Genesis live at Lyceum Ballrooms, London, 07/5/1980:
Genesis played three concerts at London Venues during the Duke tour:
The 5th at The Theatre Royal, Drury Lane;
6th & 7th at the Lyceum Ballroom.
All three shows were recorded to 24 track audio tapes, the masters now being archived at their Farm Studios. Edited sets were supplied to the BBC and to Capital Radio for broadcast.
In addition, the two Lyceum dates were filmed by The BBC.
Aprile 1972, l’esordio dei Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Ecco le tappe con suoni e immagini di quell’avventura storica.
Il 19 Aprile 1972 i Genesis sono live al Teatro Mediterraneo di Napoli.
Un doppio concerto che chiude la prima parte del Nursery Cryme Tour dei Genesis in Italia.
Ecco l’audio del live:
00:00 – Happy The Man; 04:18 – Stagnation; 14:53 – The Fountain Of Salmacis; 23:20 – Twilight Alehouse; 32:14 – The Musical Box; 42:23 – The Return Of The Giant Hogweed; 49:11 – Phil’s Solo; 51:24 – The Knife.
Una data che resterà nella storia dei Genesis, perchè sul tetto dell’Hotel Domitiana, che ospita la band, Mike e Tony scrivono il testo di Watcher Of The Sky.
“Eravamo seduti in cima a questo edificio, era una calda giornata di sole e stavamo semplicemente guardando fuori attraverso una vasta area di edifici e campi; non c’era un’anima viva in giro. Sembrava che l’intera popolazione avesse appena disertato il pianeta e questo è ciò che racconta ‘Watcher of the Skies’: un essere alieno che viene sul pianeta e lo vede completamente deserto. E così la storia si sviluppa con un po ‘di fantascienza. Mi piace ‘Childhood’s End’ di Arthur Clarke e libri di questo genere.”
“Io e Tony insieme scrivemmo il testo, seduti sul tetto del nostro hotel a Napoli immaginando che il mondo fosse finito. Alquanto strano, considerando che era un giorno piacevolmente soleggiato.”
Il brano viene già utilizzato per il sound check prima dei concerti. A Napoli quindi viene completato e, come sappiamo, aprirà il prossimo album dei Genesis, in uscita l’ottobre seguente: Foxtrot.
Ma nella sua autobiografia, Mike racconta un altro retroscena, accaduto a Napoli:
“A Napoli scoprimmo un altro passatempo terapeutico… Concludere un tour con una litigata di gruppo era un classico. La cosa insolita della lite-di-fine-tour a Napoli fu che c’era un parco dei divertimenti proprio dietro l’angolo dell’hotel dove dormivamo. Arrivammo al punto di essere talmente stufi l’uno degli altri che decidemmo che l’unica cosa da fare era di buttarci sulla pista dell’autoscontro e sbatterci contro reciprocamente e selvaggiamente e ripetutamente. Devo dire che non ho mai sperimentato un modo altrettanto efficace per chiarirsi.”
Le date italiane portano ulteriore fortuna ai Genesis, che assestano il loro successo nel nostro paese. Non solo, tornando in patria, Steve Hackett conoscerà Ellen, che diventerà la sua prima moglie e madre di Oliver.
E non finisce qui: i Genesis torneranno in Italia ad agosto, per una seconda parte del tour. Ma questa è un’altra storia.
Aprile 1972, l’esordio dei Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Ecco le tappe con suoni e immagini di quell’avventura storica.
Il 18 Aprile 1972 i Genesis sono live al Piper Club di Roma.Un concerto di cui restano questi video, primi a mostrare la band sopra il palco e nel backstage. GUARDA:
“Roma per noi fu sempre una città benevola: quel senso di antichità, di storia e di grandeur faceva da perfetta scenografia per la nostra musica. Nel giro di poco tempo saremmo arrivati a suonare nelle arene e negli stadi, ma all’inizio ci esibivamo in piccoli locali davanti a un pubblico di studenti quattordicenni. Gli show si tenevano a metà pomeriggio di domenica per consentire ai ragazzi di tornare a casa in tempo per mettersi a letto.”
“Il pubblico italiano e straordinario. Non solo ci adorano, ma colgono davvero il nostro spirito. Applaudano e urlano anche a un minimo cambiamento di atmosfera, qualcosa che i Genesis fanno spesso: passiamo da un ritmo veloce a un sussurrato, a un intermezzo pastorale, senza battere ciglio. Non c’è da stupirsi che agli italiani piacciamo così tanto: siamo un gruppo inglese che sonda la tradizione lirica.”
