Video Memories: Buon Compleanno Ray Wilson, 8 settembre 1968 – VIDEO

Video Memories, la Storia di Genesis & Co. attraverso i video.

By D.B.

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8 settembre. Compleanno di Ray Wilson.

Ecco alcuni momenti con i Genesis:

https://youtu.be/97l-TTMWGOs

Tracklist:

00:00:00 Intro

00:02:30 Band Introductions

00:03:36 Not About Us

00:06:42 More Band Introductions

00:12:04 No Son Of Mine

00:15:15 Interview

00:19:42 Supper’s Ready (Part I Lover’s Leap)

00:21:57 Interview

00:26:42 Turn It On Again

Horizons Radio News

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Video Memories: Peter Gabriel @ Philipshalle, Dusseldorf Germania, 5 settembre 1980 – VIDEO RARO

Video Memories, la Storia di Genesis & Co. attraverso i video.

By D.B.

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5 settembre 1980, Peter Gabriel si esibisce dal vivo alla Philipshalle di Dusseldorf in Germania.

Ecco un raro estratto video di quel concerto:

Un raro filmato in bianco e nero, ripreso durante il China 1984 Tour il 5 settembre 1980 alla Philipshalle di Dusseldorf in Germania.

Line-Up:

Peter Gabriel – Vocals / Keyboards
John Ellis – Guitar
Jerry Marotta – Drums
Larry Fast – Keyboards
Tony Levin – Bass
John Giblin – Bass

Set List:

Intruder / I Don’t Remember / Solsbury Hill / Family Snapshot / Milgram’s 37 / Modern Love / Not One of Us / Lead a Normal Life / Moribund the Burgermeister / Mother of Violence / Humdrum / Games Without Frontiers / And Through the Wire / I Go Swimming / Biko / On the Air / Here Comes the Flood

Una curiosità. Per questo tour Gabriel decise di inventare una versione delle citazioni di Mao Tse-tung, contenute nel cosiddetto “Piccolo libro rosso di Mao”, che aveva aiutato a consolidare la presa di potere di Mao nella Repubblica Popolare Cinese negli anni Sessanta.

Il programma del tour del 1980 suggeriva così un’opera di narrativa distopica, che riecheggiava il 1984 di Orwell nel nome, Cina Tour 1984, confondendo così per sempre gli storici.

Infatti Gabriel non è stato in tournée in Cina e non era il 1984. Il tour era limitato a Europa e Nord America. Fondamentalmente era una sua burla o chissà cosa.

In ogni caso, forse per ricreare la bizzarra parodia della Cina totalitaria del tour, la band indossava tute nere, simili a quelle cinesi, e il tour programme era fatto in modo, appunto, che assomigliasse alle citazioni del libro del 1966 di Mao Tse-tung.

Il libretto mostrava la testa di Gabriel sovrapposta a quelle di altri individui e annunci di giornali cinesi, manifesti politici e fumetti.

Queste immagini del Tour Programme sono tratte da Ebay.

Peter Gabriel - Melt

In occasione del 40ennale, Peter Gabriel ha pubblicto questo raro filmato di ‘Games Without Frontiers’ registrato live a Buenos Aires nel 2009.

Il 28 maggio 2020 Peter ha fatto uscire questo video che riprende un’intervista realizzata nel 2002 per l’uscita del CD ri-masterizzato. Gabriel parla della realizzazione del suo terzo album omonimo, appunto, chiamato Melt per via dell’iconica immagine di copertina, creata da Storm Thorgerson dello Studio Hipgnosis.

Ed ecco 10 motivi per riascoltare questo album.

1.  E’ l’album di Gabriel maggiormente costellato di ospiti prestigiosi, come il produttore Steve Lillywhite e il chitarrista Dave Gregory (I Don’t Remember e Family Snapshot) degli XTC, l’inizio della lunga collaborazione con David Rhodes, il vecchio amico Phil Collins e il percussionista Morris Pert (Intruder e No Self Control), la nuova collaboratrice Kate Bush (No Self Control e Games Without Frontiers), il sassofonista inglese Dick Morissey (Start), Paul Weller, allora leader dei Jam (And Through The Wire).

2. Per la prima volta Peter ha usato la drum machine (Games Without Frontiers e Biko, in particolare) e ha sperimentato alla batteria quel suono particolare, con il gated reverb, che caratterizza Intruder, utilizzato l’anno dopo da Phil Collins per In The Air Tonight. Una sonorità che è diventata un modello standard per buona parte del pop inglese degli anni ottanta.

3. Phil Collins inizialmente era scettico riguardo l’idea di non usare affatto i piatti. Ma Peter è stato inamovibile, dato che così poteva sfruttare i toni alti con tutta una nuova serie di sonorità, una varietà di campi da esplorare. Paradossalmente, Gabriel è stato accusato di plagiare Collins, quando In The Air Tonight ha avuto un successo planetario.

4. Gabriel è stato uno dei primi musicisti a utilizzare il Fairlight, un rivoluzionario sintetizzatore che campionava i suoni naturali. Peter addirittura ne divenne il distributore in Inghilterra, in società con un cugino. Nel disco troviamo anche sonorità nuove per il solco rock (post-progressive) in cui è ancora collocato, come lo xilofono (Intruder), il sax (Start), la marimba (No Self Control e Lead A Normal Life), la cornamusa,  i tamburi surdu e cori originali sudafricani (Biko).

5. Family Snapshot è ispirata dal libro An Assassin’s Diary (Un diario di un assassino) di Arthur Bremer, testo che ha ispirato anche lo sceneggiatore del film Taxi Driver di Martin Scorsese. Ma un altro libro, Dispatches, le cui foto hanno suggerito a Gabriel alcuni verso di Games Without Frontiers, ha creato non pochi problemi di censura con la BBC.

