Le novità del mese nell’universo Genesis & Co.: eventi, uscite, ex-membri & tribute bands in concerto, etc. Aggiornamenti costanti.
Uscite & Eventi:
Tutti i concerti delle Tribute Bands di Genesis & Co.:
Horizons Radio News:
Le novità del mese nell’universo Genesis & Co.: eventi, uscite, ex-membri & tribute bands in concerto, etc. Aggiornamenti costanti.
Uscite & Eventi:
Tutti i concerti delle Tribute Bands di Genesis & Co.:
Horizons Radio News:
Angolo del Collezionista. Ecco le ultime offerte sui Genesis live all’Hammersmith Odeon di Londra il 10 giugno 1976.
Hammersmith Odeon, Londra, 10 giugno 1976.
Ascolta il concerto:
https://www.youtube.com/watch?v=FPrniAJKYXA
Guarda qui sotto le offerte su Ebay per i collezionisti (attendi l’esito della ricerca):
Ecco come lo ricorda il sito web collectorsmusicreviews.com:
“I Genesis iniziarono il tour di Trick Of A Tail con diversi spettacoli in Ontario e Buffalo, New York in marzo e guadagnarono fiducia nel nuovo set e nella nuova formazione prima di suonare davanti al pubblico di casa.”
Leggi l’articolo di Horizons Genesis:
“Suonarono due spettacoli all’Hammersmith Odeon il 10 e l’11 giugno.
Collins saluta il pubblico dicendo: ‘Buona sera Londra… La prossima cosa che vi suoneremo, se vi ricordate l’ultima volta che ci avete visto che era probabilmente a Wembley vi abbiamo suonato Lamb Lies Down On Broadway. E stasera abbiamo preso tre pezzi dalla storia… e l’abbiamo ribattezzata piuttosto casualmente ‘Lamb Stew”.
Per “White Mountain” Rutherford dice: ‘E ai tempi in cui durante i brani acustici si sentiva il tintinnio dei boccali di birra, suonavamo canzoni dell’album Trespass. Canzoni acustiche dall’album Trespass. Quindi stasera dovremmo suonarne una chiamata ‘White Mountain”.
Steve Hackett introduce la sua canzone “Entangled” dicendo: ‘È un valzer, un lento a tre tempi quindi prendete i vostri partner’.
Prima di “Los Endos” Collins annuncia che hanno registrato lo show per un album. ‘Suppongo che, visto che ci siete tutti, lo comprerete’.
Il bis è il medley di “It” e “Watcher Of The Skies”. Quest’ultima è strumentale e non è mai stata cantata da Collins dal vivo.”
Le ultime della Band su Horizons Genesis:
Horizons Radio News
Angolo del Collezionista. Ecco le ultime offerte sui Genesis live a Reggio Emilia il 20 gennaio 1973.
Il 20 gennaio 1973 inizia a Reggio Emilia la parte italiana del Foxtrot Tour dei Genesis (seconda data il 22 a Roma – GUARDA). Ecco note e immagini di quella serata.
La prima famosissima foto del terzo sbarco nella penisola dei Genesis, dopo le due dell’anno precedente è questa, al Circolo Cral dell‘Aeroporto di Linate a Milano, in una conferenza stampa insieme ai Lindisfarne, appena arrivati in Italia. Eccola:
Il concerto fa parte del Charisma Festival, come la successiva data di Roma – sul palco con i Genesis altre band, con una variazione di date all’ultimo minuto come si vede dalla locandina qui sopra -. Ed ecco quella “giusta”:
Ora la registrazione del concerto:
00:00 – Watcher Of The Skies;
11:53 – The Musical Box;
23:28 – The Fountain Of Salmacis;
33:20 – Get ‘Em Out By Friday;
44:13 – Supper’s Ready;
01:09:55 – The Return Of The Giant Hogweed;
01:21:28 – The Knife.
Uno sguardo ai costumi di Peter. Per Watcher Of The Skies non ha ancora adottato le ali da pipistrello, ma si presenta in scena cosi:
Sul finale di The Musical Box, poi, il colpo di scena. Peter appare con il vestito da donna rosso della moglie Jill e la maschera da volpe.
Un momento storico, questo, per i Genesis, inaugurato il 28 settembre dell’anno precedente a Dublino, inizio di un’era di maschere e travestimenti, anche se non completamente condivisi dagli altri membri della band.
Anche in Supper’s Ready non sono ancora comparsi i famosissimi costumi. Peter li inserirà tra un mese nella parte inglese del tour. In Italia, alla fine di Apocalipse in 9/8 si presenta così:
Per il bis, The Knife, torna il vestito nero, ma senza il giro di gioielli intorno al collo:
Non sono disponibili registrazioni video di questi concerti. Ma l’effetto scenico dei Genesis lo si può vedere nel filmato di dieci giorni prima al Bataclan di Parigi. Eccolo:
Ed ecco il Tour Programme:
Concerto mirabilmente e dettagliatamente ricostruito da:
Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo
“Il pubblico italiano ha l’opportunità non solo di assistere ad una performance di alto livello tecnico, ma anche di essere testimone dell’inesorabile cammino della band verso una proposta musical/teatrale che troverà il suo compimento negli anni immediatamente successivi”.
Genesis. Il fiume del costante cambiamento
di Mario Giammetti
“Il successo è senza precedenti, con 8mila persone presenti a Reggio Emilia in una sala al limite della capienza e addirittura 18mila a Roma, quando in patria sono soliti suonare davanti a poche centinaia di spettatori.”
Genesis in copertina:
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI
Horizons Radio News
Horizons Radio News
Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.
Il 26 giugno 1971 i Genesis salgono per la prima volta sul palco del Reading Festival.