“Essendo fan così sfegatati, gli italiani avevano comprato e assorbito tutti i loro dischi; conoscevano ogni nota e sfumatura delle canzoni. E’ stato davvero straordinario. Non avevamo mai provato niente del genere. Ero lì al banco di mixaggio in mezzo al pubblico e tutti battevano le mani, vedere i miei ragazzi così capiti e apprezzati è stata una meravigliosa esperienza . I fan hanno amato tutto e hanno premiato la band con una standing ovation alla fine di ogni spettacolo. Ciò ha fatto miracoli per la loro fiducia e tutti e cinque i ragazzi, Peter, Mike, Tony, Steve e Phil, non hanno mai dimenticato il calore del loro primo tour in Italia, o la sua importanza nel loro sviluppo come band. Spero che abbiamo pagato il nostro debito di gratitudine suonando bene per loro.”
“Con i suoi strani meccanismi, le performance di primo pomeriggio e le cene tra due show, il tutto culminante in un concerto a Roma (…), l’Italia segnò un decisivo passo verso il live act dei Genesis così come lo conosciamo. Maniacalmente perfezionista, il gruppo smontava pezzo per pezzo l’esibizione della sera prima mentre si spostava verso la città seguente.
«Tutte le volte che viaggiavo con loro mi dovevo sorbire in furgone i commenti sul concerto della sera prima», sorride Conroy (Paul Conroy, road manager del tour, N.d.R.). Restavano abbastanza calmi mentre valutavano se Tony Banks aveva davvero sbagliato tonalità; erano dei perfezionisti. E nelle pause si ascoltavano gli Shadows, dentro il furgone. viaggiando per quattro ore da un concerto all’altro».
«L’intento era sempre quello di migliorare», aggiunge Steve Hackett, «il che rischiava di farlo assomigliare a un’autopsia!».
«Stavamo navigando a vista. E poi ecco questo piccolo raggio di luce che arriva dall’Italia». dice Mike Rutherford. «La strada era dura, tutta in salita. D’un tratto sbuca un paese che ti adora; non serve altro per darti la sensazione che vale davvero la pena andare avanti».”
Aprile 1972, l’esordio dei Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Ecco le tappe con suoni e immagini di quell’avventura storica.
Il 17 Aprile 1972 i Genesis sono live a Siena, al Palazzetto dello Sport.
“Nelle prove gli Odissea eseguono un brano dei Genesis alla presenza della stessa band inglese in platea che mostra incredulità e viva soddisfazione. E’ forse la prima live cover version di una canzone dei Genesis. Gli Odissea però decidono di non ripetere questo exploit durante la loro esibizione”.
Aprile 1972, l’esordio dei Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Ecco le tappe con suoni e immagini di quell’avventura storica.
Il 16 Aprile 1972 i Genesis sono live a Travagliato (Brescia), con un doppio concerto al music hall Supertivoli.
Ecco il ricordo di Richard Milella sul sito
“L’Italia dei concerti era quanto più di dilettantesco che ci si potesse aspettare. Niente Service professionali, niente backline e back-light, niente spie sul palco, niente catering, niente roadies, niente camerini e/o docce, niente security, niente gruppi elettrogeni, insomma, niente di niente. Il gruppo arrivava con uno o due amici al seguito qualche ora prima dello show nello stesso furgone in cui erano ammassati strumentisti e strumenti che poi tutti insieme scaricavano, montavano, provavano, aggiustavano, accordavano. Un panino, due arance e via con il concerto con la stessa maglietta e jeans del pomeriggio. Anche per i Genesis andò così, almeno alla loro prima calata l’Italia del rock si trovò impreparata ad allestire spettacoli degni di questo nome.”
“Peter parla nella sua lingua ma fa capire che eseguirà ora un brano registrato da pochi giorni e che uscirà sul prossimo Lp dal titolo Foxtrot. Il brano lo ricordo benissimo perchè ci emozionò tutti sin dal primo ascolto con quel suo incedere maestoso fra i tasti dell’Hammond: Watcher of the Skies è una pietra miliare e Gabriel lo interpretò anche teatralmente accucciandosi nei chiaro-scuri dell’organo e saltando letteralmente in alto nelle esplosioni orchestrali. Certa letteratura dice che il brano fu concepito durante questo primo tour in casa nostra; sbagliato, quando lo eseguirono nelle date italiane era già così bello, così completo e così arrangiato da certificare una certosina preparazione anche se su disco uscirà effettivamente mesi dopo”.