6. L’album sembra avere un filo conduttore di devianza psicologica, affrontando temi come lo stalking (Intruder), schizofrenia e paranoia (No Self Control), la rimozione (I Don’t Remember), la cattiva influenza dei media (Family Snapshot), l’assenza di comunicazione (And Through The Wire), la malattia mentale (Lead A Normal Life). Ma è importante anche l’aspetto “politico”. Peter prende posizione contro la guerra (Games Without Frontiers), la paura per l'”altro” (Not One Of Us), l’apartheid (Biko).

7. Davide Castellini in Le canzoni di Peter Gabriel, Editori Riuniti, fa notare come siano tante le espressioni negative nei titoli e nei testi (no, don’t, not, never without). Lo stesso Peter se n’era accorto, tanto che, sempre citato da Castellini, temeva di “trasformare l’album in una predica a un bambino, piena di non fare questo, non fare quello“.

8. Gabriel era incerto se pubblicare o meno Biko nel disco. Nonostante la sua sincerità nei confronti del tema, temeva di non essere una voce valida per una causa così lontana geograficamente e socialmente da lui. Inoltre la storia di Steven Biko era stata raccontata già in varie canzoni, compresa A Motor Bike In Africa di Peter Hammill, suo amico, collaboratore, nonché vicino di casa a Bath.

9. Biko viene inserita poi nell’album su insistenza dell’amico Tom Robinson. “Fu una chiave di volta nella mia carriera di musicista e di paroliere“, racconta Gabriel, citato da Mario Giammetti in Peter Gabriel. Not one of us, Edizioni segno. Inizia infatti il percorso di Peter verso l’impegno per i diritti civili, che lo vedrà in tutte le manifestazioni che il mondo della musica organizzerà per sensibilizzare il pianeta.

10. Per la copertina, quarta e ultima collaborazione con lo studio Hipgnosis e il suo fondatore Storm Thorgerson. Attraverso la tecnica denominata Krimsography, inventata dall’americano Les Krim, una Polaroid con il ritratto di Peter viene manipolata con una gomma da cancellare sull’emulsione ancora fresca. E l’effetto melt, appunto, che dà il titolo informale all’album, è fatto.

Peter Gabriel 3, Melt – Registrazione originale rimasterizzata – IN VENDITA SU AMAZON

Peter Gabriel - Melt

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40 anni fa il ritorno dei Genesis in Italia dopo 7 anni: 6, 7 e 8 settembre 1982 – PODCAST & RICORDI

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

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Il 6, 7 e 8 settembre 1982, i Genesis tornano in concerto in Italia dopo 7 anni di assenza. Ecco il racconto di quei giorni. 

Da www.genesis-movement.org

Ascolta il podcast (in italiano):

Per tanti ragazzi italiani – come me, che sono del 1963 – è il primo live dei Genesis, i quali non venivano in concerto dal lontano 25 marzo 1975. Allora c’era ancora Peter Gabriel, era il The Lamb Lies Down On Broadway Tour e quello del Parco Ruffini di Torino, sarebbe stato il loro ultimo concerto, per molti anni, a causa degli scontri con la polizia. La tournée italiana infatti fu annullata dopo gli incidenti e i tafferugli in altri live, che stanno per condannare il nostro paese a una quarantena senza artisti stranieri durata anni. Di fatto resta uno degli ultimi di quel periodo. GUARDA E ASCOLTA LO SPECIALE DI HORIZONS RADIO SUL CONCERTO DI TORINO DEL 1975.

C’è quindi grande attesa soprattutto per i vecchi brani, da Supper’s Ready a The Lamb, mentre è nettamente minore l’interesse verso gli album più recenti, specialmente Abacab.

Angolo del Collezionista: Locandina originale GENESIS in concerto Tirrenia 1982.

La prima data è a Tirrenia (Pisa), alla Festa Nazionale dell’Unità. Ecco un lungo servizio della RAI, a cui non è sfuggita l’importanza di questo evento per tanti appassionati dei Genesis.

GUARDA LE FOTO ed ecco la registrazione audio del concerto:

https://www.youtube.com/watch?v=p1qY-onxgCc

E’ un’estate magica, quella del 1982. Noi del ’63 abbiamo dato l’esame di maturità, studiando nei momenti lasciati liberi dall’indimenticabile Mondiale di Calcio di Spagna, vinto proprio dall’Italia. Poi ci siamo goduti il meritato riposo. Questi primi giorni di settembre, con i Genesis a pochi chilometri, sono l’ennesimo tassello meraviglioso di quel periodo.

E Phil Collins lo sa. Sa che siamo in attesa da tanti anni e sa che siamo i Campioni del Mondo. E ci gioca, con noi, ci fa urlare e ridere, sa che ci può prendere in giro e scherzare con noi, che abbiamo “fame” di loro.

Da www.genesis-movement.org

Infatti, nella seconda tappa, due date: il 7 e l’8 al Palaeur di Roma, la sua presentazione è trascinante. Ascoltala al minuto 16.00 della registrazione audio del concerto:

Certo, non sono più i Genesis che ascolto da quando ho 14 anni. Quelli di Nursery Cryme, il primo che ho scoperto di loro o di Foxtrot, il primo che ho comprato. Non sono neanche quelli di The Lamb, che ai primi ascolti mi ha spiazzato e che ho rivalutato più avanti negli anni, un caposaldo della storia del prog e non solo o di A Trick e Wind, quelli senza più Peter, ma ancora ottimi, fino al capolavoro live Seconds Out

Adesso non c’è più neanche Steve e gli ultimi album non sono minimamente all’altezza di quelli degli anni d’oro, ma i Genesis sono davanti a noi, in carne e ossa (GUARDA LE FOTO DI ROMA), capaci ancora di farci sognare con Supper’s Ready, I Know What I Like, lunghi medley evocativi dei tempi migliori, come The Lamb Lies Down On Broadway + Watcher Of The Skies o  In The Cage + The Cinema Show + The Colony Of Slippermen + Afterglow.

