Il 13 dicembre 1972, i Genesis sbarcano per la prima volta negli USA, con un concerto natalizio alla Philharmonic Hall di New York. Ecco il racconto di quei giorni.
Il Foxtrot Tour parte il 9 settembre 1972 e tocca il Regno Unito, l’Europa e il Nord America.
Dopo aver toccato la Francia, l’Inghilterra, la Scozia, l’Eire e il Galles, i Genesis sbarcano per la prima volta negli Stati Uniti, per un concerto natalizio, pieno di problemi, alla Philharmonic Hall di New York il 13 dicembre 1972, preceduto da un live per pochi studenti alla Brandeis University di Boston due giorni prima. Phil Collins, nella sua autobiografia “No, non sono ancora morto”, Mondadori, racconta così quei giorni:
“Appena arrivati scopriamo che il nostro manager americano, (…) ci ha organizzato un concerto alla Brandeis University vicino a Boston, nel Massachusetts. All’ora di pranzo. Così la nostra prima esibizione in terra americana è una delusione atroce e sbrigativa. Agli studenti del New England il rock inglese, o quanto meno il nostro, importa ancora meno di quello che credevamo, e sembrano più interessati ai loro studi o ai loro panini. Questo non depone a favore delle buone sorti dei Genesis negli Stati Uniti d’America.
(…) Avvicinandoci per la prima volta a New York, siamo sopraffatti dall’enormità della metropoli che si abbatte su un gruppo già abbacchiato per l’insuccesso di Boston. Ma entrando al tramonto dal George Washington Bridge, lo skyline di Manhattan si accende a poco a poco, illuminato da milioni di luci. New York! L’abbiamo vista nei film, e ora siamo qui. (…)
E poi andiamo alla Philharmonic Hall per fare le prove e scoprire un grossissimo problema: il sistema elettrico diverso in America implica che gli strumenti elettromeccanici vadano a 60 hertz e non a 50 come in Inghilterra. Questo significa che il Mellotron (un nuovo giocattolino che ci siamo comprati dai King Crimson) e l’organo Hammond sono fuori tonalità rispetto alle chitarre.”
“Purtroppo si incontrano parecchi problemi: il direttore della Philharmonic Orchestra, Leonard Bernstein, sta provando con tutti gli elementi e tiene occupata la sala più a lungo del previsto, impedendo ai Genesis di fare un soundcheck decente. Inoltre gli inconvenienti tecnici, comprese le differenze di voltaggio tra Europa e Stati Uniti, non danno tregua neanche stavolta al punto che persino il tranquillo Mike arriva a scaraventare il basso per terra al rientro nei camerini. Poco prima del concerto infatti si rompe un amplificatore, sostituito con un altro noleggiato in fretta e furia che però emetterà un fastidioso ronzio per tutto il concerto, rovinando i passaggi più delicati.”
Ascolta i Genesis live alla Philharmonic Hall di New York:
https://www.youtube.com/watch?v=DZaYuvngvrY
Ancora Phil Collins:
“Troviamo una soluzione improvvisata e, quella sera, facciamo il concerto alla meno peggio. Sembra che il pubblico non noti niente di strano, ma nonostante noi cinque siamo sincronizzati in modo telepatico, per i Genesis il concerto è un macello. Scendiamo dal palco, prendiamo l’ascensore fino ai camerini e l’aria è verde di rabbia. Persino anni dopo, solo nominare quel primo concerto a New York ci mette tutti in agitazione e fa tornare alla mente ricordi orribili.”
“Il basso Rickenbacker che suonavo emetteva un orrendo ronzio: non sentii una nota per tutta la serata. Anche gli altri non sentivano nulla e la sensazione era che stessimo buttando via un’occasione. (…) Subito dopo lo show scagliai a terra il mio basso in un attacco d’ira, imprecando e maledicendo.”
Una prima tappa negli Stati Uniti non particolarmente riuscita, quindi, forse per i tempi non maturi e la notorietà della band ancora scarsa oltreoceano, nonostante la costosa campagna promozionale organizzata dalla filiale USA della Charisma, la Buddah Records. Sicuramente hanno avuto grande importanza i problemi tecnici. Ma, come ricorda ancora Giammetti:
“(…) l’accoglienza sia di pubblico sia di critica sarà invece assai favorevole (anche per il gruppo di supporto String Driven Thing), pur considerando la mossa americana forse prematura in quanto i Genesis sono ancora relativamente conosciuti in Inghilterra e, Italia a parte, hanno fatto sporadiche apparizioni solo in Francia e Belgio. «I nostri tecnici sono potuti entrare nella Hall solo dopo le quattro, abbiamo avuto dei guai con l’amplificazione del basso di Mike e a un certo punto la mia voce ha iniziato a cedere. Sono tornato a casa con l’influenza e il concerto è stato uno dei più balordi che abbiamo mai fatto. Al termine ero molto depresso ma ora pensandoci bene sono contento perché se siamo piaciuti in quelle condizioni chissà cosa succederà quando saremo in forma la prossima volta.» (Peter Gabriel, Ciao 2001 14/7/73, «Recentissime da Londra», Armando Gallo).”
Peter ha ragione. Perché quella nordamericana è un’esperienza che viene ripetuta dal 3 marzo, con alcune date in USA e Canada, stavolta con maggior successo.
L’album Genesis Live è stato registrato nel febbraio 1973 durante la parte inglese del tour.
