Genesis: 40 anni fa la reunion benefica per aiutare Peter Gabriel, 2 ottobre 1982 – AUDIO, VIDEO & PODCAST

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

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2 ottobre 1982. Su consiglio del manager dei Genesis, Tony Smith, Peter Gabriel e i suoi ex compagni della band si accordano per suonare insieme in un unico e indimenticabile show che verrà chiamato ‘Six of the Best’.

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Una reunion in realtà “solidale” visto che l’ex cantante dei Genesis e la società che aveva fondato,  WOMAD, stavano affrontando un momento economico disastroso, dopo l’altrettanto fallimentare organizzazione di un festival nel luglio dello stesso anno.

Con Daryl Stuermer alla chitarra, Chester Thompson alla batteria e l’arrivo per i bis dell’ex membro Steve Hackett (che era in vacanza in Sud America ma che non volle mancare), e nel giorno del compleanno di Mike Rutherford (con tanto di coro del pubblico), il concerto, tenuto al National Concert Bowl, a Milton Keynes, Buckinghamshire, UK, è stato un evento unico ed eccezionale per i quasi sessantamila fortunati che, sotto una pioggia incessante, erano davanti al palco.

Audio:

Per approfondire: “Senza frontiere. Vita e musica di Peter Gabriel“.

Eugenio Delmale racconta alcune curiosità di quella storica data.

Ascolta il programma di Horizons Radio Tube (in italiano):

Ascolta:

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Angolo del Collezionista: Genesis live a Reggio Emilia, 20 gennaio 1973

Angolo del Collezionista. Ecco le ultime offerte sui Genesis live a Reggio Emilia il 20 gennaio 1973.

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GENESIS – Reggio Emilia 1973 – 2 vinili – Clicca sull’immagine e vedi se ci sono ancora copie disponibili.

Il 20 gennaio 1973 inizia a Reggio Emilia la parte italiana del Foxtrot Tour dei Genesis (seconda data il 22 a Roma – GUARDA). Ecco note e immagini di quella serata.

La prima famosissima foto del terzo sbarco nella penisola dei Genesis, dopo le due dell’anno precedente è questa, al Circolo Cral dellAeroporto di Linate a Milano, in una conferenza stampa insieme ai Lindisfarne, appena arrivati in Italia. Eccola:

Dalla Collezione privata di Colin Richardson – GUARDA IL SUO SITO

Il concerto fa parte del Charisma Festival, come la successiva data di Roma – sul palco con i Genesis altre band, con una variazione di date all’ultimo minuto come si vede dalla locandina qui sopra -. Ed ecco quella “giusta”:

Ora la registrazione del concerto:


00:00 – Watcher Of The Skies;
11:53 – The Musical Box;
23:28 – The Fountain Of Salmacis;
33:20 – Get ‘Em Out By Friday;
44:13 – Supper’s Ready;
01:09:55 – The Return Of The Giant Hogweed;
01:21:28 – The Knife.

Uno sguardo ai costumi di Peter. Per Watcher Of The Skies non ha ancora adottato le ali da pipistrello, ma si presenta in scena cosi:

Immagine tratta dal Web e utilizzata per diritto di cronaca. Copyright dell’autore. Per chiederne la rimozione CLICCA QUI

Sul finale di The Musical Box, poi, il colpo di scena. Peter  appare con il vestito da donna rosso della moglie Jill e la maschera da volpe.

Immagine tratta dal Web e utilizzata per diritto di cronaca. Copyright dell’autore. Per chiederne la rimozione CLICCA QUI

Un momento storico, questo, per i Genesis, inaugurato il 28 settembre dell’anno precedente a Dublino, inizio di un’era di maschere e travestimenti, anche se non completamente condivisi dagli altri membri della band.

Anche in Supper’s Ready non sono ancora comparsi i famosissimi costumi. Peter li inserirà tra un mese nella parte inglese del tour. In Italia, alla fine di  Apocalipse in 9/8 si presenta così:

Immagine tratta dal Web e utilizzata per diritto di cronaca. Copyright dell’autore. Per chiederne la rimozione CLICCA QUI

Per il bis, The Knife, torna il vestito nero, ma senza il giro di gioielli intorno al collo:

Immagine tratta dal Web e utilizzata per diritto di cronaca. Copyright dell’autore. Per chiederne la rimozione CLICCA QUI

Non sono disponibili registrazioni video di questi concerti. Ma l’effetto scenico dei Genesis lo si può vedere nel filmato di dieci giorni prima al Bataclan di Parigi. Eccolo:

Ed ecco il Tour Programme:

Concerto mirabilmente e dettagliatamente ricostruito da:

Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo

“Il pubblico italiano ha l’opportunità non solo di assistere ad una performance di alto livello tecnico, ma anche di essere testimone dell’inesorabile cammino della band verso una proposta musical/teatrale che troverà il suo compimento negli anni immediatamente successivi”.

Copertine da collezione – CLICCA SULL’IMMAGINE E VEDI SE E’ ACQUISTABILE
Coprtina di Ciao 2001 sui Genesis, novembre 1972

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Ascolta i Genesis:

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Angolo del Collezionista: “In The Air Tonight” di Phil Collins compie 40 anni, usciva il 5 gennaio 1981

Il singolo di “In the Air Tonight” è uscito il 5 Gennaio 1981. Video e ricordi di un enorme successo.

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Angolo del Collezionista: clicca sull’immagine e vedi le ultime offerte su Ebay.

