Steve Hackett: tutti i libri “The Sound of Steve Hackett”, di Paulo De Carvalho – COMPRA

Please Don’t Touch!: The Sound of Steve Hackett, di Paulo De Carvalho, è l’ultimo dei tre volumi della raccolta di trascrizioni complete per chitarra degli album della carriera solista di Steve Hackett.

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Questo è il terzo libro/canzone sul sound di Steve Hackett: una selezione di trascrizioni per chitarra della sua carriera solista.

Il progetto presenta per la prima volta le trascrizioni dell’intero album Please Don’t Touch!

Il libro ha una grafica senza precedenti, descrive l’attrezzatura che Steve ha usato in studio, insieme all’adattamento per chitarra, di alcune parti del flauto, dell’ottavino e di altri strumenti.

Hackett stesso ha recensito il libro e ne ha scritto una prefazione.

Guarda gli altri due libri della serie The Sound of Steve Hackett:

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Ipse Dixit: Nic Collins, “Come affronto le sfide che mi attendono” – VIDEO

Ipse Dixit, Genesis & Co. parlano di Genesis & Co.

By Lucio Curti

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Nic Collins non è estraneo alle sfide.

E’ stato sotto i riflettori sin da ragazzino a 15 anni, quando ha suonato con suo padre Phil, fino al lungo tour al fianco di Collins e del leggendario batterista Richie “Gajate” Garcia.

Ora sta diventando un artista formidabile a tutti gli effetti ed è atteso da una sfida ancora maggiore: The Last Domino? Tour con i Genesis.

In questo video racconta come affronta queste sfide.

https://youtu.be/88sbaAy4TcI

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Rassegna Stampa (da ri-leggere): La guida definitiva agli album dei Genesis su Rolling Stone Italia

Meglio ‘Nursery Cryme’ o ‘Selling England’? Peter Gabriel o Phil Collins? E com’erano le canzoni con Ray Wilson? Su Rolling Stone Italia tutti i dischi realizzati in studio dalla band inglese, dall’inascoltabile all’imprescindibile.

By Lucio Curti

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“Se c’è un gruppo rock anni ’70 amato in Italia, questi sono i Genesis. La band inglese ha conquistato il pubblico italiano sin dall’uscita di Nursery Cryme (1971).

Mentre in patria raccoglievano un pubblico sparuto, da noi i Genesis suonavano in teatri e palazzetti di fronte ad appassionati innamorati della loro musica….”

Inizia così l’articolo di Fabio Zuffanti, datato 21 gennaio 2020 – RILEGGILO QUI

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#NowPlaying News, “Sledgehammer” di Peter Gabriel e il mashup di DJ Cummerbund – VIDEO

Audio e video 100% Genesis & Co. Le novità del momento.

By Lamia Dj

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DJ Cummerbund, il misterioso mago del mashup, è tornato.

Questa volta ha preso di mira Sledgehammer di Peter Gabriel, recentemente abbiamo visto la versione della pop star Harry Styles, con la voce della pluri-premiata ai Grammy Awards Lizzo.

Horizons Radio News

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Rassegna Stampa: Rock History Music e le domande dei fan a Anthony Phillips

Quali sono le domande dei fan a Anthony Phillips? Gliele ha rivolte Rock History Music. 

By Lucio Curti

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Ecco l’ultima domanda in ordine di tempo: Ant è ancora in contatto con gli amici con i quali ha fondato i Genesis?

Interview #12 Does Anthony Phillips Still Hang With Other Genesis Pals?

Ed ecco le domande precedenti:

Horizons Radio News:

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#NowPlaying News, Harry Styles canta “Sledgehammer” di Peter Gabriel – VIDEO

Audio e video 100% Genesis & Co. Le novità del momento.

By Lamia Dj

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“Ecco come racconto i Genesis agli inglesi”. Mario Giammetti parla di “Genesis – 1967 to 1975, The Peter Gabriel Years”

“Genesis 1967 to 1975: The Peter Gabriel Years” è la versione inglese, arricchita di nuovi contenuti, di “Gli anni Prog” di Mario Giammetti. L’autore ce ne parla in questa intervista.

By Eugenio Delmale

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Il libro è pubblicato da Kingmaker.

Acquistalo qui:

Mario Giammetti ha accettato di parlarne con Horizons Radio.

