I luoghi di Phil Collins: Londra-Concorde-Philadelphia e ritorno – il RICORDO di PHIL

I luoghi indimenticabili nella storia di Genesis & Co., attraverso audio, video, documenti e molto altro ancora.

By D.B.

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Il 13 luglio 1985 Phil Collins è il protagonista di una clamorosa doppia esibizione al Live Aid, una a Londra, l’altra a Philadelphia, dall’altra parte dell’Atlantico.

Ascolta anche il podcast (in italiano) – CLICCA QUI.

Verso le tre del pomeriggio Phil e Sting salgono sul palco di Wembley, accolti da un boato del pubblico.

Ma non tutto fila liscio: Sting dimentica le parole di Every Breath You Take.

“Un attimo prima di entrare in scena, con la massima disinvoltura, Sting mi avverte: «A proposito, qualche volta faccio casino con le parole…». Un attimo dopo, in piedi davanti al pianoforte, mi affanno a leggere i versi mentre lui è partito per la tangente dall’altra parte del palco: «Every breath… every move… every bond…»”, ricorda Phil, nella sua autobiografia “No, non sono ancora morto”, trad. Anna Mioni, Mondadori.

Non solo. La giornata è molto calda, anche a Londra. Ancora Phil:

“Il palco è bianco, splende il sole e si muore di caldo. Sono così sudato che mentre suono Against All Odds un dito scivola sui tasti del pianoforte. Una vera stecca, sento quasi rabbrividire gli ottantamila fan che riempiono Wembley. E non soltanto loro, quella nota sbagliata è arrivata in tutto il mondo. Se aggiungiamo il pasticcio di Every Breath, sto già facendo la figura del principiante.”

A Wembley Phil esegue anche In The Air Tonight, poi, insieme a Sting, ecco Long Long Way to Go:

L’esibizione londinese di Phil Collins finisce così. Ma non la sua lunga giornata. Lo attende un Concorde per gli Stati Uniti. Ricorda Phil: 

“Non volevo passare per l’unico sbruffone che suonava a entrambi i concerti, e mi avevano assicurato che anche i Duran Duran avrebbero preso l’aereo per Philadelphia. Senonché, per qualche ragione, i Duran Duran si esibiscono solo in America. Insomma, da un momento all’altro l’atmosfera cambia completamente.”

Addirittura, a metà del volo del Concorde, è in programma un collegamento televisivo dall’aereo. Eccolo:

Ed ecco come lo ricorda Phil:

“Negli studi televisivi a Londra, i presentatori della BBC alimentano l’eccitazione del pubblico. «Eccoci in diretta con Phil Collins dalla cabina del Concorde! Come va, Phil?»

«Tutto bene, siamo a metà strada…»

Billy Connolly, Andrew Ridgeley degli Wham! e Pamela Stephenson, gli ospiti in studio, sono perplessi. Non sentono altro che gracchi indistinti e interferenze.”

Arrivato in elicottero dal JFK Airport di New York al JFK Stadium di Philadelphia, Phil accompagna alla batteria Eric Clapton in White Room:

She’s Waiting:

E Layla:

Ricorda Phil: “Il set con Eric è divertente e spensierato. Con il suo batterista Jamie evitiamo di tagliarci la strada, e il risultato è splendido. “

Poi si esibisce da solo. Di nuovo Against All Odds (Take a Look at Me Now) e In the Air Tonight:

Quindi è il delicatissimo momento della reunion dei Led Zeppelin. Phil suonerà con loro. Lo aveva invitato l’amico Robert Plant, prima ancora che venissero coinvolti gli altri ex membri e il Live Aid si trasformasse nel loro clamoroso ritorno insieme. Ma già prima di salire sul palco l’atmosfera non è delle migliori.