Nella sua autobiografia:

Phil Collins racconta che la canzone In The Air Tonight è stata composta al 99,9 per cento spontaneamente, le parole gli sono sgorgate fuori dal nulla.

Ancora dall’autobiografia, Phil ammette che dalla cruda emozione emerge la verità istintiva. In seguito infatti, si è reso conto che i testi e il messaggio di In The Air Tonight sono notevolmente superiori alla somma della loro
parti. C’è un aspetto subliminale, subconscio. Queste parole si adattano alla musica. I versi hanno un po’ di storyline, ma non c’è necessariamente un collegamento tra loro e la rabbia che provava allora, dopo la rottura con Andrea Bertorelli.

Collins ammette che le parole sono state studiate e dissezionate da molte persone più e più volte. Un tizio gli ha dato una tesi che aveva fatto per la sua laurea; aveva analizzato quante volte aveva usato l’articolo “il”. Altre persone suggeriscono teorie cospirazioniste su un annegamento vero e proprio a cui Phil ha assistito una volta. “Che cosa significa In The Air Tonight?”, dice Phil. “Significa che sto andando avanti con la mia vita, o cercando di farlo”, ci risponde.

Perche il brano non è entrato in un album dei Genesis? Nelle sue preziose memorie Phil ricorda che Tony Banks diceva abbastanza spesso che le sue canzoni hanno solo tre accordi e, come tali, fossero  indegne di essere “Genesisised“.  Per Banks In The Air Tonight è solo una drum machine e tre accordi. 

Il modo in cui Phil realizza l’album che diventerà il suo primo solista,  Face Value,

stabilisce un metodo per le composizioni future. Collins registra tutte le voci a casa sua. Canta in modo improvvisato. Riproduce e scrive ciò che canta. Annota ciò che ha appena cantato. A volte il materiale è quasi completamente formato, altre volte è inutile e da buttare. Una canzone si sviluppa, lentamente o rapidamente. 

Da dove arriva quel suono della batteria che caratterizzerà i futuri album di Phil Collins, ma inflenzerà buona parte del sound degli anni 80?

Il batterista e cantante ringrazia esplicitamente Hugh Padgham. Hugh è un bassista ma ama la batteria e ha sviluppato quel suono innovativo sul brano di Peter Gabriel Intruder. Con il senno di poi, Phil ammette che quel giorno o due che hanno trascorso lavorando al terzo album di Peter nel 1979 gli ha cambiato la vita.

Così, quando è stato il momento di trovare una sonorità per la batteria di In The Air Tonight, Phil vuole provare quel suono che erano riusciti a create con Gabriel.

Ma, ammette Phil, ciò che in realtà è il prodotto finito con è così estremo come in Intruder. Anche se si posizionano i microfoni nello stesso posto e si prova a ricreare gli effetti per lo stesso suono, sarà sempre qualcosa di diverso.  Per di più il risultato cambia ogni giorno. Giorno diverso, risultato diverso.

In ogni caso, quel Drum Fill è entrato nella storia del rock: la gente chiede sempre su di esso, dice Phil. Un punto di riferimento per le produzioni successive. 

In The Air Tonight ha raggiunto inizialmente il numero 1 in Olanda, diventando poi un successo in tutto il mondo. Anche le vendite di Face Value sono ottime.

Tony Banks ha rivelato nel 2014 nel documentario della BBC Sum of the parts

“Volevamo che Phil facesse bene. Ma non così bene.”

Una canzone che ha avuto moltissime cover version, come si può ascoltare in questi brani selezionati.

Racconta a Horizons Genesis il tuo rapporto con In The Air Tonight. CLICCA QUI.

Segnalaci via mail le tue cover version preferite di In The Air Tonight, vai nella pagina CONTATTI di Horizons Genesis.

 

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Altre news su Phil Collins

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Ascolta “Face Value” di Phil Collins:

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Genesis, 45 anni fa il primo show del Wind & Wuthering Tour al Rainbow Theatre, 1 gennaio 1977

Il 1° gennaio 1977, dopo l’uscita di Wind & Wuthering, ottavo album in studio, i Genesis iniziano il tour dal Rainbow Theatre di Londra.

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1° gennaio 1977, storico concerto per i Genesis, con il Live al Rainbow Theatre di Londra, in Finsbury Park, il giorno della riapertura dopo 3 anni. L’esordio alla batteria di Chester Thompson.

Tre date consecutive, di fatto l’inizio di un nuovo tour di sei mesi, con l’album Wind & Wuthering fresco fresco di uscita.

Nella formazione c’è una variazione non da poco. Alla batteria non c’è più Bill Bruford, che aveva affrontato il Trick Tour, sostituito da Chester Thompson, che, come sappiamo, resterà fedele a Genesis & Co. fino a oggi.

Chester ha avuto pochissimo tempo per imparare i brani dei Genesis, visto che è arrivato dagli USA a metà dicembre.

