Per molti anni Highlights 1CD è stata la versione CD predefinita per l’album, ma ora ecco quella completa di 16 tracce e 2CD che diventa l’edizione standard.
Comprala qui:
L’audio di questa versione è il remaster di Tony Cousins del 2002: lo stesso file sorgente usato per le attuali uscite digitali e la recente ristampa in LP + download. Se hai l’edizione Geffen 2CD o i mini-vinili giapponesi del 2002, allora possiedi già questa versione.
La pace attraverso la musica: A Global Event for Social Justice ha avuto luogo nel dicembre 2020, ospitato sui canali dei social media Playing for Change.
L’evento faceva parte delle attività per commemorare il 75° anniversario delle Nazioni Unite e ha sostenuto la piena protezione e promozione dei diritti umani per tutti.
Hanno partecipato numerosi musicisti, tra cui Aloe Blacc, Angélique Kidjo, Annie Lennox, Becky G, Brandi Carlile con Mike McCready dei Pearl Jam, Carlos Santana e Cindy Blackman Santana, Gabi Melim, Gary Clark Jr, Jack Johnson, Jim James, Keb’ Mo’, Keith Richards, Mavis Staples, Nathaniel Rateliff, Rhiannon Giddens, Ringo Starr, Robbie Robertson, Robert Randolph, Run The Jewels con Josh Homme, Sheila E., Skip Marley e Cedella Marley, The War and Treaty, Yo-Yo Ma e altri.
Una nuova versione di ‘Biko’ è stata presentata in anteprima come parte dell’evento e ha visto Peter esibirsi insieme ad Angélique Kidjo, Yo-Yo Ma di Silkroad e la leggenda del basso Meshell Ndegeocello, oltre a più di 25 musicisti provenienti da sette paesi.
Il video stand-alone è ora disponibile per essere rivisto a sostegno della Playing For Change Foundation.
Si intitola”¡RELEASED! The Human Rights Concerts 1988: Human Rights Now!” il 2CD Digipak di Peter Gabriel.
Ora il doppio CD con una registrazione del 1988 viene ristampato e pubblicato in un nuovo digipak il 12 febbraio con il titolo ¡Released! 1988: Human Rights Now!”.
Compralo qui in Mp3 e CD:
Si tratta del concerto di Buenos Aires, in Argentina del 15 ottobre 1988, in cui Peter Gabriel si è esibito con Tracy Chapman, Sting, Youssou N’Dour e Bruce Springsteen.
Track list:
CD1
01 Youssou N’Dour – N’Dobine
02 Youssou N’Dour – Deugeu (The Truth)
03 Tracy Chapman – Across The Lines
04 Tracy Chapman – Why?
05 Tracy Chapman – Freedom Now
06 Tracy Chapman – Talkin’ ‘bout A Revolution
07 Peter Gabriel – Sledgehammer
08 Peter Gabriel / Youssou N’Dour – In Your Eyes
09 Peter Gabriel – Biko
CD2
01 Sting – Don’t Stand So Close To Me
02 Sting – They Dance Alone
03 Sting & Bruce Springsteen – Every Breath You Take
04 Bruce Springsteen & The E-Street Band – Born In The USA
05 Bruce Springsteen & The E-Street Band – I’m On Fire
06 Bruce Springsteen & Sting (with The E-Street Band) – The River
07 Bruce Springsteen & The E-Street Band – Raise Your Hand
08 Bruce Springsteen & The E-Street Band – Twist And Shout / La Ramba
09 Bruce Springsteen, Sting, Peter Gabriel, Youssou N’Dour & Tracy Chapman – Chimes Of Freedom
10 Bruce Springsteen, Sting, Peter Gabriel, Youssou N’Dour & Tracy Chapman – Get Up Stand Up
Ora il doppio CD con una registrazione del 1988 viene ristampato e pubblicato in un nuovo digipak il 12 febbraio con il titolo ¡Released! 1988: Human Rights Now!”.
Compralo qui in Mp3 e CD:
Si tratta del concerto di Buenos Aires, in Argentina del 15 ottobre 1988, in cui Peter Gabriel si è esibito con Tracy Chapman, Sting, Youssou N’Dour e Bruce Springsteen.