Su questa seconda parte c’è qualche dubbio, visto che è improbabile una forma già compiuta di Watcher a Travagliato. Magari Milella si ricorda il concerto estivo, sempre nella bassa bresciana, anche se non ne fa riferimento.Il fascino del mistero avvolge questo concerto di cui non resta più nulla, neanche il locale, abbattuto per costruire un centro commerciale nel 2012 – LEGGI.
Questo invece il ricordo a Horizons Radio di Paolo Burg:
“Arrivati in quattro con una Fiat 600 al “Paradiso” per vederli. Delusione, dopo un’ora abbiamo dovuto arrenderci e ritornare a Cervignano. Io avevo già “Trespass” a casa per cui morivo dal desiderio di vederli dal vivo. Qui comincia il bello! La scuola che frequentavo a Monfalcone aveva organizzato una visita ad uno stabilimento nei pressi di Brescia. Scendo da pullman e mi ritrovo davanti al naso un manifesto con scritto: Dancing Supertivoli, Travagliato, Brescia “Genesis”. Cercare l’orario del primo treno serale per Travagliato e partire è stato tutt’uno. Ho ancora davanti agli occhi il concerto. Indimenticabile!”
Aprile 1972, l’esordio dei Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Ecco le tappe con suoni e immagini di quell’avventura storica.
15 Aprile 1972, i Genesis sono a Lugo di Romagna (Ravenna), alla sala Hit Parade.
Anche qui sono previsti due concerti, pomeridiano e serale. ASCOLTA:
00:00 – Happy The Man; 04:04 – Stagnation: 13:44 – The Fountain Of Salmacis; 23:03 – Twilight Alehouse; 31:35 – The Musical Box; 45:04 – The Return Of The Giant Hogweed; 55:17 – The Knife; 01:04:34 – Going Out To Get You.
Ma proprio come nella data precedente a Pavia, dove l’inizio è stato ritardato da incidenti tra i ragazzi e la polizia, qui un imprevisto importante si frappone e il concerto serale viene addirittura annulato.
Il problema è stato, pare, un black out all’impianto elettrico, causato da un lancio di cuscini verso il palco, frutto del troppo entusiasmo del pubblico pomeridiano.
Ecco come lo ricorda con Horizons Radio Edio Caroli, presente al concerto:
“Ero ventenne e i Genesis allora andavano per la maggiore a livello mondiale come i Van Der Graf Generator, che ho visto nella stessa sala in quel periodo. Ricordo anche la maleducazione dei ragazzi che sradicarono i cuscini dalle poltrone e li lanciarono sul palco.”
Daniela Carlotti:
“Io ho visto il concerto di Lugo e quello di agosto a Marina di Ravenna, avevo 16 anni e in entrambi i casi mi accompagnarono i miei genitori (ovviamente non entrarono, non è come adesso…). Purtroppo non ricordo quasi nulla, nemmeno il lancio di cuscini di cui si parla. A Marina di Ravenna vidi il concerto del pomeriggio, arrivai in ritardo, passai davanti a Peter & Co. che erano lì a un metro, su di una bassa pedana. Non ricordo che ci fosse molta gente, nemmeno a Lugo direi. Comunque fu magico, specie a Lugo. Io ho una tremenda nostalgia, purtroppo.”
Aprile 1972, l’esordio dei Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Ecco le tappe con suoni e immagini di quell’avventura storica.
Il14 aprile, i Genesis sono a Pavia.
Ecco la registrazione di un fan. Preziosissima testimonianza di quel concerto – ASCOLTA:
Doppio concerto, pomeridiano e serale. Ma il secondo è funestato da disordini per la contestazione di coloro che ritengono eccessiva la somma di millecinquecento lire del biglietto.
“During “The Return Of The Giant Hogweed”, the electricity goes off. Phil Collins played a drum solo and when power returned, they didn’t restart the song but continued it from the point they left it at.” [Matteo]
“The show was one. absolutely NOT 2 (I was there). The Police arrived when, after 20 mins from the show start, people outside tried to get in without paying. But only 2 cars of Police got only a BIG CLAP from the crowd and people got in… A bootleg is been released in Italy from that show. A very poor q .ty bootleg, but is been released (NO CD-R). I had a copy in my hand and i sold it to a friend in Miami, USA to make another Silver-CD (NO- CDR too). [Romano]”
Qui sotto un ricordo particolare (anche se nel post 1973 sta per 1972):
oggi sull’inserto RFood di @repubblica un mio racconto: io e mia figlia da Cesare, la gelateria pavese dove, nell’aprile del 1973, i Genesis presero una cioccolata calda tra i due concerti al palasport di Pavia… pic.twitter.com/RXltnqxFMq
— P.Sandro Pallavicini (@Piersandropalla) 4 gennaio 2018
Altri ricordi e curiosità nell’ottimo libro di Mino Profumo:
Quel leggendario concerto è stato oggetto di una mostra al Palazzo Esposizioni di Pavia. Tutti i dettagli.