I biglietti e il tour programme non ufficiale:

Clicca sulle immagini per vedere le altre pagine e collezionare il tour programme non ufficiale

Ecco la registrazione audio della data di Capodanno. Una scaletta che resterà unica, inaugurata da Eleventh Earl of Mar e con un medley tra Lilywhite Lilith, The Waiting Room e  Wot Gorilla, mai più riproposto. Proprio prima di iniziare i tre brani, uno strumento smette di funzionare e, mentre qualcuno inizia ad armeggiarci, si sente Phil che ci scherza su e dice: “Certo che per 3000 sterline ‘sta cosa poteva pure funzionare!” 

https://www.youtube.com/watch?v=ZFlAxCJv2KE

0:00 Eleventh Earl of Mar (first performance)

8:38 Carpet Crawlers

14:51 Firth of Fifth

24:30 Your Own Special Way (first performance)

31:51 Robbery, Assault and Battery

38:54 …In That Quiet Earth (first performance)

43:20 Afterglow (first performance)

48:35 Lilywhite Lilith (only known performance during this era)

51:04 The Waiting Room (intro) (only known performance during this era)

51:39 Wot Gorilla? (only known performance)

54:33 One for the Vine (first performance)

1:04:34 Squonk

1:11:49 All in a Mouse’s Night (first performance)

1:20:37 Supper’s Ready

1:43:53 I Know What I Like (In Your Wardrobe)

1:51:25 Dance on a Volcano

1:54:10 Los Endos

Dalla seconda data la scaletta cambia e inizia una trasformazione che resterà tale per tutto il tour inglese. Ecco la registrazione audio del 3 gennaio:

00:00 – Eleventh Earl Of Mar;
08:31 – The Carpet Crawlers;
14:48 – Robbery, Assault & Battery;
21:16 – Your Own Special Way;
27:28 – Squonk;
34:48 – One For The Vine;
45:41 – Firth Of Fifth;
55:17 – All In A Mouse’s Night;
01:03:17 – Supper’s Ready;
01:27:42 – I Know What I Like;
01:35:21 – Dance On A Volcano;
01:39:43 – Los Endos;
01:45:31 – The Lamb Lies Down On Broadway/The Musical Box.

Ed ecco un audio dell’intervista rilasciata alla vigilia di Natale, a Londra, pochi giorni prima dell’inizio del tour.

La scenografia del concerto e del tour è quella famosissima della copertina di Seconds Out.

Un muro di luci, laser, proiettori, colonne di amplificatori, per supportare una band che non possiede più un leader carismatico com’era Peter Gabriel e punta sulla qualità musicale e visiva.

E a proposito di Peter Gabriel. E’ presente alla serata inaugurale del Rainbow. E, come la critica, che accoglie con recensioni buone ma fredde i tre show di inizio anno, non ha parole di elogio per la prima esibizione del 1977. “Al Raimbow sono rimasto un po’ deluso – racconta Peter al Melody Maker, riportato in Genesis. Il fiume del costante cambiamento di Mario Giammetti“.

Neanche i Genesis sono soddisfatti, l’amalgama con il nuovo batterista è insufficiente e si consoliderà nelle settimane successive, ma l’occasione del Rainbow è ghiotta e non può essere persa. Miglioreranno, appunto, nel corso del tour, fino al mese di giugno, quando al Palazzo dello Sport di Parigi registreranno gli show che entreranno a far parte del magnifico album live Seconds Out.

Ma questa è un’altra, prossima, storia.

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Ecco il bootleg, registrato il giorno successivo:

Clicca sull’immagine e fai la tua offerta su Ebay per comprare il disco.

I Genesis su Wind & Wuthering:

Wind & Wuthering live:

Ascoltiamolo insieme nel programma di Horizons Radio:

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 1.a Parte Eugenio Delmale 0:39

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 2.a Parte Eugenio Delmale 0:20

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 3.a Parte Eugenio Delmale 0:33

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 4.a Parte Eugenio Delmale 0:19

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 5.a Parte Eugenio Delmale 0:37

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 6.a Parte Eugenio Delmale 0:30

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 7.a Parte Eugenio delmale 0:46

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 8.a Parte Eugenio Delmale 0:36

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Ascolta i Genesis:

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Foxtrot 50: la nascita di “Watcher Of The Skies” in Italia – il RICORDO della BAND

Il 6 ottobre 1972 i Genesis pubblicano l’album “Foxtrot”. Ecco alcune tappe di avvicinamento al compleanno.

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Aprile 1972, arrivano i Genesis in Italia, il paese che per primo ha capito la loro musica. Due tappe di quell’avventura rimarranno nella storia del gruppo, perché hanno visto nascere Watcher Of The Skies.

La data di Reggio Emilia il 12 aprile, infatti è ritenuta ufficialmente il  luogo di nascita di Watcher Of The Skies.

Secondo i ricordi di Hackett, Rutherford e degli altri presenti, fu proprio nella città emiliana che  venne eseguita per la prima volta una versione embrionale dell’indimenticabile brano durante il soundcheck.

Palasport di Reggio Emilia dalla pagina Facebook “Genesis 40th anniversary first Italian tour”

«Nel Palasport di Reggio Emilia, un enorme orribile posto pieno di eco, in mezzo al sound-check, Tony suonò quei due accordi iniziali sul suo mellotron. Funzionavano benissimo anche se, ancora oggi, non sono sicuro quanto fosse cosciente di come erano buoni.» (Da The Living Years di Mike Rutherford. Traduzione mia)

Nel tour per presentare Nursery Cryme, i Genesis approfittavano del tempo libero e anche delle prove sul palco per comporre parti di canzoni che poi avrebbero costituito l’album Foxtrot. 