Supper’s Ready, appunto, ancora nelle scalette dei Genesis, ma ormai saltuariamente e con i concerti contati. Phil la presenta ricordandone il compleanno, perché in questi giorni compie 10 anni. Anzi, pare che tutto il tour prenda spunto da questo anniversario, oltre a pubblicizzare il terzo album dal vivo Three Sides Live. Per chi è lì con uno, anzi due convitati di pietra, Peter e Steve, e per chi evoca nei cori l’ex cantante, è un’apoteosi. Io l’ho adorata in Foxtrot, ma ho anche apprezzato la versione di Seconds Out. E devo dire che questa non delude affatto, anche perché Daryl Steurmer è ormai al quarto tour con i Genesis, il secondo in cui la suite è presente (manca nel Duke e nell’Abacab Tour).

I due assenti, appunto: Gabriel e Hackett. Non ci siamo certo fatti scappare Peter due anni prima, io l’ho adorato il 28 settembre 1980 al Parco delle Cascine, a Firenze, (il giorno dopo tappa a Genova e il 30 a Torino, vedi video sopra). Gabriel è stato tra i primi ad arrivare in Italia dopo la “riapertura delle frontiere”.

E poi abbiamo apprezzato Steve meno di due mesi dopo, sei date italiane, io l’ho visto il 26 novembre al Palaeur di Roma. Mancavano quindi gli altri tre per riformare idealmente il quintetto base, quelli che per qualcuno sono i veri e unici Genesis (compresi tanti di coloro che sono a Tirrenia e Roma e che lo fanno capire in molti modi, anche poco civili, a volte).

Ecco perché l’atmosfera è caldissima. Impossibile restare seduti, ci accalchiamo tutti verso il palco e Phil ci prega di indietreggiare, c’è chi si abbraccia e chi si spintona (una mini-rissa si sviluppa proprio nel mio settore di parterre). Ma tutti alla fine siamo sudati, senza voce e felici, anche chi non ha gradito certi brani, perché i “nostri” Genesis hanno saputo miscelare vecchio e nuovo sapientemente.

E tutti, credo, pensiamo: alla prossima.

by D.B.

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Genesis: 50 anni fa il tour estivo in Italia, 18-24 agosto 1972 – PODCAST, VIDEO & RICORDI

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

Dopo l’esordio in Italia, nell’aprile 1972, i Genesis fanno ritorno nel nostro paese in agosto. Ecco le tappe con ricordi, suoni e immagini di quell’avventura storica.

Ascolta anche il podcast (in italiano) – CLICCA QUI.

La parte estiva in Italia del Nursery Cryme Tour inizia con alcuni intoppi. Infatti, salta la data di Rimini, prevista il 14 agosto e rimandata al 23, a causa del ritardo provocato dai controlli doganali un po’ a rilento a Ferragosto.

E probabilmente per lo stesso motivo viene cancellata anche la data di Fano (Pesaro) prevista il 16. Per un’accurata ricostruzione di questi eventi leggi Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo.

E anche la location del concerto del 18 agosto non è quella originale. Programmato infatti al Dancing Lago delle Rose di Arquà Petrarca (Padova), il live invece si svolge al Campo Sportivo di Feltre (Belluno). Una variazione apparentemente senza spiegazioni, anche se qualcuno afferma che fu a causa di incidenti avvenuti qualche giorno prima durante un concerto dei Van der Graaf Generator. 

Ma anche qui il concerto è stato in forse fino all’ultimo a causa del tempo incerto. Ma poi i Genesis finalmente si possono esibire. Ecco la registrazione:

Questo è il racconto di Piero Gai a Horizons Radio:

“Purtroppo, anche se avvenne a 800 metri da casa mia, ho dovuto raccogliere le informazioni dato che ero troppo piccolo per andarci.
Nel pomeriggio, ci fu anche il tempo per una partitella di calcio a squadre miste tra i presenti e loro, con un pallone di recupero e sfruttando una delle porte del campo. Dopo aver colpito la rete più volte, Peter scagliò l’asta del microfono ancora sulla povera rete, che si vendicò ingarbugliandosi intorno ad essa. Ci volle del bello e del buono per recuperarla.
L’intro di “Watcher of the skies” provocò nel limitrofo  ospedale civile (a pochissimi metri di distanza) un fuggi fuggi tra personale e parenti dei malati, dato che si pensò al rombo che precede il terremoto.
Ultima cosa, ma non sono riuscito a verificarla.Per i  problemi accaduti durante il concerto, Peter fece restituire i soldi ai  presenti. Ad alcuni, li consegnò di persona.”

Lo ricorda così il batterista bellunese Franco De Poli al Gazzettino del Nordest e citato da Rael Matrix in Genesis Forum Italia:

“Era al campo sportivo, con il prato coperto da fogli di panforte e in mezzo al campo una specie di casetta di legno col tetto in cellophane che faceva da palco con dentro gli strumenti dei Genesis, col Mellotron già acceso perché aveva bisogno di scaldarsi. In tutto saremo stati in duecento. una ventina arrivati da Belluno, dieci da Feltre, il resto da tutto il Veneto. Vederli in quella situazione così povera… è bellissimo a ricordarsi. Gabriel si era già rapato la fronte, si truccava gli occhi, non usava ancora le maschere… e nel crescendo di “Musical Box“, il palco era a sei metri dalla rete che lo divideva dal pubblico, cominciò a correre verso di noi e a dare grandi colpi alla rete con l’asta del microfono. Molti scapparono via impauriti! Ricordo che fecero tutto “Nursery Crime“, due brani da “Foxtrot” e qualcosa in anteprima da “Selling England By The Pound”.

