La pace attraverso la musica: A Global Event for Social Justice ha avuto luogo nel dicembre 2020, ospitato sui canali dei social media Playing for Change.
L’evento faceva parte delle attività per commemorare il 75° anniversario delle Nazioni Unite e ha sostenuto la piena protezione e promozione dei diritti umani per tutti.
Hanno partecipato numerosi musicisti, tra cui Aloe Blacc, Angélique Kidjo, Annie Lennox, Becky G, Brandi Carlile con Mike McCready dei Pearl Jam, Carlos Santana e Cindy Blackman Santana, Gabi Melim, Gary Clark Jr, Jack Johnson, Jim James, Keb’ Mo’, Keith Richards, Mavis Staples, Nathaniel Rateliff, Rhiannon Giddens, Ringo Starr, Robbie Robertson, Robert Randolph, Run The Jewels con Josh Homme, Sheila E., Skip Marley e Cedella Marley, The War and Treaty, Yo-Yo Ma e altri.
Una nuova versione di ‘Biko’ è stata presentata in anteprima come parte dell’evento e ha visto Peter esibirsi insieme ad Angélique Kidjo, Yo-Yo Ma di Silkroad e la leggenda del basso Meshell Ndegeocello, oltre a più di 25 musicisti provenienti da sette paesi.
Il video stand-alone è ora disponibile per essere rivisto a sostegno della Playing For Change Foundation.
Si intitola”¡RELEASED! The Human Rights Concerts 1988: Human Rights Now!” il 2CD Digipak di Peter Gabriel.
Ora il doppio CD con una registrazione del 1988 viene ristampato e pubblicato in un nuovo digipak il 12 febbraio con il titolo ¡Released! 1988: Human Rights Now!”.
Compralo qui in Mp3 e CD:
Si tratta del concerto di Buenos Aires, in Argentina del 15 ottobre 1988, in cui Peter Gabriel si è esibito con Tracy Chapman, Sting, Youssou N’Dour e Bruce Springsteen.
Track list:
CD1
01 Youssou N’Dour – N’Dobine
02 Youssou N’Dour – Deugeu (The Truth)
03 Tracy Chapman – Across The Lines
04 Tracy Chapman – Why?
05 Tracy Chapman – Freedom Now
06 Tracy Chapman – Talkin’ ‘bout A Revolution
07 Peter Gabriel – Sledgehammer
08 Peter Gabriel / Youssou N’Dour – In Your Eyes
09 Peter Gabriel – Biko
CD2
01 Sting – Don’t Stand So Close To Me
02 Sting – They Dance Alone
03 Sting & Bruce Springsteen – Every Breath You Take
04 Bruce Springsteen & The E-Street Band – Born In The USA
05 Bruce Springsteen & The E-Street Band – I’m On Fire
06 Bruce Springsteen & Sting (with The E-Street Band) – The River
07 Bruce Springsteen & The E-Street Band – Raise Your Hand
08 Bruce Springsteen & The E-Street Band – Twist And Shout / La Ramba
09 Bruce Springsteen, Sting, Peter Gabriel, Youssou N’Dour & Tracy Chapman – Chimes Of Freedom
10 Bruce Springsteen, Sting, Peter Gabriel, Youssou N’Dour & Tracy Chapman – Get Up Stand Up
In questo video Steve dà le prime informazioni su “Under A Mediterranean Sky”:
Qui Steve dà altri particolari, in un’intervista rilasciata il 10 dicembre:
Ed ecco “Andalusian Heart”, il primo brano e primo video dall’album.
Guarda:
Scaricalo qui:
Steve ha pubblicato sul suo blog una riflessione sul suo nuovo album “Under A Mediterranean Sky” definendolo molto personale.
«Non c’è rock ‘n’ roll, non c’è la voce e non c’è la chitarra elettrica – dice Steve –. Ma la mia chitarra classica è affiancata da molti altri strumenti acustici e suoni orchestrali, in un viaggio immaginario attraverso le tante regioni che circondano quella vasta area di mare e cielo, con i suoi misteri incantati, il calore e il romanticismo.»
