Questa versione è disponibile per un tempo limitato a sostegno di EarthPercent x Earth Day, in cui oltre 100 artisti hanno contribuito con una combinazione di brani nuovi, inediti, esclusivi e d’archivio.
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Il ricavato dalla vendita di questo brano contribuirà al Grantmaking Fund dell’associazione, che sostiene le organizzazioni che svolgono un lavoro vitale per aiutare ad affrontare l’emergenza climatica.
Scritto da Peter Gabriel Pubblicato da Real World Music Ltd / Sony ATV Prodotto originariamente da David Lord & Peter Gabriel Mixato da Tim Oliver & Peter Gabriel Design di copertina di Marc Bessant
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Gabriel canta in duetto con Regine Chassange nella traccia Unconditional II (Race And Religion). Le loro voci si intrecciano. Regine ricorda che “crescendo, ascoltavo le sue canzoni alla radio, ed erano le uniche al di fuori da casa mia dove sentivo la batteria che suonava come la musica della mia famiglia”.
“Smallcreep’s Day” fu registrato nel 1979 mentre i Genesis stavano attraversando un periodo di inattività (anche Tony Banks h registrato il suo primo album da solista “A Curious Feeling” nello stesso periodo) e fu pubblicato un mese prima che i Genesis pubblicassero il decimo album in studio “Duke“.
L’album comprendeva anche Anthony Phillips, Simon Phillips, Morris Pert e Noel McCalla. La lunga title track era ispirata dall’omonimo romanzo di Peter Currell Brown, una satira surreale sulla moderna vita industriale.
L’album attualmente non appare su nessun sito di streaming (così come il seguito solista di Rutherford del 1982 “Acting Very Strange”) ed è improbabile che l’album appaia presto su Spotify, quindi da non perdere questo CD.
In questo libro Francesco Gazzara mette insieme racconti e aneddoti in apparenza lontani ma che si dimostrano rivelatori di una grande immagine nascosta.
𝗚𝗲𝗻𝗲𝘀𝗶𝘀 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗔 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗭 Ogni lettera è una diversa porta d’accesso alla carriera e alla vita privata di ciascun musicista: ed ecco che infinite combinazioni e una moltitudine di incroci rivelano una storia magica e unica nel suo genere. Dalla A di “Rosanna Arquette” alla C dei “Costumi” nel caso di Peter Gabriel, o dalla I di “In The Air Tonight” alla M di “Miami Vice” in quello di Phil Collins.
Note sull’autore Francesco Gazzara è un tastierista e compositore attivo dai primi anni ’90 nel campo delle colonne sonore e noto per la discografia internazionale del suo progetto “Gazzara”, pioneristico nel genere acid jazz. Il musicista romano ha dedicato due album tributo ai Genesis (Play Me My Song e Here It Comes Again), riscuotendo il diretto apprezzamento di alcuni membri storici della band come Steve Hackett e Anthony Phillips.
Presentazione del libro in streaming:
1° Marzo 2022 alle ore 21.
Francesco Gazzara con Franco Zanetti (traduttore, saggista e direttore di Rockol.it).
Il libro nasce con l’idea di raccontare un momento particolare, delle emozioni, dei ricordi, e ovviamente una canzone che è legata indelebilmente a essi.
A cura di Massimiliano Nuzzolo, in collaborazione con Eleonora Serino, il libro racconta le canzoni che ascoltiamo, a volte per caso, a volte per scelta, e che spesso rimangono dentro di noi e ci accompagnano per tutta la vita.
Un universo sonoro che scorre accanto a noi, nei modi più disparati, per accompagnare la nostra vita.
In questo libro più di quaranta autori e autrici, di ogni età, noti e meno noti, esperti o meno esperti, coinvolti da Massimiliano Nuzzolo, coadiuvato da Eleonora Serino, raccontano con passione la loro canzone: un modo personale di raccontare le emozioni che va oltre la canzone stessa. Tra queste, ci sono anche le atmosfere dei Genesis.
