Il nuovo numero di Dusk, il primo e storico Genesis Magazine italiano, ospita interviste esclusive e numerosi servizi sulle ultime novità della galassia della band.
«Un giorno, ho sentito questo suono dorato di una 12 corde provenire dalla radura di Charterhouse. Ecco fatto: dovevo procurarmi una 12 corde e ho iniziato a scrivere in un modo diverso.
[…] ci coalizzavamo contro [Peter Gabriel]. […] Quando ci coalizzavamo contro Pete, Tony era in prima linea.
[…] A causa di due 12 corde che cercavano di riaccordarsi in continuazione, il che richiedeva un’eternità sul palco, Pete è stato costretto a fare qualcosa e così ha iniziato a diventare questa persona, che non era il timido, dolce, leggermente inarticolato Pete, è passato a questo personaggio messianico che guarda lontano.
[…] ho registrato Trespass, e sono tornato in tour. Quando si è trattato di assoli, ho rifiutato. Avevo semplicemente perso il coraggio. Ero fondamentalmente, fondamentalmente spaventato. […] La mononucleosi infettiva può colpire il sistema nervoso. Non ne sono sicuro, ma penso che le due cose fossero collegate.»
Leggi tutta l’intervista (in inglese) – CLICCA QUI.
L’album “Gypsy Suite” è stato originariamente pubblicato nel 1995 e comprendeva una serie di registrazioni demo di questa bella e ammaliante musica realizzate tra il 1975 e il 1978, insieme ai demo originali del progetto “Tarka” (che sarebbe finalmente emerso in forma completa nel 1988).
Nel 2017, l’album Slow Dance di Anthony Phillips è stato ripubblicato come “Expanded Edition”: il set di 2CD/DVD includeva diverse tracce bonus e l’album con audio surround 5.1.
Lo scopo principale della ristampa è rendere l’album nuovamente disponibile e non fa parte della campagna generale di ristampa degli album di Phillips, che continuerà come previsto.
Pubblicato originariamente nel 1990, l’album è considerato dagli appassionati della musica di Anthony come uno dei suoi migliori e una suite rock orchestrale in due parti che lo riflette al meglio e con maggiore fantasia.
Questa edizione jewel case dell’album contiene il mix stereo originale rimasterizzato, insieme a un CD “Slow Dance Vignettes”. Include un libretto riccamente illustrato che ripristina completamente l’artwork originale dell’album e presenta un nuovo saggio di Jon Dann nel libretto.
Non è incluso il DVD con la versione con audio surround.
Tracklist:
Disco: 1
1 Slow Dance Part One
2 Slow Dance Part Two
Disco: 2
1 Themes from ‘Slow Dance’
2 No Way Out (Alternate Mix)
3 A Slower Dance
4 Guitar Adagio from Slow Dance
5 Touch Me Deeply (Demo)
6 Clarinet Sleigh Ride
7 Slow Dance Single Demo (Alternate Mix)
8 No Way Out (Original Mix with Drums)
9 Lenta Chorum
From Genesis To Revelation è l’album di esordio dei Genesis, uscito il 7 marzo 1969. Ecco curiosità e ricordi legati al primo lavoro della band.
Dopo aver inciso due 45 giri con Chris Stewart alla batteria (The Silent Sun/That’s Me e A Winter’s Tale/One-Eyed Hound), nell’estate del 1968 la band entra in studio per preparare From Genesis To Revelation, approfittando delle vacanze estive dal college. A Stewart è subentrato Jonathan Silver.
E’ il produttore Jonathan King a operare l’avvicendamento alla batteria. Il compito di dare il triste benservito a Chris tocca all’amico Mike Rutherford, ma non deve faticare troppo. Stewart sa di non essere all’altezza della situazione.
“Non piacevo a Jonathan King e lui non piaceva a me. E’ stato lui che mi ha fatto buttare fuori dalla band, il che era comunque la cosa giusta da fare perché io non ero un bravo batterista”.