Hackett ha condiviso parte della scrittura con la moglie Jo, per quanto riguarda i testi. Roger King ha orchestrato e amalgamato tutte le sonorità.
«Sono entusiasta dell’ensemble di musicisti fantastici – continua Steve –. Franck Avril all’oboe, Christine Townsend al violino e alla viola e mio fratello John al flauto aggiungono colore agli arrangiamenti orchestrali, mentre con Arsen Petrosyan al duduk e Malik Mansurov al tar, insieme al mio chirango e al liuto arabo, ci avventuriamo nel cuore del Medio Oriente. Il sempre versatile Rob Townsend al flauto e al sax soprano si muove a cavallo di diverse dimensioni musicali come il Colosso di Rodi.»
Per vedere le foto dei protagonisti dell’album CLICCA QUI.
Con questo post su Facebook del 4 novembre, Steve aveva annunciato titolo, copertina e dettagli del nuovo album “Under A Mediterranean Sky”, in uscita il 22 gennaio 2021.
NEW ALBUM – UNDER A MEDITERRANEAN SKY
Steve releases his new acoustic album Under A Mediterranean Sky on 22nd January…
«Nei giorni della settimana continuo a registrare con Roger e quei fuochi creativi stanno bruciando vivi… Anche molti altri musicisti che hanno inviato i loro contributi a distanza sono coinvolti. Non passerà molto tempo prima che annunci il mio prossimo progetto appassionato, quindi guardate questo spazio!».
Il 26 giugno Steve aveva ricordato con questo post su Facebook che i lavori procedono speditamente e che l’album è a un livello avanzato.
Il 23 giugno Steve ha pubblicato questo video, in cui accenna al diverso “taglio” dell’album, rispetto ai precedenti, e propone una piccola anteprima delle registrazioni con sonorità orchestrali.
Ed ecco cosa ha postato l’11 giugno. Nel racconto sul lockdown nel blog del suo sito, anticipa il ritorno alle registrazioni con il fedele Roger King.
«Ho usato questo tempo anche per preparare un nuovo album, in vista di un progetto acustico che coinvolgesse sonorità orchestrali e strumenti inusuali che non avevo mai utilizzato prima con questo tipo di album», scrive Steve nel suo blog.
E continua: «Appena è stato possibile, Roger ed io ci siamo riuniti per iniziare a registrare. Siamo già a metà strada e stiamo iniziando a raggiungere i musicisti, che possono essere coinvolti a distanza. È una sfida, ma un progetto entusiasmante che sta già esplodendo nella vita. Anche se sei bloccato in un posto fisicamente, la musica può tirarti fuori e portarti su quel tappeto magico sonoro in qualsiasi posto tu voglia sognare…. Credo che sia importante avere cose a cui puntare e a cui aspettarsi in momenti come questi.»
«Questo numero mi è particolarmente caro perché amo il “vetusto ma affascinante” 33 giri, perché da bambino il medico mi faceva dire la magica parola: “Dica 33”… scandendola bene per valutare la trasmissione della vibrazione delle corde vocali alla parete toracica. Per noi, invece, contraddistingue la 33esima uscita della nostra rivista, che come al solito, mischia le carte tra “cose” vintage e nuove, conosciute e oscure, di successo e meno.», scrive su Facebook Guido Bellachioma, il direttore.
La copertina è incentrata sullo speciale per i 40 anni di DUKE dei Genesis.
E ancora: Judy Dyble, David Longdon, Noel Redding, Once and Future Band, Homunculus Res, Trees, Emergency, Fish, OAK, Submarine Silence, La Maschera di cera, Prog 80 made in UK, Paolo Tarsi, Jon Anderson, John Greaves, Rikard SjöBlom Gunfly, Lonely Robot, Mark Kelly, Solstice, Sintonia Distorta, Simon Collins, Be Bop Deluxe, John Petrucci.
Prog 33 è disponibile nelle edicole (si può ordinare presso il giornalaio di fiducia) e prenotabile online a www.sprea.it/genesis.
Quasi 40 anni dopo la sua uscita “In The Air Tonight” di Phil Collins sta risalendo le classifiche grazie a un video virale su YouTube. E i gemelli ascoltano anche “Easy Lover”.
