Steve Hackett, ecco i suoi nuovi progetti

Steve Hackett torna on the road con un tour da nord a sud dell’America dal febbraio 2018.

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Il suo set solista festeggerà i 40 anni di Please Don’t Touch e renderà omaggio al grande successo con i GTR When The Heart Rules The Mind.

Spazio ovviamente ai suoi brani classici e alle nuove canzoni dell’album The Night Siren.

Non mancheranno i Genesis, di cui suonerà le gemme con il suo contributo compositivo, come Supper’s Ready, Dancing with the Moonlit Knight, Fountain of Salmacis, Firth of Fifth, The Musical Box, One for the Vine e Inside & Out, recentemente reinserita in scaletta.

Suoneranno insieme a Steve in questo tour Roger King (tastiere), Gary O’Toole (batteria / percussioni), Rob Townsend (sax / flauti), Jonas Reingold (basso / dodici corde) e Nad Sylvan (voce).

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Il nome del tour è significativo: Steve Hackett Genesis Revisited, Solo Gems & GTR 2018 Tour de Force.

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Ed ecco le date:

7-11 febbraio – Crociera sul bordo, Tampa a Bellize e Costa Maya

6 marzo – Teatro De Las Artes, Santiago, Cile

Per i dettagli vedi la pagina del sito di Steve TOUR DATES.

Leggi tutti gli articoli sul Tour 2017 di Steve Hackett:

Steve Hackett Tour 2017

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Steve & Jo at Ayres Rock

Steve Hackett: “It’s extraordinary here in the semi desert of Australia. Uluru (Ayres Rock) is incredible! Not just a magnificent rock but close up is replete with gorges, caves, Aboriginal cave paintings and pools of water… A big inspiration! Warmest wishes to all, Steve”. da Facebook Steve Hackett 

Copyright dell’autore. Immagine riprodotta per diritto di cronaca. Per chiederne la rimozione: info@horizonsradio.it.

Steve Hackett, picnic at Hanging Rock

Steve Hackett: “Taking a few days break. Enjoyed Hanging Rock… amazing atmosphere. Will be visiting Uluru today.” da Twitter Steve Hackett@HackettOfficial

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Seven Stones, sette pietre miliari di Genesis & Co. – QUIZ

Queste 7 immagini sono le Seven Stones di Genesis & Co. di questa puntata e hanno in comune qualcosa. Indovina. 

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Scrivi la tua soluzione e come ci sei arrivato/a nello spazio commenti qui sotto. Non si vince nulla, è solo un passatempo con i nostri amati Genesis.

Proponi le tue Seven Stones su info@horizonsradio.it.

Nota bene: il copyright delle immagini è dei proprietari. Sono state usate perché funzionali al gioco e non per sfruttare l’immagine stessa. Per chiederne la rimozione scrivere a info@horizonsradio.it.

Migranti oltre i muri e “dipinti” sonori: il viaggio onirico di Steve Hackett

Un viaggio attraverso le mille sensazioni che si sviluppano a un concerto di Steve Hackett, colte durante la notte estiva di Vigevano.

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Testo e foto di Giorgio Bellocci

Vigevano, Castello Sforzesco, ore 22.43. Da una ventina di minuti le zanzare locali hanno finito di “banchettare” sul pubblico di affezionati e entusiasti fan di Steve Hackett. Comprensivi  (ogni anno con le zanzare e i concerti c’è sempre il solito problema) solo grazie alla magia che il loro idolo sa creare.

Molti, io tra loro, pensano che non ci sia spettacolo al mondo migliore che un concerto di Steve (e siamo qui a parlare di due tour italiani nello stesso anno!)

Ecco, ore 22.43, poco più di un’ora dall’inizio di una performance che ha visto fino a quel momento spiccare in scaletta due classici come Every Day e l’immancabile The Steppes, l’ipnotico strumentale da Defector (1980).

Poi tre perle dall’ultimo album, The Night SirenEl Niño, In the Skeleton Gallery e la trascinante Behind the Smoke. Ispirata, quest’ultima, dalla drammatica situazione dei popoli costretti da guerre e carestie a lasciare la propria terra. Come accaduto ai nonni di Steve (dalla Polonia). Testimonianza, se mai ve ne fosse bisogno, della grande attenzione che questo artista anagraficamente indirizzato verso “i 70” mostra nei confronti della realtà e della quotidianità.

Poi è la volta della celebrazione di Wind and Wuthering giunto al suo quarantennale: con Eleventh Earl of Mar, One for the Wine, e, alle 22.43, Blood on the Rooftops...