Nell’ultima strofa di Where The Sour Turns To Sweet troviamo anche un primo riferimento alle velleità da trasformista di Peter… Paint your face all white To show the peace inside […] Dipingiti il viso tutto di bianco Per mostrare la pace che hai dentro […] …
Già ai tempi della scuola, il futuro frontman dei Genesis amava infatti stupire i compagni con iniziative stravaganti. Ce lo ricorda anche Anthony Phillips:
“A Peter piaceva qualsiasi cosa: era un ragazzo intelligente, aveva certi cappelli fatti da Dunns […] Tutti compravano i suoi cappelli. Tingeva anche le magliette, alla Charterhouse: le nostre maglie bianche diventavano turchesi. Un uomo colorito, Peter. E aveva sempre un sacco di trovate creative”.
In realtà sono pochi i brani con riferimenti biblici diretti. I Genesis infatti si prendono alcune pause dal concept con canzoni d’amore (One Day, Silent Sun), temi introspettivi (Am I Very Wrong?, In Limbo), ambientazione quasi western (The Conqueror).
A causa di una disputa sul nome Genesis, utilizzato all’epoca anche da una band californiana, il produttore Jonathan King fa pubblicare il disco con la copertina completamente nera e senza il nome del gruppo. Così alcuni negozi espongono l’album nelle sezioni di musica religiosa.
Il serpente tentatore e l’Eden perduto del brano, appunto The Serpent, sono destinati a tornare nelle canzoni dei membri dei Genesis, anche nella loro carriera da solisti:
“Nella mente di Peter Gabriel l’immagine di questo luogo rimarrà forte, tanto che il cantante la recupererà nel 1993 per il suo album solista Us, quando, accompagnato dalla voce suadente di Sinead O’Connor, intonerà: “In the blood of Eden lays a woman and a man / With the man in the woman and the woman in the man”. Il mito del serpente tentatore sarebbe stato ripescato in un lavoro di Tony Banks (Strictly Inc., del 1995) dove figura un brano intitolato The Serpent Said; ma soprattutto era già comparso nel 1974 in un brano tratto da The Lamb Lies Down On Broadway dedicato ad alcune figure mitologiche per metà donna e per metà serpente: il pezzo si chiamava The Lamia.”
Anche a causa della sbagliata collocazione nei negozi, l’album ha venduto inizialmente solo poco più di 600 copie.
Ma dopo che i Genesis hanno raggiunto il successo, nei decenni seguenti, la Decca lo ha ristampato moltissime volte, nei vari formati, anche cambiandone il titolo o modificandone la scaletta.
Lo scarso numero di vendite di From Genesis to Revelation desta sconforto fra i membri del gruppo.
La band è in condizioni disperate dal punto di vista finanziario, addirittura pare che saltino i pasti. Ma rifiutano, comunque, gli aiuti in denaro forniti dalle rispettive famiglie. Nessuno dei componenti si perde d’animo, nella convinzione che il successo sarebbe arrivato.
Benché con il termine Revelation si può intendere anche l’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse di San Giovanni, nel disco non si fa mai cenno al testo dell’evangelista, che verrà invece citato in Supper’s Ready su Foxtrot e in alcune parti di The Lamb.
Con In HidingPeter Gabriel si scaglia contro la sua scuola, la tetra Charterhouse e i violenti metodi educativi dei suoi insegnanti.
Le parole che usano i Genesis saranno poi rintracciabili anche nella denuncia del sistema scolastico britannico dei Pink Floyd in The Wall. Ma mentre Roger Waters scrive ricordando gli anni dell’adolescenza, i Genesis compongono quando sono ancora studenti e “vittime” di quel sistema. Un tema che poi abbandoneranno definitivamente una volta “affrancati” dalla Charterhouse.
Nonostante i problemi economici, i Genesis prendono bene la pessima accoglienza dell’album, sia di pubblico che di critica.