Phil: “Robert da solo: un tipo adorabile. Robert e qualsiasi cosa abbia a che fare con gli Zeppelin: è come se si producesse una strana e malevola reazione chimica. È tutto cupo, persino diabolico. Jimmy è palesemente – diciamo così – nervoso e irritabile. (…) ora mi stanno presentando John Paul Jones, che è muto come un pesce. Poi è la volta di Tony Thompson. Mi accorgo che mi tratta con estrema freddezza. (…) Gli parlo dei rischi dei due batteristi sul palco: sono anni che lo faccio con i Genesis e la mia band, so perfettamente quanto è facile che vada tutto a rotoli. Il segreto, come ho imparato a mie spese, è stare sul semplice. Lo sguardo di Tony, però, mi dice che non sa che farsene delle «dritte» di un opportunista appena atterrato da oltreoceano con il Concorde.”

Phil introduce Robert Plant e i Led Zeppelin (ecco l’intera esibizione):

Eseguono Rock and Roll, Whole Lotta Love e Stairway to Heaven. 

Ma Phil non ha un buon ricordo dell’esibizione: “Sin dall’inizio mi rendo conto che le cose non vanno per il verso giusto. Dalla mia posizione sento poco Robert, ma quanto basta per accorgermi che non è al suo meglio. Altrettanto vale per Jimmy.

Non ricordo nemmeno di aver suonato Rock and Roll, ma so di averlo fatto. Ricordo però lunghi e atroci minuti di quello che Robert chiama sdegnosamente «lavoro a maglia», ovvero il drumming a effetto (…) percuotere l’aria per evitare di contribuire al disastro. Se avessi saputo dell’altro batterista, mi sarei chiamato fuori ben prima di arrivare a Philadelphia.

Sul palco, tengo gli occhi incollati su Tony Thompson. Mi tocca andargli dietro, perché picchia come un dannato e ha deciso di ignorare i miei consigli. (…) Il punto è che mi sentivo spaventosamente a disagio, se avessi potuto sarei uscito dal palco a metà di Stairway, se non prima. Ma ve le immaginate le reazioni?”

E con certo sollievo che Phil porta a termine l’esibizione con i Led Zeppelin. Ora deve “soltanto” affrontare un’intervista insieme a loro. Eccola:

Ancora Phil dalla sua autobiografia: Hunter inizia a porre domande semplici, ma nessuno lo prende sul serio. Robert e Jimmy danno risposte vaghe e impertinenti, John Paul Jones è sempre muto come un pesce.

Mi dispiace per Hunter. È in diretta mondiale e il pubblico lo guarda con il fiato sospeso, ma i ragazzi gli stanno facendo fare la figura dell’idiota. E così, pur non avendo alcun titolo, cerco di salvare il salvabile rispondendo io.”

Nel backstage Collins ha pure il fiato per riassumere questa lunga giornata in un’intervista singola, ancora con Hunter:

Ma nella sua autobiografia il riassunto è ben più tagliente ed efficace: “Wembley, Heathrow, il Concorde, il JFK (aeroporto e stadio), le quattro performance, una delle quali infernale”.

Un ultima curiosità: sul Concorde Collins aveva incontrato l’attrice e cantante Cher, che non era a conoscenza dei concerti. Dopo aver raggiunto gli Stati Uniti, ha assistito a quello di Philadelphia e la si può vedere mentre si esibisce nel brano collettivo finale We Are the World

Anche Phil era stato invitato a partecipare, ma aveva declinato per stanchezza (e non solo, visto com’era andata con Plant & Co.).

In albergo accendo la tv e vedo gli ultimi spasmi del concerto di Philadelphia. Un momento, chi è quella sul palco? Cher – racconta Phil-.

È la degna conclusione di una giornata di follia. Non solo è riuscita a entrare, ma ha un microfono in mano e sta cantando We Are the World. Forse proprio il mio verso.”

