Esiste da qualche parte una foto di quella serata?
E magari anche una registrazione, sia pure casalinga? C’è qualcuno che c’era e che ha voglia di ricordare le sue impressioni?
Per questo è a disposizione un numero di wathsapp 351 9356194 e la mail info@arcadia-arte.com.
Ricordi e testimonianze saranno inseriti nel sito della mostra “Quando Gigli, Pavarotti e la Callas…. I Teatri Storici del Polesine”, che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo propone al Palazzo Roncale (per le modalità di fruizione della mostra CLICCA QUI).
Una piccola sezione ricorderà, accanto ai grandi protagonisti della lirica, anche il debutto italiano, al Comunale di Adria, dei Genesis.
Quella sera, destinata a passare alla storia, in cui un gruppo di ragazzi inglesi, un po’ intimiditi dagli austeri, enormi spazi del Comunale, si esibì davanti ad un pubblico davvero sparuto di appassionati: meno di 90 persone, ricorda qualcuno.
Altri alzano a 200 il numero dei presenti. Comunque nulla rispetto alle folle in delirio di solo pochi anni dopo, alla popolarità planetaria e al mito della band inglese.
Certo quella ad Adria fu una partenza in sordina. I Genesis furono presi a fare da tappabuchi a Mago Zurlì, ben più popolare della band britannica. Cino Tortorella infatti non era riuscito a raggiungere Adria, bloccato pare da un incidente stradale.
Questa prima adriese della mitica band restò per anni nel limbo dei discorsi da bar. Ma a dimostrare, fuor di ogni dubbio, che i Genesis erano proprio ad Adria e non altrove in quella storica serata è il registro dell’Albergo Stella d’Italia, con i loro nominativi.
In questa occasione è uscito “Introducing The A – Z of Phil Collins”, podcast in 6 episodi che racconta vita e musica di Phil Collins. Ecco il lancio via Facebook:
Riascoltiamo l’album nella versione multimediale di Horizons Radio.
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[su_spoiler title=”Oltre i Genesis, l’album di esordio di Phil Collins – Prima parte” style=”fancy”][su_audio url=”http://www.horizonsradio.it/wp-content/uploads/2016/08/oltre-i-genesis-phil-1.mp3″]Spoiler content[/su_audio][su_label]Per ascoltare il brano di cui parliamo in questa parte CLICCA QUI[/su_label]
“Le canzoni ci vengono come ai vecchi tempi, ed è roba buona. Abbiamo pronta Dance on a Volcano. Seguono Squonk e Los Endos, per l’album che sarà intitolato A Trick of the Tail.”
Il tutto mentre il Melody Maker butta la bomba: “Peter Gabriel esce dai Genesis”. La notizia è trapelata prima che loro avessero il tempo di rior-
ganizzarsi. Così, nell’ambiente musicale gira voce che i Genesis sono finiti.
“Comporre A Trick of the Tail è stato come l’inizio di un nuovo capitolo emozionante. Non avrei voluto che Peter se ne andasse, ma sapevo che ci sarebbe stato un cambiamento”, racconta Mike Rutherford nella sua autobiografia.
“Ora che se n’era andato ci siamo sentiti come una nuova band – racconta Mike -. Sembra strano da dire ora, ma la voce di Phil non era come sarebbe diventata. Stratton-Smith diceva che Phil sembrava più Pete di Pete, ma in realtà le loro voci non erano affatto simili. Sembrava così solo se stavano cantando la stessa canzone, la stessa melodia in stile Genesis.
“Spesso mi sembra che la vita nei Genesis sia divisa in due metà – gli anni di Pete e gli anni di Phil. Durante gli anni di Pete eravamo come bambini di scuola. È cambiato tutto quando Pete se n’è andato – continua Mike -. La partenza di Pete ci aveva fatto crescere un po’ come persone, anche se per Tony e me significava anche imparare a rilassarsi un po’.”
Ma i quattro non si danno per vinti. Ogni settimana fanno il provino a potenziali cantanti. Phil insegna loro le parti vocali, cantando con loro. Firth of Fifth, The Knife, brani difficili per qualsiasi aspirante frontman.