“E’ stata una fortuna che il disco sia stato un fiasco commerciale – ha detto Tony Banks -. Fosse stato un successo, probabilmente non ci avrebbe spinti a cambiare registro”. (da Mario Giammetti, Genesis. Il fiume del costante cambiamento, Editori riuniti). “Grazie a Dio non funzionò – ha detto Richard Macphail -. Sarebbe stato un disastro se i Genesis avessero avuto un hit in quel momento, perché erano troppo giovani”. (Daryl Easlea, Senza frontiere. Vita e Musica di Peter Gabriel, Arcana Ed.).
Visions Of Angels, del successivo album Trespass, è un’outtake di From Genesis To Revelation.
Una prima versione del brano è stata ritrovata in una bobina nella soffitta di casa Phillips quasi trenta anni dopo ed è rimasta inedita.
Anthony Phillips la scrisse come canzone d’amore per la futura moglie di Peter Gabriel, Jill, di cui anche lui era innamorato.
I testi vennero riadattati per inserirli nel disco d’esordio, quindi aggiungendo alla love song motivi religiosi.
Del resto vari brani dei successivi album dei Genesis riprendono gli argomenti biblici, affrontati da From….
Nel 1999 il primo batterista Chris Stewart diventa scrittore di successo con il libro Una casa tra i limoni, in cui racconta la sua decisione di lasciare tutto e di trasferirsi in una fattoria dell’Andalusia, in Spagna.
The Silent Sun è ispirato deliberatamente ai Bee Gees, una delle band preferite di Jonathan King e vista come un possibile modello per lo stile della nascente band.
E fu sempre il produttore a decidere sia di fare dell’album un concept di sapore biblico, anche se non tutti i brani hanno contenuto religioso, sia l’aggiunta degli archi di accompagnamento, arrangiati e diretti da Arthur Greenslade & Lou Warburton.
Ricorda Mike Rutherford:
“Ci aspettavamo un suono di archi lussuoso,ma evidentemente il budget non era così alto. Con una grande orchestra alcune delle canzoni probabilmente sarebbero venute meglio”.
From Genesis to Revelation è anche il titolo di una trasmissione radiofonica settimanale italiana, dedicata al prog, di Popolare Network, in onda regolarmente a partire dall’estate del 1999. La redazione è composta da Renato Scuffietti e Matthias Scheller.
Rare video “Picaresca” from “Meadows of Englewood”:
Promo clip from Dragonfly Dreams, Private Parts & Pieces IX:
Ecco il video ufficiale di Halycon Days (Days To Remember) di Lettie Maclean. Ant e Lettie hanno scritto e registrato, per il progetto UPPM, questo brano, che nel maggio 2016 è diventato un singolo:
“Wildlife” conteneva le musiche registrate per i programmi della longeva serie televisiva “Survival” ed era una meravigliosa raccolta di musiche splendidamente evocative.
Pubblicato in parte come tributo al regista di film sulla fauna selvatica Nick Gordon e accolto con favore dai fan, l’album è stato ora rimasterizzato di recente e ampliato in un set di 2CD con un disco aggiuntivo di registrazioni inedite di collaborazioni per le colonne sonore tra Anthony e Joji.
Per la prima volta è incluso anche “The Victors”, una collaborazione tra Anthony e Mike Rutherford registrata per la televisione nel 1991.
Questa edizione è corredata da un libretto illustrato con note di copertina di Anthony Phillips e Jonathan Dann ed è una gradita riedizione di una meravigliosa raccolta di musica di due musicisti fantasiosi e rispettati.
I Genesis sono arrivati in cima alla top 10 degli intrattenitori più pagati del 2022, sostenuti da una massiccia vendita di cataloghi lo scorso autunno, nonché dai ricavi guadagnati dai tour e dallo streaming.
L’ensemble musicale di Phil Collins, Tony Banks e Mike Rutherford è stato nominato al primo posto della lista di Forbes con $ 230 milioni di entrate dopo aver venduto il loro catalogo a Concord Music Group a settembre per un totale di $ 300 milioni.
Il totale di $ 230 milioni includeva anche i totali in streaming dal lavoro di Collins come artista solista.
Tra i luoghi fondamentali per Peter Gabriel ci sono la città di Bath e i suoi dintorni, in Somerset, UK.
