Domenica 27 giugno, all’alba, Gazzara ha suonato al laghetto Niguarda in via Aldo Moro, Parco Nord, Milano.
Poi, alla Locanda alla Mano al Parco Sempione, il terzo concerto dedicato ai Genesis.
LUCA DE GENNARO: (Torino, 27 luglio 1959) è un disc jockey, critico musicale e dirigente d’azienda italiano. Negli anni ‘80 e ‘90 ha condotto programmi musicali su RadioRai come “Master” e “Planet Rock”. Dal 1996 lavora per Viacom International Media Networks dove oggi è “Vice President of Talent & Music, MTV South Europe, Middle East and Africa” e responsabile del canale TV VH1. Insegna al Master In Comunicazione Musicale dell’ Università Cattolica di Milano e pubblica periodicamente libri di argomento musicale. E’ curatore artistico della Milano Music Week. Dal 2007 conduce “Whatever” su Radio Capital. Dal 2014 conduce anche, in coppia con Massimo Oldani, il programma “Black Or White”.
FRANCESCO GAZZARA – leggi l’intervista di Horizons Genesis, in occasione dell’uscita del suo ultimo album sui Genesis:
In edizione esclusivamente inglese, racconta l’era post-Gabriel ed è il seguito di “1967 to 1975 – The Peter Gabriel Years”.
Compralo qui:
Il libro contiene numerose interviste esclusive ai membri della band e a tutti coloro che hanno fatto parte della storia dei Genesis dal 1975 in poi, compreso Ray Wilson, frontman alla band per l’album Calling All Stations del 1997 e il successivo tour prima del ritorno di Phil Collins nel 2007.
Copre l’intera storia della band dal 1975 in poi in modo molto esteso, portando i lettori attraverso ogni album e tour. Sono molte, inoltre, le fotografie inedite.
“Genesis: 1967 to 1975 – The Peter Gabriel Years” dopo la sua pubblicazione nel maggio dello scorso anno”, ha avuto un ottimo successo nel Regno Unito. Ha ricevuto notevoli elogi da numerose parti, incluso Steve Hackett, come la stampa musicale e i fan inglesi dei Genesis, ed è ora alla sua seconda tiratura.
Come il suo predecessore, “Genesis: 1975 to 2021 – The Phil Collins Years” contiene tanti dettagli sul bilancio della carriera dei Genesis, molti dei quali potrebbero essere sconosciuti anche ai fan più accaniti della band.
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Con l’addio di Peter Gabriel ai Genesis, Phil Collins è diventato il frontman della band, che ha pubblicato «A Trick of the Tail» il 2 febbraio 1976 – LEGGI L’ARTICOLO DI HORIZONS RADIO.
L’LP arriva al terzo posto nelle classifiche del Regno Unito, come «Selling England by the Pound» e diventa il loro maggior successo. Il che li rassicura. Del resto le aspettative sul futuro del gruppo erano bassissime. Ma poi la gente ha sentito il disco e le quotazioni del quartetto si sono alzate.
Il 26 marzo è previsto l’inizio del tour.
Ma, ovviamente bisogna risolvere il problema di chi suonerà la batteria in concerto. E Phil non ha voglia di abbandonare il suo strumento. Racconta Collins nella sua autobiografia:
“Bill Bruford, già con gli Yes, è un buon amico che mi ha fatto conoscere un sacco di batteristi jazz. Viene a una delle prove dei Brand X (stiamo scrivendo «Unorthodox Behaviour») e chiede:
«Come va con i Genesis? Avete trovato un cantante?». «Non proprio. Ho cantato io nell’album, e vogliono provare a far cantare me. Ma per farlo abbiamo bisogno di trovare un batterista.» «Be’, perché non lo chiedi a me?» «Mi sa che diresti di no. Un po’ troppo simili agli Yes per te, no?» «Invece lo farei.» Ed ecco che i Genesis hanno un nuovo batterista.”
Così Phil non ha più scuse. Tutti si adattano e si abituano al nuovo assetto e alla nuova formazione.
“Non facciamo grandi cerimonie: succede e basta. Non ricordo nemmeno di avere fatto delle prove, o un annuncio”, ricorda Phil.
Bill Bruford si inserisce subito bene, del resto è uno dei più grandi del genere prog e non solo.
“Non sono particolarmente nervoso per l’idea di cantare, né per il fatto di farlo davanti a un pubblico – racconta Phil -. Mi ci ero già abituato con Oliver!, a suo tempo. Ma cantare con solo un microfono tra me e il pubblico, al posto di una fila di piatti: è questo il problema da superare. Se uno non è portato per i copricapi da pipistrello e per volare a mezz’aria, cosa fa quando non canta?”
Ricorda Mike Rutherford nella sua autobiografia:
“Avevamo scelto deliberatamente il Canada perché avevano meno memoria dei concerti con Pete là che in Europa. Pete era stato una figura così forte che non riuscivamo a immaginare come Phil l’avrebbe potuto sostituire. “
Ci sono anche altri problemi pratici.
Per esempio: come vestirsi. La tuta da operaio era ideale quando era solo il batterista. E di indossare maschere e costumi “alla Peter Gabriel” non se ne parla.
“Posso mettermi la coppola e la redingote per Robbery, Assault and Battery, ma questo è il massimo che sono disposto a fare”, dice Phil.
Quindi viene scelta la tuta da operaio. E poi c’è un’altra preoccupazione. Peter Gabriel era bravissimo a intrattenere il pubblico con le sue storie mentre Mike, Tony e Steve si accordavano. Cosa può raccontare Phil?
