ARCHIVIO – 50 anni fa Phil Collins iniziava le prove con i Genesis, 29 agosto 1970 – PODCAST & RICORDI

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

By D.B.

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Alla fine di agosto 1970 i Genesis iniziano le prove con il loro nuovo batterista: Phil Collins. Ecco il racconto di quei giorni d’estate. 

Ascolta il Podcast (in italiano) – CLICCA QUI.

Come abbiamo visto, l’8 agosto 1970 una telefonata ha allungato la vita dei Genesis, che, dopo l’addio di Anthony Phillips, sembravano già vicini alla fine. LEGGI LO SPECIALE DI HORIZONS RADIO SU QUEI GIORNI D’ESTATE.

«Pronto Phil? Sono Peter Gabriel. Quello dei Genesis. Il posto è tuo, se lo vuoi».

Nei giorni precedenti Phil Collins ha sostenuto un “provino” con i Genesis, dopo aver risposto al loro annuncio.  

Da genesisfan.net

La band è stata vicinissima a sciogliersi, perché Anthony Phillips ha lasciato i compagni d’avventura e loro hanno deciso di sostituire anche John Mayhew, l’attuale batterista. 

Qualche giorno dopo la telefonata, i Genesis e Phil Collins si incontrano nell’ufficio di Tony Stratton-Smith alla Charisma a Soho. Racconta Phil nella sua autobiografia:

“L’incontro va benone. Mi piace soprattutto la parte in cui scopro che i Genesis hanno un salario settimanale di dieci sterline, perché raddoppia il livello di reddito a cui sono abituato.”

 Ma c’è anche una brutta notizia: Tony, Mike e Peter hanno intenzione di prendersi due settimane di vacanza. Collins sperava di iniziare subito e non solo per l’entusiasmo. Ha bisogno di soldi.

E così, come rivela sempre nella sua autobiografia, Phil si mette a fare l’imbianchino per due settimane.

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Il 24 agosto, Peter, Mike e Tony tornano dalle vacanze. Le prove possono iniziare e quindi il nuovo impiego di Phil, anche se la band deve ancora onorare alcune date nella vecchia formazione, come al mitico Marquee Club.

Da genesis-movement.org

Dato che loro vivono tutti dalle parti del Surrey e Collins nella periferia ovest di Londra, Mike lo invita a stare a casa dei suoi a Farnham. Phil racconta:

“È un’altra casa grandiosa, anche se con un’atmosfera molto calda e alla mano. Mi congedo felicemente da Londra e mi trasferisco da Mike (…) Mi piace vivere a casa dei genitori di Mike. A colazione ci sono le uova sode e c’è sempre qualcosa che cuoce sulla cucina economica”.

Le prove della nuova formazione dei Genesis avvengono a Maltings, un complesso agricolo a Farnham, appunto. Ancora l’autobiografia di Phil:

“Il resto della mia vita inizia con le prime prove della nuova formazione dei Genesis nel settembre 1970, nell’ambiente ricoperto di guano di piccione di Maltings, un vecchio complesso agricolo a Farnham. Montiamo l’equipaggiamento e cominciamo a suonare con quello che descriverei un entusiasmo confuso: vari amici di Peter, Tony e Mike dalla scuola privata passano a trovarci, io scopro nuovi cibi esotici come il Marmite e la tahina, e spesso tutto è avvolto dal dolce profumo dell’erba”.

Oltre ai vari amici della Charterhouse, che passano a trovarli, a colpire Phil è la presenza costante di Richard MacPhail. Ricorda Phil:

“Era stato il cantante degli Anon, uno dei gruppi pre-Genesis alla Charterhouse. È il road manager e tecnico del suono, oltre che un gran fumatore di canne. Forse non ha altra scelta, dato che dorme a Maltings, condividendo la cuccetta con i piccioni e il loro guano, e sorvegliando gli strumenti. È lui a introdurmi al piacere dell’ascolto in cuffia da fumati. «Déjà Vu» di Crosby, Stills & Nash è uscito da poco e Richard porta il disco, prepara una canna gigantesca ed esorta me e Mike a immergerci nelle maestose armonie sonore di Carry On. Non è proprio come spalancare a calci le porte della percezione, ma almeno ci busso delicatamente.”