Con i testi di Lucio Angelini, Gianluigi Bodi, Andrea Brancolini, Rino Bregani, Annalisa Bruni, Marta Cai, Luca Caviglione, Giovanni Cocco, Francesco Consiglio, Enrico Corradini, Giuseppe Costigliola, Eugenio Delmale, Francesco Dezio, Marco Drago, Edoardo Ghiglieno, Marco Innamorati, Franz Krauspenhaar, Nicolò La Rocca, Massimiliano Maestrello, Andrea Martina, Guido Michelone, Elena Marassini, Michele Monina, Raul Montanari, Gianluca Morozzi, Ivano Mugnaini, Domenico Mungo, Chiara Negrini, Massimiliano Nuzzolo, Sandro Ossola, Angelo Petrella, Luca Pasquinelli, Marco Patrone, Luca Ragagnin, Sergio Restagno, Paolo Restuccia, Alberto Rimini, Umberto Rossi, Eleonora Serino, Ugo Sette, Marco Steiner, Leo Taverna, Stefano Trucco, Lorenzo Vargas, Carmelo Vetrano.
Massimiliano Nuzzolo Romanziere veneziano (L’ultimo disco dei Cure, La verità dei topi, Fratture), ha curato per Mursia La musica è il mio radar. Collabora con «Il Gazzettino» e con «Rockerilla».
Eleonora Serino Milanese scappata in Valbormida, è freelance in diversi ambiti. Amante di tutte le forme d’arte, appassionata di animali, supereroi e cioccolata fondente, collabora con «Rockerilla».
14 classici di Anthony Phillips rielaborati da 14 musicisti provenienti dalla Germania, in un’unione virtuale chiamata The Ant Band, e con il contributo di Steve Hackett, autore di uno splendido assolo di chitarra a F Sharp (la prima versione di The Musical Box).
Intervista ai protagonisti della rappresentazione teatrale, che dopo la prima al Teatro Vaccaj di Tolentino (MC) lo scorso luglio in occasione del Genesis Day, è disponibile in DVD.
Il progetto è stato suonato, cantato e recitato per la prima volta in Italia.
All’interno del cofanetto DVD sono presenti due supporti digitali, 1° e 2° tempo più un booklet con i vari passaggi recitati, a opera dello scrittore torinese Mauro Comba, e tutte le info su questo progetto.
Ecco cosa hanno detto a Horizons Genesis i protagonisti:
D: Mimmo Vitale, hai curato le riprese, il montaggio, la confezione e l’uscita del DVD. Qual è la novità di questa messa in scena di The Lamb Lies Down On Broadway?
R: A differenza di altri miei lavori, sul palco non c’era solo una band che suonava, ma degli attori, dei ballerini che recitavano e cantavano all’unisono, ricreando le atmosfere e le emozioni che solo questo capolavoro dei Genesis ancora oggi ci trasmette. Gli spazi, i tempi di entrata degli stessi sul palco, dovevano essere ripresi in modo tale che le multicam potessero immortalare gli attimi, i volti e le parole che venivano recitate, cantate e ballate. Si, perché questo spettacolo, direi quasi un “musical” è il primo in assoluto, almeno in Italia, del suo genere. La “GABBIA” come da titolo del DVD, è montata esattamente al centro del palco, ed è il fulcro di tutta l’opera Rock. Una camera tipo “GoPro” è stata piazzata proprio alla base della stessa, per proporre gli attimi che il personaggio “Rael” Paolo Lazzerini, recitava suonava e cantava, a chi doveva vedere questo lavoro. Insomma, come si vedrà dal DVD credo di aver inquadrato al meglio tutti i momenti salienti dello spettacolo.
R: Antonella Paglietti “regista”: Lo spettacolo è una lettura psicologica del personaggio, si è cercato di mettere in scena i mostri che popolano la mente di Rael, uomo profondamente solo e rinchiuso nella sua gabbia mentale che diventa visivamente fisica. Mostri nei quali, se si è onesti con se stessi, ci si riconosce e che cerchiamo di rimuovere. Chi non ha un fratello o un vicino conformato ai canoni riconosciuti dalla società che si vorrebbe emulare ma che l’io profondo rifiuta in un tormento continuo?
D: La parte di recitato a quali criteri risponde?
