#NowPlaying News: il documentario su Anthony Phillips “From Genesis… to Revelation” del 1998 ora su YouTube – VIDEO

Audio e video 100% Genesis & Co. Le novità del momento.
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Questo raro documentario di Anthony Phillips, uscito su VHS-video nel 1998, è ora disponibile su YouTube.

Guarda il video:

https://youtu.be/i66H5gnOnAo

Il video era stato realizzato per accompagnare l’uscita della biografia di Ant.

Angolo del Collezionista

Ascolta Anthony Phillips:

Horizons Radio News

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#NowPlaying News: Peter Gabriel nel film “Freedom Flight” per il 60° anniversario di Amnesty International – VIDEO

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“Freedom Flight”, un lungometraggio di due minuti, con gli attivisti di Amnesty International in cinque punti di riferimento globali ed esposizioni d’arte di droni celesti per celebrare il 60 ° anniversario.

Guarda il video:

Una versione orchestrale dell’inno per i diritti umani di Peter Gabriel “Biko” fornisce la colonna sonora con le voci del coro gospel degli Spirituals a Londra e Angelique Kidjo e Nazanin Boniadi, tra gli altri, per una potente narrazione del poema “Ode to Amnesty” scritto appositamente da Bill Shipsey per il film e ora tradotto in venti lingue.

“Freedom Flight”, prodotto da Art for Amnesty e Celestial, una compagnia d’arte di droni all’avanguardia, per Amnesty International France è stato girato a Robben Island a Cape Town, Sydney Opera House, Jama Masjid Mosque, Nuova Delhi, Plaza del Zócalo, Città del Messico e al Palais de Chaillot, Parigi.

Gabriel, ambasciatore della coscienza di Amnesty International e sostenitore di lunga data dell’organizzazione per i diritti umani, ha dichiarato:

“E’ stata una corsa contro il tempo ma ne è valsa decisamente la pena. The Spirituals Choir si impegna a raccontare storie di giustizia sociale a una nuova generazione che si sposa molto bene conquella che ha ispirato di Steve Biko.

“Ora più che mai, abbiamo bisogno di quante più persone possibile per iniziare a contrastare personalmente l’ingiustizia e per essere coinvolti in ogni modo possibile. Amnesty ha svolto un lavoro straordinario in tutto il mondo che credo sia davvero importante e supportato da quarant’anni, quindi sono stato molto felice che mi sia stato chiesto di aiutare con questo bellissimo film”.

Foto e info dal sito web di Peter Gabriel.

Altre news su Peter Gabriel

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Ascolta Peter Gabriel:

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Ipse Dixit: parla Peter Gabriel, a Milano per il libro di fotografie della figlia Anna – VIDEO

Peter Gabriel ha presentato a Milano il 21 ottobre “Eye-D”, il libro fotografico della figlia Anna.

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Compra il libro qui:

Pubblicato in Italia da Rizzoli Lizard, il libro presenta le immagini ravvicinate degli occhi di una serie di nomi noti. Tra loro ci sono David Byrne, Helena Christensen, Willem Defoe, The Edge, Noel Gallagher, Annie Lennox, Susan Sarandon, Benjamin Zephaniah, Peter Gabriel e molti altri.

A sostegno dell’uscita due eventi in Italia, a Milano, un book signing alla Fondazione Sozzani mercoledì 20 ottobre e un Q&A con Anna e Peter alla Santeria Toscana 31.

Ecco le parole di Peter Gabriel al secondo incontro. Sul palco lui, la figlia, Carlo Massarini e Marco Zatterin.

Peter si è dimostrato per l’ennesima volta gran signore, paziente e generoso, soprattutto nel massacrante firma-copie.