Maltings è un vecchio fienile molto confortevole, qui i nuovi Genesis si trovano a loro agio a suonare, improvvisare. E qui preparano i concerti futuri con la nuova formazione. L’atmosfera è apparentemente distesa, anche se, nella sua autobiografia, The Living Years, Mike Rutherford sottolinea le differenze tra loro:

“Noi e Phil non vivevamo sullo stesso pianeta. Lui aveva sempre l’atteggiamento spensierato da ragazzo della porta accanto: andiamo al bar a farci un drink, raccontiamo una barzelletta, fumiamoci una sigaretta o uno spinello. La vita è bella. E penso che uno dei motivi per cui piaceva a Pete fosse proprio che Phil non aveva il nostro background, non proveniva come noi da un mondo ristretto e limitato. Pete  era meno rigido di me e Tony, assai più incline alle emozioni e ai sentimenti; molto più curioso verso il mondo in generale.”

E Phil rivela che:

“A ogni modo, le consuetudini apprese a scuola sono dure a morire, e la gerarchia sociale presto è evidente. Non c’è da stupirsi: io sono l’ultimo.”

Anche se non è solo a “contrapporsi” ai tre, perché con loro c’è un altro chitarrista, Mick Barnard. Abbiamo visto che, dopo l’addio di Anthony Phillips e poi con l’arrivo di Phil, i Genesis hanno continuato come quartetto, senza chitarrista, con Tony che suonava tutte le parti di chitarra su un piano elettrico Hohner filtrato con un fuzz box. Poi hanno trovato Mick, ma non è la persona giusta e la ricerca di un chitarrista continua.

Una volta, scorrendo il Melody Maker, trovano l’annuncio di Steve Hackett.  

Ma questa è un’altra storia.

by D.B.

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Harlequin: First time hearing “Easy Lover” by Phil Collins, REACTION – VIDEO

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Harlequin: “Behind The Line” (Genesis piano cover + midi) by Firda Indira Apriani – VIDEO

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Genesis: 50 anni fa il tour estivo in Italia, 18-24 agosto 1972 – PODCAST, VIDEO & RICORDI

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

Dopo l’esordio in Italia, nell’aprile 1972, i Genesis fanno ritorno nel nostro paese in agosto. Ecco le tappe con ricordi, suoni e immagini di quell’avventura storica.

Ascolta anche il podcast (in italiano) – CLICCA QUI.

La parte estiva in Italia del Nursery Cryme Tour inizia con alcuni intoppi. Infatti, salta la data di Rimini, prevista il 14 agosto e rimandata al 23, a causa del ritardo provocato dai controlli doganali un po’ a rilento a Ferragosto.

E probabilmente per lo stesso motivo viene cancellata anche la data di Fano (Pesaro) prevista il 16. Per un’accurata ricostruzione di questi eventi leggi Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo.

E anche la location del concerto del 18 agosto non è quella originale. Programmato infatti al Dancing Lago delle Rose di Arquà Petrarca (Padova), il live invece si svolge al Campo Sportivo di Feltre (Belluno). Una variazione apparentemente senza spiegazioni, anche se qualcuno afferma che fu a causa di incidenti avvenuti qualche giorno prima durante un concerto dei Van der Graaf Generator. 

Ma anche qui il concerto è stato in forse fino all’ultimo a causa del tempo incerto. Ma poi i Genesis finalmente si possono esibire. Ecco la registrazione:

Questo è il racconto di Piero Gai a Horizons Radio:

“Purtroppo, anche se avvenne a 800 metri da casa mia, ho dovuto raccogliere le informazioni dato che ero troppo piccolo per andarci.
Nel pomeriggio, ci fu anche il tempo per una partitella di calcio a squadre miste tra i presenti e loro, con un pallone di recupero e sfruttando una delle porte del campo. Dopo aver colpito la rete più volte, Peter scagliò l’asta del microfono ancora sulla povera rete, che si vendicò ingarbugliandosi intorno ad essa. Ci volle del bello e del buono per recuperarla.
L’intro di “Watcher of the skies” provocò nel limitrofo  ospedale civile (a pochissimi metri di distanza) un fuggi fuggi tra personale e parenti dei malati, dato che si pensò al rombo che precede il terremoto.
Ultima cosa, ma non sono riuscito a verificarla.Per i  problemi accaduti durante il concerto, Peter fece restituire i soldi ai  presenti. Ad alcuni, li consegnò di persona.”