Ecco la locandina tratta dal sito del Reading Museum:
È il primo Festival di Reading in assoluto, che si tiene nei pressi del Tamigi a Richfield Avenue tra venerdì 25 giugno e domenica 27 giugno 1971. Tra gli artisti oltre ai Genesis, Lindisfarne e Wishbone Ash.
Il Reading Festival ebbe origine da un festival annuale di Jazz e Blues organizzato dalla National Jazz Federation e dal Marquee Club di Londra nel 1961.
Il primo Festival di Reading ebbe luogo nel 1971, appunto, quando il promotore Harold Pendleton mise in scena l’evento come parte delle celebrazioni per l’850° anniversario della fondazione dell’Abbazia di Reading.
Per approfondire:
Dal 1980 il festival ha raggiunto una reputazione internazionale, annoverando i più grandi nomi della musica rock.
La fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 hanno visto dei cambiamenti nella scena musicale contemporanea con nuovi suoni indie e dance cross-over.
Quasi 90.000 fan della musica invadono Reading ogni Bank Holiday di agosto, rendendo la città un nome riconosciuto a livello internazionale sulla scena musicale.
È diventato una parte importante della vita di Reading e alla fine del 2004 il Reading Museum ha organizzato una grande mostra retrospettiva chiamata ‘Music, Mud and Mayhem’, che racconta i 30 anni di storia del festival.
I Genesis hanno partecipato varie volte al Festival di Reading. Ecco le registrazioni.
Durante il Nursery Cryme Tour l’11 agosto 1972:
https://www.youtube.com/watch?v=XEPDfHsKCh8
Il 26 agosto 1973:
https://www.youtube.com/watch?v=Y-BD0KXRA64&t=9s
Il 26 agosto del 1979, Phil Collins raggiunge Peter Gabriel al Reading Festival ed esegue con lui The Lamb Lies Down on Broadway:
Biko:
White Shadow:
No Self Control:
Mother of Violence:
Ed ecco le partecipazioni di Steve Hackett:
https://www.youtube.com/watch?v=il2jy6j3zvk
I brani eseguiti da Steve Hackett a Reading nel 1981 sono contenuti nell’album “Premonitions – The Charisma Recordings 1975-1983”.
Lo puoi comprare qui:
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI
Ascolta i Genesis:
Horizons Radio News
Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.
Il 7 marzo 1971 i Genesis salgono per la prima volta su un palco all’estero, a La Ferme V, Woluwe St Lambert, in Belgio. ASCOLTA:
https://www.youtube.com/watch?v=O61lpxGFiZs
Storie e Memorie:
«Abbiamo attraversato la Manica, prendendo un traghetto da Dover a Ostenda», racconta Richard Macphail in My book of Genesis.
«Era pieno inverno e non c’era quasi nessuno a bordo. (…)
Eravamo ancora solo noi sette in viaggio insieme, a guardare gli eserciti di crew che le band impiegano al giorno d’oggi sembra ridicolmente piccolo.
Era una traversata di quattro ore e ci annoiavamo a morte perché lì
non c’era niente da fare. Ho trovato questa scatola con dentro dei salvagenti,
e così tutti noi abbiamo indossato i nostri gilet e abbiamo posato per quello che ora è diventata una famosa foto dei Genesis, tutti noi con i capelli sciolti sulle nostre spalle, Mike che beve da una bottiglietta di Mateus Rosé
perché è quello che si beveva a quei tempi, quello o Liebfraumilch.
(…) Oggi quando si va all’estero si ha la navigazione satellitare
che ti dice esattamente dove andare e i telefoni cellulari o
con le mappe, ma non avevo davvero idea di dove fossimo diretti
in Belgio. Non avevo nemmeno una mappa pieghevole.
(…) Il posto, un club chiamato Ferme V, era pieno zeppo fino al tetto, ma i fan conoscevano ogni nota. È stato incredibile. Mentre in Inghilterra è stato un processo molto lento, in Belgio è successo all’improvviso, come un minorenne
esplosione per quanto ci riguardava.
Un’altra cosa che ricordo è che abbiamo soggiornato in un hotel a tre stelle, molto confortevole, e che Peter ha condiviso una stanza con me perché non sopportava di condividerla con Tony mai più, non dopo le sue esperienze al cottage.»
«Philippe Grombeer (futuro direttore artistico dei maggiori teatri belgi) è un membro del “Club delle Aquile”, ed ha affittato, per conto dell’amministrazione comunale, un’azienda agricola a Woluwe-Saint-Lambert (un sobborgo di Bruxelles), la “FERME V”. Lo spazio non è grande, l’interno è vetusto, ma che importa!» – CONTINUA SU GENESIS PLACES
«5 baldi giovani musicisti tengono il loro primo concerto oltre confine…
Hanno alle spalle un primo album fallimentare e un secondo (l’ultimo) che qualcosa ha venducchiato, soprattutto proprio là dove stanno andando a suonare)…» – CONTINUA SU:
«Alcuni privilegiati li hanno visti in tutta intimità e hanno condiviso tutto con loro. E a ragione: il Belgio è stato il primo paese straniero in cui i Genesis hanno messo piede.» – CONTINUA SU NOSTALGIE
«Come tutte le superstar prima di avere successo, hanno dormito in hotel schifosi, torbide stanze nel retro di pub fumosi, sperduti nella campagna. Ma la fortuna sorride sempre a chi ha talento.» – SCOPRI DI PIU’ SU FACEBOOK GABRIEL’S ANGELS
Libri:
[su_row][su_column size=”1/2″]
[/su_column]
[su_column size=”1/2″]
[/su_column][/su_row]
Bootleg – CLICCA SULL’IMMAGINE PER APPROFONDIRE:
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI
Ascolta i Genesis:
Horizons Radio News
Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.