Ecco, in quel preciso momento, nel dipanarsi suggestivo e malinconico di uno dei più alti momenti della storia dei Genesis, il fan medio pensa che “sì, forse vale la pena ripetere a Steve in eterno la solita domanda sulla cosiddetta reunion…”. Da parte della stampa, naturalmente, in un ideale riverbero su Google del “tormentone” (Steve, disponibile come pochi e attento comunicatore, è protagonista di interviste in rete che crescono in rapporto ai tanti paesi nel mondo che ospitano i suoi show).

Inciso. Nelle scorse settimane è  stato in tour anche Phil Collins (difficile non saperlo visto la giustificata eco mediatica data all’evento dopo i tanti guai fisici che avevano fatto pensare al peggio per il grande drummer). Una clamorosa caduta in hotel in piena notte alla vigilia di una delle prime date inglesi aveva non solo aggravato – sia pure temporaneamente – la già precaria condizione fisica di Phil; ma anche generato ironie e ilarità, secondo l’implacabile legge dei social.

Poi il tour è ripreso e, complici una band in gran forma e una scaletta “da urlo”, oggi viene considerato un gran successo. Sì, Phil Collins che oggi si esibisce seduto sul palco, frenato dagli acciacchi, e lontano dalla batteria dove ha fatto accomodare il figlio sedicenne (che se la cava piuttosto bene). Sì, Phil Collins che con Steve scrisse nel lontano 1976 quella gemma preziosa che è Blood on the Rooftops…  Entrambi toccati dalla Grazia Divina in quei giorni.

Flashback. Legnano, 30 marzo, Teatro Galleria. Grazie alla collaborazione con Horizons Radio riesco a incontrare di persona, per un’intervista, il mio musicista preferito in assoluto (vedi sotto). La disponibilità e lo spessore umano di questo fuoriclasse della chitarra sono leggendari, ma corrispondenti alla realtà. Lo stesso dicasi per sua moglie Jo Lehmann, talentuosa manager e inesauribile “dinamo” della odierna carriera di Steve.

Che visto così da vicino mostra tutti gli anni che l’anagrafe gli assegna. Fisiologicamente il passo non è più spedito, e la “storica” miopia contribuisce alla sensazione generale. Detto ciò, già a Legnano nel corso del concerto avevo avuto modo di assistere al dipanarsi di una magia che solo il mondo artistico può regalare…

Di nuovo Vigevano. Chiusa la rivisitazione di Wind and Wuthering, è il momento di Dance on a Volcano: una scossa elettrica pervade la platea! La sontuosità e la perfezione del suono toccano lo zenit della serata (solo Firth of Fifth e Los Endos, nei bis, si avvicineranno per impatto). Se in generale Steve sul palco si trasforma, irrorando energia e carisma e facendosi beffe della carta d’identità, questo passaggio lo eleva a “soggetto” di un dipinto immortale che prende vita sul palco. Una potenza sonora, quella espressa dalla prima traccia di A Trick of a Tail, che neppure a mettere insieme il “Vasco” e il “Liga”, con rispetto, si potrebbe raggiungere…

Dance on a Volcano, moderna oggi come nel 1976, rappresenta idealmente il manifesto artistico di Steve: virtuosismo e gusto per la sperimentazione (dando i giusti meriti anche ai compagni di avventura di allora…).

Gusto per la sperimentazione che riemerge in una freschissima The Musical Box (sempre più “preistoria” genesisiana) e nel drammatico finale di Shadow of the Hierophant, da Voyage of the Acolyte.

Dance on a Volcano chiama a raccolta la magnifica band di Steve, ormai al livello di quella “fine anni 70-primi 80” guidata da Nick Magnus. Di quest’ultimo Roger King alle tastiere rappresenta ormai molto di più che un “degno successore” (parliamo di due incredibili e versatili talenti).

E se Gary O’Toole lascia il segno con un drumming potente e con l’eccellente performance vocale di Blood on the Rooftops, Nick Beggs al basso è letteralmente uno “spettacolo nello spettacolo”. Memorabile la performance con il basso a pedali suonato…con i pugni in Shadow of the Hierophant . A rendere selvaggio, al limite della violenza, l’arcano richiamo alla Natura che il brano propone.

Rob Townsend ai fiati è fondamentale per la rilettura sperimentale di molti brani. Infine Nad Sylvan, destinato a dividere in due i fans di Steve: tra chi lo apprezza e chi no come vocalist delle riproposte dei Genesis. E’ risaputo che Nad vive in un mondo un po’ suo, personaggio originale anche come “body language“. Ma è inserito alla perfezione nella band, e questo si percepisce a pelle. Tocca anche momenti altissimi come nei finali di Afterglow e The Musical Box, mentre la sua performance in Dance on a Volcano è semplicemente perfetta…

Dunque “il sogno continua“, come detto da Steve ai fan stravolti da Dance on a Volcano. Vale la pena che egli lo mantenga vivo lasciando nelle interviste anche qualche fragile speranza di reunion con i vecchi sodali (ultimamente cita molto Peter Gabriel come referente privilegiato).