H.R.: Chiunque abbia letto la notizia dell’uscita del tuo libro ha pensato la stessa cosa: “non capita spesso che un saggio in italiano diventi una pubblicazione in inglese”. Ci racconti com’è andata?

Mario Giammetti: Erano alcuni anni che cercavo un editore internazionale per i miei libri sui Genesis. Durante questo percorso mi sono scontrato con ostacoli di vario tipo, qualcuno condivisibile (come può un editore inglese, per esempio, giudicare la qualità di un lavoro scritto in una lingua che non è in grado di capire?), altri molto meno. Ad esempio, ho appreso che in Inghilterra difficilmente viene dato ascolto a uno scrittore sprovvisto di agente: voglio dire, in Italia un agente potrà forse permetterselo Elena Ferrante, non certo chi scrive di musica! A tutto ciò andava poi aggiunto un problema non da poco, ossia che qualunque mio scritto avrebbe dovuto essere tradotto, con conseguente aggravio delle spese. Infine, anche se nessuno me lo ha mai detto espressamente, sotto sotto, da parte di qualche editore straniero ho anche percepito una sorta di diffidenza: tipo, cosa ne sa un italiano, dei Genesis?

Alla fine mi sono finalmente imbattuto nelle persone giuste: due appassionati veri (il giornalista della rivista inglese Prog, Nick Shilton, e il fondatore dei Big Big Train, Greg Spawton) che intendevano avviare una casa editrice musicale che prestasse particolare attenzione alla qualità del prodotto, mettendo in secondo piano i discorsi di cassetta.

Cosa ha colpito del tuo libro rispetto ai tanti scritti su di loro nella madrepatria dei Genesis?

Il focus è sulla musica, più che sulla storia, che è già stata sviscerata più che sufficientemente, da Armando Gallo in primis. Alla resa dei conti, ciò che ci fa amare i Genesis è la loro produzione artistica, no?

Il tocco di classe sono però gli ascolti che una parte del gruppo ha accettato di fare con me: ho ascoltato l’intero The Lamb con Tony Banks negli studi the Farm, From Genesis To Revelation e Trespass con Ant Phillips (che non lo aveva fatto per 40 anni!), gli altri tre con Steve Hackett. Prova solo a immaginare cosa possa significare, dopo avere assimilato ogni passaggio in decenni di passione, riascoltare quelle note magiche spalla a spalla con chi le ha composte e registrate: i loro commenti quasi minuto per minuto sono diventati qualcosa di realmente nuovo per la bibliografia sui Genesis.

Tengo poi a precisare che tutte le dichiarazioni incluse nel libro sono inedite, dato che solo una piccola parte delle interviste che Gabriel, Collins e Rutherford hanno rilasciato al giornalista inglese Mike Kaufmann erano state incluse nei video bonus dei remaster 2008.

Quali difficoltà hai incontrato nel far tradurre il tuo libro dall’italiano in inglese?

Nessuna. Merito di Octavia Brown, che è stata incaricata direttamente dall’editore. Octavia è bilingue ma è anche molto preparata a livello musicale, essendo peraltro coinvolta in diverse situazioni anche in Italia (a cominciare dal famoso Prog Festival di Veruno). Quindi è stata bravissima anche nelle parti più tecniche, che mi davano qualche preoccupazione. Ho letto da qualche parte il commento di un lettore inglese, il quale sostiene che non sembra un libro tradotto da un’altra lingua, e questa credo sia una grande soddisfazione per tutti.

Ci sono differenze tra la versione italiana e quella inglese? Quali?

Molto poche, in quanto la Kingmaker ha acquistato i diritti dalla Giunti con l’obbligo di rispettare il più possibile l’edizione italiana. Naturalmente però è stato sistemato qualche refuso ed è stata ulteriormente migliorata la lista dei concerti grazie a un maniacale lavoro di revisione fatto insieme a George German e Alessandro Borri.

E poi, su mia richiesta, sono ora indicate le fonti di ciascuna dichiarazione, frase per frase, che la Giunti aveva preferito invece raggruppare a fine capitolo. Infine, abbiamo aggiunto brevi estratti di interviste che ho realizzato dopo il 2013 ed anche qualche foto.

Cosa si prova a vedere il proprio libro in versione inglese?