Bath dal sito web Bath Echo
Un posto che, da iniziale buen retiro, per meditare a distanza su certi eventi, come vedremo, è stato fonte di ispirazione e sperimentazione fino alla creazione della struttura della sua Real World.
Peter si stabilisce nella prima abitazione della sua storia con la città a Woolley Mill, nell’omonima valle, nei pressi di Bath, con Jill incinta; la figlia Anna-Marie nascerà dopo un parto difficilissimo il 26 luglio 1974.
Siamo nel periodo successivo al tour di “Selling England By The Pound” e alla vigilia delle burrascose sessioni di composizione, registrazione e relativa tournée di “The Lamb Lies Down On Broadway”.
Dopo essere uscito dalla band, Gabriel si dedica qui ai suoi passatempi preferiti del momento: la campagna e la famiglia. A Bath, sempre secondo Easlea, si confonde con la comunità locale, e si prende «due anni per crescere i cavoli e i figli».
Come riporta Mario Giammetti…
…Peter ha raccontato ad Armando Gallo su Ciao 2001 nell’aprile 1976: «Per almeno sei mesi dopo la mia uscita dai Genesis ho frequentato gente non collegata con il mondo musicale, gente che non sapeva nemmeno dell’esistenza di un complesso chiamato Genesis».
A Bath Peter sperimenta stili di vita alternativi, medita di entrare in una comune (una delle quali si chiama Genesis), assume qualche droga, senza eccessi. Si presenta anche sul palco degli amici Stackridge al Friars Aylesbury, uscendo da una torta di compleanno.
Gabriel ritiene l’antica città termale romana di Bath un ottimo conduttore di energia, che presto lo porterà a iniziare a comporre nuova musica.
E tra le nuove esperienze ce n’è una mistica del cantante sulla collina di Solsbury, che sovrasta la città.
Little Solsbury Hill dal sito web Kids of Bath
Come scrive Davide Castellini…
…«La collina di Solsbury è uno spazio fisico reale, un monticello nei pressi di Bath (…). Ma è anche un luogo metaforico da dove si possono osservare le “luci della città” – la realtà presente e nel contempo avere uno sprazzo dell’incerto futuro che si prospetta – l’aquila che spicca il suo volo nella notte scura».
Emozioni che saranno di grande ispirazione per il suo primo singolo da solista “Solsbury Hill”, in cui spiega anche i motivi dell’abbandono dei Genesis, brano che ha anticipato nel febbraio del 1977 l’uscita del primo album.
Gabriel ha quindi trovato un luogo stimolante in cui far fiorire le nuove idee. In questo contesto creativo, inizia a organizzare il suo studio di registrazione casalingo, che presto sarà frequentato da spiriti a lui affini. I primi demo per il nuovo disco vengono proprio dal pianoforte di Woolley Mill.
Ma non sempre Bath ha portato fortuna a Peter. Come lo sciagurato primo Festival WOMAD del 16 luglio 1982, che si tiene proprio vicino casa di Gabriel, ma ciò non garantisce il successo, anzi.
Siamo nel West Country, fuori Shepton Mallet, nello stesso campo in cui i Led Zeppelin parteciparono al secondo Bath Festival nel 1970.
L’intero evento presenta enormi sfide: il pubblico è in estasi ma la vendita dei biglietti è pessima, il tempo è brutto, la BBC si è ritirata nonostante avesse promesso una trasmissione televisiva e uno sciopero dei treni ha tenuto lontane le persone.
Le limitazioni imposte dalle autorità locali fanno ricadere su Peter le spese degli artisti internazionali invitati. Peter e Jill ricevono addirittura minacce di morte da persone a cui devono dei soldi.
«È diventata un’esperienza da incubo quando ci siamo resi conto che non c’era modo di ottenere la vendita dei biglietti per coprire i nostri costi», ha detto Peter al Guardian nel 2012.
Nel frattempo, la famiglia Gabriel si è trasferita ad Ashcombe House a Swainswick, nord-est di Bath.