Peter racconta lo stato di lavorazione del suo attesissimo album:

Peter sul video Father, Son e quei giorni dedicati al proprio padre:

Peter sul rapporto (e il tour) con Sting:

Peter sul rapporto con Youssou N’Dour:

Peter sul suo lavoro con una sua antica passione: la batteria:

Peter su lavorare con persone che ti sappiano sorprendere e come Lou Reed sia stato una di queste:

Peter sul lavoro e l’amicizia con Richard Branson e Chris Blackwell:

Peter parla dell’uso della maschera nella storia e in questi tempi:

Altri video e podcast su Genesis & Co. sul nostro canale youtube.

Altre news su Peter Gabriel

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Ascolta Peter Gabriel:

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#NowPlaying News: Genesis, il film restaurato del Bataclan – VIDEO

#Nowplaying: audio, video & live dal web dedicati ai Genesis.

 

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Qui sopra ecco il nuovo film restaurato dello show dei Genesis del 1973 al Bataclan di Parigi è stato pubblicato su YouTube.

Il video, per gentile concessione del sito web The Genesis Museum, è stato restaurato a 4k.

Registrato il 10 gennaio 1973, durante il tour dell’album Foxtrot e girato su pellicola 16mm, il segmento del concerto di mezz’ora, più interviste aggiuntive, contiene The Musical Box, Supper’s Ready, The Return Of The Giant Hogweed e The Knife.

Questo è stato un progetto davvero grande“, scrive Genesis Museum sul proprio canale YouTube GMusic. “La fonte aveva molte anomalie, ma c’era abbastanza “argilla” per plasmare questo in qualcosa di ancora migliore“.

Le interviste sono state spostate alla fine del filmato, in modo tale da non interrompere lo spettacolo.

Ed è stato risolto i problema della qualità inferiore della bobina finale di The Knife, migliorando la luminosità e i dettagli.

E i risultati ottenuti collocano questo film tra i migliori dei Genesis dell’era Gabriel.

Le ultime della Band su Horizons Genesis:

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Ascolta i Genesis:

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Piano City Milano: tre concerti dedicati ai Genesis con Francesco Gazzara – FOTO & VIDEO

Luca De Gennaro e Francesco Gazzara hanno raccontato e fatto ascoltare Tony Banks a Piano City Milano. E non solo.

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Conversazione e ascolto con pianoforte e vinili sul tastierista dei Genesis, con Luca de Gennaro al giradischi e Francesco Gazzara al pianoforte.

Sabato 26 giugno al Mare Culturale Urbano di Milano. 

Guarda il video:

[videopack id=”339242″]https://usercontent.one/wp/www.horizonsradio.it/wp-content/uploads/2021/06/WhatsApp-Video-2021-06-26-at-21.00.39.mp4?media=1704628653[/videopack]

Video e foto by Alberto Rimini

Domenica 27 giugno, all’alba, Gazzara ha suonato al laghetto Niguarda in via Aldo Moro, Parco Nord, Milano.

Poi, alla Locanda alla Mano al Parco Sempione, il terzo concerto dedicato ai Genesis.

LUCA DE GENNARO:
(Torino, 27 luglio 1959) è un disc jockey, critico musicale e dirigente d’azienda italiano. Negli anni ‘80 e ‘90 ha condotto programmi musicali su RadioRai come “Master” e “Planet Rock”. Dal 1996 lavora per Viacom International Media Networks dove oggi è “Vice President of Talent & Music, MTV South Europe, Middle East and Africa” e responsabile del canale TV VH1. Insegna al Master In Comunicazione Musicale dell’ Università Cattolica di Milano e pubblica periodicamente libri di argomento musicale. E’ curatore artistico della Milano Music Week. Dal 2007 conduce “Whatever” su Radio Capital. Dal 2014 conduce anche, in coppia con Massimo Oldani, il programma “Black Or White”.