Track list:
CD1
01 Youssou N’Dour – N’Dobine
02 Youssou N’Dour – Deugeu (The Truth)
03 Tracy Chapman – Across The Lines
04 Tracy Chapman – Why?
05 Tracy Chapman – Freedom Now
06 Tracy Chapman – Talkin’ ‘bout A Revolution
07 Peter Gabriel – Sledgehammer
08 Peter Gabriel / Youssou N’Dour – In Your Eyes
09 Peter Gabriel – Biko
CD2
01 Sting – Don’t Stand So Close To Me
02 Sting – They Dance Alone
03 Sting & Bruce Springsteen – Every Breath You Take
04 Bruce Springsteen & The E-Street Band – Born In The USA
05 Bruce Springsteen & The E-Street Band – I’m On Fire
06 Bruce Springsteen & Sting (with The E-Street Band) – The River
07 Bruce Springsteen & The E-Street Band – Raise Your Hand
08 Bruce Springsteen & The E-Street Band – Twist And Shout / La Ramba
09 Bruce Springsteen, Sting, Peter Gabriel, Youssou N’Dour & Tracy Chapman – Chimes Of Freedom
10 Bruce Springsteen, Sting, Peter Gabriel, Youssou N’Dour & Tracy Chapman – Get Up Stand Up
La pubblicazione è a emissioni zero e, su richiesta di Peter, per ogni copia stampata sono stati piantati nuovi alberi.
La tiratura iniziale era esaurita, ma ora è di nuovo disponibile, stampata in collaborazione con Simbiosi Magazine – rivista dedicata al rimboschimento e al ripristino dell’equilibrio tra uomo e natura.
Ha detto Peter:
«Queste bellissime e drammatiche fotografie in bianco e nero hanno catturato la forza, la presenza e le tante personalità dei nostri compagni di vita e radicati in questa meravigliosa isola della Sardegna.»
Copertina dell’album. Clicca sull’immagine e guarda le offerte dal Regno Unito.
“Shaking the Tree: Sixteen Golden Greats” è la prima raccolta delle hit di Peter Gabriel.
Include canzoni sino al 1989. E’ stata rimasterizzata nel 2002.
Alcuni brani sono diversi rispetto alle versioni dei rispettivi album: “Shaking the Tree” ha un nuovo accompagnamento vocale di Peter Gabriel; “I Have the Touch” è un remix del 1985; “Here Comes the Flood” è invece una registrazione completamente nuova, solo pianoforte e voce, senza gli arrangiamenti del primo album di Gabriel.
«Released in 1990, Shaking The Tree is a career-spanning overview of Peter’s solo years (up to that point) from the first self-titled album of 1977 up to the 1989 Passion soundtrack with a few curiosities and rarities…»MORE
Peter Gabriel tra i protagonisti di “Playing For Change”, per celebrare il 75.mo anniversario delle Nazioni Unite con un concerto virtuale, Steve Hackett partecipa all’evento di raccolta fondi di beneficenza online “Give to Care”.
Guarda l’esibizione di Peter:
https://youtu.be/efNjE1O6Vio
Ed ecco il post di Peter:
Peter is taking part in Peace Through Music: A Global Event for Social Justice on 1 December 2020. It’s a virtual,…
Il 28 settembre 1980 Peter Gabriel torna in Italia, ma non con i Genesis, da solista. L’inizio della parte italiana del tour è al Parco delle Cascine di Firenze.
Per tanti ragazzi italiani è la prima occasione di vedere un membro dei Genesis dal vivo.
I Genesis erano stati per l’ultima volta in concerto in Italia il 25 marzo 1975.
Allora c’era ancora Peter Gabriel, era il The Lamb Lies Down On BroadwayTour e quello del Parco Ruffini di Torino, sarebbe stato l’ultimo live, per molti anni, a causa degli scontri con la polizia. La tournée italiana infatti fu annullata dopo gli incidenti e i tafferugli in altri live, che stanno per condannare il nostro paese a una quarantena senza artisti stranieri durata anni.