Lo ricorda così il batterista bellunese Franco De Poli al Gazzettino del Nordest e citato da Rael Matrix in Genesis Forum Italia:

“Era al campo sportivo, con il prato coperto da fogli di panforte e in mezzo al campo una specie di casetta di legno col tetto in cellophane che faceva da palco con dentro gli strumenti dei Genesis, col Mellotron già acceso perché aveva bisogno di scaldarsi. In tutto saremo stati in duecento. una ventina arrivati da Belluno, dieci da Feltre, il resto da tutto il Veneto. Vederli in quella situazione così povera… è bellissimo a ricordarsi. Gabriel si era già rapato la fronte, si truccava gli occhi, non usava ancora le maschere… e nel crescendo di “Musical Box“, il palco era a sei metri dalla rete che lo divideva dal pubblico, cominciò a correre verso di noi e a dare grandi colpi alla rete con l’asta del microfono. Molti scapparono via impauriti! Ricordo che fecero tutto “Nursery Crime“, due brani da “Foxtrot” e qualcosa in anteprima da “Selling England By The Pound”.

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A Marina di Ravenna, il 19 agosto, sono due gli show e in quello pomeridiano i Genesis eseguono per la prima volta (lo rifaranno a Genova tre giorni dopo) Seven Stones.

Purtroppo non esistono testimonianze audio o video. 

“Io c’ero assieme ad un amico – racconta a Horizons Genesis Luciano Mazzoli -. Rigorosamente in motorino da Ravenna in quanto allora sedicenni! Saremo stati in 100, non di più al Jolly di Marina, allora piccola balera all’aperto, con i pini che contornavano la pista. Avevano appena pubblicato Nursery Crime. Ho un ricordo molto lontano nel tempo, solo che ero talmente vicino che quasi potevo toccare la band!!! Serata fantastica per un fan che ancora oggi va dove ci sono loro!!! Ultimo concerto loro assieme (senza Gabriel chiaramente) nel 2007 al Circo massimo!! When in Rome…Fantastic.”

“Che emozione, ricordo ancora lo stupore nel sentire dal vivo, mano a mano che mi avvicinavo alla piazza del concerto, i pezzi che amavo in vinile.

Grande serata.”, ha raccontato a Horizons Genesis Gian Stefano Verlicchi di Forlì.

Alcune interviste e qualche aneddoto sono riportati nel libro Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo.

Doppio concerto anche al Piper 2000 di Viareggio, il 20 agosto, alle 18 e alle 21.  Quello serale ha un bis che molto probabilmente viene proposto solo in questa occasione: Harold The Barrel.

Ascolta lo speciale di Horizons Radio: CLICCA QUI

Un appuntamento magistralmente descritto da Silvano Martini nel suo Blog “Last Music Rebel”, dove racconta entrambe le serate da spettatore in prima fila e anche un retroscena fuori da palco. LEGGI L’ARTICOLO DI SILVANO MARTINI

I brani tratti da Foxtrot, album in fase di registrazione ed espressamente citato durante il concerto, sono ormai nella versione definitiva, tranne alcune eccezioni, come ricorda il libro Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo, dove sono raccontati altri aneddoti di questa data.

21 agosto. Il concerto di Albenga, primo dei due in Liguria, non ha registrazioni musicali o memorabilia da sfoggiare. Ma le testimonianze riportate dell’ottimo Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo, raccontano di un Palasport che in realtà è una bocciofila, con tanto di urla dei giocatori, poche centinaia di persone e uso di materiale pirotecnico, prima mai utilizzato.

Quasi 900 persone fanno parte del pubblico del concerto dei Genesis al Teatro Alcione di Genova, una delle maggiori platee di questo tour. 

