*Materiale pubblicato per diritto di cronaca e con la firma dell’autore. In caso di diversa volontà dell’autore stesso si prega di segnalarlo alla mail di Horizons Radio. Grazie.
Thank you so much Steve for another great gig … proud to be there to see one of the most talented musician and guitarist along with truly inspired band. It was a BLAST !!!
Last night in Bologna with @HackettOfficial Much more than a concert….An unforgettable music experience !!!Thank you guys! You are the best of the best 😘😘🤗🤗 pic.twitter.com/7kgoSlewVq
@HackettOfficial Thank you for amazing and unbeliveble concert in Brancaccio Theatre tonight. A great, great performance of all band. Steve, the notes of your guitar are essential part of the soundtrack of my live!
18 luglio – Piazza Santissima Annunziata, Firenze –Tickets
18 luglio – Piazza Santissima Annunziata, Firenze – Vip Pack Steve Hackett Genesis Revisited –Tickets
Il Gold Package include:
– Un biglietto di Primo Settore
– Catering con buffet
– Carnet di ingressi e riduzioni per mostre, musei e attività culturali
– Visita guidata ai luoghi d’arte legati al progetto MusArt
Qualche giorno prima dell’inizio del tour, Steve ha raccontato a Horizons Radio lo spirito di questa lunga serie di concerti. By D.B. & Saimon P.
H.R.: Steve, sei di nuovo in viaggio. Non ti stanchi mai di questa vita on the road?
S.H.: Essere in viaggio ha fatto parte della mia vita per così tanto tempo. È sempre una gioia suonare per tutti e amo essere sul palco con la fantastica band che lavora con me.
H.R.: Steve, sei contento di tornare in Italia? C’è una città italiana in particolare in cui sei felice di suonare?
S.H.: Adoro sempre tornare in Italia. Le persone sono sempre così accoglienti e abbiamo molti amici lì. Adoro ogni città italiana! L’Italia è un paese incredibilmente bello con borghi e città spettacolari.
Per la prima volta in assoluto, Steve esegue l’album dei Genesis Selling England By The Pound nella sua totalità.
H.R.: Che tipo di legame hai con Selling England By The Pound? Qual è il tuo brano preferito?
S.H.: Selling England By The Pound è sempre stato il mio album di Genesis preferito perché in quel momento tutto si stava sviluppando musicalmente per noi. La mia canzone preferita è Dancing With The Moonlit Knight, che attraversa così tante affascinanti modifiche.
H.R.: Hai riscoperto la “missing song” Déjà Vu iniziata Peter Gabriel e ultimata da te per Genesis Revisited 1. Come viene cantata da Nad?
S.H.: Nad canta splendidamente su Déjà Vu. (…) È una meravigliosa esibizione di quella straordinaria “missing song” di Selling England.
H.R.: Hai dichiarato che ai tempi di Selling England By The Pound sentivi che stavi suonando la chitarra nella migliore band del mondo, e che tutte le porte si stavano aprendo per voi; che atmosfera c’era nella band allora?
S.H.: La band era molto felice in quel momento. Sentivamo che il mondo si stava aprendo per noi e noi eravamo molto creativi musicalmente.
Sono presenti nello show anche altri brani classici dei Genesis.
H.R.: Quali?
S.H.: Dance on a Volcano e Los Endos. Selling England con l’aggiunta di Déjà Vu occuperà la maggior parte del set dedicato ai Genesis.
Inoltre il 2019 segna il 40° anniversario di uno degli album solisti più famosi di Hackett, Spectral Mornings, e Steve celebra giustamente questa pietra miliare eseguendo alcuni dei capolavori dell’album.
H.R.: Che tipo di legame hai con Spectral Mornings? E’ un album che esegui molto in concerto. Avremo dele sorprese?
S.H.: Anche se amo tutti allo stesso modo, Spectral Mornings è sempre stato un album speciale per me e anche per molti fan. Eseguiremo alcune canzoni suonate in tempi recenti come Every Day, Spectral Mornings e Clocks, ma anche brani non suonati da molto tempo come Virgin and the Gypsy, Tigermoth e The Red Flower Of Tai Chi Blooms Everywhere.
E ovviamente non mancano brani del nuovo album di Steve, At The Edge Of Light, uscito nel gennaio 2019, accolto ottimamente da critica e pubblico.
H.R.: Che tipo di scelta hai fatto sui brani di At The Edge Of Light? E’ stato doloroso lasciarne qualcuno fuori?
S.H.: Ho scelto quelle tracce che penso funzionino meglio dal vivo. Mi piace sempre proporre parte del mio nuovo materiale per mantenere il set vitale.
Novità anche nella line-up che lo accompagna: alla batteria Craig Blundell sostituisce Gary O’Toole che ha lasciato la band nell’ottobre scorso.