Peter ha affittato la proprietà nel 1978 e ha convertito il fienile della casa nel suo studio.
In questo video è possibile assistere a diversi momenti (familiari e artistici) della sua vita ad Ashcombe House:
Ad Ashcombe House Peter ha anche lavorato alla sceneggiatura del film su “The Lamb Lies Down On Broadway”, con il regista cileno Alejandro Jodorowsky. Due mesi di lavoro ritenuti da Gabriel molto interessanti, ma il progetto non va a buon fine.
Va meglio dal punto di vista musicale. Nello studio ex fienile, Peter compone le canzoni del terzo album con il proprio nome (soprannominato anche Melt), del 1980, e vi registra il successivo del 1982 (o Security), la colonna sonora del film “Birdy”, tra l’ottobre e il dicembre 1984 e “So”, pubblicato nel 1986.
Non solo: il brano “My Secret Place” dell’album “Chalk Mark in a Rain Storm” di Joni Mitchell viene registrato ad Ashcombe House nel 1986, così come parti dell’album Robbie Robertson del 1987 (anche se i crediti di copertina collocano erroneamente Ashcombe House a Londra).
Nel 1986, finito l’album So, Peter decide che è il momento di trasferirsi da Ashcombe House a una struttura di registrazione permanente. La cosa più importante per Gabriel è essere vicino all’acqua. Prende in considerazione diversi siti, per lo più vecchi mulini, rigorosamente nella zona di Bath.
Ma nel mese di ottobre del 1987 Peter e Jill si separano definitivamente. Divorzieranno nel marzo 1988. Fortunatamente la ex moglie e le bambine non andranno a stare lontano da Bath e così Peter può vedere le figlie ogni giovedì sera e ogni due weekend. In questo periodo Peter inizia la relazione con Rosanna Arquette, conosciuta proprio durante la reunion di Milton Keynes.
Il Box Mill (noto anche come Pinchin’s Mill) è un mulino ad acqua sul By Brook, antico di 200 anni nel Wiltshire. Nel 1864 faceva parte della Box Brewery di proprietà della famiglia Pinchin, che in quell’anno chiuse la loro Northgate Brewery a Pulteney Bridge a Bath.
Nel 1987 Gabriel lo acquista, lo sistema e aggiunge un altro edificio (“The Big Room”).
Peter si mette al lavoro per trasformare il pittoresco gruppo di edifici in un complesso live e studio, completo di spazio residenziale per artisti, una stanza in cui scrivere e una grande sala di controllo, piena di luce naturale.
Ora il sito ha le dimensioni e lo spazio necessari, è vicino al fiume, come voleva Peter, è in una bellissima zona ed è accessibile da Londra, con Bath a 120 miglia (200 km) di distanza, un’ora e mezzo di treno.
Il primo album a essere registrato qui è la colonna sonora del film “L’ultima tentazione di Cristo” di Martin Scorsese, che inaugurerà anche la neonata etichetta Real World, con il titolo “Passion” nel 1989.
E proprio qui, negli studi della sua etichetta, nel 1997, nasce per Gabriel un nuovo amore. Lei è Meabh Flynn, ingegnere e pianista, che lavora alla Real World dalla metà degli anni Novanta. È di 22 anni più giovane di lui. La sposa nel 2002. Il 27 settembre 2001 era nato Isaac Ralph, seguito da Luc nel 2008.
Peter mantiene anche buoni rapporti con Jill, che ora lavora come consulente e psicoterapeuta a Bath.
E, tra le tante iniziative che lo vedono prendere posizione in tutto il mondo, trova il modo di pensare anche al “suo” angolo di Inghilterra.
Nel maggio 2010 si è unito a una campagna per fermare lo sviluppo agricolo proprio nella valle di Woolley. Un’azienda agricola aveva pianificato di allevare intensamente polli. Gabriel è entrato a far parte del Save Woolley Valley Action Group per fermare il progetto.
Per preservare la valle che ha ospitato la sua prima casa di Bath e che ha ispirato il suo primo singolo da solista, “Solsbury Hill”.