«I’ve been a Genesis fan ever since I was a teenager (ca. 1986) and am finally getting around to recording some Genesis covers. Here’s one of them. Enjoy!»
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Il 13 luglio 1985 Phil Collins è il protagonista di una clamorosa doppia esibizione al Live Aid, una a Londra, l’altra a Philadelphia, dall’altra parte dell’Atlantico.
Verso le tre del pomeriggio Phil e Sting salgono sul palco di Wembley, accolti da un boato del pubblico.
Ma non tutto fila liscio: Sting dimentica le parole di Every Breath You Take.
“Un attimo prima di entrare in scena, con la massima disinvoltura, Sting mi avverte: «A proposito, qualche volta faccio casino con le parole…». Un attimo dopo, in piedi davanti al pianoforte, mi affanno a leggere i versi mentre lui è partito per la tangente dall’altra parte del palco: «Every breath… every move… every bond…»”, ricorda Phil, nella sua autobiografia “No, non sono ancora morto”, trad. Anna Mioni, Mondadori.
Non solo. La giornata è molto calda, anche a Londra. Ancora Phil:
“Il palco è bianco, splende il sole e si muore di caldo. Sono così sudato che mentre suono Against All Odds un dito scivola sui tasti del pianoforte. Una vera stecca, sento quasi rabbrividire gli ottantamila fan che riempiono Wembley. E non soltanto loro, quella nota sbagliata è arrivata in tutto il mondo. Se aggiungiamo il pasticcio di Every Breath, sto già facendo la figura del principiante.”
A Wembley Phil esegue anche In The Air Tonight, poi, insieme a Sting, ecco Long Long Way to Go:
L’esibizione londinese di Phil Collins finisce così. Ma non la sua lunga giornata. Lo attende un Concorde per gli Stati Uniti. Ricorda Phil:
“Non volevo passare per l’unico sbruffone che suonava a entrambi i concerti, e mi avevano assicurato che anche i Duran Duran avrebbero preso l’aereo per Philadelphia. Senonché, per qualche ragione, i Duran Duran si esibiscono solo in America. Insomma, da un momento all’altro l’atmosfera cambia completamente.”
Addirittura, a metà del volo del Concorde, è in programma un collegamento televisivo dall’aereo. Eccolo:
Ed ecco come lo ricorda Phil:
“Negli studi televisivi a Londra, i presentatori della BBC alimentano l’eccitazione del pubblico. «Eccoci in diretta con Phil Collins dalla cabina del Concorde! Come va, Phil?»
«Tutto bene, siamo a metà strada…»
Billy Connolly, Andrew Ridgeley degli Wham! e Pamela Stephenson, gli ospiti in studio, sono perplessi. Non sentono altro che gracchi indistinti e interferenze.”
Arrivato in elicottero dal JFK Airport di New York al JFK Stadium di Philadelphia, Phil accompagna alla batteria Eric Clapton in White Room:
She’s Waiting:
E Layla:
Ricorda Phil: “Il set con Eric è divertente e spensierato. Con il suo batterista Jamie evitiamo di tagliarci la strada, e il risultato è splendido. “
Poi si esibisce da solo. Di nuovo Against All Odds (Take a Look at Me Now) e In the Air Tonight:
Quindi è il delicatissimo momento della reunion dei Led Zeppelin. Phil suonerà con loro. Lo aveva invitato l’amico Robert Plant, prima ancora che venissero coinvolti gli altri ex membri e il Live Aid si trasformasse nel loro clamoroso ritorno insieme. Ma già prima di salire sul palco l’atmosfera non è delle migliori.
Phil: “Robert da solo: un tipo adorabile. Robert e qualsiasi cosa abbia a che fare con gli Zeppelin: è come se si producesse una strana e malevola reazione chimica. È tutto cupo, persino diabolico. Jimmy è palesemente – diciamo così – nervoso e irritabile. (…) ora mi stanno presentando John Paul Jones, che è muto come un pesce. Poi è la volta di Tony Thompson. Mi accorgo che mi tratta con estrema freddezza. (…) Gli parlo dei rischi dei due batteristi sul palco: sono anni che lo faccio con i Genesis e la mia band, so perfettamente quanto è facile che vada tutto a rotoli. Il segreto, come ho imparato a mie spese, è stare sul semplice. Lo sguardo di Tony, però, mi dice che non sa che farsene delle «dritte» di un opportunista appena atterrato da oltreoceano con il Concorde.”
Phil introduce Robert Plant e i Led Zeppelin (ecco l’intera esibizione):
Eseguono Rock and Roll, Whole Lotta Love eStairway to Heaven.
Ma Phil non ha un buon ricordo dell’esibizione: “Sin dall’inizio mi rendo conto che le cose non vanno per il verso giusto. Dalla mia posizione sento poco Robert, ma quanto basta per accorgermi che non è al suo meglio. Altrettanto vale per Jimmy.
Non ricordo nemmeno di aver suonato Rock and Roll, ma so di averlo fatto. Ricordo però lunghi e atroci minuti di quello che Robert chiama sdegnosamente «lavoro a maglia», ovvero il drumming a effetto (…) percuotere l’aria per evitare di contribuire al disastro. Se avessi saputo dell’altro batterista, mi sarei chiamato fuori ben prima di arrivare a Philadelphia.