H.R.: Come va con Craig Blundell che sostituisce Gary O’Toole alla batteria? Avete avuto difficoltà con l’inserimento in una band così affiatata da anni?
S.H.: Craig si è ambientato bene sin dall’inizio. È un batterista fantastico e un ragazzo eccezionale. Siamo tutti entusiasti di averlo con noi.
Steve Hackett: Vocals, Guitars Roger King: Keyboards Craig Blundell: Drums, Percussion Rob Townsend: Saxes, flutes Jonas Reingold: Bass, 12-string guitar Nad Sylvan: Vocals
H.R.: C’è qualche artista, vivo o morto, con cui ti piacerebbe collaborare? O esibirti dal vivo sul palco?
S.H.: Mi sarebbe piaciuto esibirmi dal vivo con Richie Havens, che aveva una voce e una presenza scenica così straordinarie.
H.R.: Un sacco di chitarristi ti guardano in termini di musicalità. Crescendo, hai un musicista che hai ammirato? E adesso?
S.H.: Quando ero molto giovane, era Hank Marvin dei The Shadows. Successivamente è stato Brian Jones degli Stones e in seguito ancora Jimi Hendrix. Poi ho sviluppato molto il mio stile. Ci sono ancora chitarristi che mi piacciono oggi come Joe Bonamassa.
H.R.: Come si è evoluto il tuo stile musicale nel corso degli anni? Cosa ti influenza di più?
S.H.: Inizialmente sono stato influenzato dal Blues, ma poi sono stato elettrizzato dall’esplosione di nuovi suoni di band come i Beatles, Procul Harum e King Crimson alla fine degli anni ’60. Poi con i Genesis ho apprezzato il modo in cui molti generi musicali differenti possono essere collegati e sviluppati.
H.R.: Picasso una volta disse che l’arte è una reinterpretazione di vecchi modelli, con un nuovo tocco. Diresti che questo vale anche per la musica?
S.H.: Sì, tutti i modelli di base sono stati realizzati prima, ma quando sviluppi e colleghi diversi generi e idee, dai vita a nuove forme. È qui che la musica diventa eccitante!
“The John Hackett Band are delighted to be playing at Sheffield’s Crookes Social Club at the end of April. A home gig is always welcome, and at an excellent venue is even better!
With support from Howard Alan Sinclair, it’s going to be a great night – see you there!
Progressive rock flute player, guitarist, keyboard player and singer , John is best known for his work with his brother Steve Hackett, the former Genesis guitarist. Since 1975 he has recorded and toured with Steve in Europe, USA and Japan alongside a career as a solo flautist and session player.
Following 2005’s “Checking out Of London”, and 2015’s “Another LIfe,” the John Hackett Band was formed featuring guitar virtuoso Nick Fletcher, Jeremy Richardson on bass and vocals and Duncan Parsons on drums.
“We Are Not Alone” came out in 2017, a double album by the band including a live recording from the Classic Rock Society, and last year saw the release of the John Hackett/Nick Fletcher album “Beyond the Stars.”
The first show of the tour in Oostende last night went like a dream with fantastic crowd response! Terrific start and band on great form… pic.twitter.com/UuG05Sgvhw
#1:
Every Day
Under the Eye of the Sun
Fallen Walls and Pedestals
Beasts in Our Time
The Virgin and the Gypsy
Tigermoth
Spectral Mornings
The Red Flower of Tachai Blooms Everywhere
Clocks – The Angel of Mons
#2 (Selling England by the Pound): Dancing With the Moonlit Knight I Know What I Like (In Your Wardrobe) Firth of Fifth More Fool Me The Battle of Epping Forest After the Ordeal The Cinema Show Aisle of Plenty Deja Vu
Encores: Dance on a Volcano Myopia / Slogans / Los Endos
*Materiale pubblicato per diritto di cronaca e con la firma dell’autore. In caso di diversa volontà dell’autore stesso si prega di segnalarlo alla mail di Horizons Radio. Grazie.
Steve Hackett arriva in Italia con il suo tour 2019. E racconta a Horizons Radio lo spirito di questa lunga serie di concerti.
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By D.B. & Saimon P.
Partenza il 22 aprile da Ostenda, in Belgio. Steve e la sua band si esibiscono in 31 spettacoli in 17 paesi.
H.R.: Steve, sei di nuovo in viaggio. Non ti stanchi mai di questa vita on the road?
S.H.: Essere in viaggio ha fatto parte della mia vita per così tanto tempo. È sempre una gioia suonare per tutti e amo essere sul palco con la fantastica band che lavora con me.