I ricordi di Phil Collins sono tratti da:

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Guarda tutti i concerti del Live Aid

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Angolo del Collezionista

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Harlequin: Dance on a Volcano, dipinto a olio ispirato ai Genesis

Tutte le forme dell’amore nei confronti di Genesis & Co.: quadri, disegni, fotomontaggi, immagini, musica, omaggi di ogni tipo*
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Dancing on a Volcano – inspired by Genesis

By

«Carlos Castaneda and Genesis-inspired painting. “Into the fire and into the fight”… A warrior that fights to further his knowledge through the rite of dancing. “D-d-do you want to dance with me…?”»

Lo puoi acquistare su CLICCA QUI.

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Steve Hackett racconta l’album “Under A Mediterranean Sky” – TUTTI i VIDEO

Steve Hackett: l’album acustico “Under A Mediterranean Sky” raccontato dall’autore attraverso i social.

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Puoi acquistare l’album qui, nelle diverse versioni:

Ecco il racconto del brano “The Call Of the Sea”:

Steve racconta il brano “Andalusian Heart”:

Ecco il racconto del brano “Lorato”:

Qui Steve su “Casa del Fauno”:

Steve racconta il brano “Scarlatti Sonata”:

Ed ecco il racconto del brano “Joie De Vivre”:

Qui Steve su “Adriatic Blue”:

Steve ha parlato anche del brano “The Dervish and the Djin”. Ecco il video:

Ed ecco il racconto del brano “The Memory Of Myth”:

Steve ha commentato il singolo “Sirocco”:

L’8 gennaio è stato pubblicato il video ufficiale di “Sirocco”.

Eccolo:

Con questo post del 4 gennanio 2021 Steve ha annunciato un nuovo blog per raccontare i viaggi e i luoghi che hanno ispirato l’album:

Steve’s new blog: Under A Mediterranean Sky: Journeys Of Inspiration – Part One

“This is the first of three blogs,…

Pubblicato da Steve Hackett su Lunedì 4 gennaio 2021

Il 29 dicembre ha racconato nuovi dettagli sull’album in un podcast. Ecco il post su Facebook:

The Strange Brew podcast: Steve Hackett reveals the stories behind his forthcoming album, Under A Mediterranean Sky,…

Pubblicato da Steve Hackett su Martedì 29 dicembre 2020

Ecco il secondo singolo, “Mdina”. Ascoltalo qui:

 

Scaricalo qui:

Qui Steve parla del brano:

 

Così Steve ha commentanto l’uscita del singolo, il 18 dicembre:

Today Steve launches the second single from his forthcoming album Under A Mediterranean Sky, the epic Mdina (The Walled…

Pubblicato da Steve Hackett su Venerdì 18 dicembre 2020

In questo video Steve dà le prime informazioni su “Under A Mediterranean Sky”:

Qui Steve dà altri particolari, in un’intervista rilasciata il 10 dicembre:

Ed ecco “Andalusian Heart”, il primo brano e primo video dall’album.

Guarda:

Scaricalo qui:

Steve ha pubblicato sul suo blog una riflessione sul suo nuovo album “Under A Mediterranean Sky” definendolo molto personale.

«Non c’è rock ‘n’ roll, non c’è la voce e non c’è la chitarra elettrica – dice Steve –. Ma la mia chitarra classica è affiancata da molti altri strumenti acustici e suoni orchestrali, in un viaggio immaginario attraverso le tante regioni che circondano quella vasta area di mare e cielo, con i suoi misteri incantati, il calore e il romanticismo.»

Hackett ha condiviso parte della scrittura con la moglie Jo, per quanto riguarda i testi. Roger King ha orchestrato e amalgamato tutte le sonorità. 

«Sono entusiasta dell’ensemble di musicisti fantastici – continua Steve –. Franck Avril all’oboe, Christine Townsend al violino e alla viola e mio fratello John al flauto aggiungono colore agli arrangiamenti orchestrali, mentre con Arsen Petrosyan al duduk e Malik Mansurov al tar, insieme al mio chirango e al liuto arabo, ci avventuriamo nel cuore del Medio Oriente. Il sempre versatile Rob Townsend al flauto e al sax soprano si muove a cavallo di diverse dimensioni musicali come il Colosso di Rodi.»