Sognando e sognando il fan eccitato esce dal Castello di Vigevano pensando a quanto Steve si sia dato in oltre due ore di concerto. E sfoglia a memoria i pezzi oggi assenti, sognando di avere un’altra chance per sentirli: perle preziose come Ace of Wands, Clocks, Hammer in the Sand e – dai fasti con i Genesis – le già riproposte Fly on a Windshield, Watcher of the Skies e Entangled

Giorgio Bellocci  © RIPRODUZIONE RISERVATA

Steve Hackett ha raccontato  nel suo blog le giornate italiane nelle tappe del Genesis Revisited & Hackett Classics 2017 tour. 

Leggi il Blog di Steve – CLICCA QUI

Ed ecco un commento a caldo di Steve:

“The Italian tour has been a joy… Wonderful weather, beautiful old towns, spectacular scenery, incredible beaches and amazing crowds… Great to have Mum join us all in Pescara too! Thank you Vania, Sergio and all the team for a fabulous tour… Warmest wishes to all, Steve” (dalla pagina Facebook)

L‘intervista di Giorgio Bellocci a Steve Hackett prima del live applauditissimo a Legnano (Milano) il 30 marzo 2017. GUARDA:

Leggi anche l’intervista esclusiva a Jo, l’altra metà di Steve:

Jo, the Other Side of Steve Hackett – Exclusive Interview

Ecco i video dai concerti postati sui social:

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Djabe & Steve Hackett, Life Is A Journey – Sardinia Tapes

Djabe & Steve Hackett, è uscito Life Is A Journey – The Sardinia Tapes, il nuovo album in studio.

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Nel 2016 Steve, Gulli Briem, leggendario batterista del gruppo islandese Mezzoforte e alcuni membri dei Djabe si sono dati appuntamento in Sardegna e hanno registrato questo album.

Clicca qui per comprarlo su AMAZON

Il precedente album di Steve Hackett & Djabe è Summer Storms & Rocking Rivers.

L’album, ora è disponibile nelle versioni CD, CD+DVD, Doppio CD e MP3, ed è stato registrato nei concerti di Bratislava in Slovacchia il 14 luglio 2011, eccetto Los Endos che arriva da Budapest nel live del 30 Novembre 2012.

Originariamente è uscito in doppio vinile e Blu-ray.  Ma ora, appunto ecco una nuova edizione. 

Steve Hackett collabora con i Djabe dal 2003, prima nell’album della band Sheafs are dancing, poi in concerto insieme a Londra nel 2004.

Dal 2007, ogni anno, intraprendono mini-tour che toccano ogni parte del mondo: tra cui Malaysia, Bosnia, Austria, Slovenia, Olanda, Lituania, Croazia, Slovacchia, Serbia, Bulgaria, Russia e molte altre.  Memorabile la partecipazione, in Romania, al Garana Jazz Festival di fronte a 13.000 persone.

Insieme eseguono in eguale misura le composizioni di Genesis, Steve Hackett  e Djabe.  Da una parte la band ungherese si confronta con i Genesis dell’era Gabriel e Collins indifferentemente, dall’altra Steve Hackett si immerge alla perfezione nella musica dei Djabe. La loro collaborazione, oltre ai concerti, trova spazio in svariati album – GUARDALI SU AMAZON.

Steve Hackett racconta i giorni in Italia nel suo blog

Steve Hackett racconta nel suo blog le giornate italiane nelle tappe del Genesis Revisited & Hackett Classics 2017 tour. 

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Leggi il Blog di Steve – CLICCA QUI

Ed ecco un commento a caldo di Steve:

“The Italian tour has been a joy… Wonderful weather, beautiful old towns, spectacular scenery, incredible beaches and amazing crowds… Great to have Mum join us all in Pescara too! Thank you Vania, Sergio and all the team for a fabulous tour… Warmest wishes to all, Steve” (dalla pagina Facebook)

Ee ecco i video dai concerti postati sui social:

Le foto di Giorgio Bellocci al concerto di Vigevano del 4 luglio:

L‘intervista di Giorgio Bellocci a Steve Hackett prima del live applauditissimo a Legnano (Milano) il 30 marzo 2017. GUARDA:

Leggi anche l’intervista esclusiva a Jo, l’altra metà di Steve:

Jo, the Other Side of Steve Hackett – Exclusive Interview

Nel Tour Steve Hackett rivisita i classici dei Genesis in particolare ha celebrato il 40.mo anniversario di Wind & Wuthering, oltre al suo immenso repertorio solista. Protagonista anche il nuovo album The Night Siren. 