By D.B.
Il 2 febbraio 1976 esce A Trick Of The Tail, il primo album dei Genesis dopo l’uscita di Peter Gabriel. Ecco un racconto multimediale.
I Genesis raccontano l’album così:
“Con nostro grande sollievo si capisce piuttosto in fretta che possiamo cavarcela anche senza Peter”, racconta Phil Collins nella sua autobiografia.
[bscolumns class=”one_half”]
[/bscolumns][bscolumns class=”one_half_last_clear”][/bscolumns][bscolumns class=”clear”][/bscolumns]
“Le canzoni ci vengono come ai vecchi tempi, ed è roba buona. Abbiamo pronta Dance on a Volcano. Seguono Squonk e Los Endos, per l’album che
sarà intitolato A Trick of the Tail.”
Il tutto mentre il Melody Maker butta la bomba: “Peter Gabriel esce dai Genesis”. La notizia è trapelata prima che loro avessero il tempo di rior-
ganizzarsi. Così, nell’ambiente musicale gira voce che i Genesis sono finiti.
“Comporre A Trick of the Tail è stato come l’inizio di un nuovo capitolo emozionante. Non avrei voluto che Peter se ne andasse, ma sapevo che ci sarebbe stato un cambiamento”, racconta Mike Rutherford nella sua autobiografia.
“Ora che se n’era andato ci siamo sentiti come una nuova band – racconta Mike -. Sembra strano da dire ora, ma la voce di Phil non era come sarebbe diventata. Stratton-Smith diceva che Phil sembrava più Pete di Pete, ma in realtà le loro voci non erano affatto simili. Sembrava così solo se stavano cantando la stessa canzone, la stessa melodia in stile Genesis.
“Spesso mi sembra che la vita nei Genesis sia divisa in due metà – gli anni di Pete e gli anni di Phil. Durante gli anni di Pete eravamo come bambini di scuola. È cambiato tutto quando Pete se n’è andato – continua Mike -. La partenza di Pete ci aveva fatto crescere un po’ come persone, anche se per Tony e me significava anche imparare a rilassarsi un po’.”
Ma i quattro non si danno per vinti. Ogni settimana fanno il provino a potenziali cantanti. Phil insegna loro le parti vocali, cantando con loro. Firth of Fifth, The Knife, brani difficili per qualsiasi aspirante frontman.
I Genesis fanno provini per cinque o sei settimane. Vedono una trentina di ragazzi. Ma il tempo che passa rapidamente, si parla già di un altro tour,
bisogna andare in studio di registrazione.
Ma quando i brani sono registrati e non c’è ancora nessun cantante, il tempo stringe. Mick Strickland è un po’ più bravo degli altri e i Genesis gli chiedono di andare ai Trident per provare. “Gli diamo da cantare Squonk – ricorda Phil -. Il primo verso di quel cantato è bastardissimo: «Like father, like son…». Tale padre, tale figlio… Non gli chiediamo la sua tonalità o la sua estensione. Gliela diamo e basta. Attacca! Poveretto. Non è neanche lontanamente la sua
tonalità. Ci tocca dirgli: «Grazie e arrivederci…». A ripensarci ora, mi sento in colpa per Mick.”
Intanto le ore in studio si stanno accumulando. “Allora dico: «Che ne pensate se ci provo io?» – continua Phil -. E i ragazzi fanno spallucce: «Tanto vale». Dentro di me so che posso riuscirci, ma cantarlo sul serio è tutta un’altra cosa. A volte il cervello dice di sì, ma la voce urla «No!».
Ma Phil ci prova. “Mike e Tony in seguito mi diranno che è come uno di quei momenti dei cartoni animati in cui si accende la lampadina. Si guardano in cabina di regia e le sopracciglia dicono tutto: «Accidenti, è perfetto!».”
Un momento decisivo per Collins.
Dopo aver esplorato ogni altro punto di vista, sembra che quella del batterista che si mette davanti al microfono sia la scelta definitiva. Phil è combattuto, soprattutto perché gli piace suonare la batteria. “Ecco il mio punto dolente – rivela –. Eppure non si può negare la verità: so cantare quelle canzoni.”
Ora il nodo da sciogliere è l’imminente tour.
“Badate bene, io non ero ancora intenzionato ad andare sul palco a cantare da frontman – racconta Phil -. Sul palco sarà tutta un’altra cosa. Quindi, in realtà, siamo ancora senza cantante.
“Il canto era una cosa, ma il vero problema per me era se Phil avrebbe accettato di essere il nostro frontman – ammette Mike Rutherford. I batteristi
generalmente tendono a pensare che i cantanti siano la ciliegina sulla
torta, e non proprio dello stesso calibro di musicista di tutti gli altri della band.”
Per la prima volta i Genesis realizzano tre videoclip delle loro canzoni. Due li abbiamo già visti sopra. Ecco il terzo:
Il primo concerto dei Genesis con Phil Collins come cantante si è svolto alla London Arena di London nell’Ontario, in Canada, il 26 marzo 1976.
C’erano 2.200 fan alla vecchia arena di Bathurst Street per il debutto di Collins come frontman.
Leggi com’è andata – CLICCA QUI.
Eugenio Delmale racconta A Trick of the Outtakes, ovvero quando i Genesis non avevano ancora scelto il nuovo cantante, al posto di Peter Gabriel, nel 1975 (in italiano).
Salva
Ed ecco una playlist di Horizons Radio da YouTube dedicata a A Trick Of The Tail:
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI
Ascolta “A Trick of the Tail”:
Ascolta i Genesis:
Horizons Radio News
Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.
By D.B.