Richard Macphail in My Book of Genesis racconta il modo di comporre l’album da parte dei Genesis. Rich ricorda che Tony Banks ha dichiarato ufficialmente che si tratta di tanti  pezzi che poi sono stati incollati insieme:

«Era una cosa normale nei Genesis. Alcuni dei pezzi erano composti da frammenti scritti da singoli membri e il problema era come riuscire ad adattarle. In Supper’s Ready, per esempio, Willow Farm, è in La bemolle maggiore, doveva portare a una piccola melodia di flauto in La minore. Quindi ci siamo dovuti mettere d’impegno per riuscire ad armonizzare i diversi accordi. A volte invece è un cambiamento del tutto naturale e avveniva senza che ce ne rendessimo conto.»

Mino Profumo in Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 racconta che il custode del palasport ricorda «le note di Watcher Of The Skies emergere nitide durante il soundcheck.»

 

Profumo ricorda che «si tratta in effetti di un work in progress come conferma senza esitazioni Steve Hackett: “In realtà Watcher Of The Skies non venne composta esattamente in occasione delle prove per il concerto di Reggio Emilia, ne avevamo già preparato una versione molto rozza e un po’ diversa ma si può dire che la suonammo quasi compiutamente e per la prima volta durante quel soundcheck. Mi ricordo che ero in bagno, nel sotterraneo del palasport, sentii l’intro e l’intera struttura cominciò a tremare, erano note magnifiche e potenti. Tutto il gruppo si accodò all’esecuzione e fu in quel momento che, almeno per me, nella mia immaginazione la band suonava come e più di una orchestra”».


E cita le parole del promoter Maurizio Salvadori: «“Ricordo che ogni tanto facevano delle improvvisazioni nei soundcheck, perfino di mezz’ora e ci mettevano dentro delle cose appena provate, penso che lo facessero anche la reazione della gente che era sempre apprezzabile. Provarono in anteprima un paio di pezzi che avrebbero poi inserito nel disco successivo.”»

 

 

Da Reggio Emilia il brano viene utilizzato per il soundcheck prima dei concerti. Anche non tutte le persone presenti al concerto notarono che su quel palco stava nascendo un brano storico. Erano anche altri i particolari che attiravano l’attenzione. Ricorda a Horizons Radio Raimondo Vecchi Fossa: «Il palco era rivolto verso la tribuna alta e non verso la platea come per gli altri concerti e la cosa mi stupì molto. Gabriel col lunotto dei capelli eseguì come prima canzone Happy The Man che io avevo ed ho tuttora come 45 giri.»

Il 19 Aprile i Genesis sono live al Teatro Mediterraneo di Napoli.

Un doppio concerto che chiude la prima parte del Nursery Cryme Tour dei Genesis in Italia.

Una seconda tappa in questa storia dei Genesis, perché sul tetto dell’Hotel Domitiana, che ospita la band, Mike e Tony scrivono il testo di Watcher Of The Sky. Dal terrazzo dell’albergo, infatti, si può vedere tutto il complesso della Mostra d’Oltremare, l’Arena Flegrea e il Teatro Mediterraneo, un corpo estraneo rispetto alla città, che poteva dare l’impressione di un paesaggio di un pianeta sconosciuto.

Ecco il ricordo di Tony Banks in Genesis: I Know What I Like di Armando Gallo:

«Eravamo seduti in cima a questo edificio, era una calda giornata di sole e stavamo semplicemente guardando fuori attraverso una vasta area di edifici e campi; non c’era un’anima viva in giro. Sembrava che l’intera popolazione avesse appena disertato il pianeta e questo è ciò che racconta ‘Watcher of the Skies’: un essere alieno che viene sul pianeta e lo vede completamente deserto. E così la storia si sviluppa con un po ‘di fantascienza. Mi piace  ‘Childhood’s End’ di Arthur Clarke e libri di questo genere.»

E di Mike Rutherford in The living years (Trad. G. Testani):

«Io e Tony insieme scrivemmo il testo, seduti sul tetto del nostro hotel a Napoli immaginando che il mondo fosse finito. Alquanto strano, considerando che era un giorno piacevolmente soleggiato.»

 A Napoli quindi viene completato il brano e, come sappiamo, aprirà il successivo album dei Genesis, in uscita l’ottobre seguente: Foxtrot.

Ma nella sua autobiografia, Mike racconta un altro retroscena, accaduto a Napoli:

«A Napoli scoprimmo un altro passatempo terapeutico… Concludere un tour con una litigata di gruppo era un classico. La cosa insolita della lite-di-fine-tour a Napoli fu che c’era un parco dei divertimenti proprio dietro l’angolo dell’hotel dove dormivamo. Arrivammo al punto di essere talmente stufi l’uno degli altri che decidemmo che l’unica cosa da fare era di buttarci sulla pista dell’autoscontro e sbatterci contro reciprocamente e selvaggiamente e ripetutamente. Devo dire che non ho mai sperimentato un modo altrettanto efficace per chiarirsi.»

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Leggi altri ricordi qui:

La genesi dei GENESIS

Quando Napoli diventò la musa dei Genesis

L’ex Hotel Domitiana, oggi JFK.

Ecco l’audio del live di Napoli:

https://www.youtube.com/watch?v=sERgSd3CcB0

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15 anni fa il grande live dei Genesis a Roma, 14 luglio 2007 – SPECIAL

Il 14 luglio 2007 i Genesis si esibiscono al Circo Massimo a Roma, di fronte al pubblico più numeroso della loro carriera. Riguardiamo le immagini e il video. 
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Il video del concerto:

Il numero degli spettatori è impressionante, qualcuno afferma mezzo milione. Essendo il concerto gratuito e la serata calda e invitante evidentemente molti sono lì per curiosare. Ma ciò non sminuisce l’evento.