I Genesis fanno provini per cinque o sei settimane. Vedono una trentina di ragazzi. Ma il tempo che passa rapidamente, si parla già di un altro tour, bisogna andare in studio di registrazione.
Ma quando i brani sono registrati e non c’è ancora nessun cantante, il tempo stringe. Mick Strickland è un po’ più bravo degli altri e i Genesis gli chiedono di andare ai Trident per provare. “Gli diamo da cantare Squonk – ricorda Phil -. Il primo verso di quel cantato è bastardissimo: «Like father, like son…». Tale padre, tale figlio… Non gli chiediamo la sua tonalità o la sua estensione. Gliela diamo e basta. Attacca! Poveretto. Non è neanche lontanamente la sua tonalità. Ci tocca dirgli: «Grazie e arrivederci…». A ripensarci ora, mi sento in colpa per Mick.”
Intanto le ore in studio si stanno accumulando. “Allora dico: «Che ne pensate se ci provo io?» – continua Phil-. E i ragazzi fanno spallucce: «Tanto vale».Dentro di me so che posso riuscirci, ma cantarlo sul serio è tutta un’altra cosa. A volte il cervello dice di sì, ma la voce urla «No!».
Ma Phil ci prova. “Mike e Tony in seguito mi diranno che è come uno di quei momenti dei cartoni animati in cui si accende la lampadina. Si guardano in cabina di regia e le sopracciglia dicono tutto: «Accidenti, è perfetto!».”
Un momento decisivo per Collins.
Dopo aver esplorato ogni altro punto di vista, sembra che quella del batterista che si mette davanti al microfono sia la scelta definitiva. Phil è combattuto, soprattutto perché gli piace suonare la batteria. “Ecco il mio punto dolente – rivela –. Eppure non si può negare la verità: so cantare quelle canzoni.”
Ora il nodo da sciogliere è l’imminente tour.
“Badate bene, io non ero ancora intenzionato ad andare sul palco a cantare da frontman – racconta Phil -. Sul palco sarà tutta un’altra cosa. Quindi, in realtà, siamo ancora senza cantante.
“Il canto era una cosa, ma il vero problema per me era se Phil avrebbe accettato di essere il nostro frontman – ammette Mike Rutherford. I batteristi
generalmente tendono a pensare che i cantanti siano la ciliegina sulla
torta, e non proprio dello stesso calibro di musicista di tutti gli altri della band.”
Per la prima volta i Genesis realizzano tre videoclip delle loro canzoni. Due li abbiamo già visti sopra. Ecco il terzo:
Il primo concerto dei Genesis con Phil Collins come cantante si è svolto alla London Arena di London nell’Ontario, in Canada, il 26 marzo 1976.
C’erano 2.200 fan alla vecchia arena di Bathurst Street per il debutto di Collins come frontman.
Eugenio Delmale racconta A Trick of the Outtakes, ovvero quando i Genesis non avevano ancora scelto il nuovo cantante, al posto di Peter Gabriel, nel 1975 (in italiano).
Guarda le versioni rimasterizzate di A Trick of the Tail. Clicca qui
Salva
Ed ecco una playlist di Horizons Radio da YouTube dedicata a A Trick Of The Tail:
50 anni fa, il 14 gennaio 1971 Steve Hackett esordisce in concerto con i Genesis, all’University College di Londra. Ecco il racconto di quei giorni movimentati.
Da genesisfan.net
By D.B.
Come abbiamo visto (LEGGI LO SPECIALE DI HORIZONS RADIO SU QUEI GIORNI), la band è stata vicinissima a sciogliersi, perché Anthony Phillips ha lasciato i compagni d’avventura e loro hanno deciso di sostituire anche John Mayhew, l’attuale batterista.
I Genesis hanno già ingaggiato Phil Collins alla batteria – LEGGI –, ora devono trovare un valido sostituto alla chitarra.
Hanno già provato in concerto sia Ronnie Caryl, grande amico di Phil (ha fatto l’audizione con lui –LEGGI) e chitarrista dei Flaming Youth, che Mick Barnard, membro dei Farm, ma entrambi non hanno convinto gli esigenti membri della band.
Dopo l’addio di Anthony Phillips – LEGGI e poi con l’arrivo di Phil, i Genesis hanno quindi continuato come quartetto, con Tony che suonava tutte le parti di chitarra su un piano elettrico Hohner filtrato con un fuzz box. La ricerca continua.
Il 14 dicembre, scorrendo il Melody Maker, Peter viene incuriosito dall’insolito annuncio di un certo Steve. Eccolo:
«Mike aveva fatto audizioni per lungo tempo, ma io e Peter ci convincemmo che stava cercando di trovare qualcuno che suonasse proprio come Ant, il che era ovviamente impossibile. Così andammo noi due a sentire Steve. Era veramente in gamba, a guardarlo sembrava uno dei tanti, invece sapeva comporre, sperimentare, non era il classico chitarrista scalmanato».
E ricorda Steve nello stesso preziosissimo libro di Giammetti:
«Suonavo un po’ alla Jimmy Page, con assolo veloci che mal si sposavano alla delicatezza delleloro canzoni. I primi tempi furono davvero difficili».
E così si arriva a quel 14 gennaio 1971, quando all’University College di Londra, Steve Hackett fa il suo esordio in concerto con i Genesis. Ma non sarà un momento facile.
“Il primo concerto per me è stato un disastro. Fino ad allora avevo usato un fuzzbox preso in prestito o il Marshall Superfuzz di Tony. Quindi tutto ha funzionato bene, ma quella sera mi hanno dato uno Shaftesbury Duo Fuzz che è un grande fuzzbox. Non riuscivo ad avere un Marshall Superfuzz e pensai, ‘Oh, questo suona bene’.
E quando abbiamo fatto il sound check sembrava tutto a posto, ma ovviamente quando tutti stavano suonando, era molto più forte e il ritorno un disastro. Mi sono scoraggiato e ho dimenticato tutte le mie parti. Mi ricordo di una lite accesa dopo lo spettacolo e pensavo che fosse tutta colpa mia.
Col senno di poi, non lo era. Quello fu il mio momento più imbarazzante sul palco, essere sul palco con musica profondamente arrangiata e con la totale incapacità di ricordare una nota, perché non potevo controllare il mio suono. Non è un buon inizio, ho pensato.”
Racconta Steve a TWR #33 riportato da genesis-movement.org:
“E’ stato un concerto spaventoso… un’esperienza non piacevole… ci sono stati molti errori ed io avevo una fuzz box che stavo provando da settimane e improvvisamente quella sera ho dovuto utilizzarne una diversa ed era come… era la differenza tra un amatore e un professionista e con questa fuzz box e il suo feedback io ho suonato male per tutto lo show e ho pensato di aver sbagliato tutto e che sarebbe stato l’ultimo concerto con loro.”
“Come avremmo scoperto negli anni, Phil aveva la grande capacità di bere tanto senza darlo a vedere. Al primo concerto di Steve – University College London, gennaio 1971 – si verificò un’eccezione. Ci eravamo fatti qualche pinta ma nessuno si era accorto che Phil se n’era scolata qualcuna in più degli altri ed era sbronzo. Phil era un batterista così in gamba che poteva fare praticamente di tutto, ma quella sera si preparò per una delle sue grandi rullate e non successe niente. Silenzio. L’aveva eseguita alla perfezione, peccato che fosse spostato di venti centimetri da ciascun pezzo della batteria.
Povero Steve: era il suo primo concerto, era nervoso e noi avevamo un batterista ubriaco. A fine serata io e Tony facemmo passare un brutto momento a Phil, il che a Phil non diede alcun disturbo, ma sfortunatamente Steve pensò che stessimo litigando per causa sua: lo odiavamo e volevamo sbatterlo fuori. Come sempre, a nessuno passò per la testa di mettere al corrente il nuovo arrivato su come stavano le cose.”