FRANCESCO GAZZARA – leggi l’intervista di Horizons Genesis, in occasione dell’uscita del suo ultimo album sui Genesis:

Here It Comes Again di Francesco Gazzara: “Genesis, mia eterna passione” – COMPRA, ASCOLTA e INTERVISTA

Angolo del Collezionista

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Ascolta i Genesis:

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The Cinema Show: Phil Collins e il film “Buster” – STORIE, MEMORIE & VIDEO

The Cinema Show: Genesis & Co. e il cinema, le serie tv e gli audiovisivi.

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Buster è una commedia romantica britannica del 1988 basata sugli eventi realmente accaduti della “Grande rapina al treno”.

È interpretato da Phil Collins, Julie Walters, Larry Lamb e Sheila Hancock.

Guarda il trailer originale:

Buster Edwards (Phil Collins) è un piccolo criminale dell’East End di Londra del 1963. La sua paziente moglie June (Julie Walters) lo considera un’amabile canaglia.

Acquista il film:

“Buster: The Original Motion Picture Soundtrack” è la colonna sonora del film. Contiene due singoli di Collins che hanno raggiunto la vetta della classifica dei singoli della Billboard Hot 100.

Acquistala (nelle varie versioni):

L’album è essenzialmente una collezione di vecchie canzoni, con due canzoni di Phil Collins che furono registrate appositamente per il film.

“Two Hearts” ha vinto un Grammy Award per la migliore canzone scritta specificamente per un film o per la televisione nel 1989, un Golden Globe per la migliore canzone originale (in coppia con “Let the River Run” da Working Girl di Carly Simon) così come una nomination agli Oscar per la migliore canzone originale.

“A Groovy Kind of Love” con una nomination ai Grammy Award per la Migliore Performance Vocale Pop maschile è il remake di una canzone portata al #2 nella UK Singles Chart nel 1965 da The Mindbenders.

Entrambi sono usciti come singoli e sono arrivati in cima alla classifica Billboard Hot 100, con “A Groovy Kind of Love” che raggiunse anche il primo posto nel Regno Unito.

Altre canzoni includono “Big Noise” di Collins e “Loco in Acapulco” dei Four Tops, co-scritta da Collins. Ai Brit Awards del 1989 vinse per Soundtrack/Cast Recording, mentre Collins ricevette il premio British Male Artist per la colonna sonora.

“Two Hearts” e “A Groovy Kind of Love” non furono pubblicate su un album solista di Phil Collins fino a “…Hits” del 1998. 

Versioni dal vivo apparvero nell’album “Serious Hits… Live!” del 1990.

Ricorda Phil Collins nella sua autobiografia:

… che la colonna sonora, come tutto il film, naviga in acque agitate. I produttori vorrebbero il pacchetto completo attore/cantante/autore, ma Phil non è disposto a cedere. Avranno solo l’attore.

“Two Hearts” viene inserita nei titoli di coda e quindi Phil accetta di cantarla. 

In “A Groovy Kind of Love” la voce di Phil doveva essere solo in un demo, che poi però, inserito in una scena del film per prova, funziona così bene che Collins deve cedere.

«Dovevo solo far saltare in aria quelle maledette porte e invece mi ritrovo con l’ennesimo singolo al numero uno in Inghilterra e in America, più una messe di critiche per aver registrato un’altra cover di musica leggera degli anni 60, per quanto fosse solo un progretto cinematografico», ricorda Phil.

Track list:

LP

Lato A

“Two Hearts” – Phil Collins
[“Gardening by the Book”]† / “Just One Look” – The Hollies
[“…And I Love Her”]† / “Big Noise” – Phil Collins
“The Robbery” – Anne Dudley
“I Got You Babe” – Sonny & Cher

Lato B

“Keep On Running” – The Spencer Davis Group
[“Alone in Acapulco”]† / “Loco in Acapulco” – Four Tops
“How Do You Do It?” – Gerry and The Pacemakers
[“Thoughts of Home”]† / “I Just Don’t Know What to Do with Myself” – Dusty Springfield
[“The Good Life”]† / “Sweets for My Sweet” – The Searchers
“Will You Still Be Waiting” – Anne Dudley
“A Groovy Kind of Love” – Phil Collins

L’album è composto in realtà da 17 tracce. † Cinque brani sono preceduti da musiche di scena eseguite dalla London Film Orchestra e scritte da Anne Dudley.