R: Antonella Paglietti “regista”: La recitazione spazia adattandosi ai contenuti, da una recitazione realistica contemporanea ad una evocativa per sfiorare la tragedia greca. Ma non bastava. La voce difficilmente riesce ad esprimere tutti i drammi interiori, allora i corpi diventano strumenti imprescindibili. Una danzatrice esprime l’inesprimibile della parola ed aiuta gli attori a “recitare” attraverso il mezzo ancestrale che è il nostro corpo.
D: Rispetto ai concerti dei Genesis, quale aspetto viene privilegiato?
R: Paolo Lazzerini “cantante”: Lo spettacolo “La gabbia” segue un’impostazione totalmente diversa: l’azione scenica è parte integrante della rappresentazione, fusa con la musica, come in una sorta di musical. Non c’è un cantante che esegue le partiture vocali mentre un attore, o un ballerino, interpreta Rael; il cantante è Rael, nella musica e nell’azione. Ma soprattutto, ci sono parti recitate originali, complementari, che integrano la trama del disco, in una nuova rilettura della storia che tutti conosciamo. Lo spettatore viene portato a vedere la realtà attraverso le lenti deformanti della schizofrenia del protagonista; il mondo fantastico creato da Peter Gabriel non è altro che la proiezione della fantasia di Rael, che in realtà è rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Insomma, questo spettacolo è assolutamente unico nel suo genere e diverso da qualunque altra versione del capolavoro genesisiano sia stata fatta in passato.
D: Come viene reso il forte misticismo del messaggio di Gabriel?
R: Antonella Paglietti, “Regista”:Vanamente si sono cercate risposte con Rael attraverso il testo di M. Comba che, disarticolato nel suo flusso simile all’acqua, si è adattato ai contenuti della musica nella ricerca mistica di un assoluto attraverso l’annullamento della personalità individuale
D: Nel 2024 compie 50 anni. E’ ancora attuale il racconto di The Lamb?
R: Mauro Comba “autore testi”: Il racconto di The Lamb mi pare ancora attuale poiché – continuando a pensare al misticismo di Peter Gabriel – l’immagine dell’agnello sacrificale (e sacrificato) è per l’appunto una potente immagine evocativa che l’immaginario del mondo cristiano (dei credenti e dei non credenti) ha in qualche modo assimilato, in oltre due millenni di civiltà (che se ne condivida o meno il messaggio è di nuovo una questione diversa, che qui non fa conto di dibattere poiché sarebbe fuori luogo): qui l’agnello “si sdraia a Broadway” (ha camminato fin lì o è sceso dall’alto? Ma, in ogni caso, dov’era prima di distendersi proprio lì, proprio a Broadway?) ma lo stesso agnello (nel messaggio, p.es., dell’Apocalisse di san Giovanni) sta in piedi anche se sgozzato: come in una rinascita, un resistere per esistere. C’è poi l’attualità della musica, fosse anche solo dovuto al fatto che, negli ultimi cinquant’anni, la musica rivoluzionaria e giovanile degli anni ’60-’80 del Novecento si è per forza storicizzata. Per questo aspetto, però, sentirei i musicisti, Paolo e, magari, anche gli altri. Soprattutto per quello che riguarda la loro interpretazione, la loro rivisitazione, la loro ri-creazione (mi si passi il termine) della musica dei Genesis.
D: Pensate che The Lamb potrebbe diventare finalmente un film? E con quali caratteristiche? E chi potrebbe realizzarlo?
R: Paolo Lazzerini “cantante”: Nei diversi anni sono stati fatti, in Italia e nel mondo, molti tentativi di messa in scena del capolavoro dei Genesis: alcuni basati sull’utilizzo di filmati ed effetti di luce, sulla falsariga dell’impostazione originale dei concerti della tournée del 1975, altri che si avvalevano di attori/ballerini. Tutte queste diverse, e spesso validissime, versioni, hanno una cosa in comune: c’è un gruppo che suona live, con una serie di “complementi” scenici, diversi e distinti dal gruppo stesso.
R: Mimmo Vitale: Che lo diventi, lo speriamo veramente in tanti, ma sinceramente ne dubito fortemente. Con i tempi, le problematiche dovute alla pandemia, hanno peggiorato questo mercato. E quello che più conta, come fece nel 1974, solo Gabriel scrivendo la storia fantasiosa di RAEL, lo potrebbe fare, ma il Gabriel di oggi non è più quello del 1974. Abbiamo perso troppo tempo.