Setlist (da Setlist.fm):

Duke’s Intro:

  1. Behind the Lines
  2. Duke’s End
  3. Turn It On Again
  4. Land of Confusion
  5. No Son of Mine
  6. Land of Confusion
  7. In the Cage Medley:
  8. In the Cage
  9. The Cinema Show
  10. Duke’s Travels
  11. Afterglow
  12. Follow You Follow Me
  13. Hold on My Heart
  14. Home by the Sea
  15. Second Home by the Sea
  16. Follow You Follow Me
  17. Firth of Fifth
    (only instrumental part)
  18. I Know What I Like (In Your Wardrobe)
  19. Mama
  20. Ripples…
  21. Throwing It All Away
  22. Domino
  23. Drum Duet
  24. Los Endos
  25. Tonight, Tonight, Tonight
  26. Invisible Touch

    Encore:

  27. I Can’t Dance
  28. The Carpet Crawlers

Ecco alcuni artwork di bootleg e DVD realizzati dopo il concerto (da Genesis The Movement):

Il 12 maggio i Genesis avevano ricevuto il VH1 Rock Honors, al Mandalay Bay Resort di Las Vegas negli USA. La loro era stata la prima apparizione pubblica elettrica con Collins da 14 anni. E’ infatti dal Cowdray Concert del 18 settembre 1993, ultimo concerto con Phil che non si mostravano insieme.

Ecco il video dell’evento, con l’indimenticabile introduzione di Robin Williams:

Con il Turn It On Again Tour  è calato il sipario sulla gloriosa storia dei Genesis dal vivo fino al The Last Domino? tour.

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Le ultime della Band su Horizons Genesis:

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50 anni fa i Genesis “In concert” alla BBC, 2 marzo 1972 – AUDIO

50 anni fa, il 2 marzo 1972 i Genesis si esibivano alla BBC.
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Iniziava così un periodo importante per i Genesis, i quali, tra l’altro, stavano per arrivare per la prima volta in Italia, tra i pochi paesi ad avere capito subito il loro valore.

Ecco una tappa di quell’anno d’oro.

BBC, “In Concert”,  2 marzo 1972

Di fronte a un pubblico invitato gratuitamente ai Paris Studios di Londra, i Genesis suonano tre brani tratti da Nursery Cryme, introdotti dal dj Andy Dunkley.

Peter Gabriel fa precedere The Musical Box dalla solita storiella di Henry e Cynthia, riadattandola per l’occasione con riferimenti alla BBC. Eccola:

Tracklist:

In Concert, March 02, 1972
BBC Paris Studios, London (Pre-FM)
2.01 The Fountain Of Salmacis
2.02 The Musical Box
2.03 The Return Of The Giant Hogweed

FLAC pt1- Genesis – Complete BBC Sessions – 1970-1972- part1
pt2 – Genesis – Complete BBC Sessions – 1970-1972 – part2

mp3 – Genesis_Complete BBC Sessions 1970-1972_mp3.rar

Ecco alcuni bootleg delle BBc Sessions. Acquistali qui e, oltre agli autori, aiuto Horizons Genesis – LEGGI COME -:

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Le ultime della Band su Horizons Genesis:

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Ecco le offerte sui Genesis: CLICCA QUI.

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Gli album dei Genesis: Wind & Wuthering, 17 dicembre 1976 – PODCAST, AUDIO & VIDEO

Il 17 dicembre 1976 esce Wind & Wuthering, l’ottavo album in studio dei Genesis.

I Genesis su Wind & Wuthering:

Wind & Wuthering live:

Ascoltiamolo insieme nel programma di Horizons Radio (in italiano):

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 1.a Parte Eugenio Delmale 0:39

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 2.a Parte Eugenio Delmale 0:20

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 3.a Parte Eugenio Delmale 0:33

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 4.a Parte Eugenio Delmale 0:19

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 5.a Parte Eugenio Delmale 0:37

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 6.a Parte Eugenio Delmale 0:30

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 7.a Parte Eugenio delmale 0:46

  1. Il compleanno di Wind & Wuthering - 8.a Parte Eugenio Delmale 0:36

Ascolta i Genesis:


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50 anni di “Nursery Cryme”, uscito il 12 novembre 1971 – VIDEO & RICORDI dei PROTAGONISTI

“Nursery Cryme” compie 50 anni, usciva il 12 novembre 1971. Il compleanno di un album di svolta nella storia dei Genesis.

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Come abbiamo visto nelle precedenti puntate, che hanno anticipato questo importante anniversario, Phil Collins – LEGGI e Steve Hackett – LEGGIhanno fatto il loro ingresso nei Genesis nella seconda metà del 1970.

Dopo i primi concerti della nuova formazione LEGGI, la band ha composto e registrato il nuovo album – LEGGI.

Il 12 novembre 1971 esce Nursery Cryme.

L’album riceve una risposta contrastata dalla critica (vedi sotto) e non è inizialmente un successo commerciale; non vende più di Trespass e non entra nella classifica inglese fino al 1974, quando raggiunge il suo top al n. 39.

A proposito del successo del disco, ricorda Steve Hackett nella sua autobiografia A Genesis in my bed… – Acquistala qui sotto e, oltre all’autore, aiuti Horizons Genesis – LEGGI COME:

«All’uscita ha ricevuto un’accoglienza mista. Molti l’hanno amato, ma alcuni lo criticarono. Un critico suggerì che che i testi erano stati ripescati dai libri. Ma io credo che se la mitologia ti tocca, qualunque sia la sua radice, si collega a sentimenti ed esperienze personali. Anche se all’inizio non è stato salutato come un classico è stato applaudito a posteriori.»