Per vedere le foto dei protagonisti dell’album CLICCA QUI.

Con questo post su Facebook del 4 novembre, Steve aveva annunciato titolo, copertina e dettagli del nuovo album “Under A Mediterranean Sky”, in uscita il 22 gennaio 2021.

NEW ALBUM – UNDER A MEDITERRANEAN SKY

Steve releases his new acoustic album Under A Mediterranean Sky on 22nd January…

Pubblicato da Steve Hackett su Mercoledì 4 novembre 2020

Il 9 settembre Steve aveva pubblicato questo post su Facebook:

It was great to have Rob Townsend over this week to play various instruments on my next project… The recording is getting exciting!

Stay safe, and warmest wishes to all…
Steve

Pubblicato da Steve Hackett su Mercoledì 9 settembre 2020

Il 21 agosto Hackett aveva pubblicato un post, “Stoking the Flames”, sul suo sito web che fa anche il punto dei lavori. Dice Steve:

«Nei giorni della settimana continuo a registrare con Roger e quei fuochi creativi stanno bruciando vivi… Anche molti altri musicisti che hanno inviato i loro contributi a distanza sono coinvolti. Non passerà molto tempo prima che annunci il mio prossimo progetto appassionato, quindi guardate questo spazio!».

Il 26 giugno Steve aveva ricordato con questo post su Facebook che i lavori procedono speditamente e che l’album è a un livello avanzato.

Il 23 giugno Steve ha pubblicato questo video, in cui accenna al diverso “taglio” dell’album, rispetto ai precedenti, e propone una piccola anteprima delle registrazioni con sonorità orchestrali.

Ed ecco cosa ha postato l’11 giugno. Nel racconto sul lockdown nel blog del suo sito, anticipa il ritorno alle registrazioni con il fedele Roger King.

«Ho usato questo tempo anche per preparare un nuovo album, in vista di un progetto acustico che coinvolgesse sonorità orchestrali e strumenti inusuali che non avevo mai utilizzato prima con questo tipo di album», scrive Steve nel suo blog.

E continua: «Appena è stato possibile, Roger ed io ci siamo riuniti per iniziare a registrare. Siamo già a metà strada e stiamo iniziando a raggiungere i musicisti, che possono essere coinvolti a distanza. È una sfida, ma un progetto entusiasmante che sta già esplodendo nella vita. Anche se sei bloccato in un posto fisicamente, la musica può tirarti fuori e portarti su quel tappeto magico sonoro in qualsiasi posto tu voglia sognare…. Credo che sia importante avere cose a cui puntare e a cui aspettarsi in momenti come questi.»

Le ultime di Steve Hackett su Horizons Genesis:

 

Angolo del Collezionista

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Harlequin: Land of Confusion (Genesis cover) by Tracie Morgan – VIDEO

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Harlequin: Sagome e maschere di cartone delle celebrità: Peter Gabriel & Phil Collins

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Sagome di cartone delle celebrità: Peter Gabriel

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Sagome di cartone delle celebrità: Phil Collins

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Da non perdere anche:

Peter Gabriel (Beard) Maschere di persone famose, facce di cartone

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Musica VS Covid-19: Genesis live a Dortmund, 14 giugno 1978 – VIDEO RARI

Ri-viviamo i grandi concerti del passato di Genesis & Co. in attesa del ritorno dei live dopo la quarantena del Covid-19 e di The Last Domino? Tour
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1978 Westfalenhalle, Dortmund Germany – VIDEO:

1992 British Columbia Place Stadium, Vancouver Canada – “Stone Trek” FM Radio Special INTERVISTA:

2007 Messecenter, Herning Denmark – VIDEO

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Video Memories: “Defector” ha 40 anni, il ricordo di Steve Hackett – VIDEO

Video Memories, la Storia di Genesis & Co. attraverso i video.

By D.B.

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Defector è il quarto album in studio di Steve Hackett, pubblicato il 13 giugno 1980 con Charisma Records.