Ecco la registrazione audio della serata del 22 agosto (non integrale):

E alcuni momenti del concerto, la presentazione di Can-utility  And The Coastliners:

E la rarità assoluta, l’esecuzione di Seven Stones, mai registrata live in altri concerti, al posto di Get’em Out By Friday:

Il concerto è aperto dal gruppo milanese Jumbo e dai napoletani Osanna, il cui cantante e tastierista Lino Vairetti ha raccontato:

“Ricordo che Peter rimase particolarmente colpito dai nostri travestimenti e dal fatto che andavamo in scena con i visi pitturati e quando due anni dopo al concerto di Napoli  vidi le maschere di Gabriel pensai che forse aveva almeno in parte preso spunto da noi”. (da Dusk del 28 aprile 1999, citato in: Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo)

Ed ecco il ricordo a Horizons Radio di  Nanni Iguera:

Sogno di una notte di mezza estate: Genesis a Genova il 22 agosto 1972 al Teatro Alcione

Materiali da collezione di questo concerto (clicca sull’immagine):

Copertine di bootleg del concerto:

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Dei due concerti di Rimini, tappa spostata dal 14 al 23 agosto per problemi alla dogana in entrata in Italia, restano solo alcune foto realizzate da Giorgio Tagliabue  – GUARDALE  su Genesis The Movement e da Armando Gallo – GUARDALE sui suoi libri.

Rimini, La Locanda del Lupo, dove si sono esibiti i Genesis il 23 Agosto 1972.

Peccato che non esistano registrazioni audio, visto che alla fine del concerto, insieme al gruppo spalla Osanna, i Genesis (o meglio, tre di loro) hanno improvvisato una jam session, come racconta dettagliatamente e con varie testimonianze dei protagonisti Genesis in Italia. I concerti 1972-1975 di Mino Profumo.

A Horizons Radio il racconto di Enrico Paganelli:

«Ho assistito al concerto pomeridiano dei Genesis alla “Locanda del Lupo” . Purtroppo la  cassettina da 90 su cui ho registrato i primi 45 minuti l’ho perduta.

Al pomeriggio non aprirono gli Osanna. All’inizio Gabriel (con la maschera d’argento e la fronte rasata, disse in buon italiano “Abbiamo dei fastidi con l’elettricità” e Phil Collins attaccò “Volare”, poi dette il ritmo a Peter Gabriel per “Let’s Twist Again”.

Infine partì “Watcher of the Skies” Il concerto si chiuse con un lampo al magnesio che mi lasciò per qualche secondo cieco, mi pare durante “The Knife”.»

La tappa di Travagliato, forse il 24 agosto, segna la fine delle due incursioni italiane dei Genesis nel loro Nursery Cryme Tour. Ma la prova che questo concerto sia realmente avvenuto sta nella ricerche svolte da Mino Profumo negli archivi del Giornale di Brescia, dove ha scovato due box pubblicitari del 20 e del 24 agosto e ri-pubblicati su Genesis in Italia. I concerti 1972-1975.

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Il Tivoli Music Hall – foto dal web

Inoltre c’è la testimonianza su metallized.it di Richard Milella, presente al primo concerto a Travagliato, il 16 aprile.

A proposito dell’esecuzione di Watcher Of The Skies, Milella non può che riferirsi ad agosto, periodo in cui il brano è inserito stabilmente in scaletta già nella forma che lo vedrà aprire l’imminente Foxtrot, mentre in aprile, come è noto, il brano è in fase di gestazione proprio durante il tour italiano. Ecco cosa scrive:

Peter parla nella sua lingua ma fa capire che eseguirà ora un brano registrato da pochi giorni e che uscirà sul prossimo Lp dal titolo Foxtrot. Il brano lo ricordo benissimo perché ci emozionò tutti sin dal primo ascolto con quel suo incedere maestoso fra i tasti dell’Hammond: Watcher of the Skies è una pietra miliare e Gabriel lo interpretò anche teatralmente accucciandosi nei chiaro-scuri dell’organo e saltando letteralmente in alto nelle esplosioni orchestrali.
Certa letteratura dice che il brano fu concepito durante questo primo tour in casa nostra; sbagliato, quando lo eseguirono nelle date italiane era già così bello, così completo e così arrangiato da certificare una certosina preparazione anche se su disco uscirà effettivamente mesi dopo.”

