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Il 27 novembre 1952 nasce il chitarrista e bassista americano Daryl Mark Stuermer, in tour con i Genesis dal 1978, con Phil Collins dal 1981 e presente negli album solisti di Phil, Mike Rutherford e Tony Banks.
Ecco alcuni video che lo rappresentano:
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Indovina il collegamento tra queste sette canzoni (la soluzione è dopo i brani). Non vuoi indovinare? Allora ASCOLTA IL PODCAST – CLICCA QUI.
https://www.youtube.com/watch?v=wqep1Olp1Zw
https://www.youtube.com/watch?v=zd7gRmpqmmQ
Controlla se hai indovinato:
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1) “The scattered pages of a book by the sea….”. In Can-Utility And The Coastliners dalle “pagine sparse di un libro sul mare, trattenute dalla sabbia, lavate dalle onde” parte un riferimento alla leggenda di Canuto il Grande (King Canute), re di Danimarca, Inghilterra e Norvegia nell’XI secolo, il quale aveva il potere di muovere le maree. La leggenda infatti è nota come “King Canute And The Tide”.
2) Mama è basata sul libro “The Moon’s A Balloon” di David Niven. Phil Collins lo ha letto e ne è rimasto colpito. E’ la storia di un ragazzo che si innamora di una prostituta molto più grande di lui, che però non lo ricambia.
3) La canzone è stata ispirata dalle opere della poetessa americana Anne Sexton, che ha scritto una pièce teatrale intitolata Mercy Street e una poesia intitolata “45 Mercy Street”. «Il testo di questa canzone è una dedica all’opera e alla vita di Anne Sexton, che coglie con pochissimi tratti quella che è la poetica e la ricerca della grande autrice americana.». Fonte: poetarumsilva.com.
4) La title track di 24 minuti è basata sul romanzo del 1965 “Smallcreep’s Day” di Peter Currell Brown che racconta, appunto, la vicenda di un certo Mr. Smallcreep. E’ un attacco ironico, comico, ma macabro e selvaggio alla vita alienata dell’uomo moderno. Rutherford lo ha riadattato in modo tale da avere un finale positivo.
5) Il brano Tarka è basato su “Tarka la lontra”, un racconto di Henry Williamson del 1927, che narra della nascita, della vita e della tragica morte della lontra Tarka. Anthony Phillips lo ha composto insieme a Harry Williamson, musicista e figlio dell’autore del romanzo.
6) A Curious Feeling di Tony Banks è ispirato al romanzo Flowers for Algernon del 1966. Durante la registrazione dell’album Tony è venuto a conoscenza di un musical, anch’esso basato sul libro. Pensando che sarebbe stato un grande successo, Tony ha cercato di modificare il tema dell’album, ma la maggior parte dei riferimenti a Flowers for Algernon rimangono.
7) Steve Hackett: «Walking Through Walls è basato su un sogno che ho fatto dopo aver letto un libro di Carlos Castaneda». Fonte: hackettsongs.com. E in effetti il brano è pieno di immagini sorprendenti e riflessioni sulla follia dell’umanità e una delle prime canzoni di protesta di Steve.
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Il 20 novembre 1974 parte – finalmente – dagli Stati Uniti, all’Auditorium Theatre di Chicago, il The Lamb Lies Down On Broadway Tour. Ecco perché era stato rimandato.
Il tour doveva partire il 29 ottobre 1974, con un’anteprima per il fan club locale alla City Hall di Newcastle in UK, ma viene posticipato e sette date cancellate. Saltano i due show di Newcastle (l’anteprima e la sera successiva), Manchester, Wembley a Londra, Edimburgo, Bristol e le due date di Birmingham l’11 e 12 novembre. Per quale motivo?
Da una parte c’è la scarsa sintonia con il materiale che ogni elemento della band propone, dall’altra un momento privato poco felice, con la crisi matrimoniale in corso.