Ricorda Armando Gallo in Genesis: I Know What I LikeAcquistalo qui sotto:

…che l’interesse della Charisma si spostò sui Lindisfarne, i quali improvvisamente stavano diventando un’attrazione britannica di primo piano, raggiungendo il primo posto in classifica con l’album Fog on the Tyne.

Gallo riporta le parole di Tony Banks: «Lentamente mi venne in mente che Nursery Cryme non era davvero un miglioramento rispetto a Trespass e in questa ottica l’ho accettato. Sentivo solo che avendo perso Ant (LEGGI), stavamo perdendo una grande forza nel gruppo ed eravamo troppo giovani e immaturi per essere in grado di affrontare quel drastico cambiamento molto rapidamente. Penso che che ‘Musical Box’ e ‘Salmacis’ siano le due canzoni trainanti dell’album ed erano eredità dei giorni di Ant».

Ma Peter Gabriel non ha nessun ripensamento e resta fermo sul sound della band. Ha detto a Disc & Music Echo, riportato in Without Frontiers: The Life and Music of Peter Gabriel di Daryl Easlea – Acquistalo qui sotto:

«Come ascoltatori siamo stati tutti annoiati a morte da gruppi che improvvisano e fanno assoli di chitarra. Con noi, ognuno suona una parte prestabilita come un’orchestra, quindi fondamentalmente se qualcuno inizia a improvvisare con la propria parte, suonerà molto disordinato. Comunque, è molto difficile improvvisare a meno che tu non stia suonando qualcosa di molto semplice e noi non suoniamo niente di molto semplice”.

Keith Emerson è l’unico a sbilanciarsi e, in un annuncio pubblicitario della Charisma a tutta pagina pubblicato sul Melody Maker il 20 novembre, scrive tra l’altro: “Questo non è l’inizio per i Genesis né la fine. Niente stronzate: Il loro nuovo album è davvero incredibile”.

Come è noto, Nursery ha invece successo nell’Europa continentale, in particolare in Italia, dove raggiunge il quarto posto in classifica, ed è stato certificato Silver dalla British Phonographic Industry nel 2013.

Il 24 gennaio successivo il gruppo ha suonato un set di trenta minuti alla televisione belga per promuovere l’album. Non è la prima volta in tv per i Genesis (il 9 gennaio erano stati alla BBC), ma è la prima trasmissione completa sopravvissuta in video.

Ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia, The Living Years, Arcana – Acquistala qui sotto:

«In Belgio lo studio televisivo aveva un fondale bianco, finché non l’abbiamo attraversato e ci siamo sistemati e non era più veramente bianco. Hanno dovuto nascondere con la vernice le nostre tracce prima di poter iniziare le riprese.

A quei tempi c’erano sempre problemi tecnici con i programmi televisivi. Abbiamo cercato di fare quello che potevamo per evitare che fosse un disastro, ma sapevamo che la situazione non era favorevole.

I tecnici avevano una mentalità completamente diversa da quella dei roadie, che vogliono solo portare a termine bene il loro lavoro. I tecnici della TV invece  sembravano preoccupati solo di ottenere le loro pause pranzo. Questo significava un sacco di attesa, o “affrettati e aspetta“, come si diceva allora: arrivavi allo studio, andavi a truccarti e poi stavi seduto per tre ore chiedendoti che cosa stessi facendo lì.»

Ecco il video della trasmissione:

https://youtu.be/A_l1M_cpqKY

Track list del video:

The Fountain Of Salmacis 0:05 – Twilight Alehouse 7:24 – The Musical Box 13:20 – The Return Of The Giant Hogweed 23:00

Track list di Nursery Cryme:

Tutte le canzoni sono accreditate ai Genesis. Qui sotto sono elencati gli autori effettivi.

Side one

1. “The Musical Box” Gabriel, Phillips, Rutherford, Banks, Hackett 10:25

2. “For Absent Friends” Hackett, Collins 1:48

3. “The Return of the Giant Hogweed” Gabriel, Banks, Hackett, Rutherford 8:09

Side two

1. “Seven Stones” Banks, Hackett 5:08

2. “Harold the Barrel” Gabriel, Collins 3:01

3. “Harlequin” Rutherford, Phillips 2:56

4. “The Fountain of Salmacis” Banks, Gabriel, Rutherford, Hackett 8:02

Durante il Nursery Cryme Tour, i Genesis registrano Happy the Man, mai entrato in nessun album in studio, ma pubblicato come singolo con Seven Stones come lato B.

Daryl Easlea, nel già citato volume Without Frontiers, ha raccolto alcune critiche pubblicate per l’uscita dell’album

«Richard Cromelin di Rolling Stone ha riassunto che il “problema principale non sta nei concetti dei Genesis, che sono, se non altro, oltraggiosamente fantasiosi e amabilmente eccentrici, né con le loro strutture musicali – lunghe, coinvolte, multi-movimento su cui appendono le loro narrazioni – e nemmeno con il loro modo di suonare, che a volte diventa piuttosto letargico. È la pessima produzione, un torbido, distante stufato che nel migliore dei casi bolle tranquillamente quando ciò di cui si ha disperatamente bisogno sono le esplosioni di batteria e chitarre, l’urlo dell’organo, la raspa abrasiva delle corde vocali”. 