Dopo una settimana il tour arriva in Italia. Ecco le date, che prevedono anche il VIP Meet & Greet con Steve:
18 luglio – Piazza Santissima Annunziata, Firenze –Tickets
18 luglio – Piazza Santissima Annunziata, Firenze – Vip Pack Steve Hackett Genesis Revisited –Tickets
Il Gold Package include:
– Un biglietto di Primo Settore
– Catering con buffet
– Carnet di ingressi e riduzioni per mostre, musei e attività culturali
– Visita guidata ai luoghi d’arte legati al progetto MusArt
H.R.: Steve, sei contento di tornare in Italia? C’è una città italiana in particolare in cui sei felice di suonare?
S.H.: Adoro sempre tornare in Italia. Le persone sono sempre così accoglienti e abbiamo molti amici lì. Adoro ogni città italiana! L’Italia è un paese incredibilmente bello con borghi e città spettacolari.
Per la prima volta in assoluto, Steve esegue l’album dei Genesis Selling England By The Pound nella sua totalità.
H.R.: Che tipo di legame hai con Selling England By The Pound? Qual è il tuo brano preferito?
S.H.: Selling England By The Pound è sempre stato il mio album di Genesis preferito perché in quel momento tutto si stava sviluppando musicalmente per noi. La mia canzone preferita è Dancing With The Moonlit Knight, che attraversa così tante affascinanti modifiche.
H.R.: Hai riscoperto la “missing song” Déjà Vu iniziata Peter Gabriel e ultimata da te per Genesis Revisited 1. Come viene cantata da Nad?
S.H.: Nad canta splendidamente su Déjà Vu. Sembra incredibile durante le prove. È una meravigliosa esibizione di quella straordinaria “missing song” di Selling England.
H.R.: Hai dichiarato che ai tempi di Selling England By The Pound sentivi che stavi suonando la chitarra nella migliore band del mondo, e che tutte le porte si stavano aprendo per voi; che atmosfera c’era nella band allora?
S.H.: La band era molto felice in quel momento. Sentivamo che il mondo si stava aprendo per noi e noi eravamo molto creativi musicalmente.
Saranno comunque presenti nello show anche altri brani classici dei Genesis.
H.R.: Quali?
S.H.: Dance on a Volcano e Los Endos. Selling England con l’aggiunta di Déjà Vu occuperà la maggior parte del set dedicato ai Genesis.
Inoltre il 2019 segna il 40° anniversario di uno degli album solisti più famosi di Hackett, Spectral Mornings, e Steve celebrerà giustamente questa pietra miliare eseguendo alcuni dei capolavori dell’album.
H.R.: Che tipo di legame hai con Spectral Mornings? E’ un album che esegui molto in concerto. Avremo dele sorprese?
S.H.: Anche se amo tutti allo stesso modo, Spectral Mornings è sempre stato un album speciale per me e anche per molti fan. Eseguiremo alcune canzoni suonate in tempi recenti come Every Day, Spectral Mornings e Clocks, ma anche brani non suonati da molto tempo come Virgin and the Gypsy, Tigermoth e The Red Flower Of Tai Chi Blooms Everywhere.
E ovviamente non mancano brani del nuovo album di Steve, At The Edge Of Light, uscito nel gennaio 2019, accolto ottimamente da critica e pubblico.
H.R.: Che tipo di scelta hai fatto sui brani di At The Edge Of Light? E’ stato doloroso lasciarne qualcuno fuori?
S.H.: Ho scelto quelle tracce che penso funzionino meglio dal vivo. Mi piace sempre proporre parte del mio nuovo materiale per mantenere il set vitale.
Novità anche nella line-up che lo accompagna: alla batteria Craig Blundell sostituisce Gary O’Toole che ha lasciato la band nell’ottobre scorso.
H.R.: Come va con Craig Blundell che sostituisce Gary O’Toole alla batteria? Avete avuto difficoltà con l’inserimento in una band così affiatata da anni?
S.H.: Craig si è ambientato bene sin dall’inizio. È un batterista fantastico e un ragazzo eccezionale. Siamo tutti entusiasti di averlo con noi.
Ecco quindi l’attuale line-up:
Steve Hackett: Vocals, Guitars Roger King: Keyboards Craig Blundell: Drums, Percussion Rob Townsend: Saxes, flutes Jonas Reingold: Bass, 12-string guitar Nad Sylvan: Vocals
H.R.: C’è qualche artista, vivo o morto, con cui ti piacerebbe collaborare? O esibirti dal vivo sul palco?
S.H.: Mi sarebbe piaciuto esibirmi dal vivo con Richie Havens, che aveva una voce e una presenza scenica così straordinarie.
H.R.: Un sacco di chitarristi ti guardano in termini di musicalità. Crescendo, hai un musicista che hai ammirato? E adesso?
S.H.: Quando ero molto giovane, era Hank Marvin dei The Shadows. Successivamente è stato Brian Jones degli Stones e in seguito ancora Jimi Hendrix. Poi ho sviluppato molto il mio stile. Ci sono ancora chitarristi che mi piacciono oggi come Joe Bonamassa.
