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In questo libro Francesco Gazzara mette insieme racconti e aneddoti in apparenza lontani ma che si dimostrano rivelatori di una grande immagine nascosta.
𝗚𝗲𝗻𝗲𝘀𝗶𝘀 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗔 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗭 Ogni lettera è una diversa porta d’accesso alla carriera e alla vita privata di ciascun musicista: ed ecco che infinite combinazioni e una moltitudine di incroci rivelano una storia magica e unica nel suo genere. Dalla A di “Rosanna Arquette” alla C dei “Costumi” nel caso di Peter Gabriel, o dalla I di “In The Air Tonight” alla M di “Miami Vice” in quello di Phil Collins.
Note sull’autore Francesco Gazzara è un tastierista e compositore attivo dai primi anni ’90 nel campo delle colonne sonore e noto per la discografia internazionale del suo progetto “Gazzara”, pioneristico nel genere acid jazz. Il musicista romano ha dedicato due album tributo ai Genesis (Play Me My Song e Here It Comes Again), riscuotendo il diretto apprezzamento di alcuni membri storici della band come Steve Hackett e Anthony Phillips.
Presentazione del libro in streaming:
1° Marzo 2022 alle ore 21.
Francesco Gazzara con Franco Zanetti (traduttore, saggista e direttore di Rockol.it).
Il libro nasce con l’idea di raccontare un momento particolare, delle emozioni, dei ricordi, e ovviamente una canzone che è legata indelebilmente a essi.
A cura di Massimiliano Nuzzolo, in collaborazione con Eleonora Serino, il libro racconta le canzoni che ascoltiamo, a volte per caso, a volte per scelta, e che spesso rimangono dentro di noi e ci accompagnano per tutta la vita.
Un universo sonoro che scorre accanto a noi, nei modi più disparati, per accompagnare la nostra vita.
In questo libro più di quaranta autori e autrici, di ogni età, noti e meno noti, esperti o meno esperti, coinvolti da Massimiliano Nuzzolo, coadiuvato da Eleonora Serino, raccontano con passione la loro canzone: un modo personale di raccontare le emozioni che va oltre la canzone stessa. Tra queste, ci sono anche le atmosfere dei Genesis.
Con i testi di Lucio Angelini, Gianluigi Bodi, Andrea Brancolini, Rino Bregani, Annalisa Bruni, Marta Cai, Luca Caviglione, Giovanni Cocco, Francesco Consiglio, Enrico Corradini, Giuseppe Costigliola, Eugenio Delmale, Francesco Dezio, Marco Drago, Edoardo Ghiglieno, Marco Innamorati, Franz Krauspenhaar, Nicolò La Rocca, Massimiliano Maestrello, Andrea Martina, Guido Michelone, Elena Marassini, Michele Monina, Raul Montanari, Gianluca Morozzi, Ivano Mugnaini, Domenico Mungo, Chiara Negrini, Massimiliano Nuzzolo, Sandro Ossola, Angelo Petrella, Luca Pasquinelli, Marco Patrone, Luca Ragagnin, Sergio Restagno, Paolo Restuccia, Alberto Rimini, Umberto Rossi, Eleonora Serino, Ugo Sette, Marco Steiner, Leo Taverna, Stefano Trucco, Lorenzo Vargas, Carmelo Vetrano.
Massimiliano Nuzzolo Romanziere veneziano (L’ultimo disco dei Cure, La verità dei topi, Fratture), ha curato per Mursia La musica è il mio radar. Collabora con «Il Gazzettino» e con «Rockerilla».
Eleonora Serino Milanese scappata in Valbormida, è freelance in diversi ambiti. Amante di tutte le forme d’arte, appassionata di animali, supereroi e cioccolata fondente, collabora con «Rockerilla».
Intervista ai protagonisti della rappresentazione teatrale, che dopo la prima al Teatro Vaccaj di Tolentino (MC) lo scorso luglio in occasione del Genesis Day, è disponibile in DVD.
Il progetto è stato suonato, cantato e recitato per la prima volta in Italia.
All’interno del cofanetto DVD sono presenti due supporti digitali, 1° e 2° tempo più un booklet con i vari passaggi recitati, a opera dello scrittore torinese Mauro Comba, e tutte le info su questo progetto.
Ecco cosa hanno detto a Horizons Genesis i protagonisti:
D: Mimmo Vitale, hai curato le riprese, il montaggio, la confezione e l’uscita del DVD. Qual è la novità di questa messa in scena di The Lamb Lies Down On Broadway?
R: A differenza di altri miei lavori, sul palco non c’era solo una band che suonava, ma degli attori, dei ballerini che recitavano e cantavano all’unisono, ricreando le atmosfere e le emozioni che solo questo capolavoro dei Genesis ancora oggi ci trasmette. Gli spazi, i tempi di entrata degli stessi sul palco, dovevano essere ripresi in modo tale che le multicam potessero immortalare gli attimi, i volti e le parole che venivano recitate, cantate e ballate. Si, perché questo spettacolo, direi quasi un “musical” è il primo in assoluto, almeno in Italia, del suo genere. La “GABBIA” come da titolo del DVD, è montata esattamente al centro del palco, ed è il fulcro di tutta l’opera Rock. Una camera tipo “GoPro” è stata piazzata proprio alla base della stessa, per proporre gli attimi che il personaggio “Rael” Paolo Lazzerini, recitava suonava e cantava, a chi doveva vedere questo lavoro. Insomma, come si vedrà dal DVD credo di aver inquadrato al meglio tutti i momenti salienti dello spettacolo.
R: Antonella Paglietti “regista”: Lo spettacolo è una lettura psicologica del personaggio, si è cercato di mettere in scena i mostri che popolano la mente di Rael, uomo profondamente solo e rinchiuso nella sua gabbia mentale che diventa visivamente fisica. Mostri nei quali, se si è onesti con se stessi, ci si riconosce e che cerchiamo di rimuovere. Chi non ha un fratello o un vicino conformato ai canoni riconosciuti dalla società che si vorrebbe emulare ma che l’io profondo rifiuta in un tormento continuo?
D: La parte di recitato a quali criteri risponde?
R: Antonella Paglietti “regista”: La recitazione spazia adattandosi ai contenuti, da una recitazione realistica contemporanea ad una evocativa per sfiorare la tragedia greca. Ma non bastava. La voce difficilmente riesce ad esprimere tutti i drammi interiori, allora i corpi diventano strumenti imprescindibili. Una danzatrice esprime l’inesprimibile della parola ed aiuta gli attori a “recitare” attraverso il mezzo ancestrale che è il nostro corpo.
D: Rispetto ai concerti dei Genesis, quale aspetto viene privilegiato?
R: Paolo Lazzerini “cantante”: Lo spettacolo “La gabbia” segue un’impostazione totalmente diversa: l’azione scenica è parte integrante della rappresentazione, fusa con la musica, come in una sorta di musical. Non c’è un cantante che esegue le partiture vocali mentre un attore, o un ballerino, interpreta Rael; il cantante è Rael, nella musica e nell’azione. Ma soprattutto, ci sono parti recitate originali, complementari, che integrano la trama del disco, in una nuova rilettura della storia che tutti conosciamo. Lo spettatore viene portato a vedere la realtà attraverso le lenti deformanti della schizofrenia del protagonista; il mondo fantastico creato da Peter Gabriel non è altro che la proiezione della fantasia di Rael, che in realtà è rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Insomma, questo spettacolo è assolutamente unico nel suo genere e diverso da qualunque altra versione del capolavoro genesisiano sia stata fatta in passato.
D: Come viene reso il forte misticismo del messaggio di Gabriel?
R: Antonella Paglietti, “Regista”:Vanamente si sono cercate risposte con Rael attraverso il testo di M. Comba che, disarticolato nel suo flusso simile all’acqua, si è adattato ai contenuti della musica nella ricerca mistica di un assoluto attraverso l’annullamento della personalità individuale
D: Nel 2024 compie 50 anni. E’ ancora attuale il racconto di The Lamb?
R: Mauro Comba “autore testi”: Il racconto di The Lamb mi pare ancora attuale poiché – continuando a pensare al misticismo di Peter Gabriel – l’immagine dell’agnello sacrificale (e sacrificato) è per l’appunto una potente immagine evocativa che l’immaginario del mondo cristiano (dei credenti e dei non credenti) ha in qualche modo assimilato, in oltre due millenni di civiltà (che se ne condivida o meno il messaggio è di nuovo una questione diversa, che qui non fa conto di dibattere poiché sarebbe fuori luogo): qui l’agnello “si sdraia a Broadway” (ha camminato fin lì o è sceso dall’alto? Ma, in ogni caso, dov’era prima di distendersi proprio lì, proprio a Broadway?) ma lo stesso agnello (nel messaggio, p.es., dell’Apocalisse di san Giovanni) sta in piedi anche se sgozzato: come in una rinascita, un resistere per esistere. C’è poi l’attualità della musica, fosse anche solo dovuto al fatto che, negli ultimi cinquant’anni, la musica rivoluzionaria e giovanile degli anni ’60-’80 del Novecento si è per forza storicizzata. Per questo aspetto, però, sentirei i musicisti, Paolo e, magari, anche gli altri. Soprattutto per quello che riguarda la loro interpretazione, la loro rivisitazione, la loro ri-creazione (mi si passi il termine) della musica dei Genesis.
D: Pensate che The Lamb potrebbe diventare finalmente un film? E con quali caratteristiche? E chi potrebbe realizzarlo?
R: Paolo Lazzerini “cantante”: Nei diversi anni sono stati fatti, in Italia e nel mondo, molti tentativi di messa in scena del capolavoro dei Genesis: alcuni basati sull’utilizzo di filmati ed effetti di luce, sulla falsariga dell’impostazione originale dei concerti della tournée del 1975, altri che si avvalevano di attori/ballerini. Tutte queste diverse, e spesso validissime, versioni, hanno una cosa in comune: c’è un gruppo che suona live, con una serie di “complementi” scenici, diversi e distinti dal gruppo stesso.
R: Mimmo Vitale: Che lo diventi, lo speriamo veramente in tanti, ma sinceramente ne dubito fortemente. Con i tempi, le problematiche dovute alla pandemia, hanno peggiorato questo mercato. E quello che più conta, come fece nel 1974, solo Gabriel scrivendo la storia fantasiosa di RAEL, lo potrebbe fare, ma il Gabriel di oggi non è più quello del 1974. Abbiamo perso troppo tempo.
D: A livello di riprese e montaggio, quali sono stati i tuoi criteri?
R: Mimmo Vitale: Come dicevo prima, la differenza di ripresa tra una band che suona e basta e dei ballerini/attori, sta proprio nelle inquadrature dedicate. Il momento, il totale del palco per far capire a chi vede il DVD, a far parte proprio dello stesso. Nel post produzione bisogna dare la sensazione di continuità del movimento senza dare dei tempi morti allo spettacolo.
D: Quali sono i contenuti del cofanetto?
R: Il cofanetto comprende oltre a due (2) supporti digitali 1° e 2° tempo, un booklet informativo;
la trama dello spettacolo, suddivisa in due atti (da segnalare che è stata redatta da Paolo Lazzerini);
il testo di Mauro Comba;
una nota finale, proprio nell’ultima pagina, dunque facile da trovare, in cui si spiegano e si motivano le “ragioni” della “follia” (scusate il gioco di parole) del testo. Ma se abbiamo masticato un po’ di Beckett, un po’ di Ionesco (e perché no, un po’ anche di Eduardo De Filippo), un po’ di Espressionismo, comprenderemo forse un po’ meglio anche le intenzioni di chi lo ha scritto, il testo. Considerando però sempre che, per chi ha masticato e mastica i Genesis, basteranno (e basterebbero) i richiami a certi testi di Peter Gabriel.
D: Può essere un buon regalo natalizio (e non solo)?
R: Il cofanetto può ben essere un ottimo regalo natalizio ma – perché no? – anche della Befana, di Carnevale, di Pasqua, del 2 Giugno, di Ferragosto, di ogni compleanno, onomastico, anniversario, di ogni chi-più-ne-ha-più-ne-metta: in una battuta: perché no? Perchè sì!
“Genesis Piano Project”, l’album di cover su due pianoforti acustici di alcuni dei brani più famosi della rock band britannica.
Compralo qui:
È stato registrato dai pianisti Adam Kromelow e Angelo Di Loreto presso la Charterhouse School a Godalming, Regno Unito, ovvero il collegio dove Peter Gabriel, Tony Banks, Mike Rutherford e Anthony Phillips hanno dato vita ai Genesis.
Registrato e mixato da Stefano Riccò con lo studio mobile dello Studio Esagono ed il supporto logistico di Nigel Sanders, “Genesis Piano Project” è un tributo di alle musiche progressive dei Genesis che qui vengono riarrangiate ed eseguite su pianoforte classico: brani con strutture sonore complesse, in grado di passare da melodie sussurrate, che evocano paesaggi bucolici o inquietanti, a sezioni fortemente rock. Ascoltare gli arrangiamenti dei Genesis Piano Project a volte porta a pensare di essere ad un concerto di musica classica, altre di essere davanti ad una vera rock band.
«È stato difficile decidere quali canzoni registrare – racconta Adam Kromelow – perché probabilmente avevamo materiale sufficiente per due album! Volevamo avere canzoni di diversi dischi in modo da trovare il giusto equilibrio per mettere in mostra l’ampia gamma dinamica del loro lavoro. La speranza è che gli ascoltatori possano scoprire questa musica in un modo nuovo ascoltandola eseguita su due pianoforti».
Di seguito la tracklist dell’album:
1. The Fountain Of Salmacis
2. One For The Vine
3. Seven Stones
4. Stagnation
5. Entangled
6. Firth Of Fifth/Supper’s Ready
7. For Absent Friends/Horizons
8. The Cinema Show
«Sono molto entusiasta di condividere questo lavoro con i fan dei Genesis di tutto il mondo. Questo album – continua Adam – sarà per sempre una delle registrazioni più significative della mia vita perché porterà sempre con sé centinaia di bei ricordi del mio migliore amico Angelo. Sono veramente felice che, attraverso questo album, la musica di Angelo continuerà a portare gioia alle persone».
Il Genesis Piano Project è nato quando i due pianisti Angelo Di Loreto, nato a Buffalo, e Adam Kromelow, nato a Chicago, si sono trovati nella stessa classe alla Manhattan School of Music.
Quando Adam fece ascoltare ad Angelo la musica del gruppo progressive-rock britannico Genesis, insieme ebbero l’idea di riarrangiare per due pianoforti le loro composizioni rivoluzionarie.
Questo progetto ha fin da subito catturato sia i fan dei Genesis che i nuovi ascoltatori, attraverso concerti negli showroom e nelle gallerie Steinway Piano negli Stati Uniti. I loro video hanno presto raggiunto il riconoscimento internazionale e hanno oggi accumulato oltre un milione di visualizzazioni.
A metà del 2014, Giovanni Amighetti, un produttore che ha lavorato con molti artisti dell’etichetta discografica Real World Records di Peter Gabriel, ha scoperto il Genesis Piano Project online e si è offerto di portarli in Europa per il loro primo tour oltreoceano.
Da allora, il duo è stato regolarmente in tour in Europa, eseguendo concerti acclamati dalla critica a Roma, Catania, Milano, Schio, Parma, Montreal, Porto, Lisbona, isole Madeira e Azzorre.
Nel 2015 il Genesis Piano Project ha pubblicato il suo primo EP dal vivo intitolato “Live in Italy”. Dopo la prematura scomparsa di Angelo nell’ottobre 2020, Adam sta continuando il Genesis Piano Project come solista in memoria dell’amico.
Disponibile come doppio CD e set di 4LP, la compilation è uscita in concomitanza con l’inizio del The Last Domino? Tour, il primo della band in 14 anni.
Comprala qui:
Track list:
CD1
Duke’s End Turn It On Again Mama Land Of Confusion Home By The Sea Second Home By The Sea Fading Lights The Cinema Show Afterglow Hold On My Heart Jesus He Knows Me That’s All The Lamb Lies Down On Broadway In Too Deep
CD2
Follow You Follow Me Duchess No Son Of Mine Firth Of Fifth I Know What I Like Domino Throwing It All Away Tonight Tonight Tonight Invisible Touch I Can’t Dance Dancing With The Moonlit Knight Carpet Crawlers Abacab (edit)
Il libro “Peter Gabriel: Every Album, Every Song”, un viaggio attraverso i suoi album solisti, le sue registrazioni dal vivo e le composizioni di colonne sonore.
Durante i suoi oltre quarant’anni di carriera da solista, Gabriel è diventato una pop star mondiale con i suoi primi album e poi con “So” del 1986, oltre a colonne sonore di successo.
Peter è andato oltre il suo background di rock progressivo per raggiungere un livello che altri musicisti di quel genere potevano solo sognare.
Il libro è la guida perfetta alla sua musica sia per i nuovi ascoltatori che per i fan di lunga data.
Dopo un enorme e lungo processo compositivo di tre anni, per la prima volta, The Watch si è avventurato nel mondo del concept album.
Compralo qui:
Cinque storie che ruotano intorno all’idea della violenza catartica. Un tema musicale sviluppato in vari modi per creare diverse atmosfere. Un disco in cui immergersi e lasciarsi andare.
La band ha deciso di fare la cover di Howl The Stars Down dopo che il vocalist, tastierista e flautista Simone Rossetti e Nick Magnus si sono esibiti insieme in un concerto dal vivo.
Ecco il video del brano Howl The Stars Down:
Il singolo è stato scritto da Nick Magnus e Richard Foster
The Watch hanno raccontato in un’intervista a Horizons Genesis la partecipazione al nuovo album di Steve Hackett nella tappa milanese del loro tour 2016.
Un altro album dal vivo con Djabe, “Djabe & Steve Hackett: The Journey Continues” il 28 maggio.
Compralo qui:
Registrato principalmente a Nyiregyhaza, in Ungheria nell’agosto 2019, il set di due CD e un DVD presenta Djabe e Hackett che eseguono selezioni da “It Is Never the Same Twice”, insieme a materiale classico dei Genesis come Hairless Heart, Firth Of Fifth e Los Endos, Last Train To Istanbul di Hackett e composizioni di Djabe.
Il DVD NTSC/Region Free include anche i brani In That Quiet Earth e After Limoncello, registrati a St. Veit, Austria nel 2018 e White Bears registrato a Washington DC nel 2019.
Djabe e Hackett finora hanno prodotto sette album di collaborazione, Sipi Emlékkoncert – Sipi Benefit Concert (2009), In the Footsteps Of Attila And Genghis (2011), Summer Storms & Rocking Rivers (2013), Live in Blue (2014), Life Is A Journey (The Sardinia Tapes) (2017), It Is Never the Same Twice (2018) e The Magic Stag (2020). Vedi sotto.
L’album di Djabe con Steve hackett “The Magic Stag” è disponibile su CD/DVD.
Compralo qui:
L’edizione in doppio vinile contiene tutti i brani dell’edizione su CD più due tracce extra (entrambe con Steve).
L’album è ispirato al lavoro del pittore Imre Égerházi (padre di uno dei fondatori della band: Attila Égerházi).
Steve Hackett non solo ha scritto insieme alla moglie Jo il testo della title track dell’album, ma suona anche la chitarra su sette tracce dell’album e fa da narratore.
Ecco la track-list:
DISC ONE: CD
THE MAGIC STAG
1. THE BEGINNING OF LEGENDS
2. THE MAGIC STAG
3. THE POWER OF WINGS
4. DOWN BY THE LAKE SIDE
5. FAR AWAY
6. UNSEEN SENSE
7. SOARING HILLS
8. TWO LITTLE SNOWFLAKES
9. A TRUE HOPE
10. RISING HORIZON
11. UNCERTAIN TIME
DISC TWO: DVD
“THE MAGIC STAG”
HIGH RESOLUTION 96 KHZ / 24-BIT
5.1 SURROUND SOUND & STEREO MIXES
1. THE BEGINNING OF LEGENDS (5.1 SURROUND SOUND MIX)
2. THE MAGIC STAG (5.1 SURROUND SOUND MIX)
3. THE POWER OF WINGS (5.1 SURROUND SOUND MIX)
4. DOWN BY THE LAKE SIDE (5.1 SURROUND SOUND MIX)
5. FAR AWAY (5.1 SURROUND SOUND MIX)
6. UNSEEN SENSE
7. SOARING HILLS
8. TWO LITTLE SNOWFLAKES
9. A TRUE HOPE
10. RISING HORIZON
11. UNCERTAIN TIME
VIDEO EXTRAS
1. BUBBLE DREAM (LIVE IN WASHINGTON D.C.)
2. DEEP LIGHTS (LIVE IN WASHINGTON D.C.)
3. WITCHI TAI TO (LIVE IN LVIV, UKRAINE)
4. THE LOST CARD (LIVE IN LVIV, UKRAINE)
5. GALLOP (WITH STEVE HACKETT) (LIVE IN BUDAPEST)
6. COFFEE BREAK (LIVE IN BUDAPEST)
7. THE POWER OF WINGS (WITH STEVE HACKETT)
(LIVE IN BUDAPEST)
8. LAVA LAMP – A QUARANTINE VIDEO 2020
9. IMRE ÉGERHÁZI DOCUMENTARY
Steve Hackett & Djabe: l’album precedente: “Back To Sardinia” – CD/DVD-set & vinile.
Djabe & Steve Hackett: “BACK TO SARDINIA”.
COMPRALO ADESSO su AMAZON:
Nel 2016 DJABE e STEVE HACKETT hanno trascorso alcuni giorni sulla magnifica isola di Sardegna.
Vicino alla cattedrale di Nostra Signore di Tergu hanno costruito uno studio di registrazione temporaneo nella casa del prete.
Le registrazioni sono andate bene, gli artisti sono stati profondamente ispirati dai dintorni.
Horizons Radio Playlist:
La session improvvisata di 3 giorni è stata registrata da Tamás Barabás, che in seguito, a Budapest, ha prodotto un intero album dai nastri multitraccia per creare Life Is A Journey – The Sardinia Tapes.
Pubblicato nel 2017, l’album è stato accolto con entusiasmo dai fan ed è stato acclamato dalla critica.
A tre anni dalle prime registrazioni, DJABE è tornato in Sardegna e ha registrato alcune session improvvisate.
Hanno suonato nelle stesse location e hanno registrato su nastro analogico a 24 tracce. STEVE HACKETT ha poi completato le sue parti a Budapest, prima del mixaggio, poiché il suo programma estivo non permetteva di condividere l’aria fresca sarda con i suoi amici DJABE.
L’uscita comprende anche un disco DVD bonus con un 5.1 Surround Sound e 96 kHz / 24-mit stereo mix dell’album, insieme a bonus visual features tra cui il brano “When the Film is Rolling” e live performances di brani come il classico dei Genesis “In That Quiet Earth” e la traccia di Djabe e Steve Hackett “Tears for Peace” e “Turtle Trek”.
“BACK TO SARDINIA” è un’esperienza musicale, nata dall’ambiente in cui è stata concepita ed è la tappa successiva del particolare viaggio musicale di DJABE e STEVE HACKETT.
DISC ONE: CD BACK TO SARDINIA
1. BACK TO SARDINIA 2. LONELY CACTUS 3. HAPPY TERGU 4. LAKE BY THE SEA 5. STONES AND MIRTO 6. GIRL IN THE PALAU WOODS 7. WALKING AROUND 8. FLYING KITES 9. PURPLE DREAM 10. DANCING IN A JAR 11. CINQUECENTO FRAGOLE 12. BOTTLES IN THE WATER 13. FLOATING BOAT
DISC TWO: DVD “BACK TO SARDINIA” THE 5.1 SURROUND SOUND MIX & 96 KHZ / 24-BIT STEREO MIX
1. BACK TO SARDINIA 2. LONELY CACTUS 3. HAPPY TERGU 4. LAKE BY THE SEA 5. STONES AND MIRTO 6. GIRL IN THE PALAU WOODS 7. WALKING AROUND 8. FLYING KITES 9. PURPLE DREAM 10. DANCING IN A JAR 11. CINQUECENTO FRAGOLE 12. BOTTLES IN THE WATER 13. FLOATING BOAT
VISUAL EXTRAS 1. WHEN THE FILM IS ROLLING 2. IN THAT QUIET EARTH 3. CASTELSARDO AT NIGHT 4. TURTLE TREK
Real World: “A Lantern and a Bell” è il secondo album di Loney dear a essere pubblicato su Real World Records e Gabriel è stato strettamente coinvolto nella realizzazione del disco.
«Tristi melodie soulful che creano uno spazio nella tua testa che si riempie di ricordi, sogni e tenerezza. Sono molto orgoglioso di lavorare con un cantautore così dotato. Quando ti stai isolando, cosa c’è di meglio che essere avvolti da queste bellissime costruzioni immaginifiche – il lavoro di un maestro», scrive sul suo sito Peter Gabriel a proposito dell’album.
Compralo qui (nelle diverse versioni):
Nove composizioni, apparentemente semplici e accessibili, con l’inconfondibile falsetto di Svanängen davanti e al centro del mix e il suo piano malinconico accompagnato da paesaggi sonori elettronici meravigliosamente sottili e fantasiosi.
È un album stratificato di emozioni e significati.
Rassegna stampa:
“Trifles… la canzone perfetta per far scoprire ai nuovi arrivati la magia di Loney Dear”. Cultura del Sunday Times
“Il semplice romanticismo degli accordi di piano in chiave minore di A Lantern And A Bell mette in mostra le invidiabili doti melodiche di Svanangen”. UNCUT
“Gli arrangiamenti semplici – solo il suo caldo falsetto e il piano, con suoni d’acqua e uccelli marini che passano sopra la testa – favoriscono uno spirito riflessivo, da falò sulla spiaggia”. MOJO
“A Lantern And A Bell è un album meraviglioso. Nove canzoni, splendidamente costruite, sapientemente eseguite e scritte dal cuore, con i messaggi consegnati dalla voce di un angelo”. Louder Than War
“Emil Svanängen riemerge da uno ‘stato di disperazione’ con una morbida riaffermazione della forza nel minimalismo… un gradito ritorno di un artigiano dell’elegante understatement”. Collezionista di dischi
“M’berra” è una collaborazione tra l’artista elettronico italiano Khalab e singoli musicisti che ha incontrato durante un viaggio nel campo profughi di M’berra in Mauritania.
E’ disponibile su CD, vinile e formati digitali. Compralo qui (nelle varie versioni):
“M’berra” è il suono, la storia, di un collettivo di musicisti maliani del campo profughi di M’berra nel sud-est della Mauritania e del produttore italiano ed elettro-sciamano Khalab.
In una tentacolare tendopoli che sorge dal deserto, dal nulla, al confine con il Mali in Africa occidentale, riuniti dallo spirito e dalle circostanze, i membri arabi e tuareg del gruppo – alcuni sconosciuti, altri che hanno già girato l’Europa – trovano conforto e bellezza nella musica e nel canto.
Raffaele Constantino a.k.a. Khalab è un produttore con una prospettiva psichedelica e un profondo amore per la musica africana e l’afro-futurismo.
Già acclamato per un’opera satura di loop, ripetizioni, trance e trascendenza, per le collaborazioni con il percussionista maliano Baba Sissoko, il suo album del 2018 “Black Noise 2084 (On the Corner)” e la successiva serie di mix e featuring di artisti tra cui il celebre reedman nero britannico Shabaka Hutchings hanno fatto di Khalab un nome importante.
Tra i molti musicisti del M’berra Ensemble ci sono Amano Ag Issa e Mohammed Issa Ag Oumar dei Tartit, il gruppo molto apprezzato della regione di Tombouctou nel nord del Mali.
Ricordano variamente il loro passato e reclamano il loro presente con voci fiere e grintose; brandendo chitarre elettriche e strumenti tradizionali – il tehardent simile al liuto, l’imzad a una sola corda – in 12 brani che raccontano di resistenza e libertà, di tempeste e lune nel deserto.
Il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno di INTERSOS, un’organizzazione umanitaria italiana che lavora in tutto il mondo per portare assistenza alle persone in pericolo, vittime di disastri naturali, conflitti armati o che vivono in condizioni di estrema esclusione.
L’edizione in vinile dell’album sarà disponibile in una confezione deluxe gatefold con LP giallo e un libretto di 32 pagine – uno straordinario accompagnamento visivo che mostra le fotografie dei musicisti al campo di M’berra catturate dal fotografo francese Jean-Marc Caimi accanto a resoconti scritti del progetto raccontati da diverse prospettive. L’album è disponibile anche in digitale e su CD (con libretto di accompagnamento).