Nel frattempo sono usciti dalla band sia Peter Gabriel che Steve Hackett. Ma ancora nessuno di loro è venuto a suonare in Italia. Quindi l’attesa è tantissima.
Ecco il biglietto:
Ricordo l’apertura dei cancelli, anzi, dopo i primi che hanno scavalcato le deboli barriere, tutti dentro in una corsa lunghissima, liberatoria, lungo tutto il Prato delle Cornacchie, in fondo al quale si ergeva il palco.
Poi la lunga attesa al caldo, in un clima festoso e tranquillo. Fino all’arrivo di Peter sul palco, ma non per iniziare a suonare, bensì per introdurre a modo suo (“ascoltateli con l’attenzione e il rispetto con cui ascoltate me”) gli sconosciuti Simple Mind. E nonostante le raccomandazioni di Peter, per il gruppo di Jim Kerr, tanti oggetti lanciati sul palco e poca attenzione.
Poi finalmente Peter e la sua band iniziano il concerto. Le luci si spengono. Tutto è buio. Parte “Intruder” e inizia una certa animazione in un settore del prato. Qualcuno del pubblico si è trovato accanto proprio Peter.
Peter Gabriel – voce e tastiere Larry Fast – sintetizzatori e tastiere Jerry Marotta – batteria John Ellis – chitarra John Giblin – basso
E due estratti audio di quel concerto:
Il concerto è bellissimo. Peter, come si può ascoltare dall’audio, è molto comunicativo e tenta anche di parlare in italiano, proprio come faceva con i Genesis, leggendo dei bigliettini, spesso con risultati comici.
Gran finale con “Here Comes the Flood”. Peter la canta da solo, senza la band, accompagnandosi al pianoforte.
Tutti speravamo di sentire anche “The Lamb Lies Down on Broadway” e “Back in N.Y.C”, che Peter aveva eseguito nei tour precedenti. E li chiedevamo a gran voce, ma non siamo stati accontentati. Il Peter Gabriel del bellissimo terzo album da solista (vedi sotto) è ormai lontano dalle sonorità e anche del retaggio dei Genesis.
Qui Peter arriva sul palco dal fondo della platea, sempre nel buio totale facendosi largo con una torcia a spalla. Come a Firenze, il pubblico non si rende bene conto di cosa stia accadendo.
Il 30 settembre al Palasport di Torino ultima tappa del tour in Italia.
Qui, prima del concerto, c’è stato un episodio curioso, che ha sollevato ancora di più il morale del pubblico già eccitato. Alcuni dei roadies hanno fatto uno scherzo, decidendo di riprodurre un nastro di “I Know What I Like”.
Il Palasport è quasi esploso, aspettandosi come un miracolo da un momento all’altro, ma poi, rendendosi conto che difficilmente sarebbe stato così, il boato si è presto trasformato in un gigantesco coro.
In occasione del 40ennale, Peter Gabriel ha pubblicto questo raro filmato di ‘Games Without Frontiers’ registrato live a Buenos Aires nel 2009.
Il 28 maggio 2020 Peter ha fatto uscire questo video che riprende un’intervista realizzata nel 2002 per l’uscita del CD ri-masterizzato. Gabriel parla della realizzazione del suo terzo album omonimo, appunto, chiamato Melt per via dell’iconica immagine di copertina, creata da Storm Thorgerson dello Studio Hipgnosis.
Ed ecco 10 motivi per riascoltare questo album.
1. E’ l’album di Gabriel maggiormente costellato di ospiti prestigiosi, come il produttore Steve Lillywhite e il chitarrista Dave Gregory (I Don’t Remember e Family Snapshot) degli XTC, l’inizio della lunga collaborazione con David Rhodes, il vecchio amico Phil Collins e il percussionista Morris Pert (Intruder e No Self Control), la nuova collaboratrice Kate Bush (No Self Control e Games Without Frontiers), il sassofonista inglese Dick Morissey (Start), Paul Weller, allora leader dei Jam (And Through The Wire).
2. Per la prima volta Peter ha usato ladrum machine (Games Without Frontiers e Biko, in particolare) e ha sperimentato alla batteria quel suono particolare, con il gated reverb, che caratterizza Intruder, utilizzato l’anno dopo da Phil Collins per In The Air Tonight. Una sonorità che è diventata un modello standard per buona parte del pop inglese degli anni ottanta.
