Sette pietre miliari per un libero percorso musicale attraverso Genesis & Co.
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Controlla se hai indovinato:
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1) Genesis “Home by the Sea” (1983). Il testo della canzone in realtà è ben poco estivo e attinente al mare: parla di un ladro, che irrompe in una casa solo per scoprire che è infestata. Il ladro viene catturato dai fantasmi, che lo costringono ad ascoltare le loro storie per il resto della sua vita.
2) Peter Gabriel “Red Rain” (1986). Anche in questo caso il mare è piuttosto inquietante. Il testo infatti è stato ispirato da un sogno ricorrente in cui Gabriel nuotava in un mare di acqua rossa. Gabriel ha spiegato alla rivista “Mojo”, nel settembre 2013: “Red Rain” è stata scritta dopo un sogno che avevo fatto in cui il mare era diviso da due pareti. C’erano queste figure di vetro, che si avvitavano in ogni parete, si riempivano di sangue rosso e poi venivano calate sulla sabbia, dove scaricavano il sangue. Facevo questi sogni estremamente vividi, che mi spaventavano a morte”.
3) Mike + The Mechanics “Beggar on a Beach of Gold” (1995). La spiaggia è una metafora, sottolineata anche dalla copertina, in cui Mike è seduto a piedi nudi su di una distesa di monete d’oro. Come a voler dire che si tratta di apprezzare ciò che abbiamo qui e ora e non cercare comunque ciò che non possiamo ottenere. Apprezzare quello che abbiamo, anche le piccole cose.
4) Phil Collins “Too Many Fish in the Sea” (2010). È una canzone di successo del 1964 registrata dal gruppo canoro Motown The Marvelettes. È stata la prima hit del gruppo, nella top 40 per quasi un anno, raggiungendo il numero 25 della Billboard Hot 100. La canzone è stata uno dei primi singoli di successo scritti da Norman Whitfield ed Eddie Holland. È stato anche il primo singolo prodotto da Whitfield. Nel 2010 Phil Collins l’ha inserita in “Going Back”, suo ottavo album solista in studio, con cover della Motown degli anni ’60 e degli standard soul. “Too Many Fish in the Sea”, è stata data in omaggio in anteprima ai nuovi utenti iscritti al sito web di Phil rinnovato. Poi ha fatto parte dei bonus tracks del DVD e di “The Essential Going Back”, una riedizione uscita il 10 giugno 2016. Anche qui i pesci del titolo sono una metafora.
5) Ray Wilson “Song for a Friend” (2016). Nel brano Ray si lascia andare ai ricordi: “Se guardate laggiù, è lì che sono nato”. La canzone si basa su semplici flash di memorie su sua madre: “Era proprio la migliore mamma del mondo”, che viene paragonata alla fresca e limpida aria del mare.
6) Steve Hackett “Loving Sea” (2015). L’ha spiegata Steve in questo video, pubblicato il 26 luglio 2020:
7) Anthony Phillips “The Sea and the Armadillo” (1984). Fa parte dell’album “Private Parts and Pieces IV: A Catch at the Tables”, nono lavoro in studio di Ant e quarto capitolo della sua serie “Private Parts & Pieces”. Il brano è strumentale. Nell’album, tra mare e lago (“Down Over The Lake”), l’acqua è molto presente, anche nella copertina:
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