50 anni fa, il 14 gennaio 1971 Steve Hackett esordisce in concerto con i Genesis, all’University College di Londra. Ecco il racconto di quei giorni movimentati.
By D.B.
Come abbiamo visto (LEGGI LO SPECIALE DI HORIZONS RADIO SU QUEI GIORNI), la band è stata vicinissima a sciogliersi, perché Anthony Phillips ha lasciato i compagni d’avventura e loro hanno deciso di sostituire anche John Mayhew, l’attuale batterista.
I Genesis hanno già ingaggiato Phil Collins alla batteria – LEGGI –, ora devono trovare un valido sostituto alla chitarra.
Hanno già provato in concerto sia Ronnie Caryl, grande amico di Phil (ha fatto l’audizione con lui –LEGGI) e chitarrista dei Flaming Youth, che Mick Barnard, membro dei Farm, ma entrambi non hanno convinto gli esigenti membri della band.
Dopo l’addio di Anthony Phillips – LEGGI e poi con l’arrivo di Phil, i Genesis hanno quindi continuato come quartetto, con Tony che suonava tutte le parti di chitarra su un piano elettrico Hohner filtrato con un fuzz box. La ricerca continua.
Il 14 dicembre, scorrendo il Melody Maker, Peter viene incuriosito dall’insolito annuncio di un certo Steve. Eccolo:
Ricorda Tony Banks in Genesis. Il fiume del costante cambiamento, di Mario Giammetti, Editori riuniti:
«Mike aveva fatto audizioni per lungo tempo, ma io e Peter ci convincemmo che stava cercando di trovare qualcuno che suonasse proprio come Ant, il che era ovviamente impossibile. Così andammo noi due a sentire Steve. Era veramente in gamba, a guardarlo sembrava uno dei tanti, invece sapeva comporre, sperimentare, non era il classico chitarrista scalmanato».
E ricorda Steve nello stesso preziosissimo libro di Giammetti:
«Suonavo un po’ alla Jimmy Page, con assolo veloci che mal si sposavano alla delicatezza delleloro canzoni. I primi tempi furono davvero difficili».
E così si arriva a quel 14 gennaio 1971, quando all’University College di Londra, Steve Hackett fa il suo esordio in concerto con i Genesis. Ma non sarà un momento facile.
Racconta Steve riportato da Richard Macphail in My book of Genesis:
“Il primo concerto per me è stato un disastro. Fino ad allora avevo usato un fuzzbox preso in prestito o il Marshall Superfuzz di Tony. Quindi tutto ha funzionato bene, ma quella sera mi hanno dato uno Shaftesbury Duo Fuzz che è un grande fuzzbox. Non riuscivo ad avere un Marshall Superfuzz e pensai, ‘Oh, questo suona bene’.
E quando abbiamo fatto il sound check sembrava tutto a posto, ma ovviamente quando tutti stavano suonando, era molto più forte e il ritorno un disastro. Mi sono scoraggiato e ho dimenticato tutte le mie parti. Mi ricordo di una lite accesa dopo lo spettacolo e pensavo che fosse tutta colpa mia.
Col senno di poi, non lo era. Quello fu il mio momento più imbarazzante sul palco, essere sul palco con musica profondamente arrangiata e con la totale incapacità di ricordare una nota, perché non potevo controllare il mio suono. Non è un buon inizio, ho pensato.”
Racconta Steve a TWR #33 riportato da genesis-movement.org:
“E’ stato un concerto spaventoso… un’esperienza non piacevole… ci sono stati molti errori ed io avevo una fuzz box che stavo provando da settimane e improvvisamente quella sera ho dovuto utilizzarne una diversa ed era come… era la differenza tra un amatore e un professionista e con questa fuzz box e il suo feedback io ho suonato male per tutto lo show e ho pensato di aver sbagliato tutto e che sarebbe stato l’ultimo concerto con loro.”
In realtà Steve non è il solo a suonare poco bene quella sera. Ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia, The Living Years, Arcana:
“Come avremmo scoperto negli anni, Phil aveva la grande capacità di bere tanto senza darlo a vedere. Al primo concerto di Steve – University College London, gennaio 1971 – si verificò un’eccezione. Ci eravamo fatti qualche pinta ma nessuno si era accorto che Phil se n’era scolata qualcuna in più degli altri ed era sbronzo. Phil era un batterista così in gamba che poteva fare praticamente di tutto, ma quella sera si preparò per una delle sue grandi rullate e non successe niente. Silenzio. L’aveva eseguita alla perfezione, peccato che fosse spostato di venti centimetri da ciascun pezzo della batteria.
Povero Steve: era il suo primo concerto, era nervoso e noi avevamo un batterista ubriaco. A fine serata io e Tony facemmo passare un brutto momento a Phil, il che a Phil non diede alcun disturbo, ma sfortunatamente Steve pensò che stessimo litigando per causa sua: lo odiavamo e volevamo sbatterlo fuori. Come sempre, a nessuno passò per la testa di mettere al corrente il nuovo arrivato su come stavano le cose.”
E racconta Phil Collins nella sua autobiografia:
“Per la maggior parte dei casi i concerti sono condotti in modo piuttosto professionale: arriviamo, suoniamo e torniamo a casa. Fumiamo qualche canna, ma niente bagordi esagerati. L’unica volta che succede è a un concerto alla City University di Londra, il primo di Steve con i Genesis. Suoniamo più tardi del previsto, quindi passo il tempo scolandomi un po’ di birre Newcastle Brown. Quando saliamo sul palco sono completamente sconclusionato. Faccio tutti i fill giusti, ma otto centimetri più a destra di dove dovrei. Altro che air-guitar, questa è air-drums. E dopo sono pentito: «Cosa penserà il nuovo chitarrista? Il suo primo concerto e il batterista è ubriaco fradicio». È la prima volta che suono da ubriaco, e sarà anche l’ultima.”