D: A livello di riprese e montaggio, quali sono stati i tuoi criteri?
R: Mimmo Vitale: Come dicevo prima, la differenza di ripresa tra una band che suona e basta e dei ballerini/attori, sta proprio nelle inquadrature dedicate. Il momento, il totale del palco per far capire a chi vede il DVD, a far parte proprio dello stesso. Nel post produzione bisogna dare la sensazione di continuità del movimento senza dare dei tempi morti allo spettacolo.
D: Quali sono i contenuti del cofanetto?
R: Il cofanetto comprende oltre a due (2) supporti digitali 1° e 2° tempo, un booklet informativo;
la trama dello spettacolo, suddivisa in due atti (da segnalare che è stata redatta da Paolo Lazzerini);
il testo di Mauro Comba;
una nota finale, proprio nell’ultima pagina, dunque facile da trovare, in cui si spiegano e si motivano le “ragioni” della “follia” (scusate il gioco di parole) del testo. Ma se abbiamo masticato un po’ di Beckett, un po’ di Ionesco (e perché no, un po’ anche di Eduardo De Filippo), un po’ di Espressionismo, comprenderemo forse un po’ meglio anche le intenzioni di chi lo ha scritto, il testo. Considerando però sempre che, per chi ha masticato e mastica i Genesis, basteranno (e basterebbero) i richiami a certi testi di Peter Gabriel.
D: Può essere un buon regalo natalizio (e non solo)?
R: Il cofanetto può ben essere un ottimo regalo natalizio ma – perché no? – anche della Befana, di Carnevale, di Pasqua, del 2 Giugno, di Ferragosto, di ogni compleanno, onomastico, anniversario, di ogni chi-più-ne-ha-più-ne-metta: in una battuta: perché no? Perchè sì!
Oltre al suo lavoro come solista, Anthony è stato un compositore di musica per la televisione per molti anni, risalendo fino al 1976 e quelle composizioni costituiscono la spina dorsale di queste collezioni.
Nel marzo 1998 Anthony ha pubblicato il primo volume di ‘Archive Collection’. A causa della popolarità della pubblicazione, un secondo volume di ‘Archive Collection’ fu pubblicato nel maggio 2004.
Questi titoli hanno raccolto composizioni di colonne sonore e rare registrazioni d’archivio fatte da Anthony Phillips nel corso degli anni.
Anthony ha ora lavorato con il suo archivista Jon Dann per preparare questo nuovo cofanetto di questa meravigliosa musica, compilando una nuova versione espansa con 27 tracce aggiuntive di materiale d’archivio raro e inedito, incluso un demo del 1966 della band pre-Genesis The Anon e anche un CD aggiuntivo di ‘The Masquerade Tapes’ con musica ispirata al libro illustrato di Kit Williams.
Questo nuovo cofanetto di ‘Archive Collections I And II’ presenta note di copertina di Jon Dann ed è una collezione di musica di uno dei musicisti più fantasiosi e rispettati della Gran Bretagna. Sicuramente piacerà agli aficionados del rispettato lavoro di Anthony Phillips.