In questo video Steve ricorda i momenti principali della composizione e della registrazione dell’album:

Il suo album precedente, Spectral Mornings era stato il suo più venduto. Hackett voleva capitalizzare lo slancio commerciale, provando nuovo materiale con la sua band in tour prima di registrarlo in studio.

Dopo il tour di Spectral Mornings, infatti, Hackett ha portato la sua band nei Wessex Sound Studios ad Highbury, a nord di Londra, per registrare l’album.

Defector è l’album di Hackett che ha raggiunto il punto più alto in classifica nella UK Albums Chart, piazzandosi al n. 9.

“The Show” è stato pubblicato come singolo. Ecco il video ufficiale:

Molti fan considerano questo come l’ultimo album del suo periodo classico da solista. In effetti, dopo la sua pubblicazione, Hackett è diventato sempre più consapevole della direzione musicale dei suoi album precedenti e ha puntato a una svolta in quello successivo.

Nel 2005, Defector è stato rimasterizzato per Virgin Records. La nuova edizione presenta note di copertina aggiornate e cinque bonus track.

Un mix surround è stato incluso nel cofanetto “Premonitions: The Charisma Recordings 1975–1983“.

Track list

Tutti i brani sono stati scritti da Steve Hackett, eccetto dove indicato.

Lato 1

“The Steppes” – 6:05
“Time to Get Out” – 4:11
“Slogans” – 3:46
“Leaving” – 3:16

“Two Vamps as Guests” – 1:58

Lato 2

“Jacuzzi” – 4:36
“Hammer in the Sand” – 3:11
“The Toast” – 3:42

“The Show” – 3:40

“Sentimental Institution” (Steve Hackett, Peter Hicks) – 2:44

2005 Remaster Bonus Tracks

“Hercules Unchained” (B-side of “The Show”) (Steve Hackett, Peter Hicks) – 2:44
“Sentimental Institution” (Live at the Theatre Royal, Drury Lane) (Steve Hackett, Peter Hicks) – 3:02
“The Steppes” (Live at the Reading Festival) – 6:33
“Slogans” (Live at the Reading Festival) – 4:19
“Clocks – The Angel of Mons” (Live at the Reading Festival) – 5:54
2016 Remaster Bonus Tracks and DVD – New Pseudo 5.1 Surround Sound Up-mix From The Original Stereo Master Tapes

“The Air Conditioned Nightmare” (Live at the Reading Festival) – 4:42
“Every Day” (Live at the Reading Festival) – 6:48
“Ace Of Wands” (Live at the Reading Festival) – 6:45
“Funny Feeling” (Live at the Reading Festival) – 4:17
“The Steppes” (Live at the Reading Festival) – 6:12
“Overnight Sleeper” (Live at the Reading Festival) – 4:52
“Slogans” (Live at the Reading Festival) – 4:42
“The Tower Struck Down” (Live at the Reading Festival) – 3:13
“Spectral Mornings” (Live at the Reading Festival) – 6:10
“The Show” (Live at the Reading Festival) – 4:32
“Clocks – The Angel Of Mons” (Live at the Reading Festival) – 6:05

Steve celebra i 40 anni di DEFECTOR, suonando i brani chiave del suo album. In questo video racconta l’emozione di portarlo in tour:

Musicisti

Steve Hackett – chitarre elettriche e acustiche, voci in “Time to Get Out, The Toast”, backing vocals on “Leaving, The Show”, Optigan in “Sentimental Institution”, Roland GR-500 guitar synthesizer
Pete Hicks – voce solista on “Time To Get Out, Leaving, The Toast, The Show”, cori on “Sentimental Institution”
Dik Cadbury – basso, Moog Taurus bass pedals, cori in “Time To Get Out, Leaving, The Toast, The Show”
Nick Magnus – tastiere, Prophet 5, Clavinet, Fender Rhodes & RMI piano elettrico, Novatron, Vox String Thing, Minimoog, Roland SH-2000, Roland Vp-330 Vocoder in “Slogans”, Piano in “Hammer In The Sand”
John Hackett – flauti
John Shearer – batteria, percussioni