“In The Air Tonight” ha scalato la classifica delle Top Songs di iTunes arrivando al No.2.
“Non si parla né della classifica generale stilata da Billboard né delle piattaforme: e per andare in alto nelle charts di iTunes in realtà bastano poche migliaia di download. Ma il dato è interessante: secondo quanto rilevato da Alpha Datas, in pochi giorni le vendite del brano sono aumentate del 1100%”, fa notare giustamente Rockol.it
L’inatteso nuovo successo arriva quasi due settimane dopo che il suo break di batteria è stata oggetto di questo video di YouTubers Fred e Tim Williams.
Fred e Tim Williams, che gestiscono il canale YouTube Twinsthenewtrend, hanno filmato le loro reazioni ascoltando per la prima volta una serie di hit. Il loro video del 27 luglio con “In The Air Tonight” è diventato un fenomeno virale.
I gemelli hanno detto alla CNN che il loro canale è decollato quando hanno deciso di ascoltare Frank Sinatra. Dopo lo switch, Fred e Tim Williams hanno registrato video di reazione a “Jolene” di Dolly Parton, “I Will Always Love You” di Whitney Houston e “Bohemian Rhapsody” dei Queen.
“Siamo neri, e non si aspettano che ascoltiamo quel tipo di musica”, ha detto Fred alla CNN.
“siamo giovani”, ha aggiunto Tim. “È raro vedere gente che si apre di questi tempi. La gente non esce dalla propria comfort zone e reagisce semplicemente alla musica che non conosce”.
Il brano è stato anche protagonista del primo episodio di Miami Vice nel 1984. Collins stesso ha interpretato un truffatore da quattro soldi in un episodio della seconda stagione del poliziesco della NBC – L’ARTICOLO DI HORIZONS RADIO:
Nel film del 2009 The Hangover, la leggenda del pugilato Mike Tyson “suona” il break di “In the Air Tonight” – “ecco la mia parte preferita” – e la canta prima di colpire con un pugno Zack Galifianakis – ASCOLTALO QUI SOTTO:
Nell’aprile 2020, il mondo in lockdown si svagava dalla pandemia di Covid con filmati di pochi secondi che sfruttavano il break di batteria per scenette comiche a sfondo casalingo – GUARDA:
Really sad to say goodbye to Alan Parker. There’s a lot of wonderful work he has left us. He also had a serious impact on my own life as he was the first film director to think I might be able to create a film score – pg
In full > https://t.co/rRujBmsuxLpic.twitter.com/mLtQbtgC3k
Si tratta di un’intervista inedita e di ampio respiro, che comprende i primi giorni della carriera solista, cosa significa essere un performer e la recente pubblicazione dell’album “Rated PG”.
Inoltre, nella sua prima intervista da cinque anni, Gabriel rivive gli alti e bassi della sua carriera e rivela i progetti per il suo nuovo album.
Un tema, questo, che lascia con il fiato sospeso i fan. E Peter, nell’intervista ammette di essere molto lento a finire le cose. E in effetti con pubblica un album di inediti dal 2002, con “Up“.
Ma sembra che qualcosa si muova. Perché Gabriel rivela di avere un bel po’ di arretrato di idee “incompiute” e di aver scritto un numero soddisfacente di testi, campo in cui, come sappiamo bene, Peter si arena facilmente.
«Non vedo l’ora di avere l’album in uscita», dichiara Peter, per la gioia di tutti.
Gabriel è stato anche rallentato nella registrazione dei brani dal lockdown, ma è riuscito a lavorare a casa con il suo ingegnere del suono.
Quindi ci possiamo aspettare un nuovo album presto?«Dipende da cosa si intende per “presto”, ma la risposta è sì.», rassicura – forse – Peter.
Mimmo Vitale ha realizzato un film di immagini animate, accompagnate dalla musica del doppio album “The Lamb Lies down on Broadway”eseguita dalle migliori tribute band italiane – Real Dream, Get’em Out, The Cage, Revelation, Supper’s Ready, Dusk e-band, Anyway, Estro, Dancing Knights, Oberon – e internazionali.
Non solo. Il film coinvolge anche due ex Genesis (Steve Hackett e Ray Wilson), Martin Levac (dei Musical Box) e il pianista David Myers.
Si tratta inoltre di un generoso progetto che punta a raccogliere donazioni in favore di Emergency (Rael per Emergency).
Horizons Radio ne ha parlato con l’autore: Mimmo Vitale.
H.R.: Come ti è venuto in mente questo progetto?
Mimmo Vitale: Questo progetto nasce da molto lontano, l’idea di dare a questo concept album dei Genesis “The Lamb Lies Down On Broadway” immagini animate del percorso di Rael, prendevano in me sempre più piede. Pulivo il disco, appoggiavo la puntina sui solchi ed entravo in un altro mondo, proprio come il protagonista (Rael). Immaginavo di vedere un film con tutte le peripezie che i Genesis raccontavano e, come le vedevo io, volevo che anche altri appassionati come me le potessero vivere.
I Genesis non sono mai riusciti a concretizzare le proposte di un film in tutti questi anni, e non credo ormai che lo faranno più. Quindi mi sono buttato con i miei modesti mezzi in questa avventura col cuore, poi, se ci sono riuscito, spetta a tutti quelli che crederanno in questo progetto valutarlo.
Hai coinvolto – e, diciamolo, anche messo d’accordo – le principali Tribute Band italiane dei Genesis. Come hai fatto? Ci sono state discussioni?
Sinceramente il progetto è nato con le basi musicali originali dell’album. Quello che mi ha fatto cambiare idea sono gli anni che ho passato fino ad oggi inseguendo i concerti delle tribute band “genesisiane”. Prima in Lombardia dove risiedo, e poi, sempre più coinvolto vuoi anche per il mio hobby fotografico, in altre regioni.
Spesso nelle loro set list inserivano “The Lamb”, allora mi son detto: “ma perché non dare modo a questi amici musicisti di accompagnare questo progetto”. Ormai Peter Gabriel & Co. non devono dimostrare più niente a nessuno, mentre le cover band le sentivo più coinvolte e vogliose di suonarli, e ognuna di loro anche in modi diversi ed interessanti.
Mi sono fatto una lista di Band da contattare e con l’amico Leonardo Antonelli, che abita a Roma, già organizzatore dell’evento ”When Ray in Rome” con Ray Wilson, i Notturno Concertante e una Jam session formata da più elementi di varie band italiane i “ Masters of Jam”, ci siamo divisi i compiti per contattarle, e cosi siamo partiti per questa avventura.
Abbiamo chiarito con loro in cosa consisteva il progetto e che aveva la finalità di donare a Emergency il ricavato affinché, visto il periodo pandemico del COVID-19, potessimo aiutare la Lombardia, che senza dubbio è stata la più colpita. Devo dire che tutte le band hanno risposto in modo positivo sin da subito, e questo ci ha agevolato non poco.
Discussioni? Io direi più che altro ho dovuto dare delle priorità a quelle band che avessero avuto il materiale audio di buona qualità, e lì c’è stata una prima scrematura. Poi il resto si è risolto da solo.
In base a quale criterio hai abbinato un brano di The Lamb a una band?
Questa è stata una delle domande con cui io e Leonardo ci siamo trovati subito d’accordo. Era ovvio che qui si doveva decidere non in base ad un filmato che le band avevano nel loro cassetto, ma bensì all’audio, che doveva essere di ottima qualità, non potevamo produrre un DVD in alta definizione per poi avere un audio scarso. E questa è stata la richiesta prioritaria alle band che avevamo inoltrato. Una volta che tutto il materiale audio mi era stato inviato, ho fatto una cernita di tutti i pezzi, decidendo a quali video clip potevano essere abbinati. E qui devo confessare che purtroppo alcune band le ho dovute a malincuore estromettere dal progetto. Anche se avevamo già preannunciato agli amici, che qualora il loro audio non fosse stato buono l’avremmo scartato e dispiace molto.
Se mi permetti il pensiero che al riguardo ho espresso a chi non c’è, è quello, nel futuro prossimo, di non farsi mai trovare impreparati in queste cose, in qualsiasi momento lo riteniate opportuno, createvi una sorta di data base, cercate di registrare video o audio da un service o un amico che abbia gli strumenti adatti, e poi metteteli via, servono sempre.
Hai coinvolto anche star internazionali: due ex Genesis (Steve Hackett e Ray Wilson), Martin Levac (dei Musical Box) e il pianista David Myers. Con loro quale criterio hai seguito?
R – Potrà sembrare strano, perché giustamente di loro si pensa a mostri sacri, per cui avvicinarsi per qualche richiesta diventa sempre un po’ complicato. Il merito in realtà sta sempre nel dimostrare cuore, per noi, perché Leonardo Antonelli “appunto cuore” è il classico pezzo di pane a cui vogliono bene in tanti e questi sono i risultati.
Ha contattato l’amico Mario Giammetti che conosciamo come uno dei maggior intenditori dei Genesis in Italia e credo anche all’estero, gli ha spiegato il progetto e le sue finalità e in qualche giorno Steve Hackett ha dato il suo consenso. Non ha neanche imposto il brano, lo abbiamo inserito in “The Chamber of 32 Doors” e cosi è stato.
Ray Wilson come dicevo prima, con il progetto del 2019 “When Ray in Rome” sapeva della bontà e della serietà del nostro lavoro e ha aderito a occhi chiusi.
Martin Levac e David Myers ex componenti dei “The Musical Box” canadesi, di conseguenza spronati da amici comuni Giorgio Rosa e Michele Maran, anche loro hanno accettato di buon grado. Lo spessore degli artisti come vedete non si valuta solo dalla musica.
Che tipo di tecnica di animazione hai utilizzato?
Di solito lavoro con “Final Cut Pro X” di Apple o con “After Effects” di Adobe. Sono due dei migliori programmi professionali con cui mi trovo meglio. Montaggio molto versatile col primo, ed effetti in fase di creazione clip col secondo.
Ti posso parlare di “Brainstorming”. Lo scopo di questa tecnica è di raccogliere idee su un certo tema, sia in fase di presentazione, sia in una fase successiva di riflessione. Si cerca di visualizzare sulla time line le idee principali che sorgono riguardo all’argomento in questione, e poi si provano soluzioni al momento. Oppure lo “Stop Motion” che consiste nel prendere una immagine frame per frame e muoverla, per poi far sembrare in movimento reale la stessa. Etc…
Come hai affrontato artisticamente il sottile confine tra realtà, sogno e allucinazione che caratterizza la storia di Rael?
Come già descrivo nel booklet interno al DVD che accompagna passo passo le varie avventure di Mr. Rael, “The Lamb Lies Down On Broadway” è la storia di un giovane ragazzo americano di origini portoricane, condotto in un’avventura in un mondo sotterraneo di New York, a metà tra sogno, incubo e la più stravolgente delle realtà.
Dalla spiegazione di Peter Gabriel, Rael fa un “viaggio dentro la sua anima”, non è solo un trasporto fisico ma anche (e soprattutto) mentale. Phil Collins ricorda inoltre che la storia di The Lamb deriva da uno sdoppiamento di personalità del protagonista. In tutto l’album non sappiamo mai con certezza se siamo nella realtà del vero Rael, in quella della sua personalità più profonda, riflessiva e buona, oppure in un sogno molto vivido ma non reale. Forse un po’ uno e un po’ l’altro.
Quindi ho cercato questa trasposizione tra confine e realtà alternando immagini reali a quelle costruite tipo fumetto, perché la la vita di tutti i giorni potrebbe proprio essere questa. Ti svegli, un caffè, vai a l lavoro, torni, una doccia, e poi con la testa tra un libro o un DVD ti immergi in un mondo fantastico dove molti di noi vorrebbero essere.
Realizzare il film di The Lamb è sempre stato il sogno di Peter Gabriel. Pensi che questa tua opera gli piacerebbe?
Nel 1979 Peter Gabriel propose al regista Jodorowsky di farne un film, Peter fece di tutto per esserne anche il protagonista, ma come sappiamo, tutto questo non fu mai concepito.
Non so se il mio lavoro potrebbe rispecchiare il pensiero artistico di Gabriel e non so neanche come Jodorowsky abbia preso la partitura del film proposta e le motivazioni per cui i due non si misero d’accordo. Questa mia trasposizione animata del concept album l’ho realizzata dopo aver visto e letto molti libri e filmati, a volte molto contrapposti tra loro, per poi farmene un’idea e lavorarci sopra.
Pensare che possa piacere a Peter Gabriel questo mio modo di vederla sarebbe, da fan, una immensa soddisfazione, ma resto con i piedi ben incollati al suolo e mi godo gli apprezzamenti degli amici o i “malati” come me dei Genesis che hanno donato per avere questo DVD.
Gliela farai avere?
Con l’amico Leonardo Antonelli ci siamo mossi in questo senso con le 4 guest star del progetto. Abbiamo inviato il DVD ai referenti che curano la loro immagine. Per quanto riguarda Peter Gabriel è un po più complicato, lui è una persona molto riservata, non vogliamo che il lavoro sia consegnato a una qualunque persona per poi essere messo da parte. Ci stiamo interessando per riuscire a farglielo avere da persone di sua fiducia brevi mano, poi se avremo la fortuna di una risposta ve lo faremo sapere.
Pensi che potrà mai diventare un vero film, con attori in carne e ossa, come lo pensava Peter?
In un’intervista del 1988, concessa da Gabriel al suo biografo Spencer Bright, il cantante racconta come furono elaborate due versioni riadattate della storia, una scritta di suo pugno e l’altra da Jodorowsky. Gabriel si rese conto della “debolezza” della sua versione in confronto a quella del regista e così, poco convinto della piega che stava prendendo il progetto, decise di terminarlo.
La versione raccontata da Gabriel non fa luce però su altri due importanti aspetti che influirono pesantemente sulla mancata riuscita della pellicola. In primo luogo fu scartata l’idea di Gabriel di interpretare Rael e oggi a mio avviso ancora più improbabile. In secondo luogo, allora, la Charisma Films ritenne il costo troppo elevato e rischioso, Gabriel perseverò inseguendo la realizzazione della pellicola per qualche anno ma incontrò sempre meno appoggio, persino dagli altri membri della band, poco entusiasti di prender parte a un progetto totalmente incentrato sul loro frontman e che pareva essere morto in partenza. Oggi, per le condizioni economiche del mercato cinematografico e le condizioni degli eventuali protagonisti, un nome su tutti, Phil Collins, mi pare assolutamente impensabile.
Perché, secondo te, Rael è così simbolico per i fan dei Genesis? Quali corde tocca?
Rael sta cercando di descrivere l’indomabile entità della vita. Una vita che cambia continuamente, come lui stesso cambia in solido, liquido, fluido, che convergono insieme verso il vero Rael. Vuol dire che in tutti i momenti della sua vita di New York, e poi in quell’avventura surreale, in ogni momento bello, brutto, terrificante o emozionante, è sempre stato semplicemente Rael.
Noi forse, ma certamente io, mi ritrovo in questo pensiero. In tutto quello che si fa, bisogna essere se stessi. Quello che Rael vedeva in suo fratello John, non è altro che lui stesso e quindi cerco di essere sempre nel bene e nel male me stesso. Peter Gabriel incoraggia ogni ascoltatore a trovare il suo significato. C’è un incitamento a fare della nostra vita ciò che vogliamo.
E perché tu sei stato attratto da The Lamb, perché è un concept album o per altri motivi?
Ho iniziato a seguire i Genesis molto presto, io sono del ’57, fine ’60 inizio ’70 erano gli anni del grande rock in tutte le sue sfaccettature. Da Trespass del ’70 a Foxtrot del ’72 vidi crescere album dopo album la qualità delle loro composizioni, il 1973 con l’uscita di “Selling England by the Pound” per me fu l’apoteosi del rock progressivo o come lo chiamavano allora “Rock sinfonico”.
La qualità dei suoni, le composizioni, la leggerezza che Hackett e Rutherford davano alle chitarre non aveva rivali. Quell’album era per me la consacrazione della migliore band del prog-rock. Pensavo: “ma dopo di questo, cosa avrebbero mai potuto realizzare di meglio?”