H.R.: Come si è evoluto il tuo stile musicale nel corso degli anni? Cosa ti influenza di più?
S.H.: Inizialmente sono stato influenzato dal Blues, ma poi sono stato elettrizzato dall’esplosione di nuovi suoni di band come i Beatles, Procul Harum e King Crimson alla fine degli anni ’60. Poi con i Genesis ho apprezzato il modo in cui molti generi musicali differenti possono essere collegati e sviluppati.
H.R.: Picasso una volta disse che l’arte è una reinterpretazione di vecchi modelli, con un nuovo tocco. Diresti che questo vale anche per la musica?
S.H.: Sì, tutti i modelli di base sono stati realizzati prima, ma quando sviluppi e colleghi diversi generi e idee, dai vita a nuove forme. È qui che la musica diventa eccitante!
H.R.: Steve, you’re back on the road. Do you ever get tired of this life on the road?
STEVE HACKETT: Being on the road has been part of my life for so long now. It is always a joy to play for everyone and I love being onstage with the fantastic band that works with me.
Are you happy to come back to Italy? Is there an Italian city in particular where you are happy to come back?
I always love to come back to Italy. The people are always so welcome and we have many friends there. I love every Italian city! Italy is an incredibly beautiful country with spectacular towns and cities.
What kind of bond do you have with Selling England By The Pound? What is your favorite song? What will you do?
Selling England By The Pound has always been my favourite Genesis album because everything was developing musically for us at that time. My favourite song is Dancing With The Moonlit Knight, which goes through so many fascinating changes. I’ll perform the whole of that album on tour, as well as most of Spectral Mornings and some of my new album At The Edge Of Light.
You’ve rediscovered the missing song Déjà Vu started by Peter Gabriel and finished by you for Genesis Revisited 1. How is it sung by Nad?
Nad sings beautifully on Déjà Vu. It sounds incredible in rehearsal. It is a wonderful performance of that amazing “missing song” from Selling England.
You stated that in the days of Selling England By The Pound you felt that you were playing the guitar in the best band in the world, and that all the doors were opening for you; what was the atmosphere in the band then?
The band was very happy at that time. We felt the world was opening up for us and we were very creative musically.
Planning on Dance on a Volcano and Los Endos. Selling England with the addition of Déjà Vu will take up most of the Genesis set.
What kind of bond do you have with Spectral Mornings? An album that you do a lot in concert. Will you perform songs never performed?
Although I equally love recent albums I’ve made, Spectral Mornings has always been a special album for me, and also for many fans. We’ll perform some songs played in recent times like Every Day, Spectral Mornings and Clocks, but also numbers not played for a long time like Virgin and the Gypsy, Tigermoth and The Red Flower Of Tai Chi Blooms Everywhere.
What kind of choice did you make on the tracks of At The Edge Of Light? Was it painful to leave someone out?
I chose those tracks which I felt would work best live. I always like to involve some of my new material to keep the set vital.
What’s up with Craig Blundell replacing Gary O’Toole on drums? Have you had difficulty entering a band so close together for years?
Craig has settled in well from the start. He is a terrific drummer and a great guy. We’re all thrilled to have him with us.
Is there any artist, living or dead, that you would love to collaborate with? Or maybe perform live on stage?
I would have loved to perform live on stage with Richie Havens, who had such an amazing voice and stage presence.
A lot of guitar players look up to you in terms of musicianship. Growing up, did you have an musician that you looked up to? What about now?
When I was very young, it was Hank Marvin of The Shadows. Later it was Brian Jones of the Stones and later still Jimi Hendrix. Then I very much developed my own style. There are still guitarists I enjoy today like Joe Bonamassa.
How has your music style evolved over the years? What influences you the most?
I was initially influenced by Blues but then I was thrilled with the explosion of new sounds from bands like the Beatles, Procul Harem and King Crimson in the late ’60s. Then with Genesis I enjoyed the way many different musical genres could be linked and developed.
Picasso once said that art is a reinterpretation of old models, with a new twist. Would you say that that applies to music, too?
Yes, all basic models have been done before but when you develop and link different genres and ideas you give birth to new forms. That is where music gets exciting!
Steve Hackett – April 10-11, 2014 on the Cruise to the Edge:
Review:
“Steve Hackett turned out to be the most hospitable (…): his second show featured John Wetton (voc) and Chris Squire (bass) on All Along The Watchtower, and…” – READ MORE
‘Out Of The Blue’ feat. 3 brand new productions from Mike, Andrew and Tim as well as selected MATM classics from the past 4 decades.
The record will be released digitally, on CD and on vinyl on April 5. Both physical formats will also be available as Deluxe editions including 6 acoustic songs.