3.Phil Collins inizialmente era scettico riguardo l’idea di non usare affatto i piatti. Ma Peter è stato inamovibile, dato che così poteva sfruttare i toni alti con tutta una nuova serie di sonorità, una varietà di campi da esplorare. Paradossalmente, Gabriel è stato accusato di plagiare Collins, quando In The Air Tonight ha avuto un successo planetario.
4. Gabriel è stato uno dei primi musicisti a utilizzare ilFairlight, un rivoluzionario sintetizzatore che campionava i suoni naturali. Peter addirittura ne divenne il distributore in Inghilterra, in società con un cugino. Nel disco troviamo anche sonorità nuove per il solco rock (post-progressive) in cui è ancora collocato, come lo xilofono (Intruder), il sax (Start), la marimba (No Self Control e Lead A Normal Life), la cornamusa, i tamburi surdu e cori originali sudafricani (Biko).
5.Family Snapshot è ispirata dal libroAn Assassin’s Diary (Un diario di un assassino) di Arthur Bremer, testo che ha ispirato anche lo sceneggiatore del film Taxi Driver di Martin Scorsese. Ma un altro libro, Dispatches, le cui foto hanno suggerito a Gabriel alcuni verso di Games Without Frontiers, ha creato non pochi problemi di censura con la BBC.
6. L’album sembra avere un filo conduttore di devianza psicologica, affrontando temi come lo stalking (Intruder), schizofrenia e paranoia (No Self Control), la rimozione (I Don’t Remember), la cattiva influenza dei media (Family Snapshot), l’assenza di comunicazione (And Through The Wire), la malattia mentale (Lead A Normal Life). Ma è importante anche l’aspetto “politico”. Peter prende posizione contro la guerra (Games Without Frontiers), la paura per l'”altro” (Not One Of Us), l’apartheid (Biko).
7. Davide Castellini in Le canzoni di Peter Gabriel, Editori Riuniti, fa notare come siano tante le espressioni negative nei titoli e nei testi (no, don’t, not, neverwithout). Lo stesso Peter se n’era accorto, tanto che, sempre citato da Castellini, temeva di “trasformare l’album in una predica a un bambino, piena di non fare questo, non fare quello“.
8.Gabriel era incerto se pubblicare o meno Biko nel disco. Nonostante la sua sincerità nei confronti del tema, temeva di non essere una voce valida per una causa così lontana geograficamente e socialmente da lui. Inoltre la storia di Steven Biko era stata raccontata già in varie canzoni, compresa A Motor Bike In Africa di Peter Hammill, suo amico, collaboratore, nonché vicino di casa a Bath.
9.Biko viene inserita poi nell’album su insistenza dell’amico Tom Robinson. “Fu una chiave di volta nella mia carriera di musicista e di paroliere“, racconta Gabriel, citato da Mario Giammetti in Peter Gabriel. Not one of us, Edizioni segno. Inizia infatti il percorso di Peter verso l’impegno per i diritti civili, che lo vedrà in tutte le manifestazioni che il mondo della musica organizzerà per sensibilizzare il pianeta.
10. Per la copertina, quarta e ultima collaborazione con lo studio Hipgnosis e il suo fondatore Storm Thorgerson. Attraverso la tecnica denominata Krimsography, inventata dall’americano Les Krim, una Polaroid con il ritratto di Peter viene manipolata con una gomma da cancellare sull’emulsione ancora fresca. E l’effetto melt, appunto, che dà il titolo informale all’album, è fatto.
10 anni fa, il 26 settembre 2010 Peter Gabriel si è esibito all’Arena di Verona durante il New Blood Tour, dopo l’uscita dell’album “Scratch My Back”.
La performance è stata filmata da Anna Gabriel e il materiale da lei girato è alla base di due film: ‘Scratch My Back’ e ‘Taking The Pulse – Live in Verona’.