CD

“Two Hearts” – Phil Collins
[“Gardening by the Book”]† / “Just One Look” – The Hollies
[“…And I Love Her”]† / “Big Noise” – Phil Collins
“The Robbery” – Anne Dudley
“I Got You Babe” – Sonny & Cher
[“Alone in Acapulco”]† / “Loco in Acapulco” – Four Tops
“How Do You Do It?” – Gerry and The Pacemakers
[“Thoughts of Home”]† / “I Just Don’t Know What to Do with Myself” – Dusty Springfield
[“The Good Life”]† / “Sweets for My Sweet” – The Searchers
“Will You Still Be Waiting?” – Anne Dudley
“A Groovy Kind of Love” – Phil Collins

“Keep on Running” non appare nella versione compact disc (escluse quelle in USA e Canada) per motivi legali.

Guarda il making of del film:

L’accoglienza del film non è stata unanime.

Sono state apprezzate le interpretazioni dei protagonisti ma è stato criticato al tono del film.

In particolare non è stata accettata la romanticizzazione della criminalità e il film è stato bollato come amorale, una visione divertente ma fiabesca della violazione della legge.

Per questo motivo il principe Carlo e la principessa Diana cancellarono la loro presenza alla prima del film il 15 settembre 1988, su consiglio di Phil Collins. Collins disse che voleva evitare di causare loro imbarazzo.

Una versione teatrale di Buster è andata in scena tra il 2000 e il 2004 in varie località del Regno Unito con (tra gli altri) Ray Quinn nel cast principale.

Guarda il film completo:

https://www.youtube.com/watch?v=MszxIukYS2E

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI

Altre news su Phil Collins

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Steve Hackett: “Extra Hand Written Lyrics” torna disponibile per aiutare la sua crew e i lavoratori della musica

Per dare un aiuto alla sua crew e ai lavoratori della musica in questi tempi difficili, Steve Hackett ha aderito a molte iniziative. Ecco le ultime.

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Extra Hand Written Lyrics è disponibile adesso.

La risposta ai pacchetti di testi scritti a mano da Steve a sostegno della Hackett Crew è stata incredibile e commovente.

Hackett ha preso del tempo dal lavoro sul suo prossimo album per scrivere altre 25 copie di ogni canzone: “Shadow Of The Heirophant” e “Every Day”.

Tutti i profitti andranno a sostenere la crew di Steve Hackett in questi tempi difficili.

Gli articoli speciali sono disponibili esclusivamente dal link qui sotto NON dal webstore principale HackettSongs.

Come prima, è probabile che si esauriranno MOLTO in fretta, quindi ordinate in fretta per evitare delusioni.

https://andreaholmesartist.com/steve-hackett-exclusives

Ecco i post di Steve che segnalano altre recenti iniziative:

STAGEHAND CHARITY – WIN A GIBSON LES PAUL SIGNED BY STEVE

https://www.crowdfunder.co.uk/win-steve-hackett-les-paul

The…

Pubblicato da Steve Hackett su Venerdì 12 marzo 2021

HANDWRITTEN LYRIC PACKAGE #2 – EVERY DAY

To provide further support to the Steve Hackett Crew through these difficult…

Pubblicato da Steve Hackett su Mercoledì 3 marzo 2021

Win a signed Gibson Les Paul by Steve Hackett!

I’m really excited to be involved with the #ILoveLive prize draws which…

Pubblicato da Steve Hackett su Mercoledì 3 marzo 2021

Le ultime di Steve su Horizons Genesis

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I 30 anni di Dusk Genesis Magazine: intervista al Fondatore e Direttore Mario Giammetti

Dusk, il primo e storico Genesis Magazine italiano, ha compiuto 30 anni. Li racconta a Horizons Genesis il Fondatore e Direttore Mario Giammetti.