Sul palco, tengo gli occhi incollati su Tony Thompson. Mi tocca andargli dietro, perché picchia come un dannato e ha deciso di ignorare i miei consigli. (…) Il punto è che mi sentivo spaventosamente a disagio, se avessi potuto sarei uscito dal palco a metà di Stairway, se non prima. Ma ve le immaginate le reazioni?”
E con certo sollievo che Phil porta a termine l’esibizione con i Led Zeppelin. Ora deve “soltanto” affrontare un’intervista insieme a loro. Eccola:
Ancora Phil dalla sua autobiografia: “Hunter inizia a porre domande semplici, ma nessuno lo prende sul serio. Robert e Jimmy danno risposte vaghe e impertinenti, John Paul Jones è sempre muto come un pesce.
Mi dispiace per Hunter. È in diretta mondiale e il pubblico lo guarda con il fiato sospeso, ma i ragazzi gli stanno facendo fare la figura dell’idiota. E così, pur non avendo alcun titolo, cerco di salvare il salvabile rispondendo io.”
Nel backstage Collins ha pure il fiato per riassumere questa lunga giornata in un’intervista singola, ancora con Hunter:
Ma nella sua autobiografia il riassunto è ben più tagliente ed efficace: “Wembley, Heathrow, il Concorde, il JFK (aeroporto e stadio), le quattro performance, una delle quali infernale”.
Un ultima curiosità: sul Concorde Collins aveva incontrato l’attrice e cantante Cher, che non era a conoscenza dei concerti. Dopo aver raggiunto gli Stati Uniti, ha assistito a quello di Philadelphia e la si può vedere mentre si esibisce nel brano collettivo finale We Are the World.
Anche Phil era stato invitato a partecipare, ma aveva declinato per stanchezza (e non solo, visto com’era andata con Plant & Co.).
“In albergo accendo la tv e vedo gli ultimi spasmi del concerto di Philadelphia. Un momento, chi è quella sul palco? Cher – racconta Phil-.
È la degna conclusione di una giornata di follia. Non solo è riuscita a entrare, ma ha un microfono in mano e sta cantando We Are the World. Forse proprio il mio verso.”
«Carlos Castaneda and Genesis-inspired painting. “Into the fire and into the fight”… A warrior that fights to further his knowledge through the rite of dancing. “D-d-do you want to dance with me…?”»
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Viene registrata una parte del concerto dalla Radio francese RTL.
Ecco i 42 minuti andati in onda (notare che, al minuto 38 circa, Phil Collins non ricorda le parole di The Lamb Lies Down On Broadway, ma riprende subito il filo del verso):
La data dell’11 giugno è legata, per i Genesis, a un inizio e a una fine. Ecco perché.
1977, al Palazzo dello Sport di Parigi inizia una serie di cinque concerti che saranno registrati e che faranno parte (tranne The Cinema Show inserita nella versione dell’anno precedente) del doppio album live Seconds Out.
Ecco la registrazione della serata dell’11 giugno:
La line-up:
Phil Collins – lead vocals, drums, percussion;
Steve Hackett – lead guitars, effects;
Mike Rutherford – bass guitar, guitars, bass pedals, backing vocals;
Tony Banks – keyboards, 12 strings guitar, backing vocals;
Chester Thompson – drums, percussion.
Il 12 giugno lo spettacolo è doppio, mentre il 13 viene registrata una parte del concerto dalla Radio francese RTL. Ecco i 42 minuti andati in onda (notare che, al minuto 38 circa, Phil Collins non ricorda le parole di The Lamb Lies Down On Broadway, ma riprende subito il filo del verso):
Lo show del 14 giugno fornisce gran parte del materiale a Seconds Out. Eccolo:
Ma i Genesis non sanno che questi sono gli ultimi concerti con questa formazione. Steve Hackett ha già deciso di lasciare la band. Come era successo con Peter Gabriel, all’apice del successo e del consenso, arriva una defezione. Guarda la rassegna stampa di questo periodo.
E insieme a lui uscirà di scena dalle scalette dei concerti il grandissimo cavallo di battaglia live Supper’s Ready.
L’11 giugno 2007, i Genesis partono da Helsinki con il Turn It On Again Tour. Ascolta:
La line-up:
Phil Collins – lead vocals, drums, percussion;
Mike Rutherford – guitars, bass, backing vocals;
Tony Banks – keyboards, backing vocals;
Daryl Stuermer – guitars, bass, backing vocals;
Chester Thompson – drums, percussion.
Uno show che vede uno dei palcoscenici più avveniristici della storia del rock.
Genesis, Turn it on Again Anatomy of a Tour – CLICCA SULL’IMMAGINE PER COLLEZIONARLO
Guardalo nei video:
Ed ecco un’intervista rilasciata dai Genesis il giorno dopo il primo show del tour:
Una settimana prima, i Genesis si erano sottoposti a una data zero davanti a 250 invitati all’Expo Centre di Bruxelles. Ecco i video di quella prova generale.
