian 01:32 Tonight Tonight Tonight 09:05 Throwing It All Away 06:26 Phil Speaking In Italian 02:19 Home By The Sea 11:31 Invisible Touch 04:52 Drum Duet 05:52 Los Endos 06:08 Turn It On Again 12:45
Il gruppo inizia con due cavalli di battaglia del nuovo corso, di ottimo livello e collaudati, che costituiscono una potente apertura del concerto (Mama e Abacab). Guarda il video:
Tra i nuovi brani funzionano bene Domino e The Brazilian, anche se alleggeriti da brani come That’s All. Guarda il video:
Tra i classici, invece, ultimo tour per In The Cage, che si abbina inmedley con In That Quiet Earth e va a sfociare in Afterglow. Guarda il video:
Purtroppo da questo medley esce per sempre Apocalipse in 9/8, rimasuglio della gloriosa Supper’s Ready. Quando lo show arriva in Italia, non c’è più traccia di questo cavallo di battaglia dei live dei Genesis e capolavoro amatissimo dai fan, richiesto a gran voce in ogni concerto. La causa: lo sforzo che richiede alla voce di Phil Collins. Ecco come si presentava nella parte americana del tour il medley Cage-Quiet-Apocalipse. ASCOLTA:
E a proposito di variazioni, ecco come veniva eseguito, nella parte Australiana del tour, un brano fuori scaletta: Your Own Special Way, con l’accompagnamento della “Invisible String Section“, costituita da orchestre locali a seconda delle città, come da legge del posto. ASCOLTA:
https://youtu.be/Qoo2wcSdAEw
Indimenticabile poi il drum duet di Phil e Chester Thompson (che, come è noto, con Daryl Stuermer da anni accompagna in tour i Genesis), in cui i due, ormai affiatatissimi, sono sincronizzati come due orologi. Eccolo tratto dallo show dello Stadio Wembley ai primi di luglio. ASCOLTA:
Il 17 maggio 1987 i Genesis sono in concerto a Roma e due giorni dopo a Milano. Ecco un ricordo di quei giorni.
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by D.B.
Alle 17.30 di domenica 17 maggio si aprono i cancelli dello Stadio Flaminio di Roma. Lo spettacolo è previsto per le 19 – come si vede nel biglietto qui sopra -, ancora con la luce diurna.
Il supporter è Paul Young, il quale viene letteralmente bersagliato da ogni tipo di oggetti, evidenziando la scelta poco felice dell’abbinamento. La gente vuole ascoltare solo i Genesis.
Il concerto ha svariate coperture mediatiche. Radio RAI fa uno speciale, con un po’ di brani registrati a Malaga, una settimana prima, e la diretta dal Flaminio. Difficile ricostruire se è stato trasmesso anche lo show milanese. Anche Radio Centofiori, emittente fiorentina legata al P.C.I. dedica molto spazio all’evento. In Tv va in onda un servizio del TG1 intitolato “Il Rock è luce”.
Al contrario di Milano, come vedremo, non ci sono video o registrazioni audio su YouTube – le poche realizzate, vista la stretta sorveglianza su macchine fotografiche e altro, restano private al momento – ma ecco alcune foto tratte da Genesis The Movement – 1 e 2.