Track List:
DISC ONE:
Archive Collection Volume One: Disc One
1. Back to Pluto (1987)
2. Promenade (alternate version 1986)
3. Take This Heart (demo 1972)
4. Beside the Water’s Edge (demo 1977)
5. The Geese and The Ghost (kiddies mix 1975)
6. Which Way the Wind Blows (alternate version 1975)
7. Rowey Song (1972)
8. Lucy Will (demo 1978)
9. God If I Saw Her Now (demo 1970)
10. In Memoriam Ad (demo 1970)
11. Hunt Song (demo 1977)
12. Rule Britannia Closing Theme (1981)
13. Exocet (instrumental mix 1982)
14. Study In G (1978)
15. Holy Deadlock (vocal mix 1978)
16. Catch You When You Fall (1978)
17. F Sharp (demo 1969)
18. The Geese and The Ghost (demo 1969)
19. F Sharp 2 (demo 1969)
20. Rowey Reprise (1972)
21. Slow Dance (single demo 1990)
22. The Burnt-Out Cattle Truck Hits the Road (1991)
23. The Women Were Watching (instrumental mix 1982)
DISC TWO:
Archive Collection Volume One: Disc Two
Tracks 6 – 18 previously unreleased
1. KIP PJ (1978)
2. Queen Bettine (demo 1972)
3. What Is the Meaning? (demo 1969)
4. Farewell (demo 1969)
5. Cradle Song (1978)
6. Master of Time (instrumental version 1973)
7. Lucy: An Illusion (1978)
8. Henry Goes to War (guitars only mix 1975)
9. Sleepfall Celeste (1976)
10. God If I Saw Her Now (alternate version 1975)
11. Make the Best of a Bad Situation (1982)
12. Regrets (initial orchestral run-through 1977)
13. Nightmare Link (1978)
14. Greenhouse (instrumental mix 1977)
15. In Absentia (demo 1971)
16. Stranger (demo 1970)
17. Master of Creation (demo 1969)
18. Pennsylvania Flickhouse (The Anon demo 1966)
DISC THREE:
Archive Collection Volume Two: Disc One
1. Guitar Song (demo 1973)
2. The Anthem from Tarka (demo 1988)
3. Deep in the Night (demo 1977)
4. Bleak House (instrumental mix 1978)
5. Our Man in Japan (library piece 1979)
6. Child Song (demo 1973)
7. Old Wives Tale (solo version 1976)
8. Scottish Suite II (i) Leaping Salmon
9. Scottish Suite II (ii) The Witching Hour
10. Scottish Suite II (iii) Two Truths
11. Scottish Suite II (iv) The Letter
12. Scottish Suite II (v) Walpurgis Night
13. Scottish Suite II (vi) Sweet Reaper
14. Scottish Suite II (vii) Why Sinks This Cauldron?
15. Scottish Suite II (viii) Her Last Sleepwalk
16. Sally (instrumental mix 1982)
17. Windmill (demo 1971)
18. Tregenna Afternoons (demo 1973)
19. Lofty Vaults (library piece 1979)
20. Variation on a Theme of Fantomas (demo 1973)
21. Picardy Pictures (demo 1972)
22. Polar Lights (library piece 1979)
23. The Ridolfi Plot (demo 1978)
24. Falling for Love (instrumental mix 1982)
DISC FOUR:
Archive Collection Volume Two: Disc Two
1. Highland Fling (library piece 1979) 2. Prelude #1 (1981)
3. Siesta (1981)
4. Bubble and Squeak (1981)
5. Guru (instrumental mix 1982)
6. Shady Arbours (1974)
7. West Side Alice (1983)
8. Vic’s Tango (demo 1983)
9. Seven Long Years (instrumental mix 1976)
10. Romeo and Juliet (library piece 1976)
11. I Saw You Today (1978)
12. The Anthem from Tarka (alternate mix of demo 1988)
13. Quadrille (from Alice) (1983)
14. Desert Suite (i) Sand Dance
15. Desert Suite (ii) Pipelines
16. Desert Suite (iii) End Theme
17. Fantomas Opening Theme (film music 1973)
18. Sistine (instrumental mix 1982)
19. Sisters of Remindum (basic mix 1977 / 1978)
20. Will the Last Man Off the Ice Rink (Please Turn Out the Lights) (1973)
21. Finale (instrumental mix 1982)
DISC FIVE:
Archive Collection:
The Masquerade Tapes
Previously unreleased
1. Overture
2. Moon
3. Sun
4. Tara’s Theme
5. Craw
6. All Horrors of the Night
7. Penny Pockets
8. Hare B Minor
9. Destiny
10. Fire
11. Yellow Carpet
12. Masque Moon
13. Moon’s Lament for the Sun (Vocal by Lindsey Moore)
14. Last of the Heavy Hares
15. Only A Dream
“Genesis Piano Project”, l’album di cover su due pianoforti acustici di alcuni dei brani più famosi della rock band britannica.