Rolling Stone trova i “racconti di Mamma Oca (nella letteratura per bambini è un’oca antropomorfizzata nel ruolo di anziana signora di campagna, che racconta fiabe o recita filastrocche N.d.R.) nei dieci minuti di ‘The Musical Box!”.

Il critico del Village Voice Robert Christgau scrive sarcasticamente: “Le ferite di Dio! È una versione ‘rock’ del mito di Ermafrodito! Tra virgolette, perché l’organista e il cantante (influenzato dal mimo) hanno il batterista un po’ confuso! O forse è solo l’invocazione all’Old King Cole!”»

Ecco altre recensioni riportate nel web:

Chris Jones di BBC Music elogia i due nuovi membri della band come fondamentali per il successo artistico dei Genesis, commentando: “La batteria scattante di Collins è aumentata dalla sua straordinaria capacità di cantare non diversamente da Gabriel … L’arsenale di tecniche di tapping e swell di Hackett ha davvero ampliato la tavolozza della band, dando a Tony Banks più spazio per le sue filigrane d’organo alla Delius, per non parlare del loro Mellotron appena acquistato”, e “i Genesis hanno virtualmente inventato il loro genere, il rock edoardiano”.

Stephen Thomas Erlewine di AllMusic consida l’album altamente disomogeneo, ma definisce The Musical Box e The Return of the Giant Hogweed come “autentici capolavori”, e conclude che anche se il resto dell’album “non è altrettanto avvincente o altrettanto strutturato, non importa, perché queste sono le canzoni che hanno mostrato ciò che i Genesis possono fare, e sono ancora il culmine di ciò che la band può raggiungere”. 

Nell’album i Genesis suonano:

Tony Banks – organo Hammond, Mellotron, piano, piano elettrico, chitarra a 12 corde, cori
Mike Rutherford – basso, pedali del basso, chitarra a 12 corde, cori
Peter Gabriel – voce principale, flauto, oboe, grancassa, tamburello
Steve Hackett – chitarra elettrica, chitarra a 12 corde
Phil Collins – batteria, voci, percussioni, voce principale su “For Absent Friends”, co-lead vocals su “Harold the Barrel” e “Harlequin” (non accreditato). 

L’album viene portato in tour in UK, Belgio e Italia, e qualche data in Francia e Germania. I brani suonati sono Happy The Man, Stagnation, Fountain Of Salmacis, Twilight Alehouse, Musical Box, Return Of The Giant Hogweed, Harold The Barrel, Harlequin, The Knife, Bye Bye Johnny (Can Utility And The Coastliners), Going Out To Get You, Get ‘Em Out By Friday, Seven Stones.

Ma ciò sarà oggetto di nuovi articoli. Torna a trovarci.

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Le altre tappe dei 50 anni di “Nursery Cryme”:

Angolo del Collezionsta

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Ascolta i Genesis:

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LEGGI PERCHE’

50 anni di “Nursery Cryme”, 7.a tappa: il processo creativo – AUDIO, VIDEO & RICORDI

“Nursery Cryme” compie 50 anni. Ci avviciniamo al compleanno attraverso le tappe che hanno portato a questo album di svolta nella storia dei Genesis, con audio, video, documenti e molto altro ancora.

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La settima tappa vede i Genesis, nell’estate del 1971, in ritiro alla Luxford House per comporre l’album. Ecco il loro racconto del processo creativo.

Come abbiamo visto nelle precedenti puntate, hanno fatto il loro ingresso nei Genesis Phil Collins – LEGGI  e Steve Hackett nella seconda metà del 1970 – LEGGI -.

E, dopo i primi concerti della nuova formazione LEGGI, è arrivato il momento di pensare seriamente al nuovo album.

Ma ci sono alcuni problemi come la mancanza del genio compositivo di Anthony Phillips, un notevole cambiamento per i vecchi membri della band. Per i nuovi, invece, la sfida è abituarsi ai diversi metodi di scrittura dei componenti. Ma collocazione nella bellissima campagna inglese rende tutto meno difficile – LEGGI -.

Racconta Phil Collins nella sua autobiografia – Acquistala qui sotto e, oltre all’autore, aiuti anche Horizons Genesis – LEGGI COME:

«Componiamo The Fountain of Salmacis e The Return of the Giant Hogweed. Sono nel mio elemento, sguazzo nella libertà creativa, nell’afflusso abbondante delle idee, nella misura della nostra ambizione, nella lunghezza delle nostre canzoni. Mi sento ringalluzzito e liberato, con i ragazzi che mi incoraggiano a dare il mio contributo.

E c’è anche una discreta libertà di manovra. Alcune sedute compositive implicano il radunarsi intorno a Tony, seduto all’organo Hammond, con Mike che suona la chitarra dodici corde e Peter che improvvisa un cantato. Io improvviso insieme a lui.

 Analogamente, Peter compone Harold the Barrel al piano e io sto al suo fianco, cantando la seconda voce e intervenendo con le mie idee, anche se la mia insicurezza mi grida dentro: “Di sicuro sono tutte cose che hanno già sentito!”.

Continua Phil: Quello che imparo componendo insieme ai ragazzi è il non accettare mai la prima idea melodica che canti. Bisogna andare più a fondo, e giocarci. Esplorare.

(…) Assimilo tutti quei trucchi da Peter, Mike e Tony, che sono compositori molto più esperti di me.

