«Un giorno, ho sentito questo suono dorato di una 12 corde provenire dalla radura di Charterhouse. Ecco fatto: dovevo procurarmi una 12 corde e ho iniziato a scrivere in un modo diverso.
[…] ci coalizzavamo contro [Peter Gabriel]. […] Quando ci coalizzavamo contro Pete, Tony era in prima linea.
[…] A causa di due 12 corde che cercavano di riaccordarsi in continuazione, il che richiedeva un’eternità sul palco, Pete è stato costretto a fare qualcosa e così ha iniziato a diventare questa persona, che non era il timido, dolce, leggermente inarticolato Pete, è passato a questo personaggio messianico che guarda lontano.
[…] ho registrato Trespass, e sono tornato in tour. Quando si è trattato di assoli, ho rifiutato. Avevo semplicemente perso il coraggio. Ero fondamentalmente, fondamentalmente spaventato. […] La mononucleosi infettiva può colpire il sistema nervoso. Non ne sono sicuro, ma penso che le due cose fossero collegate.»
Leggi tutta l’intervista (in inglese) – CLICCA QUI.
Steve Hackett è stato intervistato da Classic Album Review sul 50° anniversario di ‘Foxtrot’ e la registrazione di ‘Supper’s Ready’, la transizione della band da ‘Nursery Cryme’ a ‘Foxtrot’ e il lavoro con il produttore David Hitchcock.
In una serie di interviste Steve fornisce approfondimenti sui brani del suo nuovo album.
Ecco Esperanza:
Qui parla di Scorched Earth:
Qui racconta Day Of The Dead:
Eccolo raccontare il brano Shanghai to Samarkand:
Qui parla di Held In The Shadows:
E qui di The Devil’s Cathedral:
In questo episodio Steve parla del brano Relaxation Music for Sharks:
E qui del brano Natalia:
Guarda il video di Natalia, il terzo estratto dall’album:
Qui Steve parla di The Obliterati:
Steve parla del brano Fox’s Tango:
E qui del brano Wingbeats:
Guarda “Fox’s Tango”, il secondo video estratto dall’album:
Guarda “Wingbeats”, il primo video estratto dall’album:
Qui il racconto di Steve sulla genesis del brano:
“Le ragnatele del lockdown vengono spazzate via in un colpo solo! – dice Steve sulla sua pagina Facebook – Con la mostruosa sezione ritmica di Jonas, Craig, Nick D’Virgillio e Phil Ehart insieme all’impennata del sax e del clarinetto basso di Rob, Nad, Amanda Lehmann, Lorelei & Durga McBroom e me stesso alla voce, il dutar di Sodirkhon Ubaidulloev, il tar di Malik Mansurov, il violino e la viola di Christine Townsend, l’organo oscuramente potente di Roger e la mia chitarra, ci immergiamo a pieno ritmo in quel selvaggio rilascio di energia.
È un album “senza esclusione di colpi” che cavalca quell’onda, scatenando quei demoni, sogni e incubi, che si schiantano tutti insieme sulla riva. Mi sono goduto la potenza di questo album permettendo alla mia chitarra di urlare di gioia e di rabbia… e ancora una volta volare attraverso quegli oceani verso terre lontane.
E’ fantastico connettersi creativamente con musicisti di luoghi lontani, specialmente quando non siamo stati in grado di incontrarci. Abbiamo tutti una voce nella nostra cacofonia di suoni e gridiamo insieme in Surrender of Silence!”
“Surrender of Silence” è anche disponibile per il pre-ordine su HackettSongs in esclusiva edizione limitata in vinile rosso/nero Nebula 2LP+CD.
Pubblicato in Italia da Rizzoli Lizard, il libro presenta le immagini ravvicinate degli occhi di una serie di nomi noti. Tra loro ci sono David Byrne, Helena Christensen, Willem Defoe, The Edge, Noel Gallagher, Annie Lennox, Susan Sarandon, Benjamin Zephaniah, Peter Gabriel e molti altri.
A sostegno dell’uscita due eventi in Italia, a Milano, un book signing alla Fondazione Sozzani mercoledì 20 ottobre e un Q&A con Anna e Peter alla Santeria Toscana 31.
Ecco le parole di Peter Gabriel al secondo incontro. Sul palco lui, la figlia, Carlo Massarini e Marco Zatterin.
Peter si è dimostrato per l’ennesima volta gran signore, paziente e generoso, soprattutto nel massacrante firma-copie.