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I 30 anni di Dusk.

Il 16 marzo 1991 veniva chiuso nella redazione virtuale di Dusk il numero zero di una gloriosa fanzine (poi trasformatasi in rivista patinata) che, unica al mondo, resiste a tutt’oggi in forma stampata.

Per festeggiare questo incredibile anniversario, oltre al numero speciale riservato ai soli associati a cui stanno lavorando, l’ideatore e Direttore Mario Giammetti e il suo gruppo di lavoro hanno chiesto ai componenti dei Genesis di condividere la gioia con loro.

Guarda qui i video.

Mario Giammetti racconta a Horizons Genesis i 30 anni di Dusk.

– Quando e perché hai avuto l’idea di una pubblicazione dedicata ai Genesis?

Nel 1990 andai a trovare Anthony Phillips, che mai nessuno in Italia, che io sappia, aveva intervistato. Parlammo oltre un’ora ma Ciao 2001, a cui all’epoca collaboravo, mi concesse solo tre o quattro cartelle, per un risultato di due pagine. E il resto, mi chiesi? Un mio amico di penna dell’epoca mi disse: perché non stampi l’intervista integrale e la vendi agli appassionati? La cosa mi sembrava poco fattibile, però mi fece venire in mente che, forse, c’erano diverse persone interessate ad avere più notizie sul mondo dei Genesis. All’epoca soltanto Ciao 2001 e Rockstar ne parlavano, ma ovviamente solo in occasione di nuovi album. Inoltre in quel periodo c’erano fanzine dedicate ad artisti, a mio giudizio, assai meno importanti dei Genesis, così decisi di provare, per puro divertimento: avendo già alle spalle un libro (“Genesis Story”, Gammalibri 1988) e tre anni di articoli sul Ciao, feci il salto dall’altra parte della barricata per curiosità realizzando un numero zero fotocopiato che spedii in cambio di un francobollo.

– Oltre a Dusk, quali altri nomi hai preso in considerazione?

Nessuno, in realtà. Quando pensai al nome, mi dissi che doveva essere breve e immediato. Dusk si prestava a tutto ciò. Inoltre, la sua traduzione nascondeva anche un significato recondito: crepuscolo, tramonto. Il che assecondava la mia idea di essere sempre obiettivi, senza mai farsi accecare dalla visione da fan. Arrivando ad ammettere, se necessario, anche il crepuscolo di un’avventura. Cosa che, però, non è mai avvenuta. Perlomeno, non del tutto.

– Quali sono state e quali continuano a essere le difficoltà di questa impresa?

La manovalanza, se così si può dire. Sebbene con l’aiuto imprescindibile di fantastici collaboratori, la gestione pratica ed economica (anche se da un paio di anni su quest’ultimo punto ricevo un consistente aiuto da Stefano Tucciarelli) continua a gravare esclusivamente sulle mie spalle. Questo è sicuramente positivo da una parte, perché non devo chiedere il permesso a nessuno sulle scelte che andrò a prendere, ma diventa davvero pesante quando si tratta poi di portare a compimento un numero. Mi riferisco alla realizzazione, sempre molto complicata, ma anche all’aspetto prettamente fisico: portare le buste e i pacchi agli uffici postali è spaventosamente faticoso. Sui disservizi postali, poi, meglio stendere un velo pietoso.

– Qual è stata la soddisfazione più grande di questi 30 anni?

Dal punto di vista personale, ovviamente conoscere, seppure a vario livello, i miei musicisti preferiti. Poi il fatto che, seppur raramente, talvolta ho ottenuto con Dusk cose che mi erano state negate in qualità di giornalista (più spesso, a onor del vero, è accaduto il contrario, ma ci sta). Ma la gioia più grande è avere il numero in mano, fresco di stampa. Succede da 30 anni ed è sempre un’emozione, anche se a volte si tramuta in delusione per qualche errore imprevisto di stampa o un lavoro tipografico non proprio impeccabile.

– Qual è stata l’intervista più difficile, che hai inseguito più a lungo?

Phil Collins. Dopo un breve incontro faccia a faccia a Perugia nel 1996, ho dovuto aspettare ben otto anni prima di potergli fare finalmente un’intervista come si deve, al Filaforum di Assago nel 2004. Esperienza poi replicata nel 2010 e, telefonicamente, nel 2016.

– Chi è il membro Genesis più intervistato e perché?

Sicuramente Steve Hackett, per due ragioni: primo, è di gran lunga il più attivo di tutti. Secondo, è anche incredibilmente disponibile e, oltretutto, molto attendibile e abbastanza preciso nei ricordi.

– Non ci pare, ma ti è sfuggito qualcuno della galassia Genesis da intervistare?

Peter Gabriel non ha ancora accettato un’intervista esclusiva. L’ho incontrato diverse volte e gli ho rivolto personalmente delle domande in conferenze stampa o roundtable (chiacchierate per un numero limitato di giornalisti, in genere otto), ma le mie infinite richieste per un faccia a faccia o una telefonica alle sue assistenti non hanno ancora dato esito favorevole. Per il resto, direi di aver intercettato davvero tutti, perlomeno quelli in vita. Compreso il più inaccessibile in assoluto: John Silver.

– Cosa ne pensano i Genesis di Dusk?

Sono sicuramente tutti riconoscenti per il lavoro che facciamo, consapevoli che questo genere di pubblicazioni servono a tenere accesa e alimentare la fiammella. C’è naturalmente il problema della lingua, per cui non possono leggere quello che scrivo anche se, a dire il vero, non credo che, a quelli grossi almeno, interesserebbe più di tanto. Tony Banks, per esempio, ha dichiarato più volte di non leggere recensioni né libri sulla band e che è stato costretto a farlo nel caso della biografia di Mike Rutherford (per poi pentirsene amaramente!). Steve Hackett è invece molto attento e interessato e, se gli mando la traduzione di un articolo, sicuramente la legge.

– Ti hanno mai chiesto (anche qualche membro dei Genesis) di tradurre in altre lingue gli articoli di Dusk?

Per alcuni anni è esistita una versione in inglese, fotocopiata, di Dusk, almeno di buona parte degli articoli compresi in ciascun numero. Poi però ho smesso: non ne valeva la pena perché gli abbonati stranieri sono sempre stati una sparuta minoranza. Non si contano invece le volte che qualcuno mi ha detto “se fosse in inglese, non perderei un numero di Dusk”. Sono quelli che poi hanno molto gradito il mio libro “Genesis 1967 To 1975: The Peter Gabriel Years”, pubblicato lo scorso anno dalla londinese Kingmaker.

– Visto che Dusk è l’unica pubblicazione su carta nel mondo sui Genesis, quali feedback hai dall’estero?

Torniamo al discorso lingua; chi non parla italiano, si concentra sull’impatto delle foto e sui contenuti e non è raro che qualche amico estero mi scriva chiedendomi maggiori informazioni su qualcosa che ha captato ma ovviamente non riesce a comprendere fino in fondo. Ma ci sono un manipolo di appassionati che ci seguono con fedeltà assoluta pur senza capire una sola frase: a loro basta guardare come è strutturato il giornale per comprendere che ne vale sempre la pena.

– Non sempre siete d’accordo con le scelte dei Genesis (vedi per esempio l’ultima reunion) o con la qualità e necessità di certe ristampe. E non vi censurate. Pensi che con il tempo possa cambiare questa linea editoriale?