Ma Steve, nonostante le sue preoccupazioni, passa l’esame. E la conferma viene da Peter Gabriel, che dichiara, riportato nel libro di Giammetti sopra citato:
“Abbiamo avuto due chitarristi negli ultimi mesi ma questo spero sia quello definitivo, lo abbiamo trovato attraverso il Melody Maker e sembra essersi adattato benissimo”. (Peter Gabriei, Zig Zag n. 19, 5/71, «Genesis», anonimo).
Ecco cosa ne pensa oggi Anthony Phillips:
Steve diventerà una colonna dei Genesis, nella formazione che molti considerano “quella vera” e oltre. Fino al clamoroso addio.
by D.B.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI
Ascolta Steve Hackett:
Horizons Radio News
Ascolta Genesis & Co.anche su:
Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.
By D.B. –
11 marzo 1970 – Genesis, il concerto al Roundhouse sponsorizzato da Yoko Ono. Ecco il rarissimo video, unica apparizione di Anthony Phillips:
https://youtu.be/iDeOtQCr5SE
E’ un rarissimo video dei Genesis in concerto in quel periodo. E’ girato all’Atomic Sunrise Festival, l’11 marzo 1970 al Roundhouse Club di Londra. L’unico in cui appare Anthony Phillips.
Sia Tony Banks che Ant hanno sempre dichiarato di ricordare che questo concerto è stato registrato in modo professionale su un’apparecchiatura a 8 piste. E infatti un segmento live di 2 minuti di Stagnation che si crede provenga da questo concerto è stato poi trovato negli archivi di Phillips.
In considerazione del fatto che l’Atomic Sunrise Festival è stato sponsorizzato da Yoko Ono, suggerisce che la registrazione originale audio e le riprese cinematografiche potrebbero ancora esistere negli archivi Apple.
Questo concerto è avvenuto circa un mese prima che la band firmasse il nuovo contratto con Charisma e quindi non è nei loro archivi.
Esiste anche un filmato muto privato a colori in Super 8 mm del concerto.
Un momento delicato questo per Ant, perché sta per lasciare i Genesis.
“La fobia del palco era molto più che una semplice paura, era terrore”, racconta Mike Rutherford nella sua autobiografia The Living Years.
Ant è molto dimagrito e appare distrutto, ma la band non ha il tempo per accorgersi di ciò che sta accadendo nell’animo dell’amico. E’ un momento in cui le cose sembrano muoversi. Hanno appena registrato Trespass (uscirà in autunno) e sono in tour, anche se le date non sono da grandi numeri.
Tra i tanti impegni dei Genesis in quel periodo c’è la registrazione dei Jackson Tapes il 9 gennaio 1970 ai BBC Studios Shepherds Bush di Londra. ASCOLTA LO SPECIALE DI HORIZONS RADIO.
“Dopo le session di registrazione mi sentivo come uno zombie”, ha raccontato Phillips nel 2007. In più ha avuto problemi di salute, probabilmente legati al troppo lavoro.
“Ero mentalmente e fisicamente debilitato” – ha raccontato sette anni dopo Ant ad Armando Gallo e riportato nel suo libro Genesis: I Know What I Like -. “Eravamo un branco di perfezionisti. Dopo ogni concerto c’erano sempre lunghe, lunghe, lunghe autopsie”.
La musica che ama tanto sta diventando per Ant causa di infelicità e la sua buona educazione inglese gli impedisce di affrontare a muso duro i compagni per cercare di cambiare le dinamiche della band. “Non mi sentivo più amico di nessuno – continua Ant – ero come alienato. Eravamo ormai divisi in due gruppi che avevano perso la loro strada”.
Mike è il primo a conoscere le intenzioni di Ant. Poco prima di un concerto al Richmond Rugby Club si sono appartati ed è arrivata, come una doccia fredda, la rivelazione. Rutherford sa che l’amico ha paura del palco, ma non c’è stato tempo per approfondire il discorso e Ant non ne aveva più fatto cenno alla sua fobia.
Il 18 luglio ad Haywards Heath i Genesis suonano davanti a 25 persone. Il tragitto verso casa Mile Rutherford e Peter Gabriel lo compiono nella nuova auto di Pete, una Hillman Imp. Insieme prendono in considerazione la situazione.
“Per me non c’era dubbio che senza Ant i Genesis non avevano ragione di esistere”, ricorda Mike nell’autobiografia. Anthony sembra insostituibile, i Genesis appaiono come indivisibili, la voglia di smettere sta per prendere il sopravvento.
Eppure durante il viaggio qualcosa di diverso matura, l’idea di potercela fare anche senza l’amico prende il sopravvento. “Si trattava piuttosto di sviluppare una nuova filosofia basata sull’assunto ‘proviamoci e vediamo che succede’”, scrive Mike. Così non viene presa in considerazione una pausa per consentire ad Anthony di raccogliere le idee. Bisogna andare avanti.
Ecco i Genesis che eseguono l’inedita “The Shepherd” live al programma radio della BBC “NightRide” il 22 Aprile 1970. Probabilmente il più antico live dei Genesis registrato in un disco, il bootleg omonimo:
Una decisione condivisa poi anche da Tony Banks e che oggi appare giusta, ma molto sofferta: “E’ stato il colpo più duro che abbiamo mai ricevuto“, ha detto Gabriel a una rivista l’anno dopo e citato in Without Frontiers: The Life and Music of Peter Gabriel by Daryl Easlea. “Ci sarebbero state altre dipartite” – rivela Mike -, “ma nessuna avrebbe avuto su di me l’effetto che ebbe l’abbandono di Ant”.