Compralo qui:
È stato registrato dai pianisti Adam Kromelow e Angelo Di Loreto presso la Charterhouse School a Godalming, Regno Unito, ovvero il collegio dove Peter Gabriel, Tony Banks, Mike Rutherford e Anthony Phillips hanno dato vita ai Genesis.
Registrato e mixato da Stefano Riccò con lo studio mobile dello Studio Esagono ed il supporto logistico di Nigel Sanders, “Genesis Piano Project” è un tributo di alle musiche progressive dei Genesis che qui vengono riarrangiate ed eseguite su pianoforte classico: brani con strutture sonore complesse, in grado di passare da melodie sussurrate, che evocano paesaggi bucolici o inquietanti, a sezioni fortemente rock. Ascoltare gli arrangiamenti dei Genesis Piano Project a volte porta a pensare di essere ad un concerto di musica classica, altre di essere davanti ad una vera rock band.
«È stato difficile decidere quali canzoni registrare – racconta Adam Kromelow – perché probabilmente avevamo materiale sufficiente per due album! Volevamo avere canzoni di diversi dischi in modo da trovare il giusto equilibrio per mettere in mostra l’ampia gamma dinamica del loro lavoro. La speranza è che gli ascoltatori possano scoprire questa musica in un modo nuovo ascoltandola eseguita su due pianoforti».
Di seguito la tracklist dell’album:
1. The Fountain Of Salmacis
2. One For The Vine
3. Seven Stones
4. Stagnation
5. Entangled
6. Firth Of Fifth/Supper’s Ready
7. For Absent Friends/Horizons
8. The Cinema Show
«Sono molto entusiasta di condividere questo lavoro con i fan dei Genesis di tutto il mondo. Questo album – continua Adam – sarà per sempre una delle registrazioni più significative della mia vita perché porterà sempre con sé centinaia di bei ricordi del mio migliore amico Angelo. Sono veramente felice che, attraverso questo album, la musica di Angelo continuerà a portare gioia alle persone».
Il Genesis Piano Project è nato quando i due pianisti Angelo Di Loreto, nato a Buffalo, e Adam Kromelow, nato a Chicago, si sono trovati nella stessa classe alla Manhattan School of Music.
Quando Adam fece ascoltare ad Angelo la musica del gruppo progressive-rock britannico Genesis, insieme ebbero l’idea di riarrangiare per due pianoforti le loro composizioni rivoluzionarie.
Questo progetto ha fin da subito catturato sia i fan dei Genesis che i nuovi ascoltatori, attraverso concerti negli showroom e nelle gallerie Steinway Piano negli Stati Uniti. I loro video hanno presto raggiunto il riconoscimento internazionale e hanno oggi accumulato oltre un milione di visualizzazioni.
A metà del 2014, Giovanni Amighetti, un produttore che ha lavorato con molti artisti dell’etichetta discografica Real World Records di Peter Gabriel, ha scoperto il Genesis Piano Project online e si è offerto di portarli in Europa per il loro primo tour oltreoceano.
Da allora, il duo è stato regolarmente in tour in Europa, eseguendo concerti acclamati dalla critica a Roma, Catania, Milano, Schio, Parma, Montreal, Porto, Lisbona, isole Madeira e Azzorre.
Nel 2015 il Genesis Piano Project ha pubblicato il suo primo EP dal vivo intitolato “Live in Italy”. Dopo la prematura scomparsa di Angelo nell’ottobre 2020, Adam sta continuando il Genesis Piano Project come solista in memoria dell’amico.
Disponibile come doppio CD e set di 4LP, la compilation è uscita in concomitanza con l’inizio del The Last Domino? Tour, il primo della band in 14 anni.
Comprala qui:
Track list:
CD1
Duke’s End Turn It On Again Mama Land Of Confusion Home By The Sea Second Home By The Sea Fading Lights The Cinema Show Afterglow Hold On My Heart Jesus He Knows Me That’s All The Lamb Lies Down On Broadway In Too Deep
CD2
Follow You Follow Me Duchess No Son Of Mine Firth Of Fifth I Know What I Like Domino Throwing It All Away Tonight Tonight Tonight Invisible Touch I Can’t Dance Dancing With The Moonlit Knight Carpet Crawlers Abacab (edit)