Assolutamente no. Quando c’è stato da criticare, lo abbiamo sempre fatto, senza nessuna remora, in accordo all’editoriale del numero zero. Si può ovviamente non essere d’accordo, ma nessuno di certo ci può accusare di faziosità. Di tanto in tanto qualcuno mi definisce il fan numero uno dei Genesis, pensando di farmi un complimento, ma per me non lo è affatto: che adori la band è scontato, ma mi ritengo un giornalista prima e solo di rimbalzo un appassionato. Per questo uso, per gli album che recensisco su Dusk, il medesimo approccio critico che ho usato con il Ciao, Rockstar, Jam e che uso tuttora per Classic Rock: sincerità totale, senza sconti a nessuno.

– Qual è la critica più dura e l’elogio più bello da parte dei lettori?

Qualche lettore in passato ci ha definiti una sorta di fanclub di Steve Hackett, perché di lui si parla sempre più degli altri. Ma come potrebbe essere altrimenti, visto che pubblica il triplo di quello che producono tutti gli altri messi assieme? Qualche altro lettore ritiene che si dia troppo spazio a Anthony Phillips (dimenticando che è stato il fondatore e per un breve periodo addirittura il leader della band). Molti, infine, detestano e neanche cordialmente Ray Wilson. Una volta incontrai a un concerto un ex abbonato che, dopo essersi presentato, mi confidò candidamente che aveva smesso di seguirci perché non sopportava l’idea di vedere Ray sulle pagine di Dusk! Ma Ray è stato un membro dei Genesis, per i quali ha cantato in un disco e un tour. Come tale, ha esattamente gli stessi diritti degli altri membri anche se, ovviamente, non detiene il medesimo palmares artistico.

Tra gli elogi, prima di tutto la costanza; molti lettori sono quasi increduli di fronte a tanta perseveranza e vedono Dusk come un amico di famiglia che va a trovarli a casa ogni quattro mesi. Molto apprezzata anche l’onestà intellettuale e l’attitudine a scrivere sempre senza filtri, qualcosa di non così frequente nel mondo dei cosiddetti fanclub (categoria nella quale Dusk, peraltro, non rientra), dove spesso si è succubi degli artisti: posso dire con orgoglio che non è mai accaduto e che se qualche errore è stato commesso, ed è successo, è stato semmai per affetto, non certo per opportunismo.

– Per i prossimi anni prevedi anche uno sviluppo sul web più consistente dell’attuale o resti fedele al valore del cartaceo?

Riconosco l’importanza del web, ma non fa per me. Quando Dusk cesserà le pubblicazioni cartacee, resterà solo un bel ricordo, al massimo il sito web minimale così come è oggi.

Grazie a Mario Giammetti, buon compleanno e in bocca al lupo per i prossimi, tantissimi, anni di Dusk.

 

 

E chi non l’avesse già fatto, qui può abbonarsi a Dusk.

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I Genesis fino a “Foxtrot” in uno speciale di 14 pagine su Record Collector numero 516 di marzo

14 pagine sui Genesis nel numero di marzo di Record Collector.

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La preistoria affascinante e collezionabile della band. Lo speciale di 14 pagine esamina i primi anni fino a Foxtrot e include nuove interviste con Richard Macphail, Steve Hackett, Anthony Phillips e Tony Banks.

Acquista la tua copia qui: https://shop.recordcollectormag.com/issue/view/issue/RC516

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“The A – Z of Phil Collins Podcast”, ascolta tutti gli episodi

In occasione dei 40 anni di “Face Value” è uscito “Introducing The A – Z of Phil Collins”, podcast in 6 episodi che racconta vita e musica di Phil Collins.

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Il 13 febbraio 1981 usciva Face Value, album d’esordio della carriera solista di Phil Collins. 

Phil Collins: per i 40 anni di “Face Value” uno speciale Picture Disc – DETTAGLI & COMPRA

In questa occasione è partito “Introducing The A – Z of Phil Collins”, podcast in 6 episodi che racconta vita e musica di Phil Collins. Ecco il lancio via Facebook:

Ed ecco la playlist degli episodi pubblicati:

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