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A Marina di Ravenna, il 19 agosto, sono due gli show e in quello pomeridiano i Genesis eseguono per la prima volta (lo rifaranno a Genova tre giorni dopo) Seven Stones.

Purtroppo non esistono testimonianze audio o video. 

“Io c’ero assieme ad un amico – racconta a Horizons Genesis Luciano Mazzoli -. Rigorosamente in motorino da Ravenna in quanto allora sedicenni! Saremo stati in 100, non di più al Jolly di Marina, allora piccola balera all’aperto, con i pini che contornavano la pista. Avevano appena pubblicato Nursery Crime. Ho un ricordo molto lontano nel tempo, solo che ero talmente vicino che quasi potevo toccare la band!!! Serata fantastica per un fan che ancora oggi va dove ci sono loro!!! Ultimo concerto loro assieme (senza Gabriel chiaramente) nel 2007 al Circo massimo!! When in Rome…Fantastic.”

“Che emozione, ricordo ancora lo stupore nel sentire dal vivo, mano a mano che mi avvicinavo alla piazza del concerto, i pezzi che amavo in vinile.

Grande serata.”, ha raccontato a Horizons Genesis Gian Stefano Verlicchi di Forlì.

Alcune interviste e qualche aneddoto sono riportati nel libro Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo.

Doppio concerto anche al Piper 2000 di Viareggio, il 20 agosto, alle 18 e alle 21.  Quello serale ha un bis che molto probabilmente viene proposto solo in questa occasione: Harold The Barrel.

Ascolta lo speciale di Horizons Radio: CLICCA QUI

Un appuntamento magistralmente descritto da Silvano Martini nel suo Blog “Last Music Rebel”, dove racconta entrambe le serate da spettatore in prima fila e anche un retroscena fuori da palco. LEGGI L’ARTICOLO DI SILVANO MARTINI

I brani tratti da Foxtrot, album in fase di registrazione ed espressamente citato durante il concerto, sono ormai nella versione definitiva, tranne alcune eccezioni, come ricorda il libro Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo, dove sono raccontati altri aneddoti di questa data.

21 agosto. Il concerto di Albenga, primo dei due in Liguria, non ha registrazioni musicali o memorabilia da sfoggiare. Ma le testimonianze riportate dell’ottimo Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo, raccontano di un Palasport che in realtà è una bocciofila, con tanto di urla dei giocatori, poche centinaia di persone e uso di materiale pirotecnico, prima mai utilizzato.

Quasi 900 persone fanno parte del pubblico del concerto dei Genesis al Teatro Alcione di Genova, una delle maggiori platee di questo tour. 

Ecco la registrazione audio della serata del 22 agosto (non integrale):

E alcuni momenti del concerto, la presentazione di Can-utility  And The Coastliners:

E la rarità assoluta, l’esecuzione di Seven Stones, mai registrata live in altri concerti, al posto di Get’em Out By Friday:

Il concerto è aperto dal gruppo milanese Jumbo e dai napoletani Osanna, il cui cantante e tastierista Lino Vairetti ha raccontato:

“Ricordo che Peter rimase particolarmente colpito dai nostri travestimenti e dal fatto che andavamo in scena con i visi pitturati e quando due anni dopo al concerto di Napoli  vidi le maschere di Gabriel pensai che forse aveva almeno in parte preso spunto da noi”. (da Dusk del 28 aprile 1999, citato in: Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo)

Ed ecco il ricordo a Horizons Radio di  Nanni Iguera:

Sogno di una notte di mezza estate: Genesis a Genova il 22 agosto 1972 al Teatro Alcione

Materiali da collezione di questo concerto (clicca sull’immagine):

Copertine di bootleg del concerto:

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Dei due concerti di Rimini, tappa spostata dal 14 al 23 agosto per problemi alla dogana in entrata in Italia, restano solo alcune foto realizzate da Giorgio Tagliabue  – GUARDALE  su Genesis The Movement e da Armando Gallo – GUARDALE sui suoi libri.

Rimini, La Locanda del Lupo, dove si sono esibiti i Genesis il 23 Agosto 1972.

Peccato che non esistano registrazioni audio, visto che alla fine del concerto, insieme al gruppo spalla Osanna, i Genesis (o meglio, tre di loro) hanno improvvisato una jam session, come racconta dettagliatamente e con varie testimonianze dei protagonisti Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo.

A Horizons Radio il racconto di Enrico Paganelli:

«Ho assistito al concerto pomeridiano dei Genesis alla “Locanda del Lupo” . Purtroppo la  cassettina da 90 su cui ho registrato i primi 45 minuti l’ho perduta.

Al pomeriggio non aprirono gli Osanna. All’inizio Gabriel (con la maschera d’argento e la fronte rasata, disse in buon italiano “Abbiamo dei fastidi con l’elettricità” e Phil Collins attaccò “Volare”, poi dette il ritmo a Peter Gabriel per “Let’s Twist Again”.

Infine partì “Watcher of the Skies” Il concerto si chiuse con un lampo al magnesio che mi lasciò per qualche secondo cieco, mi pare durante “The Knife”.»

La tappa di Travagliato, forse il 24 agosto, segna la fine delle due incursioni italiane dei Genesis nel loro Nursery Cryme Tour. Ma la prova che questo concerto sia realmente avvenuto sta nella ricerche svolte da Mino Profumo negli archivi del Giornale di Brescia, dove ha scovato due box pubblicitari del 20 e del 24 agosto e ri-pubblicati su Genesis in Italia. I concerti 1972-1975.

travagliato-brescia-dancing-supertivoli-24-agosto-1972

Il Tivoli Music Hall – foto dal web

Inoltre c’è la testimonianza su metallized.it di Richard Milella, presente al primo concerto a Travagliato, il 16 aprile.