I Genesis ne approfittano per operare una piccola rivoluzione. Stanno per entrare nella band Phil Collins e Steve Hackett.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI
Horizons Radio News
Ascolta Genesis & Co.anche su:
By D.B.
La tenuta di Headley Grange, nell’Hampshire inglese, nella campagna britannica, costruita nel 1795, oggi residenza privata, è un leggendario luogo, utilizzato prima come ospizio, poi negli anni Sessanta e Settanta per provare e registrare non da Led Zeppelin, Fleetwood Mac, Bad Company, The Pretty Things, Peter Frampton, Ozark Mountain Daredevils, Ian Dury, Elvis Costello, Clover.
In particolare qui sono nati album come “Led Zeppelin III”, “Led Zeppelin IV”, “Houses of the Holy” e “Physical Graffiti”, oltre al singolo più noto in assoluto degli Zeppelin: “Stairway to Heaven”.
Qui i Genesis hanno vissuto un’esperienza in chiaro-scuro.
La band ha trascorso i mesi di giugno e luglio 1974 a Headley Grange, per comporre e registrare “The Lamb Lies Down On Broadway”. Ma l’ambiente circostante e l’umore dei componenti non sono proprio ideali.
Ricorda Phil Collins nella sua autobiografia “No, non sono ancora morto”:
[bscolumns class=”one_half”][/bscolumns][bscolumns class=”one_half_last_clear”][/bscolumns][bscolumns class=”clear”][/bscolumns]
«Qualunque sia il gruppo che c’è stato per ultimo, l’ha lasciato in uno
stato terribile, e puzzolente. E i topi ne approfittano alla grande. Sono ovunque, saltano su e giù per le scale scricchiolanti, frusciano tra i rampicanti che
coprono gli alberi, corrono su per l’edera che ricopre la casa. Ne contiamo a decine, a centinaia. E parlo solo di quelli che si vedono. Quella casa è ancora un
ospizio.
L’unica nota positiva di quel posto per me è il fatto che John Bonham ha registrato il suo incredibile groove per “When the Levee Breaks” nella tromba
delle scale. Mi sembra quasi di sentirne l’odore. Ma invece sento odore di topi. Migliaia di topi. Arrivo per ultimo, e le migliori camere da letto sono già occupate, naturalmente. Così ho una stanza di merda, dove oltre all’acqua ho anche i topi correnti. Di notte li sento zampettare sopra e sotto di me.»
Racconta Kevin Holm-Hudson in “Genesis and The Lamb Lies Down on Broadway”:
«La casa era in notevole degrado; forse a causa della reputazione “occulta” o dalla sua associazione con i Led Zeppelin, Gabriel era disturbato dalle voci che la casa fosse infestata (Bright, 1988, p. 60). Steve Hackett concorda che il posto aveva “un’atmosfera da casa infestata”. Sentivo strani suoni di graffio,di notte”, con ogni probabilità i topi che condividevano la casa con i loro ospiti rockstar (Platts, 2001, p. 75).»
https://youtu.be/Mrdk5PyXikk
Ancora Phil Collins:
«Montiamo la strumentazione nella zona giorno principale, mentre Peter s’insedia davanti a un vecchio pianoforte scassato che sta a prendere polvere in
un’altra stanza. Noi quattro improvvisiamo, lui annota le sue idee per i testi, e io registro tutto con il mio fidato registratore a cassette Nakamichi.
Scriviamo un po di musica fantastica (In the Cage, Riding the Scree, quintali di roba buona) e molta viene fuori finché Peter è in un’altra stanza, a pestare sul pianoforte, scrivendo i testi.»
Non molto tempo dopo che la band si è insediata a Headley Grange, Gabriel riceve una telefonata dal regista William Friedkin, interessato ad assicurarsi il coinvolgimento di Peter come scrittore nel suo nuovo progetto cinematografico. Friedkin all’epoca è reduce da successi come “The French Connection” e “L’Esorcista”. L’offerta quindi è allettante e lusinghiera per Gabriel, che aveva colpito il regista con la sua mente visionaria.
Peter in origine prevedeva di lavorare con Friedkin dopo aver finito “The Lamb”, ma l’enorme successo de “L’Esorcista” ha fatto accelerare le cose.
Ancora Kevin Holm-Hudson:
«Headley Grange non aveva un telefono, quindi Gabriel avrebbe dovuto
andare in bicicletta fino alla cabina telefonica in fondo alla collina e comporre il numero di Friedkin in California con le tasche piene di monetine da 10 (Fielder, 1984, p. 91).
Il resto del gruppo, comprensibilmente, non condivideva l’improvviso entusiasmo di Gabriel per un progetto esterno alla band. Secondo Gabriel, i suoi compagni “Pensavano che avrei usato il gruppo come un trampolino di lancio per il mio personale successo e non li avrei nemmeno coinvolti. Ma Friedkin non voleva i Genesis. Lui mi voleva per solo per le mie idee strane, non per la musica” (Fielder, 1984, p. 91).»
Racconta Mike Rutherford nella sua autobiografia “The Living Years”:
«Non abbiamo avuto enormi e rumorose discussioni ad Headley Grange. Fin dall’inizio ci siamo resi conto di avere un grande lavoro da fare e sapevamo di non poter sprecare molto tempo a discutere.
È diventato chiaro anche molto presto che avremmo fatto l’album solo se Pete avesse lavorato a tempo pieno sui testi, mentre il resto di noi si occupava della musica. Questo ha dato fastidio a Tony più che a me, ma la mente di Pete era altrove.
Il suo matrimonio aveva avuto delle difficoltà e Jill era anche incinta del loro primo figlio. Questo significava che Pete andava e veniva spesso, e quando era
con noi c’era spesso la sensazione che ci fosse qualcosa di irrisolto tra lui e Tony.»