Era il mio sogno ed è una grande emozione. Il libro è stampato su carta di altissima qualità e sinceramente non potevo chiedere di meglio.

Qualche membro dei Genesis ha avuto modo di vedere già la pubblicazione?

Mi risulta sia stato inviato a tutti, ma non so se sia giunto alle varie destinazioni. Il coronavirus ha creato molte difficoltà organizzative e anche le solitamente efficientissime poste inglesi sono andate in tilt. Io stesso ho ricevuto le mie copie solo ieri (e nel mio caso è stato usato un corriere).

Non credo che Tony o Mike siano molto interessati a leggere in materia Genesis, ma spero facciano un’eccezione questa volta trattandosi di una prospettiva differente dove è anche divertente mettere a confronto i diversi ricordi e opinioni da parte dei membri della band.

Spero che Ant legga almeno i primi due capitoli, dato che credo sia il primo libro in assoluto che mette così in risalto la sua figura.

In quanto a Steve, sono certo che lo leggerà dall’inizio alla fine!

In Italia sarà reperibile il tuo libro? Come?

Non credo si troverà nelle librerie, non avrebbe nemmeno molto senso essendo la versione italiana “Gli anni Prog” tuttora in catalogo. Si potrà certamente ordinare via Internet.

Al momento è disponibile sul sito della Burning Shed, ma mi risulta che più avanti la vendita sarà allargata anche alle altre piattaforme, tipo Amazon.

Ti aspetti di vendere molto, in Inghilterra? Come sono percepiti là, oggi, i nostri amati Genesis? Suscitano ancora interesse?

Ti racconto un aneddoto. Una decina di anni fa riuscii faticosamente ad arrivare a Chris Charlesworth, notissimo giornalista inglese che, al tempo, era a capo dell’ancor più famosa Omnibus Press (secondo Wikipedia, addirittura il più grande editore musicale del mondo!). Gli avevo proposto il progetto ‘Genesis Files’ (una collana di sette libri, uno per ciascun membro dei Genesis, anche se all’epoca ero solo a poco più di metà dell’opera, che avrei completato solo nel 2016 ed è tuttora disponibile in italiano per le Edizioni Segno), sottolineando il fatto che non è mai stato realizzato niente di simile in nessuna parte del mondo. Charlesworth, dopo averci pensato un attimo, mi rispose che la forza commerciale dei Genesis non era sufficiente per giustificare un’operazione di questo tipo.

Per quanto la cosa possa sembrarci strana, dobbiamo rassegnarci di fronte al fatto che i Genesis non saranno mai considerati alla stregua di Beatles, Stones, Zeppelin, Queen, Pink Floyd, U2 eccetera, la cui popolarità in termini di vendite è abissalmente superiore. Questo, ovviamente, vale a maggior ragione in Italia. E tuttavia, la risposta dei fan inglesi alla reunion della fine di quest’anno, nonostante i costi proibitivi dei biglietti, è stata entusiasmante.

In definitiva, i Genesis restano sicuramente degni, anche in patria, di essere annoverati tra i grandi del rock, ma forse non tra i grandissimi. Sia chiaro che questa non è la mia opinione, ma solo quello che credo di aver percepito da quelle parti.

Ora che il dado è tratto, pubblicherai altro in inglese, su di loro, per esempio, il secondo volume, il post-Gabriel?

Sì, c’è già un accordo con Kingmaker per pubblicare il seguito della storia dei Genesis, che del resto avevo già completato alla fine del 2017. Ci ho dato già una controllata e ora è tutto nelle mani di Octavia Brown per una pubblicazione nel corso del prossimo anno. Magari con l’aggiunta di un capitolo finale dedicato al Last Domino tour.

Intanto è appena uscito il nuovo numero di Dusk, il Genesis Magazine di cui, ricordiamolo per i pochissimi che non lo sanno, sei ideatore e direttore.

Con leggero ritardo, per via della pandemia che ha rallentato la lavorazione e la spedizione.

In copertina ovviamente la reunion dei Genesis, sulla quale con trasparenza esprimiamo i nostri legittimi dubbi, ma questa volta ci siamo focalizzati in particolare sulla figura di Phil Collins: con la scusa di due recenti ristampe in vinile e di un libro, Francesco Gazzara ha stilato un godibilissimo dizionario sul grande artista.