Iniziato il 9 settembre 1972, appunto, il tour finisce il 26 agosto 1973 al Festival di Reading, UK. ASCOLTA L’ESIBIZIONE DEI GENESIS:
Su Repubblica del 3 dicembre un articolo su “Cynthia e il mistero degli ellepì dei Genesis”. Ecco un estratto.
[gtranslate]
Enrico Sisti racconta come:
“Paul Whitehead plasmò la band con le sue cover da brivido. Come la ragazzina di “Nursery Cryme” che nutrì gli incubi di una generazione. E Peter Gabriel non volle chiarire mai: era colpevole o innocente?”
Ecco l’attacco dell’articolo:
“Millenovecentosettantuno. Nel tardo pomeriggio di una giornata di dicembre apparve dal nulla una ragazzina vestita da educanda dell’Ottocento. Aveva una mazza da croquet in mano con la quale aveva appena colpito qualcosa e uno sguardo inquietante, fisso, allucinato, come fosse da poco caduta in uno stato di possessione. Ai suoi piedi, sul prato, al posto delle palline colorate, rotolavano teste umane. La sua pelle era liscia come il cartone plasticato. La ragazzina era dipinta. Dipinta sulla copertina di un disco. (…) La cover girl forse era un’assassina e il titolo dell’album lo confermava: Nursery Cryme. Un delitto, un gioco di parole e una filastrocca minavano la tranquillità dell’era vittoriana.”
Nel nuovo Dusk, in uscita a dicembre, intervista esclusiva a Richard Macphail, di cui è stato pubblicato il libro My Book Of Genesis.
[gtranslate]
Altri argomenti:
Massimo Pola e Silvio Amenduni raccontano le ultime pubblicazioni in vinile di Peter Gabriel, quelle relativa alle tre colonne sonore: Birdy, Passion e Long Wlak Home.
Mario Giammetti racconta la ricca ristampa di Invisible Men di Anthony Phillips, mentre Tommaso Rivieccio torna su Slow Dance analizzandolo dal punto di vista tecnico.
Mario Giammetti recensisce Life Is A Journey, l’album di studio di Steve Hackett con i Djabe, e intervista il bassista e compositore Tamas Barabas.
Il numero 87 di Duskè in stampa. Sarà spedito entro la metà di dicembre a tutti i lettori.
Two new versions of the book: a Hardback Signed Limited Edition and aSoftback Signed Limited Edition.
From Stereo 33 Books:
[gtranslate]
The new editions will be the same quality and content as before. These replace the original top end edition which just wasn’t proving viable, and has been cancelled.
We have been in touch with people who ordered it to offer them this new edition instead.
The new hardback signed edition is £149. The new softback signed edition is £124. The only difference between the two is the binding. In total these will be limited to just 320 copies. The links below take you to each of the three editions.
The original unsigned softback remains available. If anybody wishes to upgrade from there to one of the new signed editions please contact us and we will give you details.
We are letting all our subscribers know now, before we announce this more widely, so you get first chance at the new editions. You can still have a dedication in the book but only for pre-orders.
All this has held up progress on the job, so while we will push as hard as we can, the books will now ship in the early New Year.
A huge thank for continuing to support this project.
As always if you have any questions, find any broken links (we do test everything but we’re only human!), or want help using the shop please drop Ann an email.
Si intitola “My Book Of Genesis”, la “versione” di Richard Macphail, l’ex road manager del periodo che va dal 1969 al 1973, dei primi giorni della band e delle sessioni per la registrazione dell’albumTrespass , che prese vita proprio nel leggendario Cottage di proprietà dei suoi genitori.
Si può comprare, sul sito del libro – CLICCA QUI o su AmazonCLICCA QUI – al momento solo nella versione inglese (non c’è ancora notizia di un’edizione italiana).
Figura sempre più importante all’interno dei Genesis, fino al clamoroso addio dopo Foxtrot. Ufficialmente per occuparsi d’altro, ma pare che fosse sempre più in difficoltà di fronte agli appetiti del music business nei confronti della band.
Un ultimo e caldo saluto lo si può trovare nel retro di copertina dell’album Genesis Live, tanto da mettere in allarme i fan e far loro temere la morte di Richard. Il quale è invece vivo e vegeto, ancora in contatto con Genesis & Co. e partecipa spesso ai Genesis Day in tutto il mondo, Italia compresa.
Ora arriva “My Book Of Genesis“ e la prefazione di Peter Gabriel dimostra gli ottimi rapporti di Macphail con gli ex compagni d’avventura.
Il libro è scritto con Chris Charlesworth e darà ai lettori un quadro nella vita della band di quel periodo, vista dalla sua angolazione. Oltre a Gabriel ci saranno interventi degli altri membri della band e 30 foto inedite.
Al momento l’unica anticipazione concessa è un gruppo di titoli di alcuni capitoli. Eccoli: In The Beginning, Mick Jagger – The Devil Incarnate, The Wilderness Years, The Guy In The Top Hat, Why Did You Leave Genesis, Busted In St Gallen and The Reunion.
Ascolta i Genesis anche su:
Per non perdere nessun dettaglio sulle prossime novità iscriviti alla Newsletter qui sotto.
“My Book Of Genesis” si può anche prenotare su Amazon per ora solo nella versione inglese (non c’è ancora notizia di un’edizione italiana) – CLICCA QUI
Ascolta i Genesis anche su:
Per non perdere nessun dettaglio sulle prossime novità iscriviti alla Newsletter qui sotto.
Non perdere i nuovi contenuti.
Scegli la Newsletter.
Don’t Miss:
SELECT LANGUAGE »
This website uses cookies. By continuing to use this site, you accept our use of cookies.