Invece l’anno dopo arrivo “The Lamb Lies Down on Broadway” GENIALE! Ancor oggi ritenuta la miglior storia concepita e messa in musica di sempre. Devo confessare che all’inizio ho fatto fatica a capirne il concetto, l’inglese lo mastico appena e l’album è pieno di espressioni e significati molto difficili da capire.
Poi ci sono dei pezzi pieni di effetti sonori come “The Waiting Room” dove Rael colto dalle sue paure, rimane impietrito non sapendo dove e come scappare delle immaginarie pareti bianche in cui si trova. O “Ravine” con il corvo che scappa con la provetta contenente il pene di Rael. Ecco questi passaggi, col tempo, mi hanno fatto apprezzare, oltre alla bellezza dell’album, anche una storia, come dicevo prima, nella quale tutti noi potremmo ritrovarci.
Peter Gabriel con il lavori precedenti, ha dato dimostrazione di avere un’ottima preparazione storica omerica e barocca, con testi molto difficili da interpretare per poterci immedesimare. Mentre The Lamb è più a portata d’uomo. La difficoltà nel creare animazioni i questi punti cosi difficili come i due brani descritti, è stata per me una sfida. E in questi due anni in cui ho raccolto il materiale per poi assemblarlo, ho ancora di più approfondito la bellezza di quest’opera e di conseguenza l’attrazione nei suoi confronti.
Il DVD supporta Emergency nella lotta contro il Covid-19. Perché questa scelta?
Questo progetto, come detto prima, era in incubazione da due anni, però bisognava avere il tempo per montare il puzzle di tutto il materiale che avevo accumulato. E di tempo – ahimè o in questo caso per fortuna, non fraintendetemi – il COVID-19 e questo lockdown ha reso possibile una full immersion sul lavoro.
Otto ore al giorno dedicate esclusivamente al montaggio dei video, tra effetti, sovrapposizioni di personaggi, etc. Quindi Anche in questo caso come lo scorso anno per “When Ray in Rome”, l’amico Leonardo Antonelli, mi ha suggerito, visto il periodo di scoramento per l’epidemia in Italia, di dare un aiuto a una associazione, nella fattispecie Emergency, a far sì che potessero acquistare materiale sanitario attraverso le donazioni per il DVD.
A oggi, abbiamo già raccolto, grazie ai numerosi amici che hanno creduto in questo progetto, una prima importante cifra e ne siamo orgogliosi.
Se mi permettete, vorrei ringraziare l’amico Leonardo Antonelli per avermi supportato in toto. Questo progetto è anche il suo. Un ringraziamento speciale va a Mario Giammetti , Giorgio Rosa e Michele Maran con l’associazione culturale “Duke” di Padova, ringrazio Marco Zatterin, giornalista e scrittore per la sua dettagliata recensione all’interno del booklet, un abbraccio al caro amico Roberto Conditi presenza di rilievo quando si parla di Genesis, senza il loro aiuto non avremmo potuto dar un’impronta di professionalità al DVD. Per ultimo il nostro ringraziamento di cuore a questi straordinari professionisti che hanno sposato senza batter ciglio il progetto e l’iniziativa “Rael per Emergency” regalandoci la loro presenza, e la loro straordinaria musica.
Thanks! Mr. Steve Hackett, Mr. Ray Wilson, Mr. Martin Levac Mr. David Myers
Le band che hanno partecipato al progetto:
Anyway (Torino), Ray Wilson & band, Dancing Knights (Roma), Real Dream (Genova), Dusk e-B@nd (Nord Est Italia), Revelation (Roma), Estro (Roma), Steve Hackett & band, Get’em Out (Milano), Supper’s Ready (Bolzano), Martin Levac & band, The Cage (Parma), Oberon (Palermo), solo piano David Myers.
Attenzione: a causa della continua incertezza sullo svolgimento dei concerti in tutto il mondo, verifica sempre, se quello a cui sei interessato/a è confermato o no.
Horizons Radio non si assume la responsabilità di errate informazioni che non ha la possibilità di verificare.