Il 4 e 5 febbraio Peter Gabriel è stato protagonista di due memorabili – ma anche scandalose, per l’epoca – esibizioni sul palco dell’Ariston al 33° Festival di Sanremo.
Peter è un super-ospite, introdotto da Carlo Massarini con la sua trasmissione Mister Fantasy:
Poi Peter è protagonista in diretta delle due serate in cui si lancia sul pubblico con l’aiuto di una lunga fune, camminando sulle spalliere delle poltrone, alla fine di Shock The Monkey (acquistala qui su Amazon e aiuti Horizons Radio – leggi come e perché).
Il problema è stato il rientro sul palco dell’improbabile Tarzan. La prima serata è andata quasi bene e ha solo travolto una cassa-spia:
Nella serata successiva, Gabriel ha invece battuto una solenne schienata contro la base del palcoscenico:
Lui e i suoi fan si ricorderanno a lungo di questa evitabile prova italiana.
Phil Collinsnella suaautobiografia, No, non sono ancora morto, ricorda quei giorni in cui i Genesis compongono l’album. Libertà creativa, afflusso abbondante di idee, lunghezza delle canzoni, libertà di manovra nelle sedute compositive. Sono gli elementi del primo disco della nuova formazione, dal punto di vista di Phil.
Steve Hackett, in Genesis. Il fiume del costante cambiamentodiMario Giammetti, racconta come sia stato lui a spingere la band ad acquistare il mellotron, strumento fondamentale in The Fountain Of Salmacis e nel sound successivo dei Genesis. Disse ai suoi compagni che, se volevano fare un salto di qualità, dovevano assolutamente avere un mellotron, ottenendo così una dimensione orchestrale.
Ecco come viene ricordato nel video tratto dal DVD Inside Genesis:
Mike Rutherford, nel suo libroThe living years, racconta che Nursery Cryme non fu un disco facile da scrivere, forse anche a causa delle nuove dinamiche del gruppo, senza Anthony Phillips e con Steve Hackett e Phil Collins. Per approfondire:
I due nuovi arrivati sono protagonisti di For Absent Friends, invece TheMusical Box e The Return Of The Giant Hogweed erano già state composte e, soprattutto la prima, con una forte impronta di Ant. Con Harold The Barrell Peter inaugurava una serie di storie dallo spiccato humor inglese. Harlequin e Seven Stones sono frutto della creatività personale di Mike e Tony (ma sempre con lo “zampino” di Phillips).
In Italia l’album si è piazzato al quarto posto. Il nostro paese, dopo il Belgio, era quello che dava più soddisfazioni ai Genesis, in quei primi anni. Anche la critica li promuove da noi.
Il tour successivo all’uscita vede i Genesis per ben due volte in Italia. Leggi e ascolta gli speciali di Horizons Radio:
Il 21 ottobre 1977 usciva Seconds Out, secondo album live dei Genesis, quarta posizione nella UK Albums Chart. Riviviamolo insieme attraverso video e curiosità.
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Tracce (clicca il titolo per scaricare il brano da AMAZON):
Firth of Fifth (senza l’introduzione al pianoforte) – 8:56
I Know What I Like (arricchito dall’assolo di chitarra di Dancing with the Moonlit Knight, il tema finale di Stagnation e l’introduzione di Visions of Angels) – 8:45
The Cinema Show (tratto dal tour del 1976, con Bill Bruford alla batteria, perché fu l’ultimo in cui questo brano venne eseguito integralmente) – 10:58
Dance on a Volcano (senza la sezione strumentale conclusiva, sostituita dal drum duet che la collega a Los Endos) – 5:09
Il doppio album accoglie le registrazioni dai concerti al Palais des Sports di Parigi dall’11 al 14 giugno 1977, durante il tour europeo di Wind & Wuthering. Ecco l’audio del live del primo giorno:
Formazione:
Phil Collins – voce solista, batteria, percussioni
Steve Hackett – chitarre elettriche e acustiche a 12 corde
Mike Rutherford – basso a 4 e 8 corde, chitarra a 12 corde, pedali bassi, cori
Tony Banks – piano elettrico, organo Hammond, sintetizzatori, chitarra a 12 corde, cori
Chester Thompson – batteria, percussioni
Bill Bruford – batteria in TheCinema Show
Da Peter Gabriel arrivano lodi nei confronti dei Genesis dal vivo nella nuova formazione, soprattutto sul ruolo di Collins come frontman, ma anche per l’affiatamento alla parte ritmica, tra Collins e Bruford prima, con Thompson poi. Mario Giammetti, in Genesis. Il fiume del costante cambiamento, Editori Riuniti, riporta le sue parole:
“Andai a vederli all’Hammersmith Odeon nel tour successivo alla mia partenza. Mi sentii molto più a mio agio di quello che avrei pensato, tranne un paio di sussulti durante Supper’s Ready, dove mi sembrò come se qualcun altro stesse indossando i miei vestiti. Ora posso guardare Phil cantare senza essere più emozionalmente attaccato a una canzone.”
Seconds Out è anche l’ultimo album dei Genesis in cui suona Steve Hackett. Ha raccontato Steve ad Armando Gallo inGenesis: I Know What I Like
“Sentivo che i Genesis stavano diventando ripetitivi e sapevo che per esprime al meglio me stesso sarei dovuto uscire dal ruolo che avevo nella band. Il problema era che la sicurezza economica stava portando a un impoverimento spirituale e mi stava uccidendo suonare giorno dopo giorno gli stessi brani”.
“Mi crea qualche imbarazzo dire che non mi ero proprio accorto di quanto infelice fosse stato Steve per la maggior parte del tempo in cui fu membro del gruppo. Non eravamo propriamente gli individui più sensibili del mondo e Steve era una persona abbastanza riservata, come tutti noi del resto, ma pensavo comunque che si divertisse. (…) Nella mia personale scala Richter, la perdita di Steve non fece registrare scosse paragonabili a quelle di Ant o Pete”.
“In questo periodo diventa evidente anche la frustrazione di Steve. Ha pubblicato il suo album da solista, ma invece di diminuire la pressione, l’ha aumentata. Vuole avere più canzoni sue negli album dei Genesis. Quello che per me è positivo si rivela negativo per lui: la nuova configurazione dei Genesis ha inaspettatamente aperto nuove strade di composizione dei pezzi, e mentre io mi sento sempre più sicuro come autore, Steve non riceve ancora lo spazio creativo che pensa di meritarsi. (…) Ma se siamo sopravvissuti alla perdita di un cantante, siamo in grado di sopravvivere a quella di un chitarrista. Continuiamo, imperterriti, con Mike che ci dà dentro sia al basso sia alla chitarra solista”.
The Last Temptation of Christ, the film directed by Martin Scorsese, opened on August 12, 1988. Peter Gabriel’s music score (surfaced on June 5, 1989, a year after the film was released) received acclaim, including a nomination for the Golden Globe Award for Best Original Score and for the Grammy Award for Best Score Soundtrack for Visual Media.
Altre memorie: Il 3 luglio 1977 all’Olympiahalle di Monaco di Baviera andava in scena l’ultimo concerto di Steve Hackett con i Genesis. Ecco ricordi, suoni e immagini di quel giorno.
Ecco la registrazione del concerto:
“Ancora una volta un abbandono eccellente getta un ombra sul loro futuro – annota Mario Giammetti in Genesis. Il fiume del costante cambiamento-. Ma se sono riusciti a sopravvivere senza Gabriel, possono farcela anche senza Steve, pagando però un pesante prezzo a livello di creatività e fantasia”.
Ed ecco il ricordo dei protagonisti.
“Sentivo che i Genesis stavano diventando ripetitivi – ha raccontato Steve ad Armando Gallo in Genesis: I Know What I Like – e sapevo che per esprime al meglio me stesso sarei dovuto uscire dal ruolo che avevo nella band. Il problema era che la sicurezza economica stava portando a un impoverimento spirituale e mi stava uccidendo suonare giorno dopo giorno gli stessi brani”.
“Mi crea qualche imbarazzo dire che non mi ero proprio accorto di quanto infelice fosse stato Steve per la maggior parte del tempo in cui fu membro del gruppo – ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia The Living Years -. Non eravamo propriamente gli individui più sensibili del mondo e Steve era una persona abbastanza riservata, come tutti noi del resto, ma pensavo comunque che si divertisse. (…) Nella mia personale scala Richter, la perdita di Steve non fece registrare scosse paragonabili a quelle di Ant o Pete”.
“In questo periodo diventa evidente anche la frustrazione di Steve – racconta Phil Collins nella sua autobiografia No, non sono ancora morto-. Ha pubblicato il suo album da solista, ma invece di diminuire la pressione, l’ha aumentata. Vuole avere più canzoni sue negli album dei Genesis. Quello che per me è positivo si rivela negativo per lui: la nuova configurazione dei Genesis ha inaspettatamente aperto nuove strade di composizione dei pezzi, e mentre io mi sento sempre più sicuro come autore, Steve non riceve ancora lo spazio creativo che pensa di meritarsi. (…) Ma se siamo sopravvissuti alla perdita di un cantante, siamo in grado di sopravvivere a quella di un chitarrista. Continuiamo, imperterriti, con Mike che ci dà dentro sia al basso sia alla chitarra solista”.
Dopo aver lasciato i Genesis Steve Hackett ha intrapreso un’importantissima carriera solista. Ha già pubblicato il primo album. Ecco lo speciale di Horizons Radio:
At the celebration of the Golden Jubilee of Queen Elizabeth II in 2002, Phil took over the drums at Buckingham Palace Garden as part of the “house band”. Can you name the other musicians he’s performing with? https://t.co/vHViQVciIG
“On the evening of Monday 3 June 2002, in what is the culmination of the BBC’s UK-wide Music Live Festival, an incredible line-up of artists will descend on London to take part in a unique rock and pop concert in the gardens of Buckingham Palace. BBC One cameras will be there to capture all the excitement live on screen. This fantastic musical party celebrates 50 years of great British music and includes unique collaborations, performances of landmark songs and new arrangements of classic numbers. Artists from every generation are taking part and, as well as having a strong British contingent, the concert also includes major international artists who have been inspired by, or who have influenced, the British music scene. Artists announced so far include: Blue, Dame Shirley Bassey, Tony Bennett, Emma Bunton, Eric Clapton, Phil Collins, The Corrs, Aretha Franklin, Sir Elton John, Tom Jones, Atomic Kitten, MIS-TEEQ, Sir Paul McCartney, Annie Lennox, Rod Stewart, Queen and special guests, Sir Cliff Richard, S Club 7, founding member of the Beach Boys, Brian Wilson, and Pop Idol winner Will Young. The concerts are being presented by Ben Elton and Lenny Henry. The show is under the creative guidance of Beatles producer Sir George Martin and respected music producer Phil Ramone, and the musical directorship of acclaimed musician and composer Michael Kamen. The Queen’s Concerts – Party At The Palace is a BBC production for BBC One.”