«Dieci anni fa, chiesi a mia figlia Anna di filmare il concerto che volevamo portare con un’orchestra all’Arena di Verona, un ambiente unico dove potersi esibire. Nonostante un forte raffreddore mi impedì di raggiungere le note come avrei voluto, Anna, assieme al suo collaboratore Andrew Gaston ed il loro team, fecero un lavoro eccellente e catturarono una serata veramente speciale.»
Continua Peter:
«Le riprese di Anna non sono state viste da un pubblico abbastanza ampio. Ora che in molti siamo in isolamento a casa, vorremmo diffonderle sul canale Vimeo di Real World per chi fosse interessato, con la mia unica richiesta che consideriate di fare una donazione ad una di queste organizzazioni che combattono il virus:
Se lo preferite, donate a delle associazioni o enti che operano nella vostra zona.»
Peter infatti ha reso disponibili i due film nel periodo di lockdown per il Covid-19.
Ed ecco altri video di quel concerto:
Ancora Gabriel:
«Sono quasi 50 anni che amo l’Italia: la gente, la cultura, il mangiare, la storia e più recentemente la Sardegna.
L’Italia ci diede lavoro quando non ce ne era. In particolare durante le estati degli anni ’70, quando si riusciva sempre a trovare da suonare. Le tournée migliori e più caotiche erano quelle in cui si attraversava tutto il paese in auto per fare un miscuglio di concerti fantastici, dalle discoteche litoranee ai campi di calcio in montagna.
Sia la musica dei Genesis che la mia trovarono un pubblico meraviglioso e appassionato che cantava i nostri pezzi durante i concerti. Quando dovevamo registrare un album dal vivo, sempre come prima cosa chiedevo se fosse possibile farlo in Italia.
Parlo poco italiano, non benissimo, ma abbastanza per farmi sentire a casa. Come famiglia, siamo rimasti profondamente scossi dai bollettini quotidiani di tante persone scomparse e tanta sofferenza portata da questo virus brutale.»
Peter è stato affiancato dall’orchestratore e direttore musicale John Metcalfe, dal direttore d’orchestra Ben Foster, dalla solista Louisa Fuller e dal pianista Tom Cawley, insieme alle cantanti Melanie Gabriel e Ana Brun e alla New Blood Orchestra.
Dichiara Anna Gabriel, sul sito PeterGabriel.com:
«Quando ho parlato con mio padre delle riprese di uno dei suoi spettacoli ho colto al volo l’occasione di girare all’anfiteatro romano di Verona.
Gli italiani sono sempre stati un pubblico molto entusiasta e restituiscono molto all’artista e alla macchina da presa.
Ho fatto questo film con il mio amico Andrew Gaston, che è stato il mio vero collaboratore durante tutto il processo.
È sempre divertente per me riprendere mio padre, perché conosco così bene il materiale e le sue performance che sento di poter catturare un lato di lui che mi sembra più personale.
Volevo anche filmare l’orchestra in un modo emozionante e, insieme al montaggio di Andrew, penso che abbiamo davvero catturato l’energia dell’intera performance.»
30 anni fa, il 24 settembre 1990, usciva il capolavoro di Anthony Phillips “Slow Dance”.
L’album è una suite strumentale di 50 minuti divisa in due parti. La musica è stata composta da Phillips ed eseguita da lui stesso con altri musicisti:
Anthony Phillips – tastiere (E-mu Emax, Roland Jupiter-8, Casio CZ-5000, Roland TR-808 drum machine), chitarre (Alvarez 12 corde, Fender Stratocaster, Yari classic, Ovation 6 corde), Gretsch basso fretless, TOM drum machine, Yamaha QX5 Sequencer su “Slow Dance (parte 2)”.
Martin Robertson – clarinetto
Ian Hardwick – oboe
Michael Cox – flauto, ottavino
Tjborn Holtmark – tromba
Julie Allis – arpa
Ian Thomas – batteria
Frank Ricotti – percussioni e off spin
John Owen-Edwards – direttore
Gavyn Wright – leader degli archi
Quartetto Speachi
Ralph Bernascone – direttore del quartetto
Ascolta l’album:
Track list:
Tutti i brani sono composti da Anthony Phillips.