Fattori che rendono il chitarrista nervoso. E un episodio è significativo di questo stato d’animo.
Hackett, durante una cena, si ferisce la mano sinistra con i cocci di un bicchiere di vino. Un nervo e un tendine risultano recisi. Uno sfortunato incidente?
Lo stesso Steve ha raccontato in varie interviste che, a una festa, qualcuno ha fatto riferimento alla Sensational Alex Harvey Band, che stava suonando, ritenendo che non sarebbe stata la stessa senza Alex. Subito il suo pensiero è andato ai Genesis e alla possibilità che senza Peter Gabriel potessero essere finiti. E così l’adrenalina, causata dallo stress del momento ha fatto il resto. La mano ha stretto con troppa forza il bicchiere, che si è rotto.
Un episodio che la dice lunga anche sulla tensione all’interno dei Genesis in questo periodo, con Peter Gabriel che, alla fine del tour lascerà il gruppo.
La mano di Steve è quindi fuori uso. Inizia una terapia. Steve ci scherza su, dicendo che l’incidente gli ha fatto assumere una posizione più classica. Ma è addirittura dovuto ricorrere all’elettro-shock per poter tornare a suonare. Una lezione che gli ha dato, racconta lui, la determinazione che ha ancora oggi.
Pochi giorni dopo la partenza del 20, però, il 25 novembre all’Hotel Swingos di Cleveland, poco prima del live della sera, Peter comunica ai compagni la sua decisione di lasciare il gruppo.ASCOLTA QUEL CONCERTO STORICO:
https://youtu.be/PKjdFFxYogI
Decisione che verrà resa pubblica il 16 agosto 1975, quando Gabriel consegna alla stampa una dichiarazione, e formalizzata il 26 agosto, quando i Genesis fanno uscire una dichiarazione ufficiale, per integrare quella di Peter. In questa scrivono che la band è in cerca di un nuovo cantante, che sta componendo un nuovo album e a breve inizierà a inciderlo. Il disco uscirà a Natale e il tour partirà all’inizio dell’anno nuovo.
Maanche la permanenza di Steve Hackett nei Genesis ha ormai i mesi contati.
Phil Collinsnella suaautobiografia, No, non sono ancora morto, ricorda quei giorni in cui i Genesis compongono l’album. Libertà creativa, afflusso abbondante di idee, lunghezza delle canzoni, libertà di manovra nelle sedute compositive. Sono gli elementi del primo disco della nuova formazione, dal punto di vista di Phil.
Steve Hackett, in Genesis. Il fiume del costante cambiamentodiMario Giammetti, racconta come sia stato lui a spingere la band ad acquistare il mellotron, strumento fondamentale in The Fountain Of Salmacis e nel sound successivo dei Genesis. Disse ai suoi compagni che, se volevano fare un salto di qualità, dovevano assolutamente avere un mellotron, ottenendo così una dimensione orchestrale.
Ecco come viene ricordato nel video tratto dal DVD Inside Genesis:
Mike Rutherford, nel suo libroThe living years, racconta che Nursery Cryme non fu un disco facile da scrivere, forse anche a causa delle nuove dinamiche del gruppo, senza Anthony Phillips e con Steve Hackett e Phil Collins.
I due nuovi arrivati sono protagonisti di For Absent Friends, invece TheMusical Box e The Return Of The Giant Hogweed erano già state composte e, soprattutto la prima, con una forte impronta di Ant. Con Harold The Barrell Peter inaugurava una serie di storie dallo spiccato humor inglese. Harlequin e Seven Stones sono frutto della creatività personale di Mike e Tony (ma sempre con lo “zampino” di Phillips).
In Italia l’album si è piazzato al quarto posto. Il nostro paese, dopo il Belgio, era quello che dava più soddisfazioni ai Genesis, in quei primi anni. Anche la critica li promuove da noi.
Il tour successivo all’uscita vede i Genesis per ben due volte in Italia. Leggi e ascolta gli speciali di Horizons Radio: