Con l’addio di Peter Gabriel ai Genesis, Phil Collins è diventato il frontman della band, che ha pubblicato «A Trick of the Tail» il 2 febbraio 1976 – LEGGI L’ARTICOLO DI HORIZONS RADIO.
L’LP arriva al terzo posto nelle classifiche del Regno Unito, come «Selling England by the Pound» e diventa il loro maggior successo. Il che li rassicura. Del resto le aspettative sul futuro del gruppo erano bassissime. Ma poi la gente ha sentito il disco e le quotazioni del quartetto si sono alzate.
Il 26 marzo è previsto l’inizio del tour.
Ma, ovviamente bisogna risolvere il problema di chi suonerà la batteria in concerto. E Phil non ha voglia di abbandonare il suo strumento. Racconta Collins nella sua autobiografia:
“Bill Bruford, già con gli Yes, è un buon amico che mi ha fatto conoscere un sacco di batteristi jazz. Viene a una delle prove dei Brand X (stiamo scrivendo «Unorthodox Behaviour») e chiede:
«Come va con i Genesis? Avete trovato un cantante?». «Non proprio. Ho cantato io nell’album, e vogliono provare a far cantare me. Ma per farlo abbiamo bisogno di trovare un batterista.» «Be’, perché non lo chiedi a me?» «Mi sa che diresti di no. Un po’ troppo simili agli Yes per te, no?» «Invece lo farei.» Ed ecco che i Genesis hanno un nuovo batterista.”
Così Phil non ha più scuse. Tutti si adattano e si abituano al nuovo assetto e alla nuova formazione.
“Non facciamo grandi cerimonie: succede e basta. Non ricordo nemmeno di avere fatto delle prove, o un annuncio”, ricorda Phil.
Bill Bruford si inserisce subito bene, del resto è uno dei più grandi del genere prog e non solo.
“Non sono particolarmente nervoso per l’idea di cantare, né per il fatto di farlo davanti a un pubblico – racconta Phil -. Mi ci ero già abituato con Oliver!, a suo tempo. Ma cantare con solo un microfono tra me e il pubblico, al posto di una fila di piatti: è questo il problema da superare. Se uno non è portato per i copricapi da pipistrello e per volare a mezz’aria, cosa fa quando non canta?”
Ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia:
“Avevamo scelto deliberatamente il Canada perché avevano meno memoria dei concerti con Pete là che in Europa. Pete era stato una figura così forte che non riuscivamo a immaginare come Phil l’avrebbe potuto sostituire. “
Ci sono anche altri problemi pratici.
Per esempio: come vestirsi. La tuta da operaio era ideale quando era solo il batterista. E di indossare maschere e costumi “alla Peter Gabriel” non se ne parla.
“Posso mettermi la coppola e la redingote per Robbery, Assault and Battery, ma questo è il massimo che sono disposto a fare”, dice Phil.
Quindi viene scelta la tuta da operaio. E poi c’è un’altra preoccupazione. Peter Gabriel era bravissimo a intrattenere il pubblico con le sue storie mentre Mike, Tony e Steve si accordavano. Cosa può raccontare Phil?
Poi arriva il momento.
Alla London Arena le luci di sala si abbassano.
“Trascorro quasi tutto il concerto a nascondermi dietro l’asta del microfono: sono un esserino ventiquattrenne magro come una bacchetta da batteria.
E non tocco nemmeno il microfono. Toglierlo dal supporto sarebbe un gesto troppo… da cantante. Ma arrivo in fondo al concerto riportando solo piccole ammaccature alla mia fragile consapevolezza di frontman.“, ricorda Phil.
“La gente era dalla sua parte fin dal primo giorno – racconta Mike –. Sul palco, Phil è sempre stato un batterista molto visivo – mai appariscente ma molto spettacolare.
Non dimenticherò mai Phil nella sua T-shirt, la lunga barba e la sua mano tremante. E poi non avere Pete lì… Uno strano momento per tutti. Ma dopo aver suonato le prime due canzoni, ho capito che sarebbe andato tutto bene.
E così è stato. La parlantina di Phil ci ha aiutato. Ha alleggerito l’atmosfera. Pete era misterioso sul palco, Phil è sempre stato il ragazzo della porta accanto”, ricorda Mike.
Ci sono 2.200 fan alla London Arena di Bathurst Street per il debutto di Collins come frontman. I Genesis si aspettavano non più di un centinaio di persone e invece ecco la dimostrazione che la popolarità della band non è in calo.
Non esiste una registrazione pubblica di questo concerto, anche se pare che una copia sia di proprietà di un collezionista. Ecco quelle di due date successive:
https://www.youtube.com/watch?v=O7uEDlgFSEw
https://www.youtube.com/watch?v=f1lD48AX6P0
La maggior parte del setlist di quel 26 marzo è tratta da A Trick Of The Tail.
Per il 40° anniversario di quella storica data per i Genesis e il rock tutto, il sito Genesisfan ha riportato…
I ricordi di coloro che erano nell’arena canadese.
“I membri della band sembravano molto nervosi – dice uno di loro, Brad Ashton-Haiste -. Ma dopo un paio di brani, tutti avevano enormi sorrisi. Forse pensavano, ‘Phil funzionerà'”.
Un altro fan, Jim Fisk, ha fatto fotografie del concerto, che ha poi venduto alla stampa.
“I duetti di Phil e Bill sono incredibili. Velocità, eccellenza tecnica e musicale”, ricorda Fisk.
E dire che quando la data canadese era andata in prevendita i Genesis non avevano ancora un cantante.
Ma il 26 marzo Collins si è rivelato un vero frontman. E i presenti hanno assistito a un evento “storico”.
00:00 – Intro/The Lamb Lies Down On Broadway; 06:41 – Fly On A Windshield/Broadway Melody; 10:52 – Cuckoo Cuckoon; 13:58 – In The Cage; 21:18 – The Great Parade Of Lifeless Packing; 25:01 – Story Of Rael I; 26:30 – Back In NYC; 32:39 – Hairless Heart; 35:17 – Counting Out Time; 39:10 – The Carpet Crawlers; 44:53 – The Chamber Of 32 Doors; 50:42 – Story Of Rael II; 53:43 – Lillywhite Lillith; 56:38 – The Waiting Room; 01:04:12 – Anyway; 01:07:52 – Here Comes The Supernatural Anaesthetist; 01:10:25 – Interlude/The Lamia; 01:19:09 – Silent Sorrow In Empty Boats; 01:22:45 – The Colony Of Slippermen; 01:31:12 – Ravine; 01:32:37 – The Light Dies Down On Broadway; 01:35:50 – Riding The Scree; 01:39:48 – In The Rapids; 01:42:07 – It; 01:47:23 – The Musical Box; 02:00:13 – Watcher Of The Skies.
Il concerto al Parco Ruffini di Torino resta l’unico di una tournée italiana che viene annullata dopo gli incidenti e i tafferugli in altri live, che stanno per condannare il nostro paese a una quarantena senza artisti stranieri durata anni. Di fatto resta uno degli ultimi di quel periodo.
In questa intervista da YouTube Steve Hackett ricorda quei giorni con Carlo Massarini in “Ghiaccio Bollente” su RAI 5:
Peter Gabriel abbandona i costumi e le maschere che hanno reso celebri i Genesis e cambia registro per interpretare Rael: trucco pesante, jeans, maglietta bianca, scarpe da ginnastica, giubbotto di pelle nera. In alcuni momenti starà anche a torso nudo.
Fondamentali anche le bellissime proiezioni sugli schermi della scenografia. Ecco la ricostruzione: “The Original Lamb Slide Show”
Per avere un’idea di cosa ha visto il pubblico di Torino ecco alcuni interessanti estratti dei live mondiali del 1975:
Ed ecco come quel concerto viene raccontato da “I Magnifici Destini”, una trasmissione di Radio 24:
“E’ significativo che, dopo gli applausi iniziali raccolti sui minuscoli palchi delle nostre province, l’avventura di Peter Gabriel con i Genesis in Italia si chiuda a Torino, che insieme a Reggio Emilia e Roma è la città più legata alla loro presenza sul suolo italico”.
“Il concerto si svolge regolarmente alla presenza di oltre 10mila fan stipati come sardine e ignari di assistere all’ultima cena con l’Arcangelo Gabriele. Peccato che la rassegna stampa dei giorni seguenti mostri la preoccupazione di descrivere soprattutto i tafferugli e non il concerto.”
Un concerto che ha visto l’uscita anche di alcuni bootleg. Ecco le copertine:
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