1. “Slow Dance (Part 1)” 23:57
2. “Slow Dance (Part 2)” 26:27
Nel 2017, Slow Dance è stato ristampato come digipack 2 CD/1 DVD Deluxe Edition.
Contiene l’originale e un nuovo mix stereo, un mix surround 5.1 e brani inediti intitolati “Slow Dance Vignettes”.
Il pacchetto include un poster e un libretto di 16 pagine con ampie note di copertina.
1. “Themes from Slow Dance” 3:30 2. “No Way Out (Alternate Mix)” 4:23 3. “A Slower Dance” 3:36 4. “Guitar Adagio from Slow Dance” 4:31 5. “Touch Me Deeply (Demo)” 5:58 6. “Clarinet Sleigh Ride” 6:54 7. “Slow Dance Single Demo (Alternate Mix)” 7:38 8. “No Way Out (Original Mix With Drums)” 8:21 9. “Lenta Chorum”
Il titolo dell’album è stato deciso nell’estate del 1990.
Phillips ha dichiarato che “Slow Dance” era tra i tanti possibili, tra i quali “Time & Tide” e “Field Day”. Quest’ultimo è stato usato per il nome dell’album di Phillips del 2005.
“Slow Dance” sarebbe stato suggerito da qualcuno alla Virgin ritenendo l’album un ottimo accompagnamento per un balletto.
5 settembre 1980, Peter Gabriel si esibisce dal vivo alla Philipshalle di Dusseldorf in Germania.
Ecco un raro estratto video di quel concerto:
Un raro filmato in bianco e nero, ripreso durante il China 1984 Tour il 5 settembre 1980 alla Philipshalle di Dusseldorf in Germania.
Line-Up:
Peter Gabriel – Vocals / Keyboards John Ellis – Guitar Jerry Marotta – Drums Larry Fast – Keyboards Tony Levin – Bass John Giblin – Bass
Set List:
Intruder / I Don’t Remember / Solsbury Hill / Family Snapshot / Milgram’s 37 / Modern Love / Not One of Us / Lead a Normal Life / Moribund the Burgermeister / Mother of Violence / Humdrum / Games Without Frontiers / And Through the Wire / I Go Swimming / Biko / On the Air / Here Comes the Flood
Una curiosità. Per questo tour Gabriel decise di inventare una versione delle citazioni di Mao Tse-tung, contenute nel cosiddetto “Piccolo libro rosso di Mao”, che aveva aiutato a consolidare la presa di potere di Mao nella Repubblica Popolare Cinese negli anni Sessanta.
Il programma del tour del 1980 suggeriva così un’opera di narrativa distopica, che riecheggiava il 1984 di Orwell nel nome, Cina Tour 1984, confondendo così per sempre gli storici.
Infatti Gabriel non è stato in tournée in Cina e non era il 1984. Il tour era limitato a Europa e Nord America. Fondamentalmente era una sua burla o chissà cosa.
In ogni caso, forse per ricreare la bizzarra parodia della Cina totalitaria del tour, la band indossava tute nere, simili a quelle cinesi, e il tour programme era fatto in modo, appunto, che assomigliasse alle citazioni del libro del 1966 di Mao Tse-tung.
Il libretto mostrava la testa di Gabriel sovrapposta a quelle di altri individui e annunci di giornali cinesi, manifesti politici e fumetti.
Queste immagini del Tour Programme sono tratte da Ebay.
In occasione del 40ennale, Peter Gabriel ha pubblicto questo raro filmato di ‘Games Without Frontiers’ registrato live a Buenos Aires nel 2009.
Il 28 maggio 2020 Peter ha fatto uscire questo video che riprende un’intervista realizzata nel 2002 per l’uscita del CD ri-masterizzato. Gabriel parla della realizzazione del suo terzo album omonimo, appunto, chiamato Melt per via dell’iconica immagine di copertina, creata da Storm Thorgerson dello Studio Hipgnosis.
Ed ecco 10 motivi per riascoltare questo album.