Lo sviluppo naturale di quelle sedute di composizione è che il batterista canterà una canzone. Non lunga, e solo una, ma è già qualcosa. Il momento arriva quando Steve si presenta con un pezzo di chitarra in stile pastorale, e io scrivo il testo.

Per familiarizzare i ragazzi con il testo e la melodia, apro la bocca e mi lancio… un po’. Non sono ancora sicuro: la mia voce mi sembra debole ed esitante. Ma a loro piace, e mi va bene così.

Alla fine For Absent Friends, con il suo minuto e quarantaquattro secondi, in senso stretto è più un intermezzo che una canzone. Ma è il mio primo pezzo da cantante solista con i Genesis. Da quel momento in poi, su ogni disco dei Genesis, tutte le voci che non siano quella di Peter, sullo sfondo o ai cori, sono mie.

A dire il vero, gli altri non sono bravissimi a cantare. E a me fa piacere cantare sullo sfondo, dalla comodità dello sgabello dietro la batteria.»

Ricorda Steve Hackett nella sua autobiografia A Genesis in my bed… – Acquistala qui sotto:

«Ho scritto la linea melodica principale di For Absent Friends e Phil ed io abbiamo scritto il testo. Sentivo che stavamo scrivendo la nostra Eleanor Rigby, con immagini come le altalene abbandonate, che simboleggiano l’aspro grigiore della vita britannica.

Sentivo che The Fountain Of Salmacis era un bellissimo brano epico. Il testo della mitologia greca era meravigliosamente evocativo del mondo antico in tutto il suo mistero e passione. 

(…) Sentivo di essere in grado di aggiungere significativamente alla canzone romanticismo e una vasta gamma di colori extra. Una volta che abbiamo registrato quel brano, le onde sonore del Mellotron hanno aggiunto un’altra eccitante dimensione.

 

Continua Steve: Ho lavorato intensamente sulle parti di chitarra di The Musical Box dalle atmosfere delicate e introspettive all’enorme finale elegiaco.

Le parti strumentali di chitarra erano innovative. Brian May affermò in seguito di essere stato influenzato dai miei armonici. Ho usato anche il tapping – la tecnica poi esplorata da Eddie Van Halen, tra gli altri –  sia su quella canzone che in The Return of the Giant Hogweed.»

Ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia, The Living Years, Arcana – Acquistala qui sotto:

«Nursery Cryme non era un album facile da scrivere. Forse erano solo le nuove dinamiche che l’hanno fatto sembrare così difficile al confronto. Se ci fosse stato Ant sono sicuro che non sarebbe stato così lento, ma avevamo bisogno di fare i nostri passi senza di lui per arrivare alla tappa successiva.

Questo è stato particolarmente vero per me: ho scritto una canzone, Harlequin, dove ho cercato di suonare sia la mia parte di chitarra che quella di Ant su una sola dodici corde, accordando le coppie di corde in armonia. Era piuttosto strano.

Continua Mike: Oltre a The Musical Box avevamo un’altra canzone già pronta e funzionante prima di arrivare a Crowborough. The Return of the Giant Hogweed aveva qualcosa per tutti i membri del gruppo: batteria veloce per Phil, terzetto con Tony e Steve che suoniamo armonie insieme, e un testo eccentrico di Pete su una pianta che era scappata dai Kew Gardens.

Seven Stones era proprio la canzone di Tony. Era un esempio di quello che chiamavamo gli accordi da cabaret di Tony: i suoi grandi accordi sdolcinati da music-hall che Phil e io facevamo fatica ad accettare, ma che lui amava.

Alla fine abbiamo dovuto fare una regola: Tony poteva metterne tre o quattro per album e non di più. (Ci siamo sempre chiesti che fine avessero fatto quelli che avevamo rifiutato. Poi nel 2011 Tony ha pubblicato un meraviglioso album classico e l’abbiamo scoperto).»

Ricorda Peter Gabriel, riportato nel libro Without Frontiers: The Life and Music of Peter Gabriel by Daryl Easlea, a proposito del testo di The Musical Box:

«Ho immaginato la casa dei miei nonni e alcuni dei sentimenti di fondo che avevo in quel posto. (…) Non avevano un prato da croquet, ma era una casa vittoriana, con pannelli di legno scuro, e aveva un’atmosfera che alimentava il testo di quella canzone.

Penso che il sesso permeasse tutto. La sensazione di costrizione, che in qualche modo fertilità, vitalità e sessualità fossero tutte collegate e che il vecchio mondo del controllo e dell’ordine era dall’altra parte dello spettro. Ed era qualcosa che doveva essere infranto.»

Ricorda Tony Banks nel medesimo volume :

«Avevamo testi che erano ironici, Peter era il miglior esponente di questo. Harold The Barrel è così eccentrico e fuori dagli schemi, ti dice “noi non siamo gli ELP”. È stato molto importante per noi. Non volevamo che si vedesse che ci prendevamo troppo sul serio».

Racconta Richard Macphail in My book of GenesisAcquistalo qui sotto (anche in versione inglese):

«Dopo aver lasciato Luxford alla fine dell’estate, la band tornò in studio con John Anthony. Erano al Trident, che costava 60 sterline all’ora, ma avendo provato tutte le canzoni così bene furono in grado di registrare abbastanza velocemente.

I Genesis sono sempre stati molto professionali in questo senso, non volevano sprecare tempo costoso in studio, se si poteva evitare.»

Ed ecco il racconto dei Genesis in occasione della riedizione del 2007:

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Le altre tappe dei 50 anni di “Nursery Cryme”:

Angolo del Collezionsta

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