Agli addetti ai lavori la band appare subito un po’ arrugginita ed è evidente che ha avuto bisogno di rallentare o semplificare alcuni passaggi. Ma il Tour alla fine sarà un successo.
Con il Turn It On Again Tour (che il 14 luglio ha toccato Roma), peròè calato il sipario sulla gloriosa storia dei Genesis dal vivo.
Sunday 10 June – Somogyi Bornapok Music Bar, Kaposvár, Hungary – Tickets
Un tour che include quattro paesi e che presenta gli album Life Is a Journey e It Is Never The Same Twice live.
Line-up
Steve Hackett – guitar, vocal Gulli Briem – drums, hang drum Tamás Barabás – bass Attila Égerházi – guitar, percussion Áron Koós-Hutás – trumpet, flugerhorn János Nagy – keyboards
Djabe & Steve Hackett, ecco Life Is A Journey – The Sardinia Tapes.
Nel 2016 Steve, Gulli Briem, leggendario batterista del gruppo islandese Mezzoforte e alcuni membri dei Djabe si sono dati appuntamento in Sardegna e hanno registrato questo album.
CD+DVD DIGIPAK SET – THE DVD FEATURES THE COMPLETE AUDIO MATERIAL FROM THE CD IN 24BIT/96KHZ HIGH RESOLUTION STEREO AND SURROUND VERSION. THE DVD ALSO FEATURES A 5-MIN VIDEO DOCUMENTARY OF THE RECORDINGS, SHOT BY MEMBERS OF THE BAND, ALONG WITH A 21-MIN CONCERT FILM (RECORDED IN JULY 2017 AT BUDAPEST JAZZ CLUB, HUNGARY).
CD
1. LIFE IS A JOURNEY 2. GOLDEN SAND 3. CASTELSARDO AT NIGHT 4. WHAT’S THE NEWS ANTONIO? 5. AROUND MY MIND 6. BEAMS OVER THE NULVI MOUNTAINS 7. BUILDING A NURAGHE 8. BUZZY ISLAND 9. I WILL ALWAYS REMEMBER 10. WAKE UP 11. AFTER LIMONCELLO
DVD LIFE IS A JOURNEY – THE SARDINIA TAPES THE 5.1 SURROUND SOUND MIX 1. LIFE IS A JOURNEY 2. GOLDEN SAND 3. CASTELSARDO AT NIGHT 4. WHAT’S THE NEWS ANTONIO? 5. AROUND MY MIND 6. BEAMS OVER THE NULVI MOUNTAINS 7. BUILDING A NURAGHE 8. BUZZY ISLAND 9. I WILL ALWAYS REMEMBER 10. WAKE UP 11. AFTER LIMONCELLO
DVD BONUS FEATURES SARDO MOMENTS FOOTAGE OF THE RECORDING SESSIONS SHOTBY GULLI BRIEM AND TAMAS BARABAS DJABE WITH STEVE HACKETT & GULLI BRIEM – LIVE AT BUDAPEST JAZZ CLUB 3RD JUNE 2017: 12. WALKING AWAY FROM RAINBOWS 13. FLY ON A WINDSHIELD 14. PLEASE DON’T TOUCH 15. BUDAPEST JAM 16. CLOUDS DANCE
LINE-UP: STEVE HACKETT – GUITAR GULLI BRIEM – DRUMS, PERCUSSION TAMÁS BARABÁS – BASS GUITAR, GUITAR, SOFTWARE, PERCUSSION, VOCAL ÁRON KOÓS-HUTÁS – TRUMPET ATTILA ÉGERHÁZI – GUITAR, KEYBOARDS, PERCUSSION
Il precedente album di Steve Hackett & Djabe è Summer Storms & Rocking Rivers.
L’album, ora è disponibile nelle versioni CD, CD+DVD, Doppio CD e MP3, ed è stato registrato nei concerti di Bratislava in Slovacchia il 14 luglio 2011, eccetto Los Endos che arriva da Budapest nel live del 30Novembre 2012.
Originariamente è uscito in doppio vinile e Blu-ray. Ma ora, appunto ecco una nuova edizione.
Steve Hackett collabora con i Djabe dal 2003, prima nell’album della band ’Sheafs are dancing’, poi in concerto insieme a Londra nel 2004.
Dal 2007, ogni anno, intraprendono mini-tour che toccano ogni parte del mondo: tra cui Malaysia, Bosnia, Austria, Slovenia, Olanda, Lituania, Croazia, Slovacchia, Serbia, Bulgaria, Russia e molte altre. Memorabile la partecipazione, in Romania, al Garana Jazz Festival di fronte a 13.000 persone.
Insieme eseguono in eguale misura le composizioni di Genesis, Steve Hackett e Djabe. Da una parte la band ungherese si confronta con i Genesis dell’era Gabriel e Collins indifferentemente, dall’altra Steve Hackett si immerge alla perfezione nella musica dei Djabe. La loro collaborazione, oltre ai concerti, trova spazio in svariati album – GUARDALI SU AMAZON.