“Per la maggior parte dei casi i concerti sono condotti in modo piuttosto professionale: arriviamo, suoniamo e torniamo a casa. Fumiamo qualche canna, ma niente bagordi esagerati. L’unica volta che succede è a un concerto alla City University di Londra, il primo di Steve con i Genesis. Suoniamo più tardi del previsto, quindi passo il tempo scolandomi un po’ di birre Newcastle Brown. Quando saliamo sul palco sono completamente sconclusionato. Faccio tutti i fill giusti, ma otto centimetri più a destra di dove dovrei. Altro che air-guitar, questa è air-drums. E dopo sono pentito: «Cosa penserà il nuovo chitarrista? Il suo primo concerto e il batterista è ubriaco fradicio». È la prima volta che suono da ubriaco, e sarà anche l’ultima.”
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Ma Steve, nonostante le sue preoccupazioni, passa l’esame. E la conferma viene da Peter Gabriel, che dichiara, riportato nel libro di Giammetti sopra citato:
“Abbiamo avuto due chitarristi negli ultimi mesi ma questo spero sia quello definitivo, lo abbiamo trovato attraverso il Melody Maker e sembra essersi adattato benissimo”. (Peter Gabriei, Zig Zag n. 19, 5/71, «Genesis», anonimo).
Ecco cosa ne pensa oggi Anthony Phillips:
Steve diventerà una colonna dei Genesis, nella formazione che molti considerano “quella vera” e oltre. Fino al clamoroso addio.
Richard Macphail, Mike Rutherford, Anthony Phillips, prima dei Genesis, hanno formato la band Anon.
Il 16 dicembre 1965 gli Anon hanno fatto il loro primo concerto alla Charterhouse che, come tutti sanno, era la loro scuola, frequentata anche dai futuri compagno di band Peter Gabriel e Tony Banks.
La loro canzone “Pennsylvania Flickhouse” è disponibile per il download. Comprala qui:
“Pennsylvania Flickhouse”, scritta da Anthony Phillips, è l’unica canzone originale composta dalla band.
Ascoltala qui:
La band:
Rivers Jobe – bass guitar (May 1965 – July 1966; died 1979)
Richard Macphail – lead vocals (May 1965 – Spring 1966, Spring 1966 – July 1966)
Anthony Phillips – lead guitar (May 1965 – December 1966)
Rob Tyrrell – drums (May 1965 – December 1966)
Mike Rutherford – rhythm guitar (May 1965 – Spring 1966, Spring 1966 – December 1966), lead vocals (Spring 1966, July 1966 – December 1966)
Mike Colman – rhythm guitar (Spring 1966; died 2010)
Steve Hackett live il 25 novembre 1980 al Palasport di Bologna.
Ascolta:
1. Slogans 2. Everyday 3. The Red Flower Of Tachai Blooms Everywhere/Tigermoth 4. Time To Get Out 5. The Steppes 6. Horizons 7. Kim 8. Ace Of Wands 9. The Air Conditioned Nightmare
1. Narnia 2. Jacuzzi 3. Sentimental Institution 4. Spectral Mornings 5. A Tower Struck Down 6. Clocks/Band Introductions 7. The Show 8. It’s Now Or Never 9. Please Don’t Touch
Copertina dell’album. Clicca sull’immagine e guarda le offerte dal Regno Unito.
“Shaking the Tree: Sixteen Golden Greats” è la prima raccolta delle hit di Peter Gabriel.
Include canzoni sino al 1989. E’ stata rimasterizzata nel 2002.
Alcuni brani sono diversi rispetto alle versioni dei rispettivi album: “Shaking the Tree” ha un nuovo accompagnamento vocale di Peter Gabriel; “I Have the Touch” è un remix del 1985; “Here Comes the Flood” è invece una registrazione completamente nuova, solo pianoforte e voce, senza gli arrangiamenti del primo album di Gabriel.
«Released in 1990, Shaking The Tree is a career-spanning overview of Peter’s solo years (up to that point) from the first self-titled album of 1977 up to the 1989 Passion soundtrack with a few curiosities and rarities…»MORE