A proposito dell’esecuzione di Watcher Of The Skies, Milella non può che riferirsi ad agosto, periodo in cui il brano è inserito stabilmente in scaletta già nella forma che lo vedrà aprire l’imminente Foxtrot, mentre in aprile, come è noto, il brano è in fase di gestazione proprio durante il tour italiano. Ecco cosa scrive:

Peter parla nella sua lingua ma fa capire che eseguirà ora un brano registrato da pochi giorni e che uscirà sul prossimo Lp dal titolo Foxtrot. Il brano lo ricordo benissimo perché ci emozionò tutti sin dal primo ascolto con quel suo incedere maestoso fra i tasti dell’Hammond: Watcher of the Skies è una pietra miliare e Gabriel lo interpretò anche teatralmente accucciandosi nei chiaro-scuri dell’organo e saltando letteralmente in alto nelle esplosioni orchestrali.
Certa letteratura dice che il brano fu concepito durante questo primo tour in casa nostra; sbagliato, quando lo eseguirono nelle date italiane era già così bello, così completo e così arrangiato da certificare una certosina preparazione anche se su disco uscirà effettivamente mesi dopo.”

Se hai ricordi di uno di questi concerti scrivi a horizonsradio.it

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Video Memories: “Defector” ha 40 anni, il ricordo di Steve Hackett – VIDEO

Video Memories, la Storia di Genesis & Co. attraverso i video.

By D.B.

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Defector è il quarto album in studio di Steve Hackett, pubblicato il 13 giugno 1980 con Charisma Records.

In questo video Steve ricorda i momenti principali della composizione e della registrazione dell’album:

Il suo album precedente, Spectral Mornings era stato il suo più venduto. Hackett voleva capitalizzare lo slancio commerciale, provando nuovo materiale con la sua band in tour prima di registrarlo in studio.

Dopo il tour di Spectral Mornings, infatti, Hackett ha portato la sua band nei Wessex Sound Studios ad Highbury, a nord di Londra, per registrare l’album.

Defector è l’album di Hackett che ha raggiunto il punto più alto in classifica nella UK Albums Chart, piazzandosi al n. 9.

“The Show” è stato pubblicato come singolo. Ecco il video ufficiale:

Molti fan considerano questo come l’ultimo album del suo periodo classico da solista. In effetti, dopo la sua pubblicazione, Hackett è diventato sempre più consapevole della direzione musicale dei suoi album precedenti e ha puntato a una svolta in quello successivo.

Nel 2005, Defector è stato rimasterizzato per Virgin Records. La nuova edizione presenta note di copertina aggiornate e cinque bonus track.

Un mix surround è stato incluso nel cofanetto “Premonitions: The Charisma Recordings 1975–1983“.

Track list

Tutti i brani sono stati scritti da Steve Hackett, eccetto dove indicato.

Lato 1

“The Steppes” – 6:05
“Time to Get Out” – 4:11
“Slogans” – 3:46
“Leaving” – 3:16

“Two Vamps as Guests” – 1:58

Lato 2

“Jacuzzi” – 4:36
“Hammer in the Sand” – 3:11
“The Toast” – 3:42

“The Show” – 3:40

“Sentimental Institution” (Steve Hackett, Peter Hicks) – 2:44

2005 Remaster Bonus Tracks

“Hercules Unchained” (B-side of “The Show”) (Steve Hackett, Peter Hicks) – 2:44
“Sentimental Institution” (Live at the Theatre Royal, Drury Lane) (Steve Hackett, Peter Hicks) – 3:02
“The Steppes” (Live at the Reading Festival) – 6:33
“Slogans” (Live at the Reading Festival) – 4:19
“Clocks – The Angel of Mons” (Live at the Reading Festival) – 5:54
2016 Remaster Bonus Tracks and DVD – New Pseudo 5.1 Surround Sound Up-mix From The Original Stereo Master Tapes

“The Air Conditioned Nightmare” (Live at the Reading Festival) – 4:42
“Every Day” (Live at the Reading Festival) – 6:48
“Ace Of Wands” (Live at the Reading Festival) – 6:45
“Funny Feeling” (Live at the Reading Festival) – 4:17
“The Steppes” (Live at the Reading Festival) – 6:12
“Overnight Sleeper” (Live at the Reading Festival) – 4:52
“Slogans” (Live at the Reading Festival) – 4:42
“The Tower Struck Down” (Live at the Reading Festival) – 3:13
“Spectral Mornings” (Live at the Reading Festival) – 6:10
“The Show” (Live at the Reading Festival) – 4:32
“Clocks – The Angel Of Mons” (Live at the Reading Festival) – 6:05

Steve celebra i 40 anni di DEFECTOR, suonando i brani chiave del suo album. In questo video racconta l’emozione di portarlo in tour:

Musicisti

Steve Hackett – chitarre elettriche e acustiche, voci in “Time to Get Out, The Toast”, backing vocals on “Leaving, The Show”, Optigan in “Sentimental Institution”, Roland GR-500 guitar synthesizer
Pete Hicks – voce solista on “Time To Get Out, Leaving, The Toast, The Show”, cori on “Sentimental Institution”
Dik Cadbury – basso, Moog Taurus bass pedals, cori in “Time To Get Out, Leaving, The Toast, The Show”
Nick Magnus – tastiere, Prophet 5, Clavinet, Fender Rhodes & RMI piano elettrico, Novatron, Vox String Thing, Minimoog, Roland SH-2000, Roland Vp-330 Vocoder in “Slogans”, Piano in “Hammer In The Sand”
John Hackett – flauti
John Shearer – batteria, percussioni

Produzione

Steve Hackett – produzione
John Acock – produzione
Jed e Vince – organizzazione
Kim Poor – dipinti interni e di copertina, smalti, design di copertina

Kim e Kobz – design di copertina
Danny Padova – copertina interna
Armando Gallo – foto collage
Gered Mankowitz – foto collage

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Video Memories: Genesis, “Invisible Touch” è uscito negli USA il 6 giugno 1986 – AUDIO & VIDEO

Video Memories, la Storia di Genesis & Co. attraverso i video.