Se hai ricordi di uno di questi concerti scrivi a horizonsradio.it

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ARCHIVIO – 50 anni fa Phil Collins entrava nei Genesis, 8 agosto 1970 – AUDIO, VIDEO & RICORDI

Storie e Memorie indimenticabili, attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

By D.B.

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L’8 agosto 1970 una telefonata allunga la vita dei Genesis, che, dopo l’addio di Anthony Phillips, sembrano già vicini alla fine. Ecco il racconto di quei giorni d’estate. 

Da genesisfan.net

By D.B.

Suona il telefono al 453 di Hanworth Road, quartiere di Hounslow, sobborgo occidentale di Londra. Una voce dice: «Pronto Phil? Sono Peter Gabriel. Quello dei Genesis. Il posto è tuo, se lo vuoi».

E’ l’8 agosto 1970. Nei giorni precedenti Phil Collins ha sostenuto un “provino” con i Genesis. La band è stata vicinissima a sciogliersi e tuttora è in un equilibrio molto instabile. La simmetria creativa non c’è più, da quando Anthony Phillips ha lasciato i compagni d’avventura. Prima i Genesis avevano due coppie di autori, Mike Rutherford e Ant da una parte, Tony Banks e Peter Gabriel dall’altra. Ma soprattutto erano amici. Adesso uno di loro se ne va.

Da genesismuseum.com

Perché il 18 luglio alla Sussex Hall di Haywards Heath, Anthony Phillips è salito sul palco per l’ultimo concerto con il gruppo di cui è il fondatore. Guarda e ascolta i ricordi di quella data nello SPECIALE DI HORIZONS RADIO. 

La fobia del palco si è rivelata molto più di una semplice paura, è terrore. Ant è molto dimagrito e appare distrutto, ma la band non ha il tempo per accorgersi di ciò che sta accadendo nell’animo dell’amico. E’ un momento in cui le cose sembrano muoversi. Hanno appena registrato Trespass (uscirà in autunno) e sono in tour in Inghilterra.

La musica che Ant ama tanto sta diventando invece causa di infelicità. Rutherford è il primo a conoscere le sue intenzioni. Poco prima di un concerto precedente, si sono appartati ed è arrivata, come una doccia fredda, la rivelazione. Rutherford sa che l’amico ha paura del palco, ma non c’è stato tempo per approfondire il discorso e Phillips non ha più fatto cenno alla sua fobia.

Quel 18 luglio ad Haywards Heath i Genesis suonano davanti a 25 persone. Il tragitto verso casa Mike e Peter lo compiono nella nuova auto di Gabriel, una Hillman Imp. Insieme prendono in considerazione la situazione. Anthony sembra insostituibile, i Genesis appaiono come indivisibili, la voglia di smettere sta per prendere il sopravvento.

Eppure durante quel viaggio qualcosa di diverso matura, l’idea di potercela fare anche senza l’amico. Bisogna andare avanti.

E così i Genesis ne approfittano per operare una piccola rivoluzione. Con Anthony viene fatto uscire dalla band anche l’ennesimo batterista: John Mayhew.

Ecco perché i tre rimasti sono alle prese con le audizioni, quell’estate del 1970. E’ urgente trovare un nuovo batterista, ma si cerca pure un chitarrista, ovviamente, anche se al momento le parti di Phillips sono affidate al piano Hohner e al fuzzbox di Tony, con Rutherford a chitarra e basso a pedali. Nel dopo-Ant i Genesis stanno infatti effettuando diverse date in quartetto, anche importanti, come questa, al Marquee Club di Londra:

Da genesis-movement.org

L’atmosfera è quindi tesissima. La posta in gioco è la sopravvivenza e potrebbe non essere facile trovare qualcuno all’altezza delle aspettative.

All’annuncio sul Melody Maker risponde tra gli altri Phil Collins.