Produzione

Steve Hackett – produzione
John Acock – produzione
Jed e Vince – organizzazione
Kim Poor – dipinti interni e di copertina, smalti, design di copertina

Kim e Kobz – design di copertina
Danny Padova – copertina interna
Armando Gallo – foto collage
Gered Mankowitz – foto collage

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Musica VS Covid-19: Genesis live a Parigi, 13 giugno 1977

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1977 Palais des Sports, Paris FranceSPECIAL HORIZONS RADIO

Viene registrata una parte del concerto dalla Radio francese RTL.

Ecco i 42 minuti andati in onda (notare che, al minuto 38 circa, Phil Collins non ricorda le parole di The Lamb Lies Down On Broadway, ma riprende subito il filo del verso):

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Musica VS Covid-19: Genesis live a Londra, 12 giugno 1976

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1976 Hammersmith Odeon, London England – AUDIO:

1977 Palais des Sports, Paris France – SPECIAL HORIZONS RADIO

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Musica VS Covid-19: Genesis live a Parigi (1977) e Helsinki (2007), 11 giugno – SPECIALE

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La data dell’11 giugno è legata, per i Genesis,  a un inizio e a una fine.  Ecco perché.

1977, al Palazzo dello Sport di Parigi inizia una serie di cinque concerti che saranno registrati e che faranno parte (tranne The Cinema Show inserita nella versione dell’anno precedente) del doppio album live Seconds Out.

Ecco la registrazione della serata dell’11 giugno:

La line-up:

Phil Collins – lead vocals, drums, percussion;

Steve Hackett – lead guitars, effects;

Mike Rutherford – bass guitar, guitars, bass pedals, backing vocals;

Tony Banks – keyboards, 12 strings guitar, backing vocals;

Chester Thompson – drums, percussion.

Il 12 giugno lo spettacolo è doppio, mentre il 13 viene registrata una parte del concerto dalla Radio francese RTL.  Ecco i 42 minuti andati in onda (notare che, al minuto 38 circa, Phil Collins non ricorda le parole di The Lamb Lies Down On Broadway, ma riprende subito il filo del verso):

Lo show del 14 giugno fornisce gran parte del materiale a Seconds Out. Eccolo:

Ma i Genesis non sanno che questi sono gli ultimi concerti con questa formazione. Steve Hackett ha già deciso di lasciare la band. Come era successo con Peter Gabriel, all’apice del successo e del consenso, arriva una defezione. Guarda la rassegna stampa di questo periodo.

E insieme a lui uscirà di scena dalle scalette dei concerti il grandissimo cavallo di battaglia live Supper’s Ready.

L’11 giugno 2007, i Genesis partono da Helsinki con il Turn It On Again Tour. Ascolta:

La line-up:

Phil Collins – lead vocals, drums, percussion;

Mike Rutherford – guitars, bass, backing vocals;

Tony Banks – keyboards, backing vocals;

Daryl Stuermer – guitars, bass, backing vocals;

Chester Thompson – drums, percussion.

Uno show che vede uno dei palcoscenici più avveniristici della storia del rock.

Genesis, Turn it on Again Anatomy of a Tour – CLICCA SULL’IMMAGINE PER COLLEZIONARLO

Guardalo nei video:

Ed ecco un’intervista rilasciata dai Genesis il giorno dopo il primo show del tour:

Una settimana prima, i Genesis si erano sottoposti a una data zero davanti a 250 invitati all’Expo Centre di Bruxelles. Ecco i video di quella prova generale.

Agli addetti ai lavori la band appare subito un po’ arrugginita ed è evidente che ha avuto bisogno di rallentare o semplificare alcuni passaggi. Ma il Tour alla fine sarà un successo.  

Con il Turn It On Again Tour  (che il 14 luglio ha toccato Roma), però è calato il sipario sulla gloriosa storia dei Genesis dal vivo.

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