By D.B.

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Il tredicesimo album in studio dei Genesis “Invisible Touch” è uscito prima negli USA il 6 giugno 1986, poi nel Regno Unito e nel resto del mondo il 9 giugno.

 

L’album ha raggiunto il numero uno nella classifica degli album del Regno Unito per tre settimane a partire dal 21 giugno e ha raggiunto il numero 3 nella Billboard 200 degli Stati Uniti.

Chart (1986–87) Peak position (by Wikipedia)
Australian Kent Music Report 3
Austrian Albums Chart 5
Canadian RPM Albums Chart 1
Dutch Mega Albums Chart 2
Finnish Albums Chart 2
French SNEP Albums Chart 8
Italian Albums Chart 5
Japanese Oricon LP Chart 14
New Zealand Albums Chart 1
Norwegian VG-lista Albums Chart 3
Spanish Albums Chart 26
Swedish Albums Chart 4
Swiss Albums Chart 4
UK Albums Chart 1
US Billboard 200 3
West German Albums Chart 2

I Genesis sono diventati la prima band in assoluto a rimanere nelle classifiche dei singoli per un anno intero con canzoni dello stesso album, “Invisible Touch”, appunto.

Singoli da Invisible Touch:

“Invisible Touch”
Released: 19 May 1986

“In Too Deep”
Released: 18 August 1986 (UK)
18 January 1987 (US)

“Land of Confusion”
Released: 10 November 1986 (UK)
31 October 1986 (US)

“Tonight, Tonight, Tonight”
Released: 23 March 1987

“Throwing It All Away”
Released: 8 June 1987 (UK)
8 August 1986 (US)

Tutto il concerto di Wembley:

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Peter Gabriel, 40 ANNI di “PG3 – Melt”, uscito il 30 maggio 1980 – SPECIALE

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Peter Gabriel - Melt

In occasione del 40ennale, Peter Gabriel ha pubblicto questo raro filmato di ‘Games Without Frontiers’ registrato live a Buenos Aires nel 2009.

Il 28 maggio 2020 Peter ha fatto uscire questo video che riprende un’intervista realizzata nel 2002 per l’uscita del CD ri-masterizzato. Gabriel parla della realizzazione del suo terzo album omonimo, appunto, chiamato Melt per via dell’iconica immagine di copertina, creata da Storm Thorgerson dello Studio Hipgnosis.

Ed ecco 10 motivi per riascoltare questo album.

1.  E’ l’album di Gabriel maggiormente costellato di ospiti prestigiosi, come il produttore Steve Lillywhite e il chitarrista Dave Gregory (I Don’t Remember e Family Snapshot) degli XTC, l’inizio della lunga collaborazione con David Rhodes, il vecchio amico Phil Collins e il percussionista Morris Pert (Intruder e No Self Control), la nuova collaboratrice Kate Bush (No Self Control e Games Without Frontiers), il sassofonista inglese Dick Morissey (Start), Paul Weller, allora leader dei Jam (And Through The Wire).

2. Per la prima volta Peter ha usato la drum machine (Games Without Frontiers e Biko, in particolare) e ha sperimentato alla batteria quel suono particolare, con il gated reverb, che caratterizza Intruder, utilizzato l’anno dopo da Phil Collins per In The Air Tonight. Una sonorità che è diventata un modello standard per buona parte del pop inglese degli anni ottanta.

3. Phil Collins inizialmente era scettico riguardo l’idea di non usare affatto i piatti. Ma Peter è stato inamovibile, dato che così poteva sfruttare i toni alti con tutta una nuova serie di sonorità, una varietà di campi da esplorare. Paradossalmente, Gabriel è stato accusato di plagiare Collins, quando In The Air Tonight ha avuto un successo planetario.

4. Gabriel è stato uno dei primi musicisti a utilizzare il Fairlight, un rivoluzionario sintetizzatore che campionava i suoni naturali. Peter addirittura ne divenne il distributore in Inghilterra, in società con un cugino. Nel disco troviamo anche sonorità nuove per il solco rock (post-progressive) in cui è ancora collocato, come lo xilofono (Intruder), il sax (Start), la marimba (No Self Control e Lead A Normal Life), la cornamusa,  i tamburi surdu e cori originali sudafricani (Biko).

5. Family Snapshot è ispirata dal libro An Assassin’s Diary (Un diario di un assassino) di Arthur Bremer, testo che ha ispirato anche lo sceneggiatore del film Taxi Driver di Martin Scorsese. Ma un altro libro, Dispatches, le cui foto hanno suggerito a Gabriel alcuni verso di Games Without Frontiers, ha creato non pochi problemi di censura con la BBC.

6. L’album sembra avere un filo conduttore di devianza psicologica, affrontando temi come lo stalking (Intruder), schizofrenia e paranoia (No Self Control), la rimozione (I Don’t Remember), la cattiva influenza dei media (Family Snapshot), l’assenza di comunicazione (And Through The Wire), la malattia mentale (Lead A Normal Life). Ma è importante anche l’aspetto “politico”. Peter prende posizione contro la guerra (Games Without Frontiers), la paura per l'”altro” (Not One Of Us), l’apartheid (Biko).