By Redazione H.R.
Per ripescare nella memoria – individuale e collettiva – storie, incontri, suoni, sensazioni, emozioni di quella giornata così speciale.
L’iniziativa era collegata alla mostra “All You Need Is Rock. L’invenzione dei giovani in Italia, dai Beatles ai Genesis 1965-1973” che dal 16 ottobre 2018 si è tenuta presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia. La mostra è promossa dall’Associazione degli Studenti di Musicologia e BeniCulturali dell’Università di Pavia, sede di Cremona, coordinati dai docenti Elena Mosconi e Alessandro Bratus e si avvale della collaborazione della Biblioteca Universitaria di Pavia.
Per due mesi, fino al 6 dicembre, è stato possibile rivivere le cronache dell’arrivo delle rock band in Italia, dai Beatles ai Rolling Stones, dai Led Zeppelin a, ovviamente, i Genesis, accompagnate dalle immagini degli eventi e dai memorabilia dei fan.
Il viaggio attraverso un decennio cruciale della storia italiana è stato scandito attraverso alcune tappe: eventi che hanno approfondito di volta in volta i diversi oggetti presenti in mostra, dal fotogiornalismo alle immagini d’archivio, dai nuovi sound e generi musicali, rievocati attraverso esperti di rock, alle testimonianze di appassionati e collezionisti.
Ecco l’intervista agli studenti che hanno curato la mostra, realizzata da Horizons Radio – LEGGI QUI
Aprile 1972, l’esordio dei Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Ecco le tappe con suoni e immagini di quell’avventura storica.
La data del 13 aprile, a Cuorgné, in provincia di Torino, resta unica e storica nei tour dei Genesis.
Ecco la testimonianza in audio di Beppe Crovella, leader della band di Torino Arti e Mestieri – ASCOLTA:
“Suonavamo in montagna una sera quando Tony ha avuto un’intossicazione alimentare. Abbiamo resistito per un po’ senza di lui, ma è stato come essere in una macchina che aveva perso una ruota e abbiamo dovuto terminare presto il set. Poiché non eravamo riusciti a vendere molti biglietti, il promotore aveva la scusa che stava cercando per non pagare. Rich (MacPhail, N.d.R.) non ne voleva sapere ed era un po’ aggressivo. Il promotore aveva una pistola. Non siamo stati pagati.”
Ed ecco cosa ha raccontato a Horizons RadioPierluigi Gassino, presente al concerto:
Il concerto fu interrotto perché il tastierista Tony Banks si sentì male… e come consolazione riuscii a scambiare quattro parole con Phil Collins , mentre Peter Gabriel beveva un drink appoggiato al bancone del bar della discoteca dove si erano esibiti davanti a pochi di noi… Ricordo che allora il bassista ed il chitarrista si aggiravano sul palco a fine concerto raccogliendo alcuni cavi e delle attrezzature… tutto questo prima di diventare delle rockstar!
Il mio breve dialogo con Phil Collins fu dovuto a un fatto che rese la serata per me e i miei amici ancora più amara perché uscendo non trovammo più l’auto nel parcheggio e, tornati nella discoteca per chiedere un passaggio allo scopo di ritornare a casa, incontro Phil fuori dal locale che si avvicina ad una Alfa modello 1750 con alla guida un tizio che pareva essere il manager.
Io chiesi proprio a lui, gesticolando in anglo-italiano, un passaggio verso Torino, spiegando il fattaccio appena accaduto e l’evidente difficoltà. Lui mi disse che stavano andando a Milano e non c’era posto, poi aggiunse che coloro che avevano rubato l’auto andavano uccisi facendo per scherzo il gesto del taglio della gola.
Mi salutò stringendomi la mano… bellissimo e amaro ricordo…!
Su Dusk n° 55 una ricostruzione dettagliata della serata di Beppe Crovella (clicca la copertina per ordinare una copia):
Aprile 1972, l’esordio dei Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Ecco le tappe con suoni e immagini di quell’avventura storica.
La data di Reggio Emilia il 12 aprile, è ritenuta ufficialmente il luogo di nascita di Watcher Of The Skies.
Secondo i ricordi di Hackett e Rutherford, infatti, fu proprio nella città emiliana che venne eseguita praticamente tutta durante le prove pre-concerto.