Poi arriva il momento.
Alla London Arena le luci di sala si abbassano.
“Trascorro quasi tutto il concerto a nascondermi dietro l’asta del microfono: sono un esserino ventiquattrenne magro come una bacchetta da batteria.
E non tocco nemmeno il microfono. Toglierlo dal supporto sarebbe un gesto troppo… da cantante. Ma arrivo in fondo al concerto riportando solo piccole ammaccature alla mia fragile consapevolezza di frontman.“, ricorda Phil.
“La gente era dalla sua parte fin dal primo giorno – racconta Mike –. Sul palco, Phil è sempre stato un batterista molto visivo – mai appariscente ma molto spettacolare.
Non dimenticherò mai Phil nella sua T-shirt, la lunga barba e la sua mano tremante. E poi non avere Pete lì… Uno strano momento per tutti. Ma dopo aver suonato le prime due canzoni, ho capito che sarebbe andato tutto bene.
E così è stato. La parlantina di Phil ci ha aiutato. Ha alleggerito l’atmosfera. Pete era misterioso sul palco, Phil è sempre stato il ragazzo della porta accanto”, ricorda Mike.
Ci sono 2.200 fan alla London Arena di Bathurst Street per il debutto di Collins come frontman. I Genesis si aspettavano non più di un centinaio di persone e invece ecco la dimostrazione che la popolarità della band non è in calo.
Non esiste una registrazione pubblica di questo concerto, anche se pare che una copia sia di proprietà di un collezionista. Ecco quelle di due date successive:
https://www.youtube.com/watch?v=O7uEDlgFSEw
https://www.youtube.com/watch?v=f1lD48AX6P0
La maggior parte del setlist di quel 26 marzo è tratta da A Trick Of The Tail.
Per il 40° anniversario di quella storica data per i Genesis e il rock tutto, il sito Genesisfan ha riportato…
I ricordi di coloro che erano nell’arena canadese.
“I membri della band sembravano molto nervosi – dice uno di loro, Brad Ashton-Haiste -. Ma dopo un paio di brani, tutti avevano enormi sorrisi. Forse pensavano, ‘Phil funzionerà'”.
Un altro fan, Jim Fisk, ha fatto fotografie del concerto, che ha poi venduto alla stampa.
“I duetti di Phil e Bill sono incredibili. Velocità, eccellenza tecnica e musicale”, ricorda Fisk.
E dire che quando la data canadese era andata in prevendita i Genesis non avevano ancora un cantante.
Ma il 26 marzo Collins si è rivelato un vero frontman. E i presenti hanno assistito a un evento “storico”.
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«Era pieno inverno e non c’era quasi nessuno a bordo. (…)
Eravamo ancora solo noi sette in viaggio insieme, a guardare gli eserciti di crew che le band impiegano al giorno d’oggi sembra ridicolmente piccolo.
Era una traversata di quattro ore e ci annoiavamo a morte perché lì
non c’era niente da fare. Ho trovato questa scatola con dentro dei salvagenti,
e così tutti noi abbiamo indossato i nostri gilet e abbiamo posato per quello che ora è diventata una famosa foto dei Genesis, tutti noi con i capelli sciolti sulle nostre spalle, Mike che beve da una bottiglietta di Mateus Rosé
perché è quello che si beveva a quei tempi, quello o Liebfraumilch.
(…) Oggi quando si va all’estero si ha la navigazione satellitare
che ti dice esattamente dove andare e i telefoni cellulari o
con le mappe, ma non avevo davvero idea di dove fossimo diretti in Belgio. Non avevo nemmeno una mappa pieghevole.
(…) Il posto, un club chiamato Ferme V, era pieno zeppo fino al tetto, ma i fan conoscevano ogni nota. È stato incredibile. Mentre in Inghilterra è stato un processo molto lento, in Belgio è successo all’improvviso, come un minorenne
esplosione per quanto ci riguardava.
Un’altra cosa che ricordo è che abbiamo soggiornato in un hotel a tre stelle, molto confortevole, e che Peter ha condiviso una stanza con me perché non sopportava di condividerla con Tony mai più, non dopo le sue esperienze al cottage.»
«Philippe Grombeer (futuro direttore artistico dei maggiori teatri belgi) è un membro del “Club delle Aquile”, ed ha affittato, per conto dell’amministrazione comunale, un’azienda agricola a Woluwe-Saint-Lambert (un sobborgo di Bruxelles), la “FERME V”. Lo spazio non è grande, l’interno è vetusto, ma che importa!» – CONTINUA SU GENESIS PLACES
«5 baldi giovani musicisti tengono il loro primo concerto oltre confine… Hanno alle spalle un primo album fallimentare e un secondo (l’ultimo) che qualcosa ha venducchiato, soprattutto proprio là dove stanno andando a suonare)…» – CONTINUA SU:
«Alcuni privilegiati li hanno visti in tutta intimità e hanno condiviso tutto con loro. E a ragione: il Belgio è stato il primo paese straniero in cui i Genesis hanno messo piede.» – CONTINUA SU NOSTALGIE
«Come tutte le superstar prima di avere successo, hanno dormito in hotel schifosi, torbide stanze nel retro di pub fumosi, sperduti nella campagna. Ma la fortuna sorride sempre a chi ha talento.» – SCOPRI DI PIU’ SU FACEBOOK GABRIEL’S ANGELS
«Per il 71esimo compleanno del genio Peter Gabriel ex frontman dei Genesis gli rendo omaggio pubblicando questa mia cover del suo brano “Mother of Violence”».
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