Ecco la scaletta, come riportata dal sito sopra citato:
Mama 07:13
Abacab 08:39
Phil Speaking In Italian 02:13
Domino 11:22
That’s All 05:21
The Brazilian 05:08
Phil Speaking In Italian 01:26
In The Cage Medley 07:59
In That Quiet Earth 04:22
Afterglow 04:28
Land Of Confusion 05:09
Phil Speaking In Italian 01:32
Tonight Tonight Tonight 09:05
Throwing It All Away 06:26
Phil Speaking In Italian 02:19
Home By The Sea 11:31
Invisible Touch 04:52
Drum Duet 05:52
Los Endos 06:08
Turn It On Again 12:45
Il gruppo inizia con due cavalli di battaglia del nuovo corso, di ottimo livello e collaudati, che costituiscono una potente apertura del concerto (Mama e Abacab). Guarda il video dal Live di San Siro a Milano:
Tra i nuovi brani funzionano bene Domino e The Brazilian, anche se alleggeriti da brani come That’s All. Guarda il video dal Live di Milano:
Tra i classici, invece, ultimo tour per In The Cage, che si abbina in medley con In That Quiet Earth e va a sfociare in Afterglow. Guarda il video dal Live di Milano:
Purtroppo da questo medley esce per sempre Apocalipse in 9/8, rimasuglio della gloriosa Supper’s Ready. Quando lo show arriva in Italia, non c’è più traccia di questo cavallo di battaglia dei live dei Genesis e capolavoro amatissimo dai fan, richiesto a gran voce in ogni concerto. La causa: lo sforzo che richiede alla voce di Phil Collins. Ecco come si presentava nella parte americana del tour il medley Cage-Quiet-Apocalipse. ASCOLTA:
E a proposito di variazioni, ecco come veniva eseguito, nella parte Australiana del tour, un brano fuori scaletta: Your Own Special Way, con l’accompagnamento della “Invisible String Section“, costituita da orchestre locali a seconda delle città, come da legge del posto. ASCOLTA:
Indimenticabile poi il drum duet di Phil e Chester Thompson (che, come è noto, con Daryl Stuermer da anni accompagna in tour i Genesis), in cui i due, ormai affiatatissimi, sono sincronizzati come due orologi. Eccolo tratto dallo show dello Stadio Wembley ai primi di luglio. ASCOLTA:
Genesis, release single, Misunderstanding, in North America. It reached #1 in Canada, 10/5/1980. INFO & VIDEOS:
Weekly charts (Wikipedia):
Chart (1980)
Peak
position
Canada RPM Top Singles
1
UK (OCC)
42
US Billboard Hot 100
14
US Billboard Adult Contemporary
32
US Cash Box Top 100
14
Year-end charts:
Chart (1980)
Rank
Canada
7
US (Joel Whitburn’s Pop Annual)
101
US Cash Box
99
Lyrics:
There must be some misunderstanding
There must be some kind of mistake
I waited in the rain for hours
You were late
Now it’s not like me to say the right thing
But you could’ve called to let me know
I checked your number twice, don’t understand it
So I went home
Well I’d been waiting for this weekend
I thought that maybe we could see a show
Never dreamed I’d have this feeling
But seeing you is believing
That’s why I don’t know why
You didn’t show up that night
There must be some misunderstanding
There must be some kind of mistake
I was waiting in the rain for hours
You were late
Since then I’ve been running around trying to find you
I went to the places that you always go
I rang your house but got no answer
Jumped in my car, i went round there
I still don’t believe it
He was just leaving
There must be some misunderstanding
There must be some kind of mistake
Guitar chords:
( REm MIm7 FA6 LAm SOL ) 3x
( DO )
REm MIm7 FA6 LAm SOL
There must be some misunderstanding
REm MIm7 FA6 LAm SOL
There must be some kind of mistake
REm MIm7 FA6 LAm SOL
I waited in the rain for hours
DO
And you were late
REm MIm7 FA6 LAm SOL
Now it’s not like me to say the right thing
REm MIm7 FA6 LAm SOL
But you could’ve called to let me know
REm MIm7 FA6 LAm SOL
I checked your number twice, don’t understand it
DO
So I went home
SOL# SIb/SOL# SOL# SIb/SOL#
Well I’d been waiting for this weekend
SOL# SIb/SOL# SOL# SIb/SOL#
I thought that maybe we could see a show
SOLm7 FAm7
Never dreamed I’d have this feeling
SOLm7 FAm7
Oh but seeing you is believing
SOLm7
That’s why I don’t know why
LA
You didn’t show up that night
REm MIm7 FA6 LAm SOL
There must be some misunderstanding
REm MIm7 FA6 LAm SOL
There must be some kind of mistake
REm MIm7 FA6 LAm SOL
I was waiting in the rain for hours
DO
And you were late
SOL# SIb/SOL# SOL# SIb/SOL#
Since then I’ve been running around trying to find you
SOL# SIb/SOL# SOL# SIb/SOL#
I went to the places that we always go
SOLm7 FAm7
I rang your house but got no answer
SOLm7 FAm7
so I jumped in my car, I went round again
SOLm7
I still don’t believe it
LA
He was just leaving
REm MIm7 FA6 LAm SOL
There must be some misunderstanding
REm MIm7 FA6 LAm SOL
There must be some kind of mistake…