Phil è appena stato ad Abbey Road per incidere le congas nel brano All Things Must Pass di George Harrison, anche se poi nei crediti non c’è il suo nome e nella registrazione non si notano affatto le sue percussioni. ASCOLTA:

E il suo gruppo attuale, Flaming Youth, vacilla. L’album Ark 2 non ha dato i risultati di vendita sperati. Collins ha un disperato bisogno lavorare.

Ogni giovedì compra tutte le riviste musicali, ed ecco che l’annuncio «Tony Stratton-Smith cerca chitarrista dodici corde e batterista sensibile alla musica acustica» attira la sua attenzione. Phil non conosce granché i Genesis, ma li vede spesso nelle pubblicità dei concerti sui giornali. Buon segno – pensa – vuol dire che ne fanno tanti.

Invece Collins conosce già Strat dai tempi dei Freehold, una band in cui ha militato per poco tempo. I Freehold vivevano in un albergo in Russell Square a Bloomsbury. Quell’albergo è anche il posto dove Phil ha incontrato per la prima volta Tony Stratton-Smith. Diventano amici, si stanno simpatici a vicenda, secondo lui. Quindi pensa di poter avere una corsia preferenziale, una buona parola, per entrare nei Genesis, senza passare dalle audizioni. Rintraccia Stratton-Smith al Marquee Club. Gli offre un drink e gli parla dell’annuncio. 

«No, no, no, ragazzo mio, – risponde Strat – sono tipi esigenti. Devi richiamarli. Devi andare a fare l’audizione.»

Anche per farsi forza, Phil invita il suo amico Ronnie Caryl, pure lui alla ricerca di una via di fuga dai Flaming Youth e aspirante al ruolo che fu di Ant. L’appuntamento è a casa dei genitori di Peter a Chobham, nel Surrey, la settimana dopo. Apre la porta una signora di mezza età. E’ la signora Gabriel.
«Entrate, entrate. – dice – Siete un po’ in anticipo. Fatevi pure una nuotata, mentre aspettate.»

Anche la piscina! – pensa Phil – Le cose nella sua vita stanno proprio migliorando. Se solo avesse pensato di portarsi il costume da bagno. Comunque decide di farsi un tuffo. Negli ultimi due anni ha imparato a cogliere qualsiasi opportunità. Chissà  – si chiede – se gli offriranno mai più di fare un tuffo in una piscina privata riscaldata. Si toglie i jeans e rimane solo con gli slip, poi si tuffa. È un lusso di prima classe a cui non affatto è abituato.

Mentre sguazza in piscina, Phil sente le prove dei due batteristi suoi rivali. Lo standard è accettabile e ascoltandoli capisce con chi deve contendere il posto. Ma intanto continua a godersi la piscina, per calmare i nervi. Poi è il suo turno. Arriva Peter, con in mano l’ancora inedito Trespass.

Gli  fa sentire tre pezzi: Stagnation, Looking for Someone, The Knife. Ma quando siede alla batteria, Collins ha già memorizzato la parte che loro stanno utilizzando nelle audizioni e mostra una sicurezza che colpisce tutti. E alla fine della prova, è sicuro di aver fatto bene.

E’ anche l’ultimo batterista della giornata e quindi, tra una chiacchiera e l’altra, cerca di capire com’è andato il suo provino. Ma invano. Tutto quello che riesce a ricevere è un classico «ti faremo sapere».

Quasi non ci pensa più quando l’8 agosto suona il telefono al 453 di Hanworth Road. Phil ce l’ha fatta. In seguito scoprirà che Peter ha capito subito che lui è il tipo giusto per i Genesis, Mike è meno convinto. Tony fiducioso, ma riservato.

Cerca di fare l’indifferente, ma dentro di sé fa salti di gioia. Finalmente ha trovato un gruppo. Ronnie invece non passa l'”esame”. Per il nuovo chitarrista la ricerca continua.

Ma questa è un’altra storia.

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Harlequin: Loving Peter Gabriel by Nanako via Instagram

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Seven Stones, sette pietre miliari di Genesis & Co.: “Prendere il largo”

Sette pietre miliari per un libero percorso musicale attraverso Genesis & Co.

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Indovina il collegamento QUESTA VOLTA FACILISSIMO tra queste sette canzoni (la soluzione è dopo i brani). Non vuoi indovinare? Allora ASCOLTA IL PODCAST (in italiano) – CLICCA QUI.