Guarda le foto dei Genesis a Headley Grange(in qualcuna di esse si può notare la tensione tra i membri della band):
Così Gabriel lascia Headley Grange per circa una settimana per elaborare idee per la sceneggiatura con Friedkin. Ma quando la Charisma ha saputo della partenza di Gabriel, è intervenuto il presidente dell’etichetta Tony Stratton-Smith in persona per convincere Gabriel a tornare.
«Quando Pete è venuto a parlarci dell’offerta, noi erano piuttosto tesi. Come per Ant (Anthony Phillips, il primo membro fondatore dei Genesis ad abbandonare la band, N.d.A), se questo momento fosse successo più tardi nella nostra carriera sono sicuro che avremmo potuto trovare una via d’uscita e ciò avrebbe concesso a Pete qualche mese di tempo.
Ma non ci eravamo ancora resi conto che fosse davvero possibile e, per di più, ci eravamo impegnati ad andare in tournée in autunno. Pete è il più meraviglioso imbranato. Spesso sembrava che non avrebbe mai deciso. (…)
Alla fine, ci siamo un po’ stufati della sua indecisione e gli abbiamo dato un ultimatum, e a quel punto Pete ha lasciato la band.
Così ho accompagnato Tony al telefono pubblico nel villaggio per discutere la situazione con Strat. Ha sempre creduto di poter parlare con chiunque
“Pete, caro ragazzo, vieni a parlare con me”, ma Pete non era il tipo con cui parlare in questo modo.»
Allo stesso tempo, Friedkin non volendo essere responsabile dello scioglimento della band, frena sulla collaborazione di Peter.
Continua Kevin Holm-Hudson:
«”Così Peter ha preso un preciso impegno a finire l’album prima qualsiasi altra cosa”, ha detto Banks. “Ma io penso che ha fatto capire tutti noi che si stava stufando e che era solo una questione di tempo prima che se ne andasse” (Fielder, 1984, p. 91). Collins è d’accordo: “Le cose sono tornate alla normalità ma, da quel momento in poi, credo che tutti noi sentivamo che questo poteva accadere di nuovo in qualsiasi momento” (Fielder, 1984, p. 91).»
Ancora Mike:
«Per la prima volta sentivamo che qualcuno non stava andando nella stessa direzione, qualcosa di fondamentale era cambiato. La questione più urgente, però, era che ora eravamo incredibilmente in ritardo. La musica era quasi completata e avevamo anche una data di registrazione prenotato, ma il testo di Pete non era affatto pronto. Le cose si sono messe così male che alla fine Pete ha dovuto chiedere a Tony e a me di scrivere il testo di “The Light Dies Down on Broadway”. (…)
Ovviamente, è stato un contributo simbolico, ma almeno potevamo sentire di aver scritto una canzone, perché non volevamo un album che aveva “All words by Peter Gabriel” scritto su.»
Ancora Phil:
«Per Pete è un sogno che diventa realtà: la possibilità di collaborare con un artista lungimirante che eccelle in una forma d’arte diversa dalla sua, di lavorare da casa, e anche di essere più vicino a sua moglie. Ci chiede: “Possiamo mettere in pausa il disco? Datemi il tempo di fare questa cosa, poi torno”.
Non dice che ci sta lasciando.
Noi rispondiamo tutti: “Ci dispiace, Peter, purtroppo no. O sei dentro o sei fuori”.
Dal mio punto di vista, all’atto pratico, se Peter ci molla non è per forza la fine del mondo. La mia soluzione fermamente concreta è di riconfigurare i Genesis come quartetto strumentale. Almeno in quel modo si potrebbe finalmente ascoltare la musica come si deve.
La reazione degli altri tre a questo suggerimento si può riassumere così: “Non dire stronzate. Noi, senza cantato, senza testi? Hai detto la tua, ora stai zitto,
Phil”. E naturalmente hanno ragione.
Prima che accada qualcosa di concreto, a Friedkin giunge voce che la sua offerta potrebbe comportare la fine dei Genesis. È l’ultima cosa che vuole, tanto
più che il suo progetto di fantascienza è solo un’idea vaga. Un paio di settimane dopo aver fatto l’offerta, se la rimangia.
Così Peter torna. Ma è tornato perché è sfumata un’occasione che gli interessava di più. Non sono le migliori circostanze per ritrovarsi. Noi continuiamo a lavorare, lo perdoniamo e ci dimentichiamo tutto,
o almeno facciamo finta.»
Ma mentre Friedkin procede senza Peter – ha poi realizzato il film “Sorcerer”, nel 1977 con la colonna sonora deiTangerine Dream ed è stato un fiasco – sui Genesis a Headley Grange sta per abbattersi un’altra bufera.
Il 26 luglio 1974, nel bel mezzo della composizione, nasce la figlia di Gabriel, Anna; durante il parto la bambina viene al mondo con il cordone ombelicale avvolto intorno al collo, cianotica. Ha anche inalato del liquido amniotico durante il parto e i medici sospettano pure la meningite. Ha trascorso due
settimane in un’incubatrice con medici incerti sulle sue possibilità di sopravvivenza.
«Purtroppo Peter è sempre oppresso, e non solo dal carico di lavoro. Le cose in famiglia vanno male: sua moglie Jill ha una gravidanza difficile, non che io
sappia di cosa si tratti. Il risultato è che a volte lui si assenta, il che significa che ci diamo dentro senza di lui. Questo non ci aiuta a pensare come un sol uomo
per un progetto così ambizioso.», scrive Phil Collins.