“Nel Palasport di Reggio Emilia, un enorme orribile posto pieno di eco, in mezzo al sound-check, Tony suonò quei due accordi iniziali sul suo mellotron. Funzionavano benissimo anche se, ancora oggi, non sono sicuro quanto fosse cosciente di come erano buoni.” (Da The Living Years di Mike Rutherford. Traduzione mia)
Quindi possiamo accreditare Reggio come patria musicale del brano di Foxtrot, mentre il testo fu scritto da Mike e Tony sul tetto del loro hotel a Napoli, una settimana dopo.
Aprile 1972, l’esordio dei Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Ecco le tappe con suoni e immagini di quell’avventura storica.
L’11 aprile a Pesaro sul palco con i Genesis ci sono la Premiata Forneria Marconi e gli Odissea.
Una testimonianza riportata da Mino Profumo in Genesis in Italia. I concerti 1972-1975, racconta di come, durante il sound-check a Pesaro, i Genesis provarono quella che poi sarebbe diventata Watcher Of The Skies, ma con al mellotron non Tony Banks, ma addirittura il mitico “tuttofare” Richard Macphail.
“Nel lontano 1972 (anno nel quale i Genesis portarono in giro per l’Italia il loro Nursery Cryme), la band di Gabriel e compagni suonò al Palasport di Pesaro l’11 Aprile. Secondo quanto raccontato dal mio amico Carlo Betti, durante il check sound del pomeriggio la non perfetta acustica del Palazzo dello sport di Via Marconi- che già allora ospitava la partite dell’attuale Scavolini Basket – finì per spazientire non poco il pignolissimo Banks. Fu proprio Tony che per più di un’ora si spostò da una parte all’altra posizionandosi in varie parti delle tribune del vecchio hangar (allora ricavate mediante una fittissima trama di impalcature con tubolari Innocenti e tavole di legno che poteva contenere fino a 5.000 spettatori), sbuffando ed imprecando per il suono ridondante e per uno spiacevole effetto eco che finiva per rendere tutto il sound indistinguibile. I problemi, nonostante l’impegno di Tony, non si risolsero in quella sessione di prove, ma solo la sera con l’ingresso del numeroso pubblico. Pesaro era allora inserita nel grande circuito dei concerti perchè allora una tale Bizzocchi, organizzatore di concerti, volava spesso in Gran Bretagna e visitava club e pub inglesi per scovare nuove band. Fu così che, grazie ad un lungimirante assessorato alla cultura del Comune e allo stesso Bizzocchi, Gabriel e soci finirono a Pesaro. Ma nello stesso anno lo fecero anche i Traffic, i Soft Machine, Brian Auger e gli Oblivion Express ed altri.
Altro aneddoto curioso che il mio amico Betti non ha mancato di riferirmi su quel giorno con puntigliosa dovizia di particolari. Subito dopo il check sound pomeridiano (dunque poco dopo le 19), i “nostri”, una volta fuori, si diressero a piedi assieme ad un gruppo di tecnici e ad un codazzo di organizzatori locali e allo stesso Bizzocchi, verso il lungomare di Pesaro che dista appena un centinaio di metri dal Palasport per la cena.
Arrivati a metà di Viale Marconi, ove stazionavano varie compagnie del luogo, i Genesis notarono dei ragazzini (tra i quali gli amici del già citato Betti) che giocavano a pallone. Fu così che Banks, Rutherford e Gabriel si misero a giocare a football per più di dieci minuti con quei ragazzini in verità un pò sorpresi dai quei tipi così strani e con i capelli lunghi. Subito dopo la partita (Rutherford fece anche un gol in una porta ricavata tra due alberi), i Genesis approdarono ad un ristorante pizzeria allora famoso e dal nome molto americano e poco inglese :”Ranch”. Fu lì che fra pizze e birre e risate si creò il clima giusto per uno dei concerti più belli e affascinanti mai approdati su questi lidi.
La sera, manco a dirlo, fu un successo incredibile”.
Franz Di Cioccio della PFM, ha raccontato un aneddoto in un’intervista a Musica Intorno:
“Suonammo con i Genesis a Pesaro, fu il loro primo concerto in Italia…
… Ci conoscemmo lì, poi ci rifrenquentammo quando vennero a Milano, infine ci rincontrammo quando fummo noi ad andare in Inghilterra. All’epoca era così. Ci invitò un pomeriggio, a casa sua, Peter Gabriel, ad ascoltare la musica, per stare un po’ insieme. Il tè inglese è un’esperienza indimenticabile, loro lo fanno con quel velo di crema di latte, nella teiera giusta… “