Inoltre ricordiamo i 25 anni dei Musical Box e abbiamo rintracciato alcuni personaggi tangenziali, ma oltremodo interessanti, che hanno gravitano intorno all’orbita Genesis.

Per ragioni di spazio, delle quattro interviste già realizzate, questo numero contiene solo le prime due: ad Allan Schwartzberg, batterista del primo album e del primo tour solista di Peter Gabriel, e a Harry Kim, trombettista al fianco di Collins da trent’anni.

Un grazie e un “in bocca al lupo” a Mario Giammetti per tutto il suo lavoro. Ed ecco la copertina di Dusk

Il libro comprende, oltre interviste esclusive ai membri del gruppo e ai principali collaboratori, come ci ha raccontato Mario, alcune foto inedite.

Kingmaker Publishing è stata lanciata l’anno scorso dal giornalista Prog Nick Shilton e dal fondatore dei Big Big Train Greg Spawton.

Dice Spawton al Magazine Prog:

«Sono un grande fan dei Genesis sin dalla mia giovinezza e ho letto ogni libro esistente sulla band. Tuttavia, il libro di Mario contiene una grande quantità di dettagli sull’era di Peter Gabriel dei Genesis che prima mi erano sconosciuti. Sentivo che queste intuizioni dovevano essere condivise con la base di fan dei Genesis e quindi ero desideroso che il libro di Mario fosse la prima pubblicazione di Kingmaker».

Non hai la versione italiana del libro di Mario Giammetti? Comprala qui:

Questo è il suo primo libro di Mario Giammetti in lingua inglese. GUARDA GLI ALTRI LIBRI DI GIAMMETTI SU AMAZON.

Le ultime della Band su Horizons Genesis:

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The Video – Peter Gabriel celebra i 30 anni dalla liberazione di Nelson Mandela

By D.B. – 

Peter Gabriel, per i 30 anni dalla liberazione di Nelson Mandela, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook questo video:

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https://www.facebook.com/theElders/videos/3010335448986373/

“Nei tempi difficili e turbolenti di oggi, The Elders continuano a guardare a Madiba per la speranza, l’ispirazione e il coraggio”, scrive Peter.

Poi cita Kofi Annan: “Se ci fossero più Mandela che operano nel mondo, che differenza farebbe…” .

“Poiché il mondo segna i 30 anni dalla liberazione di Nelson Mandela, ricordiamo i ricordi dei The Elders del loro fondatore”, conclude Peter.

 

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#NowPlaying News, Steve Hackett: “Playing DEFECTOR on Tour” – VIDEO

By Lamia Dj – 

Audio e video 100% Genesis & Co. Le novità del momento.

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Steve celebra 40 anni di DEFECTOR, suonando i brani chiave del suo album. In questo video racconta l’emozione di portarlo in tour:

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Steve Hackett è ospite in “All That I Am & All That I Was” di Ms Amy Birks – VIDEO & COMPRA

Steve Hackett (e la John Hackett Band) collabora con Amy Birks, che pubblicherà il suo album solista di debutto “All That I Am & All That I Was” il 17 aprile. 

By Antonio Filippi

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Steve Hackett è ospite del nuovo singolo di Ms Amy Birks, I Wish .

La canzone è tratta dall’album solista di debutto della cantante dei Beatrix Players, All That I Was & All That I Am.

Ecco il video del singolo:

Il video, creato da Susan Raybould, raffigura Birks e un chitarrista di flamenco, ognuno rappresentato attraverso origami stop motion.

Amy si è imbattuta in Steve ai Prog Awards, gli ha chiesto di suonare e lui ha accettato.

Il nuovo singolo si avvale delle parole Christina Rossetti – poetessa, attivista e artista preraffaellita.

Il singolo e l’album sono disponibili anche per lo streaming e il download:

Il nuovo album è stato prodotto da Birks e Wollage (che ha lavorato con Tony Banks in Seven (A Suite For Orchestra).

Disponibile il package cd in edizione limitata, con copertina apribile a sei pannelli da 7 “, accompagnata da un libro fotografico di dodici pagine. Questo formato è esclusivo per la vendita per corrispondenza e sarà disponibile presso lo stand di merchandising in tutti gli show dal 5 aprile (vedi sotto).

Previsto anche un album in vinile in una copertina apribile da 12″ e sarà inoltre disponibile tramite tutti i consueti servizi di download e streaming.

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