«Gabriel descrive quelle prime due settimane della vita di sua figlia come “davvero traumatiche” e i compagni della band come “incredibilmente indifferenti. Essi erano incazzati perché non stavo prendendo l’album
seriamente come un mio figlio” (Bright, 1988, pp. 4-5)», scrive Kevin Holm-Hudson.
Ascolta i demos e le prove a Headley Grande dei Genesis:
Durante le sessioni di Headley Grange, il gruppo ha fatto un esperimento:
«Secondo Tony Banks, “Abbiamo spento tutte le luci e ha fatto solo rumore. Il tempo era davvero spaventoso” (Fielder, 1984, p.92)», racconta Holm-Hudson. «Collins fornisce ulteriori dettagli: “Stavamo diventando tutti molto intensi; Peter soffiava il suo oboe nel microfono, poi stava suonando il suo flauto con l’echoplex, quando improvvisamente c’è stato questo grande tuono e ha iniziato a piovere. Tutti abbiamo pensato: ‘Siamo entrati in contatto con qualcosa di forte’.
Erano circa le cinque o le sei della sera e facevamo tutti questi strani rumori quando è iniziato il temporale e ha cominciato a piovere. Poi abbiamo tutti abbiamo cambiato marcia e siamo entrati in un un umore davvero melodico.
In momenti come questo eravamo davvero un’unica cosa e lavoravamo bene insieme a “The Lamb”. E la dimensione del doppio album ci dato la possibilità di farlo.” (Fielder, 1984, p.92).»
Nell’agosto del 1974, il gruppo lascia Headley Grange e si trasferisce nel Galles per completare l’album. Che, nonostante o grazie alle vicissitudini di cui l’antica tenuta è stata muta testimone, è il capolavoro che conosciamo e anche un punto di svolta nella carriera dei Genesis.
#NowPlaying, ascolta “The Lamb Lies Down On Broadway”:
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI
Horizons Radio News
Ascolta Genesis & Co.anche su:
Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.
By D.B. –
Il 7 marzo 1971 i Genesis salgono per la prima volta su un palco all’estero, a La Ferme V, Woluwe St Lambert, in Belgio. ASCOLTA:
1. Announcer’s introduction and Peter’s intro
2. Happy the Man
3. Cheese-and-onion crisp man story
4. Stagnation
5. intro
6. The Light
7. intro
8. Twilight Alehouse
9. story
10. The Musical Box
11. intro
12. The Knife
13. intro
14. Going Out to Get You
Storie e Memorie:
«Abbiamo attraversato la Manica, prendendo un traghetto da Dover a Ostenda», racconta Richard Macphail in My book of Genesis.
«Era pieno inverno e non c’era quasi nessuno a bordo. (…)
Eravamo ancora solo noi sette in viaggio insieme, a guardare gli eserciti di crew che le band impiegano al giorno d’oggi sembra ridicolmente piccolo.
Era una traversata di quattro ore e ci annoiavamo a morte perché lì
non c’era niente da fare. Ho trovato questa scatola con dentro dei salvagenti,
e così tutti noi abbiamo indossato i nostri gilet e abbiamo posato per quello che ora è diventata una famosa foto dei Genesis, tutti noi con i capelli sciolti sulle nostre spalle, Mike che beve da una bottiglietta di Mateus Rosé
perché è quello che si beveva a quei tempi, quello o Liebfraumilch.
(…) Oggi quando si va all’estero si ha la navigazione satellitare
che ti dice esattamente dove andare e i telefoni cellulari o
con le mappe, ma non avevo davvero idea di dove fossimo diretti
in Belgio. Non avevo nemmeno una mappa pieghevole.
(…) Il posto, un club chiamato Ferme V, era pieno zeppo fino al tetto, ma i fan conoscevano ogni nota. È stato incredibile. Mentre in Inghilterra è stato un processo molto lento, in Belgio è successo all’improvviso, come un minorenne
esplosione per quanto ci riguardava.
Un’altra cosa che ricordo è che abbiamo soggiornato in un hotel a tre stelle, molto confortevole, e che Peter ha condiviso una stanza con me perché non sopportava di condividerla con Tony mai più, non dopo le sue esperienze al cottage.»
«Philippe Grombeer (futuro direttore artistico dei maggiori teatri belgi) è un membro del “Club delle Aquile”, ed ha affittato, per conto dell’amministrazione comunale, un’azienda agricola a Woluwe-Saint-Lambert (un sobborgo di Bruxelles), la “FERME V”. Lo spazio non è grande, l’interno è vetusto, ma che importa!» – CONTINUA SU GENESIS PLACES
«5 baldi giovani musicisti tengono il loro primo concerto oltre confine…
Hanno alle spalle un primo album fallimentare e un secondo (l’ultimo) che qualcosa ha venducchiato, soprattutto proprio là dove stanno andando a suonare)…» – CONTINUA SU:
«Alcuni privilegiati li hanno visti in tutta intimità e hanno condiviso tutto con loro. E a ragione: il Belgio è stato il primo paese straniero in cui i Genesis hanno messo piede.» – CONTINUA SU NOSTALGIE
«Come tutte le superstar prima di avere successo, hanno dormito in hotel schifosi, torbide stanze nel retro di pub fumosi, sperduti nella campagna. Ma la fortuna sorride sempre a chi ha talento.» – SCOPRI DI PIU’ SU FACEBOOK GABRIEL’S ANGELS
Libri:
[su_row][su_column size=”1/2″]
[/su_column]
[su_column size=”1/2″]
[/su_column][/su_row]
Bootleg – CLICCA SULL’IMMAGINE PER APPROFONDIRE:
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Horizons Radio MAIL: CLICCA QUI
Ascolta i Genesis:
Horizons Radio News
This website uses cookies. By continuing to use this site, you accept our use of cookies.