7. Davide Castellini in Le canzoni di Peter Gabriel, Editori Riuniti, fa notare come siano tante le espressioni negative nei titoli e nei testi (no, don’t, not, never without). Lo stesso Peter se n’era accorto, tanto che, sempre citato da Castellini, temeva di “trasformare l’album in una predica a un bambino, piena di non fare questo, non fare quello“.

8. Gabriel era incerto se pubblicare o meno Biko nel disco. Nonostante la sua sincerità nei confronti del tema, temeva di non essere una voce valida per una causa così lontana geograficamente e socialmente da lui. Inoltre la storia di Steven Biko era stata raccontata già in varie canzoni, compresa A Motor Bike In Africa di Peter Hammill, suo amico, collaboratore, nonché vicino di casa a Bath.

9. Biko viene inserita poi nell’album su insistenza dell’amico Tom Robinson. “Fu una chiave di volta nella mia carriera di musicista e di paroliere“, racconta Gabriel, citato da Mario Giammetti in Peter Gabriel. Not one of us, Edizioni segno. Inizia infatti il percorso di Peter verso l’impegno per i diritti civili, che lo vedrà in tutte le manifestazioni che il mondo della musica organizzerà per sensibilizzare il pianeta.

10. Per la copertina, quarta e ultima collaborazione con lo studio Hipgnosis e il suo fondatore Storm Thorgerson. Attraverso la tecnica denominata Krimsography, inventata dall’americano Les Krim, una Polaroid con il ritratto di Peter viene manipolata con una gomma da cancellare sull’emulsione ancora fresca. E l’effetto melt, appunto, che dà il titolo informale all’album, è fatto.

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Video Memories: Happy Birthday Bill Bruford – in CONCERTO con i GENESIS

Video Memories, la Storia di Genesis & Co. attraverso i video.
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William Scott Bruford, è nato il 17 Maggio 1949:

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Dal 26 marzo al 10 luglio del 1976 Bruford è stato in tour con i Genesis nel “A Trick of the Tail Tour” in Nord America e in Europa, il primo dopo che Peter Gabriel era uscito dalla band e Phil Collins dalla batteria era passato alla voce.

Bruford si era esibito anche con il progetto collaterale di Collins, Brand X, durante il quale suggerì di sedersi al posto di Phil alla batteria mentre Collins cantava sul palco, fino a quando i Genesis non trovarono un sostituto permanente: Chester Thompson.

Bruford è incluso nel film concerto registrato durante il tour, “Genesis: In Concert”, e negli album dal vivo “Seconds Out” e “Three Sides Live”.

Per approfondire:

 

Ed ecco alcuni video in concerto e non solo con i Genesis:

https://youtu.be/cpnQug055YI

 

Le ultime della Band su Horizons Genesis:

Angolo del Collezionsta

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Ascolta i Genesis:

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Video Memories: il video “In The Air Tonight” di Phil Collins raggiunge 100 milioni di views, 11 maggio 2010

Video Memories, la Storia Genesis & Co. attraverso i video.

By D.B. – 

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“In The Air Tonight” di Phil Collins, il video raggiunge i 100 milioni di views l’11 maggio 2010: 

I can feel it coming in the air tonight, oh Lord
And I’ve been waiting for this moment for all my life, oh Lord
Can you feel it coming in the air tonight, oh Lord, oh Lord
Well if you told me you were drowning, I would not lend a hand
I’ve seen your face before my friend, but I don’t know if you know who I am
Well I was there and I saw what you did, I saw it with my own two eyes
So you can wipe off that grin, I know where you’ve been
It’s all been a pack of lies
And I can feel it coming in the air tonight, oh Lord
Well I’ve been waiting for this moment for all my life, oh Lord
I can feel it coming in the air tonight, oh Lord
Well I’ve been waiting for this moment for all my life, oh Lord, oh Lord
Well I remember, I remember, don’t worry, how could I ever forget
It’s the first time, the last time we ever met
But I know the reason why you keep your silence up, oh no you don’t fool me
Well the hurt doesn’t show, but the pain still grows
It’s no stranger to you and me
I can feel it coming in the air tonight, oh Lord
Well been waiting for this moment for all my life, oh Lord
I can feel it in the air tonight, oh Lord, oh Lord
Well I’ve been waiting for this moment for all my life, oh Lord
I can feel it coming in the air tonight, oh Lord
And I’ve been waiting for this moment for all my life, oh Lord
I can feel it in the air tonight, oh Lord, oh Lord, oh Lord
Well I’ve been waiting for this moment for all my life, oh Lord, oh Lord
I can feel it in the air tonight, oh Lord, oh Lord, oh Lord, oh Lord
Well I’ve been waiting for this moment for all my life, oh Lord, oh Lord, oh Lord

In the Air Tonight
Uscito il  5/1/1981

Da: Face Value
Uscito il 6/2/1981

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Sogno di una notte di mezza estate: Genesis a Genova il 22 agosto 1972 al Teatro Alcione

Storie e Memorie indimenticabili.

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo il ricordo di Nanni Iguera, il quale ricorda quella magica notte di oltre quarantasette anni fa.

Ero, come si dice, un giovane diciottenne di belle speranze che si apprestava ad affrontare l’ultimo anno scolastico, quello della Maturità.

Questo però contava ben poco quella sera: mancavano ancora quaranta giorni all’inizio della scuola, eravamo in piena estate e Genova viveva la felice stagione dei concerti.

https://www.youtube.com/watch?v=lYAGR4ly0N4&t=2934s

Nei dodici mesi precedenti avevo potuto vedere “dal vivo” al Palasport i COLOSSEUM ed EMERSON, LAKE & PALMER. Al Teatro Alcione avevo già visto AUDIENCE, RENAISSANCE, SOFT MACHINE, VAN DER GRAAF, AMAZING BLONDEL, PATTO: una vera pacchia!!