Controlla se hai indovinato:

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1) Genesis “Home by the Sea” (1983). Il testo della canzone in realtà è ben poco estivo e attinente al mare: parla di un ladro, che irrompe in una casa solo per scoprire che è infestata. Il ladro viene catturato dai fantasmi, che lo costringono ad ascoltare le loro storie per il resto della sua vita.

2) Peter Gabriel “Red Rain” (1986). Anche in questo caso il mare è piuttosto inquietante. Il testo infatti è stato ispirato da un sogno ricorrente in cui Gabriel nuotava in un mare di acqua rossa. Gabriel ha spiegato alla rivista “Mojo”, nel settembre 2013: “Red Rain” è stata scritta dopo un sogno che avevo fatto in cui il mare era diviso da due pareti. C’erano queste figure di vetro, che si avvitavano in ogni parete, si riempivano di sangue rosso e poi venivano calate sulla sabbia, dove scaricavano il sangue. Facevo questi sogni estremamente vividi, che mi spaventavano a morte”.

3) Mike + The Mechanics “Beggar on a Beach of Gold” (1995). La spiaggia è una metafora, sottolineata anche dalla copertina, in cui Mike è seduto a piedi nudi su di una distesa di monete d’oro. Come a voler dire che si tratta di apprezzare ciò che abbiamo qui e ora e non cercare comunque ciò che non possiamo ottenere. Apprezzare quello che abbiamo, anche le piccole cose.

4) Phil Collins “Too Many Fish in the Sea” (2010). È una canzone di successo del 1964 registrata dal gruppo canoro Motown The Marvelettes. È stata la prima hit del gruppo, nella top 40 per quasi un anno, raggiungendo il numero 25 della Billboard Hot 100. La canzone è stata uno dei primi singoli di successo scritti da Norman Whitfield ed Eddie Holland. È stato anche il primo singolo prodotto da Whitfield. Nel 2010 Phil Collins l’ha inserita in “Going Back”, suo ottavo album solista in studio, con cover della Motown degli anni ’60 e degli standard soul. “Too Many Fish in the Sea”, è stata data in omaggio in anteprima ai nuovi utenti iscritti al sito web di Phil rinnovato.  Poi ha fatto parte dei bonus tracks del DVD e di “The Essential Going Back”, una riedizione uscita il 10 giugno 2016. Anche qui i pesci del titolo sono una metafora.

5) Ray Wilson “Song for a Friend” (2016). Nel brano Ray si lascia andare ai ricordi: “Se guardate laggiù, è lì che sono nato”. La canzone si basa su semplici flash di memorie su sua madre: “Era proprio la migliore mamma del mondo”, che viene paragonata alla fresca e limpida aria del mare.

6) Steve Hackett “Loving Sea” (2015). L’ha spiegata Steve in questo video, pubblicato il 26 luglio 2020:

7) Anthony Phillips “The Sea and the Armadillo” (1984). Fa parte dell’album “Private Parts and Pieces IV: A Catch at the Tables”, nono lavoro in studio di Ant e quarto capitolo della sua serie “Private Parts & Pieces”. Il brano è strumentale. Nell’album, tra mare e lago (“Down Over The Lake”), l’acqua è molto presente, anche nella copertina:

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Suggerisci anche le tue Seven Stones, i tuoi sette gradi di unione tra Genesis & Co. alla nostra mail. CLICK HERE.

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Supermix 100% Genesis & Co. – ASCOLTA

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Harlequin: “And Through The Wire” Peter Gabriel Cover by Elements of Medical – VIDEO

Tutte le forme dell’amore nei confronti di Genesis & Co.: quadri, disegni, fotomontaggi, immagini, musica, omaggi di ogni tipo*
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«Elements of Medical covering this great Peter Gabriel song. With Mark McCrite (vocals), Marc Godino (guitar), Dan Cubert (everything else)

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*Materiale pubblicato per diritto di cronaca e con la firma dell’autore. In caso di diversa volontà dell’autore stesso si prega di segnalarlo alla mail di Horizons Radio CLICK HERE. Grazie.

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