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Steve Hackett & Djabe, tempesta d’estate – COMPRA

Steve Hackett & Djabe, Summer Storms & Rocking Rivers. Eccolo in una nuova versione.
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L’album, ora è disponibile nelle versioni CD, CD+DVD, Doppio CD e MP3, ed è stato registrato nei concerti di Bratislava in Slovacchia il 14 luglio 2011, eccetto Los Endos che arriva da Budapest nel live del 30 Novembre 2012.

Originariamente è uscito in doppio vinile e Blu-ray.  Ma ora, appunto ecco una nuova edizione. 

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Steve Hackett commenta i concerti in Italia – FOTO e VIDEO

Le date italiane estive del Genesis Revisited & Hackett Classics 2017 tour. Foto, video e il commento di Steve.

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“The Italian tour has been a joy… Wonderful weather, beautiful old towns, spectacular scenery, incredible beaches and amazing crowds… Great to have Mum join us all in Pescara too! Thank you Vania, Sergio and all the team for a fabulous tour… Warmest wishes to all, Steve” (dalla pagina Facebook)

Accanto a questo commento finale del mini-tour italiano Steve ha postato questa foto:

Dalla pagina Facebook di Steve Hackett

Ecco i video dai concerti postati sui social:

Ed ecco le foto di Giorgio Bellocci al concerto di Vigevano del 4 luglio:

Ecco l’intervista di Giorgio Bellocci a Steve Hackett prima del live applauditissimo a Legnano (Milano) il 30 marzo 2017. GUARDA:

Leggi anche l’intervista esclusiva a Jo, l’altra metà di Steve.

Nel Tour Steve Hackett rivisita i classici dei Genesis in particolare ha celebrato il 40.mo anniversario di Wind & Wuthering, oltre al suo immenso repertorio solista. Protagonista anche il nuovo album The Night Siren. 

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Storie d’estate: Steve Hackett, l’ultimo concerto con i Genesis – RICORDI E VIDEO

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Il 3 luglio 1977 all’Olympiahalle di Monaco di Baviera va in scena l’ultimo concerto di Steve Hackett con i Genesis. Ecco ricordi, suoni e immagini di quel giorno.

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Ecco la registrazione del concerto:

“Ancora una volta un abbandono eccellente getta un ombra sul loro futuro – annota Mario Giammetti in Genesis. Il fiume del costante cambiamento -. Ma se sono riusciti a sopravvivere senza Gabriel, possono farcela anche senza Steve, pagando però un pesante prezzo a livello di creatività e fantasia”.

Ed ecco il ricordo dei protagonisti.

“Sentivo che i Genesis stavano diventando ripetitivi – ha raccontato Steve ad Armando Gallo in Genesis: I Know What I Like – e sapevo che per esprime al meglio me stesso sarei dovuto uscire dal ruolo che avevo nella band. Il problema era che la sicurezza economica stava portando a un impoverimento spirituale e mi stava uccidendo suonare giorno dopo giorno gli stessi brani”.

“Mi crea qualche imbarazzo dire che non mi ero proprio accorto di quanto infelice fosse stato Steve per la maggior parte del tempo in cui fu membro del gruppo – ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia The Living Years -. Non eravamo propriamente gli individui più sensibili del mondo e Steve era una  persona abbastanza riservata, come tutti noi del resto, ma pensavo comunque che si divertisse. (…) Nella mia personale scala Richter, la perdita di Steve non fece registrare scosse paragonabili a quelle di Ant o Pete”.

“In questo periodo diventa evidente anche la frustrazione di Steve – racconta Phil Collins nella sua autobiografia No, non sono ancora morto -. Ha pubblicato il suo album da solista, ma invece di diminuire la pressione, l’ha aumentata. Vuole avere più canzoni sue negli album dei Genesis. Quello che per me è positivo si rivela negativo per lui: la nuova configurazione dei Genesis ha inaspettatamente aperto nuove strade di composizione dei pezzi, e mentre io mi sento sempre più sicuro come autore, Steve non riceve ancora lo spazio creativo che pensa di meritarsi. (…) Ma se siamo sopravvissuti alla perdita di un cantante, siamo in grado di sopravvivere a quella di un chitarrista. Continuiamo, imperterriti, con Mike che ci dà dentro sia al basso sia alla chitarra solista”.

Dopo aver lasciato i Genesis Steve Hackett ha intrapreso un’importantissima carriera solista. Ha già pubblicato il primo album. Ecco lo speciale di Horizons Radio:

LEGGI E ASCOLTA

E così i Genesis sono rimasti in tre. Ecco come raccontano quel periodo e l’album uscito dopo l’addio di Steve:

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