Peter racconta lo stato di lavorazione del suo attesissimo album:
Peter sul video Father, Son e quei giorni dedicati al proprio padre:
Peter sul rapporto (e il tour) con Sting:
Peter sul rapporto con Youssou N’Dour:
Peter sul suo lavoro con una sua antica passione: la batteria:
Peter su lavorare con persone che ti sappiano sorprendere e come Lou Reed sia stato una di queste:
Peter sul lavoro e l’amicizia con Richard Branson e Chris Blackwell:
Peter parla dell’uso della maschera nella storia e in questi tempi:
Altri video e podcast su Genesis & Co. sul nostro canale youtube.
In questo video Steve dà le prime informazioni su “Under A Mediterranean Sky”:
Qui Steve dà altri particolari, in un’intervista rilasciata il 10 dicembre:
Ed ecco “Andalusian Heart”, il primo brano e primo video dall’album.
Guarda:
Scaricalo qui:
Steve ha pubblicato sul suo blog una riflessione sul suo nuovo album “Under A Mediterranean Sky” definendolo molto personale.
«Non c’è rock ‘n’ roll, non c’è la voce e non c’è la chitarra elettrica – dice Steve –. Ma la mia chitarra classica è affiancata da molti altri strumenti acustici e suoni orchestrali, in un viaggio immaginario attraverso le tante regioni che circondano quella vasta area di mare e cielo, con i suoi misteri incantati, il calore e il romanticismo.»
Hackett ha condiviso parte della scrittura con la moglie Jo, per quanto riguarda i testi. Roger King ha orchestrato e amalgamato tutte le sonorità.
«Sono entusiasta dell’ensemble di musicisti fantastici – continua Steve –. Franck Avril all’oboe, Christine Townsend al violino e alla viola e mio fratello John al flauto aggiungono colore agli arrangiamenti orchestrali, mentre con Arsen Petrosyan al duduk e Malik Mansurov al tar, insieme al mio chirango e al liuto arabo, ci avventuriamo nel cuore del Medio Oriente. Il sempre versatile Rob Townsend al flauto e al sax soprano si muove a cavallo di diverse dimensioni musicali come il Colosso di Rodi.»
Per vedere le foto dei protagonisti dell’album CLICCA QUI.
Con questo post su Facebook del 4 novembre, Steve aveva annunciato titolo, copertina e dettagli del nuovo album “Under A Mediterranean Sky”, in uscita il 22 gennaio 2021.
NEW ALBUM – UNDER A MEDITERRANEAN SKY
Steve releases his new acoustic album Under A Mediterranean Sky on 22nd January…
«Nei giorni della settimana continuo a registrare con Roger e quei fuochi creativi stanno bruciando vivi… Anche molti altri musicisti che hanno inviato i loro contributi a distanza sono coinvolti. Non passerà molto tempo prima che annunci il mio prossimo progetto appassionato, quindi guardate questo spazio!».
Il 26 giugno Steve aveva ricordato con questo post su Facebook che i lavori procedono speditamente e che l’album è a un livello avanzato.
Il 23 giugno Steve ha pubblicato questo video, in cui accenna al diverso “taglio” dell’album, rispetto ai precedenti, e propone una piccola anteprima delle registrazioni con sonorità orchestrali.
Ed ecco cosa ha postato l’11 giugno. Nel racconto sul lockdown nel blog del suo sito, anticipa il ritorno alle registrazioni con il fedele Roger King.
«Ho usato questo tempo anche per preparare un nuovo album, in vista di un progetto acustico che coinvolgesse sonorità orchestrali e strumenti inusuali che non avevo mai utilizzato prima con questo tipo di album», scrive Steve nel suo blog.
E continua: «Appena è stato possibile, Roger ed io ci siamo riuniti per iniziare a registrare. Siamo già a metà strada e stiamo iniziando a raggiungere i musicisti, che possono essere coinvolti a distanza. È una sfida, ma un progetto entusiasmante che sta già esplodendo nella vita. Anche se sei bloccato in un posto fisicamente, la musica può tirarti fuori e portarti su quel tappeto magico sonoro in qualsiasi posto tu voglia sognare…. Credo che sia importante avere cose a cui puntare e a cui aspettarsi in momenti come questi.»
E’ stato sotto i riflettori sin da ragazzino a 15 anni, quando ha suonato con suo padre Phil, fino al lungo tour al fianco di Collins e del leggendario batterista Richie “Gajate” Garcia.
Ora sta diventando un artista formidabile a tutti gli effetti ed è atteso da una sfida ancora maggiore: The Last Domino? Tour con i Genesis.
In questo video racconta come affronta queste sfide.