1. E’ l’album di Gabriel maggiormente costellato di ospiti prestigiosi, come il produttore Steve Lillywhite e il chitarrista Dave Gregory (I Don’t Remember e Family Snapshot) degli XTC, l’inizio della lunga collaborazione con David Rhodes, il vecchio amico Phil Collins e il percussionista Morris Pert (Intruder e No Self Control), la nuova collaboratrice Kate Bush (No Self Control e Games Without Frontiers), il sassofonista inglese Dick Morissey (Start), Paul Weller, allora leader dei Jam (And Through The Wire).
2. Per la prima volta Peter ha usato ladrum machine (Games Without Frontiers e Biko, in particolare) e ha sperimentato alla batteria quel suono particolare, con il gated reverb, che caratterizza Intruder, utilizzato l’anno dopo da Phil Collins per In The Air Tonight. Una sonorità che è diventata un modello standard per buona parte del pop inglese degli anni ottanta.
3.Phil Collins inizialmente era scettico riguardo l’idea di non usare affatto i piatti. Ma Peter è stato inamovibile, dato che così poteva sfruttare i toni alti con tutta una nuova serie di sonorità, una varietà di campi da esplorare. Paradossalmente, Gabriel è stato accusato di plagiare Collins, quando In The Air Tonight ha avuto un successo planetario.
4. Gabriel è stato uno dei primi musicisti a utilizzare ilFairlight, un rivoluzionario sintetizzatore che campionava i suoni naturali. Peter addirittura ne divenne il distributore in Inghilterra, in società con un cugino. Nel disco troviamo anche sonorità nuove per il solco rock (post-progressive) in cui è ancora collocato, come lo xilofono (Intruder), il sax (Start), la marimba (No Self Control e Lead A Normal Life), la cornamusa, i tamburi surdu e cori originali sudafricani (Biko).
5.Family Snapshot è ispirata dal libroAn Assassin’s Diary (Un diario di un assassino) di Arthur Bremer, testo che ha ispirato anche lo sceneggiatore del film Taxi Driver di Martin Scorsese. Ma un altro libro, Dispatches, le cui foto hanno suggerito a Gabriel alcuni verso di Games Without Frontiers, ha creato non pochi problemi di censura con la BBC.
6. L’album sembra avere un filo conduttore di devianza psicologica, affrontando temi come lo stalking (Intruder), schizofrenia e paranoia (No Self Control), la rimozione (I Don’t Remember), la cattiva influenza dei media (Family Snapshot), l’assenza di comunicazione (And Through The Wire), la malattia mentale (Lead A Normal Life). Ma è importante anche l’aspetto “politico”. Peter prende posizione contro la guerra (Games Without Frontiers), la paura per l'”altro” (Not One Of Us), l’apartheid (Biko).
7. Davide Castellini in Le canzoni di Peter Gabriel, Editori Riuniti, fa notare come siano tante le espressioni negative nei titoli e nei testi (no, don’t, not, neverwithout). Lo stesso Peter se n’era accorto, tanto che, sempre citato da Castellini, temeva di “trasformare l’album in una predica a un bambino, piena di non fare questo, non fare quello“.
8.Gabriel era incerto se pubblicare o meno Biko nel disco. Nonostante la sua sincerità nei confronti del tema, temeva di non essere una voce valida per una causa così lontana geograficamente e socialmente da lui. Inoltre la storia di Steven Biko era stata raccontata già in varie canzoni, compresa A Motor Bike In Africa di Peter Hammill, suo amico, collaboratore, nonché vicino di casa a Bath.
9.Biko viene inserita poi nell’album su insistenza dell’amico Tom Robinson. “Fu una chiave di volta nella mia carriera di musicista e di paroliere“, racconta Gabriel, citato da Mario Giammetti in Peter Gabriel. Not one of us, Edizioni segno. Inizia infatti il percorso di Peter verso l’impegno per i diritti civili, che lo vedrà in tutte le manifestazioni che il mondo della musica organizzerà per sensibilizzare il pianeta.
10. Per la copertina, quarta e ultima collaborazione con lo studio Hipgnosis e il suo fondatore Storm Thorgerson. Attraverso la tecnica denominata Krimsography, inventata dall’americano Les Krim, una Polaroid con il ritratto di Peter viene manipolata con una gomma da cancellare sull’emulsione ancora fresca. E l’effetto melt, appunto, che dà il titolo informale all’album, è fatto.