All’epoca abitavo a circa un chilometro dal Teatro Alcione, tratto che avevo percorso a piedi, costeggiando il fiume Bisagno con due amici in una città semi-deserta.

Però alle ore 21 circa in Via Canevari ecco un nutrito capannello di ragazzi in coda per entrare con il loro biglietto in mano; in cartellone GENESIS (opener JUMBO e OSANNA).

Ricordo che i GENESIS erano sostenuti dal periodico musicale più in voga dell’epoca (CIAO 2001) e il loro disco NURSERY CRIME, con la bellissima copertina gatefold e i disegni di Paul Whitehead, aveva rappresentato una boccata d’aria fresca rispetto al panorama musicale d’epoca e ai gruppi hard o heavy quali LED ZEPPELIN, DEEP PURPLE, BLACK SABBATH.

Avevo acquistato NURSERY CRIME appena uscito, alla fine del 1971 e ormai ne conoscevo bene i pezzi; per contro non conoscevo TRESPASS e ignoravo l’esistenza del primissimo disco.

Comunque eccoci all’interno del Teatro Alcione stipati come sardine, presenti almeno un migliaio di persone.

Siamo in posizione centrale in 4^ fila. Il concerto inizia alle ore 21.30 circa. Ricordo pochissimo del primo gruppo, che sostenne un breve set di circa mezzora; per quanto riguarda gli OSANNA ricordo che fecero anch’essi un breve set costituito da pezzi del loro primo LP “L’UOMO”, che avrei acquistato e apprezzato solo molti anni dopo.

Finalmente ben oltre le ore 22 ecco i GENESIS. Ricordo un set di circa un’ora con PETER GABRIEL frontman centrale pochi metri davanti a me: una presenza carismatica, una grande capacità interpretativa dei pezzi alla voce e al flauto, una gestualità inedita per l’epoca.

Alla destra alle tastiere TONY BANKS. Sullo sfondo alla batteria e ai cori PHIL COLLINS. Alla sinistra seduti rispettivamente MIKE RUTHERFORD e STEVE HACKETT.

Ricordo bene che all’esuberanza e alla teatralità di GABRIEL faceva da contrappunto l’immobilismo concentrato degli altri quattro: un vero mattatore in scena assistito da quattro gregari.

Riguardo alla musica avvalendomi del bootleg “ALONE WITHIN a STORM” ho potuto ricordarmi che hanno eseguito quattro pezzi da NURSERY CRIME (ricordavo bene i miei preferiti: THE MUSICAL BOX, THE RETURN OF THE GIANT HOGWEED, THE FOUNTAIN OF SALMACIS mentre non ricordavo l’esecuzione di SEVEN STONES).

Ho appreso inoltre che hanno suonato quattro pezzi che proprio all’epoca non conoscevo: WATCHER OF THE SKIES, CAN UTILITY AND THE
COASTLINERS tratte da FOXTROT, disco che era in lavorazione e sarebbe uscito a ottobre 1972, TWLIGHT ALEHOUSE mai pubblicata su vinile e quindi, in chiusura THE KNIFE tratta da TRESPASS.

 

L’unica curiosità riguarda il fatto che a me sembra di ricordare abbastanza
nitidamente anche GET’EM OUT BY FRIDAY ma il supporto CD mi smentisce.

Non voglio esprimere giudizi di natura tecnica o artistica sul gruppo: erano semplicemente i GENESIS featuring PETER GABRIEL con i loro pregi e i loro difetti e tanto basta.

Lasciamo la critica ai critici; la storia ha già dato il suo giudizio. I GENESIS fanno parte ormai della storia della musica e non sono solo una nota a margine.

Naturalmente un grande successo di pubblico e applausi fragorosi mentre PHIL COLLINS con un asciugamano in testa usciva per smontarsi personalmente la batteria, fatto oggi impensabile.

Cosa posso aggiungere? Questo concerto rafforza la mia convinzione che PETER GABRIEL fosse il vero punto di forza dei GENESIS. La sua uscita dal gruppo resta uno dei misteri più inspiegabili nella storia del rock e penso che i GENESIS e lo stesso GABRIEL artisticamente siano stati fortemente penalizzati dal break out del cantante.

Comunque un altro concerto era andato in archivio: in autunno sarebbero arrivati INCREDIBLE STRING BAND, GENTLE GIANT, AREA e quindi NUCLEUS, PERIGEO, JOHN MAYALL, per una stagione musicale d’oro che sembrava non dovesse finire mai e invece purtroppo finì.

Il momento magico si dissolse nel 1975. I miei interessi musicali si spostarono sul blues, sul jazz e quindi sul free jazz con grande disappunto dei miei vicini di casa i quali, il giorno del mio trasferimento a Sant’Olcese nel 1980 mi chiesero ironicamente conferma: scusa Nanni, i tuoi dischi di free jazz li porti con te, vero?

Il vecchio Teatro Alcione, che era ormai diventato un centro di aggregazione culturale e musicale per la città, tornò a essere un cinema di seconda visione e in seguito ospitò anche eventi di basso lignaggio sui quali è meglio sorvolare.

Resta però il ricordo di quella bellissima epoca, felice e spensierata, in cui sembrava che la musica potesse influire sui costumi di una società e forse in parte, chissà, lo fece.

Comunque 48 anni dopo siamo ancora qui; ascoltiamo le infinite ristampe con valanghe di bonus tracks, riscopriamo i vecchi vinili e l’entusiasmo per la grande musica, Genesis compresi naturalmente, per fortuna rimane intatto.

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